mercoledì 9 novembre 2011

POSTCARDS FROM SAN FRANCISCO # 2 TO DO: A BOOK OF ALPHABETES AND BIRTHDAYS by GERTRUDE STEIN

Dal mese di maggio al mese di settembre 2011, la città di San Francisco ha reso omaggio a una delle figure più importanti della letteratura non solo americana ma del Novecento, la scrittrice poetessa e molto altro Gertrude Stein. 
L'idea di tenere contemporaneamente nei luoghi della stessa città, sulla Baia e a Oakland dove Gertude era cresciuta seppur per pochi anni, THE STEINS COLLECT Matisse, Picasso and the Parisian Avant-Garde al San Francisco MomaSEEING GERTRUDE STEIN: Five Stories  al San Francisco Contemporary Jewish Museum, è venuta agli organizzatori per tentare di ricostruire, attraverso due mostre di grande valore, il mondo di questa ineguagliata intellettuale e di offrire nuove chiavi lettura per l'interpretazione della sua vita così straordinaria da diventare essa stessa elemento di ispirazione per molti altri artisti e quindi motivo di studio.


San Francisco Exhibit Reunites Gertrude Stein's Remarkable Art Collection 



Gertrude Stein nacque il 3 febbraio 1874 ad Allegheny in Pennsylvania, quinta di cinque fratelli, da genitori di origine tedesca ebrei americani. Nei primi anni di vita, insieme alla famiglia si trasferì in Europa, prima a Vienna e poi a Parigi. Il rientro in America, a San Francisco e a Oakland poi a Baltimora, avvenne solo dopo qualche anno, così che Gertrude imparò prima le altre lingue della sua lingua madre, elemento che non sarà di poco conto nell'interpretazione della sua poetica. Perse i genitori nel giro di qualche anno, la madre nel 1888 e il padre a soli tre anni di distanza. Nel 1893 si trasferì con il fratello Leo a Cambridge dove studiò biologia e filosofia all'Harvard Annex (la versione femminile dell' Harvard University) laureandosi nel 1898. Si iscrisse poi alla Johns Hopkins Medical School di Baltimora dove studiò medicina senza poi laurearsi. Nel 1902 si trasferì in Parigi, che era allora al culmine del momento di creatività artistica, a Montparnasse. Dal 1903 al 1912 la Stein visse lì assieme a suo fratello Leo, che divenne un raffinato critico d'arte e con il quale mise insieme una delle prime collezioni di arte cubista, includendo tele di artisti ancora poco conosciuti come Pablo Picasso, che divenne suo grande amico, Henri Matisse, Paul Cezanne, Georges Braque, André Derain e Juan Gris.

Pablo Picasso, Gertude Stein, 1905-6,
The Metropolitan Museum of Art, New York
© 2011 Estate of Pablo Picasso / Artists Rights Society (ARS), New York

Gertrude Stein incontrò la compagna e nume tutelare della sua vita, Alice B. Toklas nel settembre 1907, in compagnia di Harriet Levy. Gertude e Alice s'innamorarono, e la loro relazione durò per tutto il resto della loro vita, fino alla morte della Stein che avvenne nel 1946. Alice andò a vivere con Leo e Gertrude nel 1909 al numero 27 di rue de Fleurus. 

Gertrude Stein e Alice B. Toklas

Conosciuta come il Salon, la loro casa dalle pareti tappezzate di quadri dell'avanguardia, divenne presto il fulcro della vita intellettuale e artistica della capitale francese. Tra gli ospiti, oltre agli amici artisti, anche scrittori come Ezra Pound, Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald, John Dos Passos, Thornton Niven Wilder, Sherwood Anderson. Dopo la Prima Guerra Mondiale, che insieme ad Alice la vide protagonista degli aiuti per gli ospedali francesi, Gertrude coniò per gli scrittori americani lontani dalla propria terra ospiti del suo Salon la definizione Lost Generation, che divenne celeberrima per mano dello stesso Hemingway che la mise in Fiesta e in Festa mobile, il suo libro di memorie. Nella casa di rue de Fleurus, Gertrude e Alice abitarono fino al 1938, quando furono costrette a lasciarla per il mancato rinnovamento del contratto di locazione. Durante la Seconda guerra mondiale, entrambe di origine ebraica, furono costrette a riparare a Bilingin nel pieno della campagna francese. Il 27 luglio 1946 Gertrude Stein morì. Alice che le sopravvisse fino al 1967, si fece seppellire insieme alla compagna di sempre nel cimitero di Parigi.

