domenica 1 dicembre 2013

L'AVVENTO DEI LIBRI. GIORNO 1


© Emme Edizioni

"Sai Valentina, senza certi libri io e te non faremmo questo mestiere, 
ed è quasi un dovere farlo sapere a tutti, 
che i libri per bambini sono una cosa che ti entra dentro
e poi non ti lascia più, anche se non vuoi". 


L'ha detta Loredana Farina, fondatrice della casa editrice La Coccinella, massima esperta di libri gioco e figura fondamentale della letteratura per l'infanzia del nostro Paese, a Valentina Colombo, questa frase.

E io l'ho letta nell'interessante post che Valentina, terza colonna dei Topipittori e in qualità di coordinatrice editoriale del progetto, ha scritto nel blog della casa editrice per raccontare gli anni di lavoro dedicati all'impresa di scrivere un libro sulla Emme Edizioni; «di mettere in piedi una ricerca filologica, storica, metodica; di fare uno studio serio, approfondito e circostanziato sulla casa editrice fondata da Rosellina Archinto» nata nel 1966.

Frase e impresa così vere e fondanti che ho scelto di mettere in apertura, come numi tutelari, di questo terzo Avvento dei libri anche perché fortuna ha voluto che si siano davvero concretizzate in un libro presentato alcuni giorni fa, nel corso di BookCity Milano, nelle sale di Palazzo Reale che, fino ad oggi, ospitano Inventario fra le parole e le immagini della Emme Edizioni, 1966-1985, la mostra nata da un'idea di Francesca e Cristina Archinto e prodotta e organizzata da La Tribù dei lettori, 
Festa della lettura con i ragazzi in collaborazione con Hamelin Associazione Culturale (di cui potete leggere qui e di cui vi ho parlato qui della sua prima inaugurazione in Biblioteca Sala Borsa in occasione della Fiera del libro di Ragazzi di Bologna).


Loredana Farina (a cura di ),
La Casa delle Meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto,
Topipittori, Milano, 2013

Tra le prime qualità di questa impresa e, inevitabilmente di questa pubblicazione, c'è sicuramente quella dei differenti sguardi, ed esperienze, professionali coinvolti nella sua realizzazione, coralità che offre da subito una concreta testimonianza della necessità di dare conto della complessità, dell'importanza culturale, etica e sociale del lavoro editoriale di Rosellina Archinto.

Nessuno lo sa, ma c’è una casa editrice italiana che fra il 1966 e il 1985 ha pubblicato Calvino, Moravia, Joyce, Arbasino, ha lavorato con artisti come Sonia Delaunay e illustratori come Maurice Sendak, designer come Enzo Mari e Bruno Munari. Nessuno lo sa, ma questa casa editrice ha partecipato attivamente a un grande movimento di rinnovamento del libro, insieme ad altre case editrici francesi, statunitensi e tedesche che hanno rivoluzionato il gusto e il mercato. Pochi lo ricordano, ma i suoi libri ancora oggi contribuiscono alla fortuna di alcune case editrici.
Questa casa editrice è la Emme Edizioni, fondata a Milano da Rosellina Archinto nel 1966. 

Perché di questo si tratta: di un lavoro svolto in un arco di venti anni da un'editrice che ha deciso a metà degli Sessanta, per prima in Italia, che la letteratura per l'infanzia dovesse essere una letteratura di serie A.

«Io volevo pubblicare questi libri, di autori nuovi, come Lionni, Enzo e Iela Mari, Emanuele Luzzati; sceglievo di fare libri di alto livello con un criterio duplice: la qualità dell'illustrazione e l'importanza del contenuto educativo. Segni nuovi, di grafici, pittori, grandi artisti e storie stravaganti. 
Nella mia testa avevo la convinzione che la lettura per l'infanzia dovesse essere una letteratura di seria A, curata con la stessa attenzione e con lo stesso amore necessari nell'editoria in genere. Questa era una rottura assolutamente consapevole con quello che accadeva intorno, in quegli anni in Italia. 
Possiamo dire che oltre a Mondadori con Walt Disney, e altri che pubblicavano libri non certo straordinari, non c'erano proposte di ricerca nei libri per bambini. Si era piuttosto lontani da quest'idea». 
Rosellina Archinto, "Il mestiere dell'editore: conversazione con Rosellina Archinto" di Marcella Terrusi in Alla lettera Emme: Rosellina Archinto editore, Giannino Stoppani Edizioni, Bologna, 2005

