martedì 6 dicembre 2011

L'AVVENTO DEI LIBRI. GIORNO 6

Beatrice Alemagna, La gigantesca piccola cosa,
Donzelli, Roma, 2011
 © tutti i diritti riservati



Otto anni deve essere un'età che ha a che fare con la magia e la preveggenza. Come nel caso di David Wiesner a cui è dedicato il post di ieri, anche Beatrice Alemagna decise in quel momento della sua vita che quando sarebbe cresciuta sarebbe diventata una scrittrice e illustratrice di racconti. Così è successo, e Beatrice è ad oggi una delle illustratrici più interessanti e apprezzate del panorama internazionale, cosa che tra l'altro le ha valso il riconoscimento di diversi premi prestigiosi. Vorrei poter dire che è un'artista che gli altri Paesi ci invidiano ma, pur essendo nata a Bologna nel 1973, Beatrice vive da anni a Parigi, la città che ha saputo trattenere il suo talento, e l'editoria francese è quella che annovera nei cataloghi il maggior numero delle sue opere.  Anche per questo, è un piacere quando finalmente anche in Italia esce un suo titolo.

Beatrice Alemagna
© tutti i diritti riservati


Dopo aver studiato progettazione grafica e comunicazione visiva all’ISIA di Urbino, nel 1996 Beatrice vince giovanissima il primo premio del concorso d’illustrazione Figures futures al Salon du Livre et de la Presse Jeunesse – Montreuil; nel 2000, il Prix Attention Talent-Fnac; nel 2002, il Prix Octogones. Nel 2007, ha ottenuto la menzione al BolognaRagazzi Award. Ha esposto a Bologna, Milano, Roma, Parigi, Monaco, Lisbona, Tokyo e Kyoto. Ha pubblicato oltre quindici album presso i più importanti editori francesi, come Seuil, Autrement e Gallimard. Sue illustrazioni corredano i testi di grandi autori fra cui Apollinaire, Queneau, Huxley, Grossman, Dahl, Rodari. Collabora settimanalmente con il quotidiano L’Unità disegnando Piccoletta. 


I libri di cui Beatrice è autrice e illustratrice che potete trovare nelle nostre librerie sono: Che cos'è un bambino?, Topipittori, 2008, Nel paese delle pulcette, Phaidon,  2009, Un leone a Parigi, Donzelli, 2009, Storia corta di una goccia, Donzelli, 2010, Le pulcette in giardino, Phaidon, 2011 e, ora, La gigantesca piccola cosa, Donzelli, 2011.


Nei libri di Beatrice Alemagna, bisogna entrare in punta di piedi e collocarsi nello spazio silenzioso nascosto tra le parole e le immagini, una zona di dialogo che parla a tutti, non solo ai bambini. Forse alla voce dell'infanzia, quella che ci accompagna e racconta per tutta la vita. La sua è una cifra stilista unica, che deriva da una sua personale e originale visione del mondo che riesce ad esprimere attraverso le grandi tavole delle sue illustrazioni. Una sorta di veri e propri quadri, in cui entrare ad ogni voltar di pagina. Oppure da contemplare in piena reverie, dalla quale riemergere sentendo di aver toccato una sostanza impalpabile che accomuna le nostre esistenze, e di avere la sensazione che, anche solo per una attimo, ci è stata mostrata la sua consistenza.


La levità è un altro dono frutto della ricerca di Beatrice Alemagna.
La capacità di raccontare piccole grandi storie con parole essenziali che fanno da contrappunto alla maestosa grazia della pagina illustrata. Nel suo mondo narrativo, niente sembra avere poca importanza. Anche una goccia d'acqua, nella sua minuscola vita, è capace di attirare la sua attenzione. Seguirla è la possibilità di entrare in un quotidiano sconosciuto e fantastico che affianca silente le nostre esistenze e vive nonostante la nostra disattenzione.

Beatrice Alemagna, Storia corta di una goccia,
Donzelli, Roma, 2010
© tutti i diritti riservati

Beatrice Alemagna, Storia corta di una goccia,
Donzelli, Roma, 2010
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Beatrice Alemagna, Storia corta di una goccia,
Donzelli, Roma, 2010
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Beatrice Alemagna, Storia corta di una goccia,
Donzelli, Roma, 2010
© tutti i diritti riservati

Le narrazioni di Beatrice Alemagna sembrano attratte dal fascino delle esistenze sospese, le illustrazioni evocano scenari senza tempo, come in questo racconto dedicato al Leone di Belfort, la scultura di Frédéric Bartholdi, che dal 1880 domina la Piazza Denfert-Rochereau, da sempre uno sei simboli dell’iconografia parigina. 
Mi sono chiesta perché quel leone sia tanto amato dai parigini. Credo che sia perché sembra così felice, lassù dove si trova... Beatrice Alemagna, Un leone a Parigi.

