venerdì 9 dicembre 2011

L'AVVENTO DEI LIBRI. GIORNO 9

Alessandro Riccioni/Alicia Baladan, Cielo bambino,
Topipittori, Milano, 2011
© tutti i diritti riservati

Un punto microscopico brilla, poi un altro, poi un altro: è l'impercettibile, è l'enorme. Questo lumicino è un focolare, una stella, un sole, un universo; ma questo universo è niente. Ogni numero è zero di fronte all'infinito. L'inaccessibile unito all'impenetrabile, l'impenetrabile unito all'inesplicabile, l'inesplicabile unito all'incommensurabile: questo è il cielo. 
Victor Hugo, Les Travailleurs de la mer, 1866

La contemplazione del cielo è in realtà un viaggio nell'Immaginario, quello del primordiale bisogno che ha portato l'uomo di ogni tempo a contemplare, godere, fantasticare e a interrogarsi a naso insù sul proprio essere qui e altrove. Un viaggio che può farsi, al contempo, religioso, filosofico, scientifico, letterario ma che per essere interamente vissuto richiede che si crei una forte consonanza tra lo sguardo, il pensiero e il sentire. La chiave per interpretarlo risiede nel mistero che, per quanto sondato, alla fine non si svela mai completamente. Gli adulti spesso lo danno per scontato, rilegandolo a una deteminante in grado di incidere sulla viabilità delle giornate. I bambini no. 
I bambini, sono naturalmente attratti da questa meraviglia infinita, ne sanno vedere e cogliere e vivere ogni impercettibile mutamento di cui intuiscono la potenza e la magia. 

Godono dei colori, l'azzurro, il giallo, il rosso che si alternano nelle diverse ore della giornata e che regalano il calore sulla pelle...

Alessandro Riccioni/Alicia Baladan, Cielo bambino,
Topipittori, Milano, 2011
© tutti i diritti riservati

Giocano con il rincorrersi delle nuvole e il loro trasformarsi in mille disegni, in vento, pioggia, nebbia... neve...

Alessandro Riccioni/Alicia Baladan, Cielo bambino,
Topipittori, Milano, 2011
© tutti i diritti riservati


Scrutano il cielo nero e vogliono sapere tutto del sistema solare e di cosa c'è dopo... un universo di  sorpresa, scoperta e stupore... 

Alessandro Riccioni/Alicia Baladan, Cielo bambino,
Topipittori, Milano, 2011
© tutti i diritti riservati

Abitano il buio della notte, dove i sogni hanno il sopravvento sui pensieri e sui giochi... finché arriva il sole a illuminare il giorno...


Alessandro Riccioni/Alicia Baladan, Cielo bambino,
Topipittori, Milano, 2011
© tutti i diritti riservati
Alessandro Riccioni e Alicia Baladan hanno creato un cielo bambino di incanto e di poesia. È un inno alla infanzia, quella di ciascuno di noi. E forse anche così deve essere letto questo libro. 
Di questo bell'incontro tra parole e immagini ne parlano sul blog dei Topipittori
La versione di Alicia potete trovarla qui quella di Alessandro qui

Alessandro Riccioni è nato a Lizzano in Belvedere (BO) nel 1956. Dopo aver insegnato per anni e ora è bibliotecario "di montagna". Il suo primo libro di poesie, Sottopelle (Book Editore) esce nel 1998. A questo, sempre per Book Editore, seguono Di quarzo e terra (2002), Chiedimi il rosso (2003), Il mare in salita (2007) e Bisestile (2010). Nel 2004 esce il suo romanzo Nero arcobaleno (Mobydick).  
In Cielo bambino, il suo primo libro per bambini, la poesia scorre limpida e ritmata, non a caso in uno spazio senza tempo. Le parole uscite dalla sua penna sembrano rinate a nuovi sensi, sono piene di vita, hanno tanti significati, tante voci, quanti sono i lettori. Intime e universali, usate non solo per raccontare, mostrare, evocare ma per produrre trasformazioni, le sue poesie sono in grado di darci una nuova comprensione della nostra esperienza, di dare un senso rinnovato al nostro passato e quindi al futuro dei bambini che hanno diritto ad avere parole nuove, non usurate da noi, per animare le loro idee, per interpretare il loro mondo. 
I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo.
Ludwig Wittgenstein

Alicia Baladan, invece, è nata nel 1969 in Uruguay dove ha vissuto fino a 11 anni. Ha partecipato a diverse mostre e film-festival internazionali di animazione e sperimentazione dell’immagine curate dall’archivio d’arte contemporanea Care-off di Milano. Ha collaborato con la Stalker Multimedia nella realizzazione di progetti culturali e allestimenti di ludoteche in vari musei. Da alcuni anni si è concentrata sull’illustrazione sviluppando l’aspetto narrativo del suo lavoro. Attualmente vive e lavora a Brescia. Per i Topipittori è uscito il suo primo libro, Una storia guaranì "(2010) e Piccolo grande Uruguay (2011) la biografia della sua infanzia nella collana (gli anni in tasca).

