sabato 1 ottobre 2011

LONDON CALLING! # 2 CAROL ANN DUFFY: "TEXTING AND TWITTER HELP STUDENTS PERFECT POETRY"

Quando ho lasciato Londra, agli inizi di questo mese, stava imperversando una nuova e interessante tempesta intellettuale scatenata dalle parole che Carol Ann Duffy ha usato nella conferenza stampa organizzata in occasione della presentazione di Anthologise, il nuovo concorso nazionale di poesia per le scuole secondarie da lei voluto e con il patrocinio della Poetry Book Society:

La Poesia è una forma di sms ... è il testo originale. È un modo di perfezionare il sentimento per farlo entrare nel linguaggio, un modo per dire di più con meno, proprio come si fa con l'uso degli sms. Ci siamo resi conto che la generazione del futuro sarà quella di Facebook. E, abbastanza stranamente, la poesia risulta essere la forma perfetta per loro. È una sorta di capsula del tempo, permette ai sentimenti e alle idee di viaggiare... di coprire enormi distanze in una forma molto condensata.

Apriti cielo! Irresistibile e subitanea chiamata di correo di puristi del genere, letterati, critici, educatori pronti a fare valere le loro ragioni a favore o a sfavore...
Chi conosce l'opera e la vita di Carol Ann Duffy sa che in lei nulla nasce da un sterile intento provocatorio ma da profonda riflessione e conoscenza diretta di cio che dice non di meno da un desiderio di mettersi in gioco sempre in prima persona, cosa che fa di lei uno dei più grandi intellettuali moderni. 

Carol Ann Duffy è considerata uno dei maggiori poeti di lingua inglese di tutti i tempi, tanto da essere stata insignita nel 2009 della nomina di Poet Laureate, prima donna  assurta a tale prestigio dai tempi di Riccardo Cuor di leone, primo poeta di origine Scozzese e, cosa che dovrebbe essere irrilevante ma ancora oggi purtroppo sembra non esserlo, primo poeta di dichiarata bisessualità cosa che nel 1999, quando a 43 anni il suo nome era già in lizza per il titolo, diede qualche preoccupazione a Tony Blair che temeva che la sua nomina "potesse non essere capita dall'Inghilterra più profonda". Ma, a quel tempo, Carol Ann Duffy era impegnata in una nuova importante relazione e, soprattutto, a crescere sua figlia di pochi anni e non avrebbe accettato di vivere quel momento sotto i riflettori, sapendo poi che la carica avrebbe richiesto tutte le sue energie per i prossimi 10 anni. Amatissima da lettori di ogni età, le sue poesie sono entrate a far parte dei programmi scolastici dal 1994, seconda solo a Shakespeare nelle scelte degli studenti di lingua inglese delle scuole superiori, di quelle di specializzazione e delle università, stimata e riconosciuta dai letterati, il Direttore creativo della Writing School della Manchester Metropolitan University, in netto contrasto con gli esperti di formazione che sostengono che il linguaggio sarà ucciso dalla generazione di Facebook e degli sms, si è lanciata in difesa delle nuove generazioni sostenendo che i ragazzi che scrivono sms, usano Twitter e scrivono nei social network (cioè che usano forme di texting) si abituano a condensare i loro pensieri in forma sintetica, cosa che favorisce l'approccio alla poesia.



Carol Ann Duffy


La poesia è la forma letteraria che durerà di più nel tempo. Di sicuro la principale del 21°secolo. Le poesie sono messaggi di testo originale, nel senso che usano il linguaggio in modo molto conciso e credo che la loro diffusione sarà molto più rilevante in questo secolo che nel secolo scorso. Oggi si legge sempre meno, i ragazzi trascorrono molto tempo davanti al computer usando Facebook, comunicando attraverso Twitter, oppure scrivendo sms con il cellulare... Credo che la poesia sia per loro la forma letteraria più accessibile, anche per la sua brevità. Ma soprattutto perché è in grado di collegare i giovani in maniera profonda al linguaggio, al linguaggio anche come gioco, come possibilità di arrivare attraverso il gioco ad un significato più profondo. Possiamo vedere alcuni esiti di questi nuovi accessi alla poesia già in alcune forme di espressione musicale. Il rap ne è un esempio. Rima e ritmo. Un gruppo giovane che non fa rap ma  alternative rock e usa le parole in forma estremamente poetica sono, per esempio, gli Arctic Monkeys. In ogni caso, usare le parole in forma creativa è il centro, il cuore, della cultura giovanile. La poesia è in ascesa tra i giovani.



