lunedì 25 agosto 2014

LEZIONI DI VOLO

Se c'è una cosa che fanno solo le vacanze, piccoli spostamenti o grandi viaggi che siano, è quella di ridefinire le nostre distanze. 

Per gli adulti, da quelli che eravamo prima, dal lavoro, dai problemi di tutti i giorni, da qualcosa di positivo appena successo che portiamo in giro un po' con noi gustandocelo quasi in segreto in attesa di poterlo ritrovare al nostro rientro, da qualcosa che avrebbe potuto succedere e non successo. Rimisuriamo le distanze tra quello che sognavamo di essere, che siamo e che ci ostiniamo a non voler diventare, per essere pronti per una buona storia da raccontare ai nostri al amici al ritorno.

Da bambini, partiamo felicemente ansiosi per ogni posto vicino o lontano che sia, lasciandoci miracolosamente alle spalle tutto ciò che prima ci rassicurava, purché le persone che per noi contano siano lì, dietro di noi. Lo scambiamo volentieri per un po' di stupore e meraviglia, per qualche nuovo amico, per diventare architetti di sabbia e pesci e boscaioli e contadini ed esploratori e minuscoli cittadini metropolitani, per catturare una buona storia da raccontare ai nostri al amici al ritorno. Lì lasceremo qualche sassolino della nostra infanzia, che ogni tanto andremo a riprendere per rigirarcelo tra le mani nel corso della vita. 

Prendono nuove forme anche le distanze tra adulti e bambini, in vacanza. L'orologio batte ore fatte di giochi, di leggerezze, confidenze e di abbracci, ma anche di reciproci sguardi da lontano che in silenzio misurano con un sorriso improvvise nuove altezze. I bambini in vacanza crescono di centimetri diversi. I genitori di nuove consapevolezze.

I giorni di vacanza del mese di agosto, hanno qualcosa di più in questo senso.
Sono i più vicini a inizi o ripartenze importanti per i bambini, non meno che per i genitori, che di lì a poco si troveranno a varcare  le soglie di nidi, scuole d'infanzia e primarie.

Sono pronti a vivere nuove esperienze, i bambini e le bambine, anche se ancora loro non lo sanno, anche se i genitori lo sanno ma un po' lo temono. Hanno già lo zainetto e gli astucci e i quaderni nuovi, alcuni sanno già quale amico e amica li seguirà nelle nuova avventura.

Si sentono finalmente più grandi, come speravano di diventare al più presto quando guardavano i loro fratelli, eppure ogni tanto escono qua e là inaspettati timori, piccoli capricci che celano inespresse inquietudini. Notti insonni in cerca di rassicurazioni e di genitori esausti che però non riescono a spegnere quella luce di cui hanno bisogno come i loro bambini.

Nessun timore, stanno solo crescendo...  e bisogna saperli lasciare andare... 


Mies Van Hout, L'amore è...,
Il Castello srl/Lemniscaat,  Milano, 2014
Mies Van Hout è una graphic designer e illustratrice di origine olandese. Nata a Eindhoven nel 1962,  cresciuta a Hapert (Brabant), ora vive a Tynaarlo (Drenthe) con il marito Jan e i tre figli Anna, Auke e Koen. Dopo il liceo ha frequentato la scuola d'arte di disegno tessile a Tilburg e, in seguito, i corsi serali dell'Accademia  d'Arte di Groningen. Ha illustrato altre venti titoli; di otto di questi è autrice e illustratrice. L'amore è... (Verrassing, 2014) è l'ultimo titolo della trilogia di successo iniziata con Emozioni (Vrolijk, 2011) e proseguita con L'amicizia è... (Vriendjes, 2012) pubblicata da Lemniscaat e, per l'Italia, in co-edizione con Il Castello editore

Marianne Dubuc, Il leone e l'uccellino,
traduzione Paolo Cesari,
Orecchio acerbo, Roma, 2014
È stato otto anni fa - dopo aver studiato graphic design all’università del Québec, a Montréal - che Marianne Dubuc ha pubblicato con la Pastéque La mer, (Il mare, Officina Libraria,2012) il suo primo libro come autrice sia dei testi sia delle immagini. 


E quel libro, ancor oggi,occupa per lei un posto del tutto speciale fra i molti che ha poi pubblicato. Poche parole, solo quelle necessarie, e disegni essenziali ma fortemente espressivi le sue caratteristiche, riprese in pieno in Le lion et l’oiseau, anch’esso edito da la Pastéque e pubblicato in Italia da Orecchio acerbo. Devant ma maison e The carnival of the animals (Il carnevale degli animali, La Margherita, 2011), entrambi pubblicati da La Courte Echelle, sono quelli che, con le loro quindici edizioni, ne hanno consacrato il successo internazionale. Per Casterman ha pubblicato Un éléphant qui se balancaite la serie “My very first tales”.