Tra le pagine di Piccolo grande Urugay, sono tornata quando ho visto questo libro perché avevo il ricordo di un racconto proprio sul cielo che, come scrive Alicia, da bambina le ha cambiato per sempre la visione delle cose. 


Dunque, al tempo, a casa di Alicia, c'era una stanza dedicata a ospitare studenti. Uno di questi, una studentessa, un giorno fece un regalo ai bambini di quella casa...

[... Un giorno, la studentessa ci disegnò quello che ci stava spiegando e allora tutti mi fu più chiaro. Disegnò un sole con intorno due piccoli mondi e un cerchio; indicò il tragitto che quei due piccoli mondo compivano intorno a quel sole. Ci infornò che i due  mondi non smettevano mai di girare, un po' come la terra su cui viviamo, che gira senza sosta intorno al sole. Claudia riconobbe il disegno e disse che era un "sistema solare": l'aveva imparato a scuola, e aggiunse che quando c'erano più sistemi che giravano, allora quello prendeva il nome di "universo". Insomma, stando ai racconti della studentessa, pareva che ogni cosa, persino le pietre, internamente, fosse composta da migliaia di piccoli universi in continuo movimento. Dunque, tutto quello che vedevamo era il risultato di una continua trasformazione e, soprattutto, era  solo la forma apparente delle cose. Per noi questa scoperta fu così incredibile da modificare completamente il nostro modo di guardare le cose e, di conseguenza, i nostri giochi. (pp. 73-74)
A me sembra di vederlo, questo continuo andare oltre, nelle illustrazioni di Alicia Baladan e mi sembra anche il punto di incontro con la poesia di Alessandro Riccioni. 
I suoi disegni non terminano mai con i limiti della pagina. Conservano sempre un'apertura, uno spiraglio di visione e di sentire che li rendono perfetti per i bambini. Permettono quel gioco straordinario che è offerto solo dalle opere d'arte. Sono lì, appese alla parete eppure, al di là di ciò che mostrano, dentro a quella cornice sono nascosti così tanti particolari da assicurare il racconto di mille altre storie.

Questo e molto altro rendono Cielo bambino uno di quei libri perfetti da leggere ai bambini prima che sappiano leggere. Perché possano talmente gustare il piacere della lingua e il trasporto delle immagini da continuare a cercare quelle incomparabili sensazioni in un libro per tutta la vita.

Alessandro Riccioni/Alicia Baladan, Cielo bambino,
Topipittori, Milano, 2011
© tutti i diritti riservati



Coda di fiamme
che vai lemme lemme, 
sei già passata vicino
a Betlemme?
Coda di fuoco
che duri poco,
come succede 
a ogni bel gioco. 
Coda di luce, 
coda di seta, 
ti aspetto qui, 
mille anni, 
cometa.



Le illustrazioni e testi di Cielo bambino sono stati pubblicati per gentile concessione della casa editrice © Topipittori e rispettivi autori.

5 commenti:

  1. grazie della bella recensione, parole acute che fanno riflettere, poiché un libro non è mai "finito" anche se pubblicato, ale riccio

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  2. Grazie Alessandro, è stato facile per me lavorare su un libro bello come "Cielo bambino". Penso che solo pochi libri, come questo tuo e di Alicia, possono dirsi mai "finiti" anche una volta pubblicati. Inoltre, questa è stata per me un'occasione di conoscere la tua poesia che continuerò a cercare nelle altre opere che hai pubblicato.
    Spero, però, di rincontrarti presto in nuovo libro dedicato all'infanzia

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  3. Grazie ancora, e spero davvero di poter vedere altre mie piccole cose pubblicate (sto scrivendo, ma molto poco). buon lavoro, ale riccio

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  4. Te lo auguro e ce lo auguriamo di cuore.
    Allora... buon lavoro anche a te.

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  5. grazie Elisabetta! ci hai fatto un complimento specialissimo, dicendo che questo è un libro che non finisce :)

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