Carol Ann Duffy, che è cresciuta "in una casa senza libri" ma che da vorace lettrice usava di nascosto la tessera della biblioteca dei suoi genitori per poter leggere più libri possibile, anche quelli per adulti, si è innamorata della poesia sui banchi di scuola dove ha avuto inizio la sua carriera negli anni '60 e '70 grazie a Miss Scriven e a Mr Walker, gli insegnanti di inglese che l'hanno ispirata. La vincitrice del Whitbread, del Forward e del TS Eliot Prize pensa a se stessa non come a un intellettuale visto come un punto di riferimento ma come "un poeta che promuove la poesia, e l'essere Poet Laureate come una sorta di onore a nome di tutti i poeti... anche quelli sconosciuti magari migliori di me..." e vede l'impegno dei prossimi otto anni come una grande opportunità per continuare il lavoro di sostenitrice dell'insegnamento della poesia nelle scuole, luoghi che non ha mai smesso di frequentare. 

So che i bambini amano la poesia. Quando vado nelle scuole per fare loro delle letture o anche per laboratori di scrittura, i bambini e i ragazzi vengono da me chiedendomi di leggere le loro poesie. Per loro la poesia è un modo per parlare di se stessi, per esprimere se stessi e i loro sentimenti. I bambini sono i migliori poeti perché il loro modo di vedere il mondo è ancora fresco. E questo è ciò di cui la poesia ha più bisogno. Ho lavorato con i bambini per anni e, probabilmente ho scritto molto più per bambini che per adulti. Molti dei miei libri per loro sono stati ispirati da mia figlia Ella, che ora ha 15 anni. È grazie a lei mi sono avvicinata ai libri per bambini anche a quelli illustrati.

Dopo il concorso Anthologise, Carol Ann Duffy ha già pronti grandi progetti per sostenere la diffusione della poesia tra gli studenti.

Quello che voglio fare è creare antologie poetiche per ciascuna delle materie scolastiche - per storia, per geografia, per matematica... Io penso cha la poesia possa aiutare i bambini e i ragazzi che hanno difficoltà con alcune materie a superare gli ostacoli e poter così ad ampliare le loro conoscenze ed inserire tali materie nel loro curriculum. La poesia è un modo diverso di vedere le cose, e vedere una materia in modo diverso, con altri occhi, è il modo migliore per favorire l'apprendimento.

Della tangibile e riconosciuta grandezza di Carol Ann Duffy - dato l'esiguo numero di libri pubblicati sia per adulti che per bambini e la loro attuale difficile reperibilità - il nostro Paese sembra quasi non essersene accorto.

Per gli adulti sono stati pubblicati:
La donna sulla luna, Le Lettere, collana Il nuovo melograno, Firenze, 2011
Estasi, Del Vecchio editore, collana Poesie parole di tutti Roma, 2008
La moglie del mondo, Le Lettere, collana Il nuovo melograno, Firenze 2002
Per i bambini e ragazzi:
La giovane più vecchia del mondo, Einaudi Ragazzi, collana I Pesci d'argento, Trieste, 2001 (fuori catalogo)
L'infanzia rubata e altre fiabe oscure, ill. Gabriella Giandelli, Fabbri, collana I Delfini, Milano, 2006

Carol Ann Duffy/Gabriella Giandelli,
L'infanzia rubata e altre fiabe oscure,
Fabbri, Milano, 2006


Piccolo grande libro, questo. Diviso in tre capitoli, prolungamento perfetto del pensiero dell'autrice che in un'occasione descrisse l'infanzia come "una lunga serra dove tutto è in crescita", L'infanzia rubata è un assaggio della grandezza di una scrittrice potente e visionaria che ha fatto della continua ricerca della semplicità della parola e della complessità della forma la cifra del suo inconfondibile stile. La vita con le sue infinite ombre, l'unicità di ciascun essere e le sue similitudini nelle differenze, sono il serbatoio da cui attinge la sua poesia, anche quando si trasforma in prosa. Tra le sue parole è sempre possibile trovare un varco per un altrove impensato, umano, eroico che non è da ricercarsi nella sicura riuscita dell'impresa ma nella mancanza di resa dell'essere umano di fronte al già dato.

Dalla postfazione di Antonio Faeti alcune parole...