Nell'introduzione Loredana Farina presenta il libro come una testimonianza che, seppur postuma di un'esperienza che si è conclusa nel 1985 con la cessione della Emme Edizioni ad altra proprietà e altra guida, rimane attuale anche nel cercare e mostrare una risposta all'interrogativo mai esaurito o esaudito di che cosa sia il mestiere dell'editore tout court e, in particolare poi, di editore di libri per bambini.


«[...] È un mestiere che in passato ho fatto anch'io e forse per questo non mi è facile spiegarlo. Quando mi si chiedeva «Che lavoro fai?», rispondevo con qualche reticenza: «L’editore di libri per bambini» ed è così che ho visto (e a volte subito) le più imbarazzate e strampalate reazioni: «Sì, sei tu che scrivi le favole?», «No, non scrivo favole», «Allora le illustri?», «No, non le illustro nemmeno», «Ma allora cosa fai?» Che cosa fa un editore? Che cosa fa un editore di libri per bambini? La testimonianza di Rosellina Archinto, editore da cinquant’anni e, per quasi venti, di libri per bambini, è un tentativo di dare una risposta a questa domanda. L’avventura della Emme dà una serie di indizi su che cosa possa essere il mestiere dell’editore. Di quell’affidarsi alle proprie intuizioni anziché al marketing, di quell’entusiasmo e quella fiducia che precedono il libro, di quell’ambizione nutrita di curiosità che permette di avvistare nuove terre. È un mestiere che spesso ha a che fare con la passione». 
Loredana Farina, "La voglia di raccontare quei libri", in La Casa della Meraviglie, op. cit., p. 12


Loredana Farina (a cura di ),
La Casa delle Meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto,
Topipittori, Milano, 2013


Passione che, si badi bene, oltre al talento personale, significa conoscenza, visione, lungimiranza, competenza, duro lavoro e capacità di ascolto e curiosità oltre confini, insieme a una profonda e dimostrata credenza nel valore della cultura e delle possibilità educativa; valore in cui, troppo spesso ancora oggi molti esponenti del mondo culturale, dicono di credere tanto fermamente da continuare ad ignorare in toto il mondo della letteratura per l'infanzia.

In un senso, che qui insieme al libro cercheremo di dare, un editore di libri per l'infanzia, quando è bravo, è un editore che precede, preparando con cura il terreno, il lavoro degli altri editori; è una persona che getta i semi che generano quell'interesse che  alimenta la continuità della migliore storia culturale, non solo quindi editoriale, di un Paese.
Come a dire che gli adulti che poi leggeranno altri libri, giornali, andranno al cinema, a teatro, che visiteranno musei e mostre, che sapranno apprezzare e tutelare i beni architettonici delle loro città, che sapranno immaginare e inventare un mondo nuovo e diverso, al fine anche a voler confrontarsi con il vil denaro, pur volendo ostinatamente continuare a ignorarlo, una volta sono stati bambini.

Ai bambini che Rosellina Archinto immaginava come lettori dei sui libri, pensa Giovanna Zoboli. Non solo ai primi, ai suoi figli, «per i quali mise in piedi la Emme: per dare loro buoni libri da guardare, da leggere», ma a quelli venuti dopo:


«Quando la Emme divenne una grande casa editrice, con un catalogo capace di svilupparsi in ogni direzione, di colonizzare ogni angolo del sapere, di sperimentare ogni ambito culturale, di toccare ogni genere letterario, ogni immaginario, ogni tecnica, ogni stile? A chi stava pensando?»                 Giovanna Zoboli, La Casa delle Meraviglie, op. cit., p. 13.

