lunedì 6 febbraio 2012

THE SNOWY DAY

Ezra Jack Keats, The Snowy Day,
The Viking Press Company, 5 novembre 1962
© tutti i diritti riservati
© 2012 The Ezra Jack Keats Foundation

C'è neve e un freddo pulito e un silenzio rotto solo dalla voce dei bambini intorno a molte delle nostre case in queste giorni. Dopo le resistenze delle prime ore, quando non ci si vuole ancora arrendere alle decisioni di una natura che si fa indiscussa sovrana quando dice sul serio, dopo aver convento sull'opportunità di disdire gli impegni presi, si fa strada un momento di pace che stravolge l'ordine delle giornate sintonizzando le vite di tutti su ritmi altri ma in fondo comuni. Infilati berretto e guanti e sciarpa di rito, scendo per strada di tanto in tanto, nella speranza di cogliere il momento in cui si compie la magia tra la neve e il bambino. Perché so che succede lì qualcosa di indicibile e irripetibile, e vederlo compiere di nuovo forse mi porterà lontano, nel tempo e nello spazio, in quel luogo fragile e sicuro che è la memoria dell'infanzia e potrò forse averne in dono qualche frammento da allora sepolto.

Perciò scendo e li cerco, colorati, i bambini della mia strada, dai berretti storti e i vestiti improvvisati, perché molti dei loro guardaroba non hanno mai visto la neve prima. Mi guadagno passi di una neve alta e buona e, finalmente, eccoli lì armati di qualsiasi cosa faccia buco, montagna, impronta, stradina, pupazzo, battaglia, uno di fianco all'altro nelle loro incerte altezze, nei sorrisi sdentati coronati da guance rubizze e labbra tirate, posseduti da una nuova energia calda e rigenerante che esauriranno, per ripetuta costrizione parentale, solo di lì a qualche ora. Cerco un posto abbastanza lontano da non rientrare in quel paesaggio perfetto e mi siedo a guardarli. Ogni tanto esce qualche  adulto per controllare che vada tutto bene, e sul mio quadrato di terra imbiancata appare una piccola fetta di un mondo dove la neve diventa ricordo per la prima volta.

C'è un libro che non poteva non venirmi in mente in questi giorni, e che si accinge a compiere, senza la traccia di una ruga, il suo cinquantesimo compleanno. È The Snowy Day, dell'immenso uomo e artista Ezra Jack Keats, un libro rivoluzionario sotto molto aspetti. Pubblicato negli Stati Uniti nel 1962, (per la prima volta ma lo trovate anche in altre edizioni; l'ultima, celebrativa, sempre per Viking, è di qualche mese fa), all'apice del movimento per i diritti civili, è il primo picture book che vede come protagonista un bambino afro-americano. Il suo nome è Peter, qui ha quattro anni, e crescerà in altri sei libri di Ezra Jack Keats che, in Pet Show!, l'ultimo titolo della serie, lo accompagnerà fino all'adolescenza. 

Ezra Jack Keats
© 2012 The Ezra Jack Keats Foundation

Jacob Ezra Katz nacque l'11 marzo del 1916. Terzo figlio di Benjamin Katz e Augusta “Gussie” Podgainy, ebrei polacchi che vivevano nella Brooklyn di New York, fin da piccolo, Ezra dimostrò di aver un talento artistico smisurato. All'età di otto anni ricevette 25 cents per aver dipinto l'insegna di un negozio del quartiere, una somma importante per una famiglia molto povera come la sua. Ezra amava dipingere più di ogni altra cosa, e la sua vita fu costellata tanto di premi quanto di difficoltà che dovette superare per arrivare a poter esprimere la propria arte e poterne vivere. 

Dopo la Junior High School 149, dove si distinse per il suo talento, frequentò la Thomas Jefferson High School dove vinse un concorso nazionale, bandito dalla Scholastic Publishing Company, con un dipinto che raffigurava alcuni hobo che si riscaldavano attorno al fuoco, un premio che gli infuse coraggio e rafforzò la sua determinazione in un momento, quello della Grande Depressione, che vide ulteriormente colpite le già precarie condizioni economiche della sua famiglia. Alla Jefferson, nel gennaio del 1935, Ezra fu insignito della medaglia come miglior allievo del corso di arte della senior class. Sfortunatamente, il giorno prima della cerimonia, suo padre morì per strada colpito da un infarto. Un altro duro colpo, questo, che gli impedì di frequentare la scuola d'arte nonostante le tre borse di studio che gli furono riconosciute. Ezra doveva aiutare a mantenere economicamente la famiglia e così potè accedere ai corsi solo saltuariamente. 