Lo vita, lo stile, il pensiero di Gertrude Stein sono elementi indissolubili di quella poetica che fu in grado di influenzare la letteratura moderna, non meno della contemporanea, americana ed europea. Trascorse tutta la sua vita intellettuale in Francia ma ciò non la distaccò mai dai rapporti culturali con la sua terra d'origine che sempre seppe apprezzarla fino a considerarla uno degli esponenti migliori della propria cultura.

Gertrude Stein, scrisse il suo primo libro, quello che è il vero capolavoro, The Making of Amricans, tra il 1903 e il 1911 ma non riuscì a trovare un editore fino al 1925. Il libro  può essere considerato a tutti gli effetti, il primo romanzo moderno sperimentale in lingua inglese, di matrice cubista, anticipatore dell'opera di James Joyce e di Virginia Woolf. Scrisse a mano quel migliaio di pagine, senza fare revisioni. Lì risiedono le radici dello sviluppo della sua poetica. 

La vita degli anni al "27", il fondamento di tutta la sua vita, Gertrude la raccontò invece nel libro Autobiografia di Alice B. Tocklas scritto nel 1933 (tradotto in Italia per mano di Cesare Pavese per Einaudi nel 1972). Un libro a mio parare ancora fondamentale, indispensabile per chi intende avvicinarsi a una qualsiasi forma d'arte. Qui, consapevole e desiderosa di una riconosciuta evidenza che ormai le spettava, la Stein scrisse del fermento artistico, dei successi e delle derive, della Parigi dei primi anni del '900 ma rese anche evidente il lato ancora sconosciuto della nascita del suo genio artistico e la misura degli sforzi compiuti per la pienezza, in nome di una idealità mai tradita, del suo raggiungimento. Fu il libro che le vide attribuire l'agognato successo e che le permise di elevarsi al grado di intellettuale supremo.

Piccolo inciso, se volete assaporare un tributo d'autore a quegli anni non perdetevi Midnight in Paris, l'ultimo film di Woody Allen che arriverà nelle nostre sale il 2 dicembre prossimo.


Midnight in Paris, trailer ufficiale


Torniamo alla poetica di Gertrude Stein per la quale, ammetto, ho sempre avuto una sfrenata passione. Pensavo, anche in relazione ai sue due libri per bambini che vi racconterò tra poco, che il suo lavoro può rivelarsi fondamentale per uno scrittore di letteratura per l'infanzia. Non pensate subito alle sue lunghe quasi infinite frasi, che però operarono l'innovazione e lo scardinamento delle regole della tradizione letteraria del suo tempo, ma piuttosto alla sua fissazione per l'uso della parola. Precisamente l'esattezza della parola e le sue possibile combinazioni all'interno della frase. Esattezza e combinazione. Precisione e misura alla ricerca della purezza di un racconto che non deve tradire la verità della realtà del suo autore, quella intima, culturale, sociale. Per farlo, serve una parola limpida, purificata da ogni simbolismo, da ogni riferimento evocativo o "associazione di sentimento" che inducono, secondo Gertrude Stein, a un lettura stereotipata e convenzionale della realtà. Quello che cercava questa scrittrice, era una "naturalità" dello scrivere, determinata da quel flusso di coscienza possibile solo quando lo scrittore è abitato da una visione. Se non si ha una visione la scrittura risulta piatta” ripeteva più e più volte, la sola che permetta di cercare e scegliere e infine usare la parola giusta all'interno di una nuova grammatica definita dall'uso di un "tempo assoluto" che non rispetta le nozioni di spazio e di tempo.


Si capisce meglio a questo punto, anche se qui ho scritto in forma stringata, il valore della sua espressione poetica più conosciuta Rose is a Rose is a Rose is a Rose, contenuta in Sacred Emily del 1913 inserito in Geography and Play pubblicato nel 1922, filo conduttore di molte delle future opere della Stein e riferimento per innumerevoli altri autori.
Ben al di là del gioco di parole che a torto molti ritengono essere, è l'emblema del suo pensiero letterario, del suo stile. Una rosa, depurata dall'attribuzione di ogni valore simbolico, è una rosa. Allo stesso modo, una cosa è quella cosa e io sono io, senza preconcetti, senza pregiudizi nella forma originaria, incontaminata. Solo a questo punto, quella rosa, quella cosa e io possiamo essere un'altra cosa. 
E così è stata Gertrude Stein.