La poetessa inglese Carol Ann Duffy ci offre le sue bellissime "fiabe oscure" proprio come toccasana contro le infinite risorse di un'imbecillità sempre più diffusa, certo non solo per colpa della televisione. Sono oscure, certo queste fiabe e possono perfino conservare il loro segreto. Così ci sembra di inseguire, leggendole, tanti drammi nascosti dell'infanzia e della fanciullezza. In questa raffinata oscurità troviamo la fatica di crescere, l'ansia e i turbamenti di un corpo che non sembra più appartenere alla sua proprietaria, che evolve, va verso l'adultità, ma conserva una sofferta nostalgia per tutto ciò che è piccolo, distinto, elegante, limpido [ndr. Una bambina]. E in esse troviamo  anche il tema dell'invisibilità di chi non accetta un radicale mutamento: negli anni del più crudo razzismo anche i neri americani chiamavano se stessi "gli uomini invisibili" [ndr. Invisibile]. E poi tra le fiabe oscure c'è il grande tema di chi non sa accettare il volgere degli anni, di chi si traveste come un pagliaccio da circo per non rassegnarsi agli indumenti adatti a una certa età, di chi è nonna per l'anagrafe ma si sente adolescente per il timore di usare l'apparecchio acustico e la dentiera [ndr. L'infanzia rubata]. Vanno lette ad alta voce, queste splendide fiabe oscure. E se ne deve parlare, tutti in circolo, con il sole dorato di fine estate che tanto piaceva alla vera Alice, la figlia del professore di greco.

Varrebbe davvero la pena, con un po' di coraggio da parte dell'editore, richiamare Gabriella Giandelli farle ampliare le già belle illustrazioni e farlo diventare un prezioso albo illustrato.
Prezioso come i due ultimi albi usciti in Inghilterra ormai un anno fa, a distanza un mese dall'altro ma già pubblicati in diversi altri Paesi, che hanno visto i racconti di Carol Ann Duffy incorniciati dalle illustrazioni del londinese Rob Ryan, uno dei più talentuosi e apprezzati artisti contemporanei specializzato in papercutting e screen-printing. Se andrete a Londra capirete quanto è amato questo artista in questo momento.


Ryantown, il negozio di Rob Ryan
126 Columbia Road London



Il primo di questi, The gift, è un libro straordinario di cui non è facile riuscire a trasmettere l'intensità. 

Carol Ann Duffy/Rob Ryan, The Gift,
Barefoot Books Ltd, Bath, 2010

A LON TIME AGO,
when the world and everything
in it was younger, there lived
a beautiful girl.

Siamo al principio di tutte le cose. Dove il racconto della storia del mondo, della storia dell'uomo, si fanno mito.
La prima pagina, che racconta della piccola città dove vive la bambina, dove il suono delle campane si intreccia al rumore degli zoccoli del bestiame, a quello degli stivali delle persone che battono sui ciottoli della strada, ai versi senza parole degli animali, al suono di un violino che esce dalla finestra di una casa fino a creare un inno, è così evocativa da sembrare quasi un'ouverture. L'atmosfera è già dichiarata, siamo nella terra del sogno, della fiaba che fa della vita un circolo dove l'inizio e la fine si toccano in perfetta armonia perché la vita o si racconta tutta o non si racconta veramente.


       
Carol Ann Duffy/Rob Ryan, The Gift,
Barefoot Books Ltd, Bath, 2010

Un giorno d'estate, la bambina va con i suoi genitori a fare un pic-nic nel bosco. Mentre i suoi genitori parlano lei si allontana per raccogliere i fiori per fare una collana.

Bees prayed for honey at wild rose bush. A thought 
suddenly come to the girl - as urgent and vivid as 
a butterfly opening its orange wings - that she wanted
to be buried in this plot of land when she died.

Nel chiaro del bosco, la natura le rivela il mistero dell'anima del mondo e un pensiero "urgente e vivido come il battito d'ali di una farfalla" attraversa come un fremito la mente della bambina, quello di essere sepolta in quel lembo di terra quando sarà il momento.
Bum: parola rimando immagine rimando parola. La pagina si fissa nella mente del lettore per non andarsene più.


Carol Ann Duffy/Rob Ryan, The Gift,
Barefoot Books Ltd, Bath, 2010

All'improvviso alla bambina appare una donna anziana, dai capelli grigi e di bianco vestita, "Dammi la tua collana di fiori" dice la donna alla bambina "e il tuo desiderio si realizzerà".  E la bambina, che non aveva ancora avuto il tempo di rendersi conto che quel pensiero era un desiderio, perché le verità profonde come le rivelazioni appaiono così, fulminee, cade seduta a terra. Guarda la collana di fiori non ancora finita che tiene tra le mani, si alza, la mette al collo della vecchia signora e intreccia le estremità per fissarne la chiusura, come a porre un sigillo a quel momento magico che determinerà il resto della sua vita.
Il virtuosismo di parola a immagini, darà così il via al racconto di un viaggio simbolico e circolare dove il percorso delle tappe della vita sarà vissuto con grazia e pienezza grazie a quella consapevolezza prima della finitudine umana, che non è fine ma l'evolversi di un continuo stato nascente. La bambina infatti crescerà, e mentre diventerà donna, madre, orfana, anziana non smetterà di tornare in quella radura del bosco, per viverla e curarla e continuare a nominarla nel susseguirsi dei suoi cambiamenti stagione dopo stagione della vita, anno dopo anno. 