Beatrice Alemagna, Un leone a Parigi, Donzelli, Roma, 2009
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Prende vita così la visione della storia surreale di questo albo illustrato che vede un elegante leone, annoiato dal tran tran della savana, mettersi in viaggio alla ricerca di un lavoro, un amore, un avvenire. 


Beatrice Alemagna, Un leone a Parigi, Donzelli, Roma, 2009
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Approderà nelle strade di una Parigi distratta e indifferente che non saprà cogliere la straordinarietà della presenza del nuovo arrivato in città.


Beatrice Alemagna, Un leone a Parigi, Donzelli, Roma, 2009
© tutti i diritti riservati

Vagherà sconsolato alla ricerca di un segno che testimoni un'emozione in chi saprà vedere con occhi stupiti la sua potente unicità.


Beatrice Alemagna, Un leone a Parigi, Donzelli, Roma, 2009
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"Finalmente una ragazza lo notò, e lo seguì con il suo sguardo tenero per un lungo istante"... il potere salvifico dell'arte.

Beatrice Alemagna, Un leone a Parigi, Donzelli, Roma, 2009
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Spetterà ad una anziana signora riconoscere l'identità del leone che, da quel momento, sapendosi visto, felice potrà trovare il suo posto nel mondo.


Beatrice Alemagna, Un leone a Parigi, Donzelli, Roma, 2009
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Beatrice Alemagna, Un leone a Parigi, Donzelli, Roma, 2009
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Un leone a Parigi è uno dei libri a cui ho pensato molto ho visto La gigantesca piccola cosa, l'ultimo titolo di Beatrice appena uscito per Donzelli, che sembra nascere dalla sedimentazione di molte delle emozioni e delle visioni che Beatrice ha messo nei suoi libri precedenti ma al contempo le supera fino a trascenderle verso una rarefatta purezza della parola e del segno. È un libro esemplare in questo senso. Un libro intimo anche se parla di uno stato d'animo, della tensione verso il raggiungimento di un'emozione, a cui tende l'umanità intera... ma non vi posso dire di quale stato d'animo si parla perché è svelato nell'ultima pagina e vi rovinerei il piacere di conquistarlo ... e comunque sappiate che  lo si può cercare ovunque e in molte cose...

Beatrice Alemagna, La gigantesca piccola cosa,
Donzelli, Roma, 2011
copyright © tutti i diritti riservati

... alcune materiali, altre immateriali... molte delle quali rivestono un significato diverso per ciascuno di noi, e questo ci regala una sensazione di possibilità infinite, se riusciamo a vederle...


Beatrice Alemagna, La gigantesca piccola cosa,
Donzelli, Roma, 2011
copyright © tutti i diritti riservati


Beatrice Alemagna, La gigantesca piccola cosa,
Donzelli, Roma, 2011
copyright © tutti i diritti riservati


... molto spesso siamo impegnati tanto nel suo raggiungimento quanto e dolorosamente nella sua inspiegabile rinuncia... ma a volte soffriamo semplicemente per la sua mancanza... o per la nostalgia del suo ricordo...


Beatrice Alemagna, La gigantesca piccola cosa,
Donzelli, Roma, 2011
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... perché è sempre fuggevole, un attimo c'è e l'attimo dopo non c'è più, per questo bisogna diventare molto bravi nel saperlo riconoscere ed essere grati quanto ci sfiora...


Beatrice Alemagna, La gigantesca piccola cosa,
Donzelli, Roma, 2011
copyright © tutti i diritti riservati


Nel tratteggiare questo piccolo racconto filosofico, Beatrice Alemagna riesce a mantenersi miracolosamente in equilibrio. Non c'è infatti una sbavatura. Questo fa de La gigantesca piccola cosa, semplicemente un libro bellissimo.


Le immagini di La gigantesca piccola cosa, Un leone a Parigi e Storia corta di una goccia sono state pubblicate per gentile concessione della casa editrice © Donzelli e rispettivi autori.

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