Seguendo il filo di Rose is a Rose is a Rose is a Rose arriviamo dentro il pensiero di The The World is Round, il primo libro di Gertrude Stein scritto nel 1938 su commissione dell'editore William R. Scott che lo pensò come primo titolo di una nuova collana editoriale creata per proporre metodi innovativi di insegnamento della Bank Street School di New York. 


Gertrude Stein/Clement Hurd, The World is Round,
William R. Scott, New York, 1939
Yale Collection oF American Literature
Beinecke Rare Book and Manuscript Library


Pubblicato nel 1939,  The World is Round risultò da subito un libro di rottura rispetto alla letteratura per l'infanzia che lo precedeva. È un libro che definirei di "partenza", perché aprirà la strada a molti altri grandi libri per bambini. Per quanto riguarda il testo, Gertrude Stein rimase fedele allo stile letterario usato nei suoi libri per gli adulti: una sintassi complessa, con una struttura libera, parole e frasi ripetitive, rime dove ogni parola viene utilizzata per il suo suono piuttosto che per il suo significato, la mancanza di punteggiatura, il continuo ripiegare su se stessa della storia in un circolo senza fine e senza inizio. Per le immagini invece, una volta che il contratto fu firmato, Stein iniziò a fare alcune imprescindibili richieste: le pagine dovevano essere rosa, l'inchiostro doveva essere blu, e l'illustratore doveva essere Francis Rose. Mentre le prime due richieste furono accettate nonostante le difficoltà tecniche che implicavano, Scott scelse come illustratore Clemente Hurd, al suo secondo libro per bambini (conoscerete senz'altro il suo Goodnight Moon del 1947).
La prima uscita dell'opera fu in edizione speciale, un cofanetto autografato dagli autori e tirato in sole 350 copie.

Gertrude Stein/Clement Hurd, The World is Round,
William R. Scott, New York, 1939

flickr (c) tutti i diritti riservati a Ariel S. Winter
(c) Copyright riconosciuto ai rispettivi proprietari

The World is Round, è il racconto della lotta che intraprende Rose, una bambina di nove anni, per cercare di mantenere la sua identità stabile in un mondo che stabile non è. In un intreccio di prosa e poesia, la Stein mette in pagina la bambina ispirata da Rose Renée Lucy Anne d'Aiguy, la figlia dei vicini di casa a Bilingin, e insieme al cugino Willie la rende il simbolo di un'infanzia sovversiva che, attraverso il gioco che si instaura tra le parole e l'essere, cerca in un mondo sempre uguale a se stesso, e per questo insufficiente al dispiegamento dell'unicità della propria identità, l'immagine di sé.


Gertrude Stein/Clement Hurd, The World is Round,
William R. Scott, New York, 1939
flickr (c) tutti i diritti riservati a Ariel S. Winter
(c) Copyright riconosciuto ai rispettivi proprietari

Gertrude Stein/Clement Hurd, The World is Round,
William R. Scott, New York, 1939
flickr (c) tutti i diritti riservati a Ariel S. Winter
(c) Copyright riconosciuto ai rispettivi proprietari

Gertrude Stein/Clement Hurd, The World is Round,
William R. Scott, New York, 1939
flickr (c) tutti i diritti riservati a Ariel S. Winter
(c) Copyright riconosciuto ai rispettivi proprietari

Gertrude Stein/Clement Hurd, The World is Round,
William R. Scott, New York, 1939
flickr (c) tutti i diritti riservati a Ariel S. Winter
(c) Copyright riconosciuto ai rispettivi proprietari

Nel cuore del libro, magnifico, Rose si arrampica su una montagna e, mentre instaura un dialogo costante con la natura, dovrà superare numerosi ostacoli prima di raggiunge la cima. 


Gertrude Stein/Clement Hurd, The World is Round,
William R. Scott, New York, 1939
flickr (c) tutti i diritti riservati a Ariel S. Winter
(c) Copyright riconosciuto ai rispettivi proprietari

Durante la salita, il mondo intorno a lei si fa sempre più cupo e questo la fa diventare meno sicura e più consapevole della propria solitudine. Inizia a piangere e lì sente che non c'è nulla da fare se non riaffermare se stessa, prendere coscienza della propria identità, e il modo migliore che trova per farlo è quello di salire sulla sua sedia e scolpire intorno al tronco di un albero le parole di Gertrude, Rose is a Rose is a Rose is a Rose.