Carol Ann Duffy/Rob Ryan, The Gift,
Barefoot Books Ltd, Bath, 2010

Lo farà, quel rito, per mantenere intatta la bellezza del primo istante in cui le si è rivelata, quella bellezza che saprà accoglierla nella perfezione del suo ultimo istante terreno. 
Lì ci sarà ad attenderla una bambina che sta raccogliendo i fiori per fare una collana...


Carol Ann Duffy/Rob Ryan, The Gift,
Barefoot Books Ltd, Bath, 2010

The Gift, è un libro semplicemente perfetto. Capace di illuminare uno dei temi più oscuri della nostra esistenza, di regalarci una visione della vita dove la morte è strumento di perfezione del suo farsi. Si può vivere l'interezza di ogni suo momento, di quel batter d'ali, solo consapevoli del valore della sua durata.



Rob Ryan e il "dietro le quinte" di The Gift


Il secondo, Another night before Christmas, già uscito con le illustrazioni di Marc Boutavant (John Murray, London, 2005), è una rielaborazione della poesia The Night before Christmas che Clement Clarke Moore scrisse per i suoi figli nel Natale del 1822, divenuta un classico del Natale anglosassone e continua fonte di ispirazione per molti artisti (solo nel cinema si contano una decina di tributi, dal film muto del 1905 di Edwin S. Porter http://youtu.be/jjQ_1qJJWOk ai cartoni animati di Walt Disney, al capolavoro di Tim Burton). Carol Ann Duffy, con la sua penna e grazie alle illustrazioni di Rob Ryan, la trasporta nel ventunesimo secolo, mantenendo intatto ciò che le è più caro, la credenza del Natale, il regalo più bello di tutti.

Carol Ann Duffy/Rob Ryan, Another Night Before Christmas,
Picador, Pan MacMillian, London, 2010

Carol Ann Duffy/Rob Ryan, Another Night Before Christmas,
Picador, Pan MacMillian, London, 2010

Carol Ann Duffy/Rob Ryan, Another Night Before Christmas,
Picador, Pan MacMillian, London, 2010

Carol Ann Duffy/Rob Ryan, Another Night Before Christmas,
Picador, Pan MacMillian, London, 2010

A dire il vero, Carol Ann Duffy, come una sorta di nuovo Andersen, da qualche anno a Natale fa sempre trovare un libro sotto l'albero dei suoi lettori adulti e bambini. Che si tratti di rielaborazioni dei classici vittoriani come nel caso appena citato, di loro riscritture come The Twelve Poems of Christmas (Candlestick Press, London, vol. 1, 2009 - vol. 2, 2010), di dare moglie al dickensiano Mr Scrooge in Mrs Scrooge: A Christmas Tale (Picador, Pan MacMillian, 2009) o di fare partecipare, come ha fatto nel 2007 e nel 2008, i cittadini della città dove abita da molti anni... compositori, direttore d'orchestra, musicisti, artisti, maestri, bambini... al progetto The Manchester Carols (Faber Music Ltd, 2009), una raccolta di 12 canti collegati da un divertente racconto nata dalla collaborazione con il compositore Sasha Johnson Manning. Carol Ann Duffy crede fermamente che il Natale non sia prerogativa dei soli credenti ma una storia meravigliosa, magica, dalla quale tutti possono apprendere molto sul piano umano perché nella sua raffigurazione, sostiene, sono rappresentati tutti gli archetipi dell'esistenza.



Esce oggi, nel Regno Unito, The Tear Thief il libro illustrato da Nicoletta Ceccoli pubblicato nel 2007. Una favola moderna che racconta di un ladro che, nell'assoluta certezza dell'invisibilità, ogni sera tra l'ora di cena e l'ora di coricarsi entra nelle case dei bambini che piangono per rubare le loro lacrime, metterle nel suo sacco impermeabile argentato e portarsele via. Dopo la sua visita, come per  magia, quei bambini non avranno più bisogno di piangere. Ma un giorno, c'è una bambina che piange per la profonda tristezza della perdita del suo cane... sta piovendo... e il ladro vedrà svanire la sua invisibilità...