Tra un lavoro e l'altro dipinse murales per la Works Progress Administration (WPA) e divenne un disegnatore di fumetti per la Fawcett Publications

Ezra si arruolò nell'esercito nel 1943 e fu dopo la guerra, nel 1947, che cambiò legalmente il suo nome in Ezra Jack Keats, come reazione all'antisemitismo del tempo. Fu proprio l'esperienza personale di discriminazione che lo fece essere solidale, nella vita e attraverso la sua arte, con le persone colpite da questa inaccettabile condizione. 

Nel 1949 si trasferì a Parigi per completare i suoi studi artistici. Al rientro a New York, decise di tentare di fare tutto il possibile per vivere del suo talento. Iniziarono così le prime collaborazioni con "The Reader’s Digest", "The New York Times Book Review", "Collier’s" e "Playboy" ed è dello stesso tempo l'inizio dell'illustrazione di numerose copertine di libri popolari. I suoi lavori non passarono inosservati e The Associated American Artists Gallery di New York, gli dedicò le prime di una serie di mostre, una nel 1950 e una nel1954.

L'incontro tra Ezra e i libri per bambini è piuttosto casuale e dovuto a Elizabeth Riley, il direttore editoriale della Crowell Publishing, che notò una delle copertine disegnate da Ezra in una libreria della Fifth Avenue. Fu così che nel 1954 nacque Jubilant for Sure, scritto da Elizabeth Hubbard Lansing e illustrato da Keats. Nel 1960 seguì My Dog is Lost! sempre con le illustrazioni di Keats ma scritto insieme a Pat Cherr. Qui il protagonista della storia è un bambino portoricano di nome Juanito, appena arrivato a New York, che ha perso il suo cane. Juanito, che parla solo lo spagnolo, mentre cerca il suo cane per tutta la città, incontrerà i bambini di Chinatown, Little Italy and Harlem. 

Due anni dopo, verrà chiesto a Ezra di fare un libro scritto e illustrato completamente da lui. Nasce così The Snowy Boy e la prima apparizione del piccolo Peter. 

Ezra spiegherà di aver trovato l'ispirazione per dare vita al suo personaggio guardando un gruppo di fotografie, apparse sulla rivista "Life magazine" nel 1940, che ritraggono un bambino in attesa di fare un'iniezione.

© 2012 The Ezra Jack Keats Foundation

“Then began an experience that turned my life around,” scriverà Ezra, “working on a book with a black kid as hero. None of the manuscripts I’d been illustrating featured any black kids—except for token blacks in the background. My book would have him there simply because he should have been there all along. Years before I had cut from a magazine a strip of photos of a little black boy. I often put them on my studio walls before I’d begun to illustrate children’s books. I just loved looking at him. This was the child who would be the hero of my book.”

I protagonisti delle storie di Ezra derivano dalla sua comunità. È nel suo quartiere che vivono Peter e il suo cane Willie, sua sorella Susie e i suoi amici Louie, Archie, Amy e Roberto. Ognuno di questi bambini rivestirà un ruolo centrale nelle storie dove Ezra, partendo dal ricordo della sua esperienza, cercherà di raccontare le difficoltà che quotidianamente incontra un bambino durante il percorso della crescita.
Elementi che diventeranno il fondamento della poetica della sua vita di uomo e di artista.

Peter infonderà in Ezra anche una rinnovata vitalità artistica che gli farà usare, già nel primo picture book, e in modo stupefacente per il tempo, una tecnica mista unica che vede l'uso, insieme, del collage fatto con ritagli di carta a fantasia, tessuto e tela cerata, l'uso di timbri scolpiti da lui e di inchiostri di china stesi con lo spazzolino da denti.

Mentre disegnavo mi sentivo come un bambino che gioca in un mondo senza regole.

Ma cosa racconta The Snowy Day?
Della gioia di un bambino di quattro anni, della gioia di ogni bambino, che si sveglia al mattino e dalla finestra vede il suo piccolo mondo coperto da una coltre di neve caduta durante la notte.

Ezra Jack Keats, The Snowy Day,
The Viking Press Company, New York, 1962
© tutti i diritti riservati
© 2012 The Ezra Jack Keats Foundation

Dopo colazione si infila la sua tuta da neve e corre fuori. La neve è stata accumulata ai lati della strada per creare un varco dove per poter comminare.