Gertrude Stein/Clement Hurd, The World is Round,
William R. Scott, New York, 1939
flickr (c) tutti i diritti riservati a Ariel S. Winter
(c) Copyright riconosciuto ai rispettivi proprietari

Continuerà a salire finché non raggiungerà la cima. Lì si siederà sulla sedia blu e sentirà che, dopo tanta fatica, e finalmente arrivata. Lei sa chi è. 


Gertrude Stein/Clement Hurd, The World is Round,
William R. Scott, New York, 1939
flickr (c) tutti i diritti riservati a Ariel S. Winter
(c) Copyright riconosciuto ai rispettivi proprietari

Molti critici sostennero che con The World is Round, la Stein aveva finalmente trovato il suo pubblico vero, i bambini. Alcuni per elogiarla altri per deriderla. Ma il successo fu tale che il libro venne tradotto in molte lingue e questo portò Gertrude a scrivere TO DO: A BOOK of ALPHABETS and BIRTHDAYS, il suo secondo e ultimo libro per bambini, pubblicato per la prima volta nella versione illustrata nella primavera di quest'anno dalla Yale University Press, in collaborazione con la Beneicke Rare Book and Manuscript Library, dopo 71 anni dalla sua scrittura.

Gertrude Stein/Gisell Potter,
TO DO: A BOOK of ALPHABETS and BIRTHDAYS,
Yale University Press, New Haven and London,
in association with Beinecke Rare Book and Manuscript Library, 2011
(c) Copyright tutti i diritti riservati

Gertrude Stein inviò il manoscritto del nuovo libro a William R. Scott, nella primavera del 1940. Scott respinse il manoscritto, affermando che il libro non era appropriato per i bambini. Il suo rifiuto fu seguito da quello di altri editori ma Gertrude non smise di cercarne uno che capisse il suo lavoro e lo pubblicasse. Dopo un altro anno di rifiuti, a Stein è fu finalmente offerto un contratto nel marzo 1942 da Harrison Smith, l'editore che riscosse grande successo nel 1930 pubblicando l'edizione in lingua inglese dei libri di Babar. Anche in questo caso, Gertrude Stein aveva immaginato come illustratore un suo amico, Raoul Dufy. A causa dei problemi anche economici derivanti dalla guerra, la pubblicazione del libro venne sospesa fino al 1957, quando venne pubblicato postumo e   senza illustrazioni, dalla Yale University Press nel settimo volume degli scritti inediti di Gertrude Stein. 

Alphabets and names make games and everybody has a name and all the same they have in a way to have a birthday.
The things to do is to think of names.
Names will do.
Mildew.
And you have to think of alphabets too, without an alphabet well without names where are you, and birthdays are very favorable too, otherwise who are you. Gertrude Stein, TO DO: A BOOK of ALPHABETS and BIRTHDAYS

La nuova edizione è uscita con le illustrazioni di Giselle Potter, stimata illustratrice del New Yorker con all'attivo oltre venti libri per bambini. I suoi disegni sono una sorta di viaggio nel tempo e fanno da vivace ed elegante contrappunto al mondo stravagante e astratto raccontato dalla visionaria scrittrice. 

Gertrude Stein/Gisell Potter,
TO DO: A BOOK of ALPHABETS and BIRTHDAYS,
Yale University Press, New Haven and London,
in association with Beinecke Rare Book and Manuscript Library, 2011
(c) Copyright tutti i diritti riservati

Gertrude Stein/Gisell Potter,
TO DO: A BOOK of ALPHABETS and BIRTHDAYS,
Yale University Press, New Haven and London,
in association with Beinecke Rare Book and Manuscript Library, 2011
(c) Copyright tutti i diritti riservati

In TO DO: A BOOK of ALPHABETS and BIRTHDAYS ogni lettera dell'alfabeto è raccontata, forse sarebbe meglio dire festeggiata, da una scelta di un quartetto di nomi, paladini di racconto che tra poesia e prosa si svilupperà poi su più pagine. 

A. Annie, Arthur, Active, Albert.
H. Henry and Harold and Henrietta and House
P. Peter Paul Pearl and Pancake
Y. Yvonne and You, Yes and Young
 
Molti dei personaggi qui raccontati erano amici della Stein, com'è nello stile delle sue opere: George (Platt Lynes) è stato un fotografo, Kate Buss è stata una giornalista del Massachusetts, Tilly Brown (Tillie) era un amico d'infanzia di Gertrude e il suo compagno Thornie Rose, è Thornton Wilder, l'amico romanziere e drammaturgo, solo per citarne alcuni. 