Carol Ann Duffy/Nicoletta Ceccoli,
The tear thief,
Barefoot Books Ltd, Bath, 2007/2009/2011

Il 7 ottobre uscirà invece l'attesissimo The Bees, prima raccolta di poesie dopo Rapture del 2005, e dalla nomina di Poet Laureate. Una nuova testimonianza della impossibilità di catalogare Carol Ann Daffy come poetessa romantica, politica, civile, perché lei è tutto questo ma molto di più. Gli inglesi la considerano la poetessa più umana e accessibile del nostro tempo, poiché le sue poesie, come quelle di tutti i grandi poeti, offrono certo diversi livelli di lettura e di complessità ma risuonano dentro la profondità umana di ognuno in modo unico e diverso. Non a caso ogni incontro che la vede protagonista richiama una quantità di persone impossibile da immaginarsi per eventi del genere. Perché Carol Ann Duffy per loro c'è sempre, magari dove meno se la aspettano, pronta ad offrire il suo conforto nei momenti di gioia e di dolore a chi ne ha più bisogno. 

Carol Ann Duffy, 
The Bees,
Picador, Pan MacMillian, London,
7 ottobre 2011

L'ultima uscita prevista per quest'anno, neanche a dirlo, è The Christmas Truce, illustrata da David Roberts, artista che arriva da quella Liverpool che tanto ha influenzato la vita e il pensiero di Carol Ann Duffy. L'uscita è prevista per il 4 novembre, giorno che nel 1918 ha visto la fine della Prima Guerra Mondiale. Il libro è un inno alla pace. In una fredda notte, nelle trincee dove si stava combattendo la peggiore guerra che il mondo avesse mai visto, scese un improvviso denso silenzio. Una strana atmosfera si stava diffondendo nell'aria. Tutto tacque... e il nemico strinse le mani al nemico...



Carol Ann Duffy/David Roberts,
The Christmas,
Picador, Pan MacMillian, London,
4 novembre 2011


Infine, vi lascio con A cut back la poesia che Carol Ann Duffy, in qualità di Poeta di Stato, ha scritto come messaggio per la Nazione in occasione della decisione dei tagli dei finanziamenti pubblici alla cultura che hanno colpito anche la Poetry Book Society (PBS), la storica istituzione che amministra anche il TS Eliot Prize, il più prestigioso premio di poesia del mondo. Un altro aspetto di Carol Ann Duffy.





A CUT BACK

It's no go the LitFest, it's no go up in Lancaster,
though they've built an auditorium (still quite wet, the plaster)
a bar, a bookshop, office space ... well, they won't need wheelchair access.
All we want is a million quid and here's to the Olympics.
London's Enitharmon Press was founded in 1967,
but David Gascoyne and Kathleen Raine are writing now in heaven,
with UA Fanthorpe, John Heath-Stubbs; dead good dead poets all.
The only bloody writing now's the writing on the wall.
It's no go the national art, it's no go cake with icing.
All we want are strategic cuts, it's no go salami slicing.
It's no go the Poetry Trust, it's no go in East Suffolk;
Aldeburgh's east of Stratford East. As Rooney says, oh f-fuck it -
because it's no go First Collection Prize, it's no go local writers.
We've been asked to pull the plug, the rug, by coalition shysters.
National Association of Writers in Education?
No way, NAWE, children and books, the train's leaving the station.
It's no go your poets in schools, it's no go your cultures.
All we want is squeezed middles and stringent diets for vultures.
It's no go the pamphlet, the gig in Newcastle no go.
All we want is a context for the National Portfolio.
Three little presses went to market, Flambard, Arc and Salt;
had their throats cut ear to ear and now it's hard to talk.
They remember Thatcher's Britain. Clegg-Cameron's is worse.
Deathbyathousandcuts.co.uk, the least of which is verse.
It's no go the avant-garde, it's no go the mainstream.
All we want is a Review Group, chaired, including recommendations.
Stephen Spender thought continually of those who were truly great;
set up the Poetry Book Society with TS Eliot, genius mate.
But it's no go two thousand strong in the Queen Elizabeth Hall.
Phone a cab for the Nobel laureates as they take their curtain call.
It's no go, dear PBS. It's no go, sweet poets.
Sat on your arses for fifty years and never turned a profit.
All we want are bureaucrats, the nods as good as winkers.
And if you're strapped for cash, go fish, then try the pigging bankers.

Nessun commento:

Posta un commento