«Le è stato spesso domandato, ma lei non ha mai risposto», racconta Giovanna riportando le parole di Loredana Farina nel corso del primo incontro per discutere del progetto del libro.

Era giugno. Poco dopo sarebbero arrivate le vacanza, ed è in campagna che Giovanna Zoboli scopre, immersa nelle pagine di Kim di Rudyard Kipling, Ajaib-Gher, «ovvero la Casa delle Meraviglie, come gli indigeni chiamano il museo di Lahore, abitata, niente meno, che dal Custode delle Immagini».

E lì Giovanna, in una luminosa analisi del libro di Kipling che diviene a sua volta racconto, trova la sua risposta:

«Ecco, Rosellina Archinto forse non ha mai pensato a un bambino astratto, destinatario dei suoi libri, perché le interessavano i bambini, più che un’idea di bambino. Pensava, credo, nel fare i suoi libri tanto diversi l’uno dall’altro (al punto che potrebbero essere stati fatti da tante case editrici diverse) a tutti i bambini – bambini molto poco propensi a prestarsi a un concetto astratto –, e tutti diversissimi l’uno dall’altro, sapendo bene quanto diversi fossero nella realtà, esattamente come lo sono gli adulti. Per loro, per questi bambini concretissimi, dagli “occhi buoni”, faceva i suoi libri.
Oggi, la penso come una Custode delle Immagini, sempre in movimento dentro e fuori dalla sua Casa delle Meraviglie, pronta a divertirsi e a ingegnarsi a ogni libro, a farlo prodigando con gratuità le sue migliori energie, la sua generosa intelligenza, il suo coraggio, le sue cure, al solo scopo di spalancare davanti agli occhi dei bambini, dei ragazzi la vastità del mondo.
Perché, davvero, come conclude il grande Kim, più uno sa, meglio è. Solo così si può imparare davvero la cosa più importante: la lunghezza precisa del proprio passo». Giovanna Zoboli, idem, p. 17.

E chissà se quando Rosellina vide in una libreria di New York nel 1959 Piccolo blu e piccolo giallo di Leo Lionni, che per potenza di deflagrazione rivoluzionaria quando venne pubblicato e sempre attuale necessità di studio mi piace paragonare a Il giovane Holden, si rese conto di quale lunghezza avesse quel primo passo che di lì a pochi anni insieme a quel futuro "primo libro" Emme avrebbe compiuto e dove l'avrebbe portata in quella sua Milano da riscoprire oggi per fermento e coraggio intellettuali.

Di questo, di quelle circostanze che ci accolgono che il il filosofo Ortega y Gasset vedeva come fondamentali componenti dell'essere e del fare, La Casa delle meraviglie racconta fin dall'infanzia in "Parlando con Rosellina Archinto", la prima delle tre parti del libro che consiste una una serie di approfondite e preziose interviste, l'inestricabile intreccio di esistenza, vissuto e lavoro cha ha dato vita alla Emme Edizioni ma che lì non finisce dando testimonianza dalla nascita di Archinto Edizioni e, nel 1999 insieme alla casa editrice L'ecole des loisirs e alla figlia Francesca, di Babalibri.

"Anche l'editore è stato bambino"

Loredana Farina (a cura di ),
La Casa delle Meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto,
Topipittori, Milano, 2013

"Sognando oltre oceano"

Loredana Farina (a cura di ),
La Casa delle Meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto,
Topipittori, Milano, 2013

"La cultura a Milano negli anni Settanta"
Loredana Farina (a cura di ),
La Casa delle Meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto,
Topipittori, Milano, 2013

"Una casa editrice internazionale"
Loredana Farina (a cura di ),
La Casa delle Meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto,
Topipittori, Milano, 2013

 "Creatività italiana"
Loredana Farina (a cura di ),
La Casa delle Meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto,
Topipittori, Milano, 2013

 "Saggistica per una scuola in fermento"
Loredana Farina (a cura di ),
La Casa delle Meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto,
Topipittori, Milano, 2013