Gertrude Stein/Gisell Potter,
TO DO: A BOOK of ALPHABETS and BIRTHDAYS,
Yale University Press, New Haven and London,
in association with Beinecke Rare Book and Manuscript Library, 2011
(c) Copyright tutti i diritti riservati

Gertrude Stein/Gisell Potter,
TO DO: A BOOK of ALPHABETS and BIRTHDAYS,
Yale University Press, New Haven and London,
in association with Beinecke Rare Book and Manuscript Library, 2011
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I loro compleanni sono mutevoli, i personaggi chiedono di continuo di cambiarli, assecondati dallo stile e il linguaggio sempre in movimento di Stein che anche in questo caso, un follow-up del primo libro, segue le regole di un'anarchica grammatica senza sintassi e punteggiatura, alla continua ricerca di nuove forme di espressione che conservino la vitalità del linguaggio parlato. 

And now it is Z.Z is not the last but one it is the last one.
Zebra and Zed, Zoology and Zero.
Z is a nice letter, I am glad it is not Y, I do not care for Y, why, well that is the reason why, I do not care for Y, but Z is a nice letter.I like Z because it is not real it just is not real and so it is a nice letter nice to you and nice to me, you will see. [...]
 

Gertrude Stein/Gisell Potter,
TO DO: A BOOK of ALPHABETS and BIRTHDAYS,
Yale University Press, New Haven and London,
in association with Beinecke Rare Book and Manuscript Library, 2011
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Oltre a questo, le storie raccontate nel libro sono pervase da un senso di minaccia ricorrente presente soprattutto qualcuna di esse: certi bambini annegano mentre attraversano il fiume a nuoto, un gruppo di quaranta cani riducono in lacrime tutti quelli che incontrano, un soldato perde un occhio in una battaglia, una coniglio si auto-immola. L'atmosfera qui sembra quella della migliore tradizione folkloristica europea, quella che va dai fratelli Grimm a Edward Gorey. In questo, il libro rivela un gusto conservatore che, al contempo e insieme alla ribadita trasgressione, è in fondo sempre presente nella vita e nelle opere di Gertrude Stein. 




Gertrude Stein/Gisell Potter,
TO DO: A BOOK of ALPHABETS and BIRTHDAYS,
Yale University Press, New Haven and London,
in association with Beinecke Rare Book and Manuscript Library, 2011
(c) Copyright tutti i diritti riservati


Gertrude Stein/Gisell Potter,
TO DO: A BOOK of ALPHABETS and BIRTHDAYS,
Yale University Press, New Haven and London,
in association with Beinecke Rare Book and Manuscript Library, 2011
(c) Copyright tutti i diritti riservati


Quando apparvero i libri per bambini di Gertrude Stein, la domanda che univa gli adulti era se erano adatti o meno per i bambini. Non vi giunge nuova questa domanda vero?
I bambini, nel caso di The World is Round, hanno dimostrato che timori di quegli adulti erano del tutto infondati. Nel secondo caso, non ne ebbero l'occasione perché il libro non fu mai pubblicato per loro. Se non ora, e dopo tanti anni. 
Cosa "fare" con TO DO: A BOOK of ALPHABETS and BIRTHDAYS allora? Leggerlo ad alta voce, dapprima lentamente, poi accelerando, piano piano come suggerito dalla sua scrittrice, come sempre leggeva Gertrude Stein. Leggere le parti più divertenti e inusuali ai bambini. Poi leggerlo per se stessi. Iniziando e interrompendo. Procedendo e arrestandosi e procedendo di nuovo. Magari cercando qualcuno nel giorno del compleanno per dedicargli una "lettera" di augurio. E lui capirà, perché, in fondo, tutti conosciamo l'alfabeto e tutti abbiamo un compleanno.


Gertrude Stein, 
If I Told Him A complete Portrait of Picasso




Per le immagini del post:
Per The World is Round sono state prese dall'indirizzo flickr contrassegnato già sotto ciascuna immagine e riportato qui sotto, dove non solo potete trovare tutte quelle dell'edizione del libro qui presentata ma anche quelle delle edizioni successive.
Gertrude Stein/Clement Hurd, The World is Round,
William R. Scott, New York, 1939
flickr (c) tutti i diritti riservati a Ariel S. Winter
(c) Copyright riconosciuto ai rispettivi proprietari

Per  TO DO: A BOOK of ALPHABETS and BIRTHDAYS

Gertrude Stein/Gisell Potter,
TO DO: A BOOK of ALPHABETS and BIRTHDAYS,
Yale University Press, New Haven and London,
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