Ezra Jack Keats, The Snowy Day,
The Viking Press Company, New York, 1962
© tutti i diritti riservati
© 2012 The Ezra Jack Keats Foundation

Crunch, crunch, crunch i suoi piedi affondano nella neve. Camminava con le punte dei piedi rivolte all'infuori così:


Ezra Jack Keats, The Snowy Day,
The Viking Press Company, New York,  1962
© tutti i diritti riservati
© 2012 The Ezra Jack Keats Foundation

Da quelle piccole impronte poco a poco prenderà vita l'avventura del giorno di neve di Peter. Le impronte diventeranno le tracce di un percorso che gli farà incontrare bambini più grandi che gli tireranno palle di neve e che lo troveranno troppo piccolo, quindi rinunciatario, per partecipare alla battaglia. Ma questo non gli impedirà di vivere altre sorprendenti scoperte, come quella di costruire un sorridente pupazzo di neve o di disegnare angeli...

Ezra Jack Keats, The Snowy Day,
The Viking Press Company, New York, 1962
© tutti i diritti riservati
© 2012 The Ezra Jack Keats Foundation


... di improvvisarsi alpinista per scalare montagne di neve per poi scivolare giù dalla cima appena conquistata...


Ezra Jack Keats, The Snowy Day,
The Viking Press Company, New York, 1962
© tutti i diritti riservati
© 2012 The Ezra Jack Keats Foundation

Ezra Jack Keats, The Snowy Day,
The Viking Press Company, New York, 1962
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© 2012 The Ezra Jack Keats Foundation

... per poi arrivare a casa e raccontare alla mamma tutte le sorprendenti nuove esperienze vissute durante quella fantastica giornata...

Ezra Jack Keats, The Snowy Day,
The Viking Press Company, New York, 1962
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© 2012 The Ezra Jack Keats Foundation

Durante la notte l'incontenibile entusiasmo cederà però il posto all'incubo di un grande sole che possa sciogliere quel mondo incantato...


Ezra Jack Keats, The Snowy Day,
The Viking Press Company, New York, 1962
© tutti i diritti riservati
© 2012 The Ezra Jack Keats Foundation

Ma il mattino seguente, per fortuna, non sarà così. Al risveglio, Peter guarderà di nuovo fuori dalla finestra e ritroverà la neve che cade copiosa e che gli concederà la possibilità di una nuova avventura, questa volta in compagnia dei suoi amici.

The Snowy Day, diventa nella mani di Keats, un libro memorabile che negli spazi lasciati tra le poche parole e la bellezza delle immagini, tesse con indicibile delicatezza e intelligenza quelle trame dell'essenza dell'infanzia, delle infanzie di ognuno di noi, che si creano a partire dagli infinitamente piccoli momenti della vita. Anche per questo, tra i numerosi premi, si è aggiudicato nel 1963 la prestigiosa Caldecott Medal ed è tuttora inserito nella lista dei 100 titoli più significativi della letteratura per l'infanzia del 20°secolo redatta dalla New York Public Gallery.

Dopo il successo ottenuto con The Snowy Day, nel 1964 Ezra ha dato vita alla The Ezra Jack Keats Foundation un'organizzazione senza fini di lucro che, tuttora, si dedica alla realizzazione di progetti umanitari. Dopo la morte di Keats, avvenuta nel 1983, i diritti d'autore delle sue opere, (ha illustrato oltre 85 libri ed è stato autore e illustratore di 22 titoli ritenuti dei veri e propri classici della letteratura per l'infanzia), sono stati devoluti interamente e per sua volontà, alla Fondazione che ha il compito di portare avanti il pensiero che Keats ha cercato di diffondere con per tutta la vita. In particolare, la Fondazione si occupa di promuovere progetti di alfabetizzazione e di diffusione della conoscenza delle arti, oltre al sostegno nell'apprendimento, dedicati a bambini di tutte le etnie ma anche alle loro famiglie e alle comunità di appartenenza.

Ezra Jack Keats non si è sposato, non ha avuto figli. La sua famiglia sono stati tutti i bambini che ha profondamente amato e che, numerosi e per molti anni, lo hanno sempre ricambiato.

E tutto questo è partito da un piccolo ricordo, quello di un giorno di neve...



Per le immagini e i testi di The Snowy Day © The Viking Press e rispettivi autori e © 2012 The Ezra Jack Keats Foundation

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