 "Le collane"
Loredana Farina (a cura di ),
La Casa delle Meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto,
Topipittori, Milano, 2013 

"Dalle Edizioni Archinto a Babalibri" 
Loredana Farina (a cura di ),
La Casa delle Meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto,
Topipittori, Milano, 2013

In "Sguardi sulla Emme Edizioni", la seconda parte de La Casa delle Meraviglie, gli occhi di professionisti dell'editoria e del mondo della letteratura per l'infanzia, sono puntati dritto nel cuore della produzione Emme per analizzarla in tutte le sue componenti.
Gli scritti di Paolo Canton, Marta Sironi, Valentina Colombo, Giulia Mirandola, Ilaria Tontardini, Emilio Varrà, Nicola Galli Laforest, Luigi Monti ed Elena Massi, oltre ad offrire un compiuto catalogo di conoscenze che dà senso e misura di che cosa debba essere il lavoro di chi si occupa di letteratura per l'infanzia, propongono originali e importanti spunti di riflessioni e concrete azioni di messe in pratica per un recupero del pensiero e dell'esperienza Emme che non smette di essere attuale e urgente.


Loredana Farina (a cura di ),
La Casa delle Meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto,
Topipittori, Milano, 2013

Loredana Farina (a cura di ),
La Casa delle Meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto,
Topipittori, Milano, 2013
 

Loredana Farina (a cura di ),
La Casa delle Meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto,
Topipittori, Milano, 2013

Loredana Farina (a cura di ),
La Casa delle Meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto,
Topipittori, Milano, 2013

Loredana Farina (a cura di ),
La Casa delle Meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto,
Topipittori, Milano, 2013
 

Ma è alla dalla terza e ultima parte del libro che bisognerebbe iniziare la lettura, per rendersi conto davvero dell'impresa.
Dal "Catalogo Emme Edizioni 1966 - 1985", pagine di inestimabile valore e inesauribili impegno e ricerca a opera di Alessandra Mastrangelo, bibliotecaria di professione (a cui va tutta la mia ammirazione e gratitudine perché conosco di che cosa si tratta per aver partecipato alla stesura di quello proposto in Alla lettera Emme: Rosellina Archinto, catalogo dell'omonima e prima mostra dedicata alla casa editrice realizzata a Bologna nel 2005 dalla Giannino Stoppani Cooperativa Culturale), che è riuscita nell'intento di dare ordine a una produzione di 756 titoli (grazie anche alla ricerca svolta al tempo da Luigi Paladin che compare tra i ringraziamenti).


Loredana Farina (a cura di ),
La Casa delle Meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto,
Topipittori, Milano, 2013

Loredana Farina (a cura di ),
La Casa delle Meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto,
Topipittori, Milano, 2013
 


Perché leggere La Casa delle Meraviglie?
Perché è il libro dei libri della migliore editoria dell'infanzia che ha aperto le porte a quegli editori che hanno deciso tenacemente di seguirne le tracce; che, grazie alla Emme di Rosellina Archinto, oggi abbiamo e dobbiamo proteggere, tutelare e promuovere, nel nostro Paese.
E poi perché, nelle parole degli editori:


«La Casa delle Meraviglie non è un libro per appassionati di letteratura per ragazzi e bibliofili, ma un libro per tutti coloro che amano la cultura, i libri, il pensiero, le immagini: un grande affresco che va al fondo di questioni cruciali per la vita culturale del nostro Paese, mostrando come la letteratura per bambini sia cosa serissima, componente fondamentale per la crescita delle nuove generazioni e per la nostra vita civile».

Rosellina Archinto con la figlia Francesca,
direttrice delle Edizioni Babalibri

INFO

Loredana Farina, insieme ad ABCittà, ha preparato una mostra itinerante sulla Emme Edizioni che può essere noleggiata dalle biblioteche di tutta Italia o da chi ne farà richiesta (scuole, associazioni e chi più ne ha più ne metta). Accanto a questo allestimento, è disponibile anche un percorso di laboratori per grandi e piccoli tutti dedicati agli albi. Se volete saperne di più, il contatto è qui.

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