Da sempre, il primo pensiero che ci viene alla mente guardando il volo di un uccello, la più intensa delle sensazioni che proviamo, è un indiscutibile senso di libertà. Anche il più piccolo di questi esemplari è in grado di muovere in noi l'idea della ricerca di una possibilità di vita altra collegata al movimento, al cambiamento di situazioni, di tempi e di luoghi, al continuo migrare. Incuranti di quanta fragilità e fatica pesino sui piccoli esseri piumati, decidiamo - una volta per tutte - che sia la libertà a vincere su tutto. 

Ci sarebbe molto da riflettere e tanto da dire su questo tema eterno.

Di certo, non è difficile pensare come la letteratura per bambini, nel corso dei secoli, abbia fatto propria questa potente visione che non conosce confini e che è così radicata, delicata e la contempo fortemente densa di significati e metafore da essere alla portata di ogni bambino.

Non si sono lasciate sfuggire questa opportunità Mies Van Hout e Marianne Dubuc, i loro libri vanno sicuramente annoverati nell'elenco dei migliori di questo genere. 

E in un certo senso, a guardarli bene, sono in perfetta consonanza, tanto da apparire  primo e un secondo atto di un lungo discorso.

L'amore è... si presta a un dialogo senza mediazione alcuna, diretto, tra mamma e bambino, sulle possibilità espresse e inespresse, manifeste e silenziose, della loro intima e inestricabile relazione.


L'amore è... SPERARE

Mies Van Hout, L'amore è...,
Il Castello srl/Lemniscaat,  Milano, 2014


L'amore è... STUPIRSI

Mies Van Hout, L'amore è...,
Il Castello srl/Lemniscaat,  Milano, 2014


Nel girare le pagine di questo che è un libro essenziale e fortemente simbolico, come del resto gli altri due titoli che compongono la trilogia, le immagini dalle perfette cromie realizzate grazie all'uso dei pastelli a olio su carta, si  può dire che conservino tutta l'espressività che il disegnare all'impronta imposto da questa scelta di materiali comporta, sembra che appaiano e scompaiono, concedendosi secondo l'intensità dello scambio dei sentimenti via via provati dalla mamma e il suo piccolo nel percorso che li vede protagonisti sulla strada della maternità e della crescita, di entrambi.



L'amore è... CONFORTARE

Mies Van Hout, L'amore è...,
Il Castello srl/Lemniscaat,  Milano, 2014

L'amore è... ACCUDIRE

Mies Van Hout, L'amore è...,
Il Castello srl/Lemniscaat,  Milano, 2014


È un libro, a dire la verità, che aiuta riconoscere e poi a nominare i sentimenti, cosa che spesso ai bambini, ma possiamo dirlo solo di loro?, fa paura.

In questo senso, credo che la trilogia di Mies Van Hout, possa essere vista come un piccolo dizionario visivo di educazione sentimentale che, solo a torto, si pensa possa essere un apprendimento individuale facile da acquisire come l'abilità nell'allacciarsi le scarpe.

In ogni quadro, le distanze tra mamma e bambino mutano, da minime a massime. È un divenire poetico e sincero, onesto, fatto via via di piccole cose, di gesti lenti, quello che sostiene la trama del libro, fatto di lievi movimenti che preparano a vivere l'inevitabile finale del distacco in perfetta armonia.


L'amore è... ASCOLTARE
Mies Van Hout, L'amore è...,
Il Castello srl/Lemniscaat,  Milano, 2014

Se riuscissimo a vivere ogni separazione della nostra vita come un momentaneo passaggio di consegne, sarebbe un dono per noi e per chi ci è, ci è stato, più caro. 

Ed è ciò che potrebbe succedere all'uccellino che esce dall'ultima pagina del libro di Mies Van Hout che, nel suo vagare libero sembra entrare, in un momento di difficoltà, o così mi piace poter pensare, nel libro di Marianne Dubuc, per essere curato, accolto e custodito, badate bene, da un leone.


Marianne Dubuc, Il leone e l'uccellino,
traduzione Paolo Cesari,
Orecchio acerbo, Roma, 2014


Marianne Dubuc, Il leone e l'uccellino,
traduzione Paolo Cesari,
Orecchio acerbo, Roma, 2014



Premurosamente, e con delicatezza, il leone soccorre l'uccellino dall'ala spezzata caduto dallo stormo e lo cura. Ora potrebbe riprendere il volo, ma i suoi compagni sono ormai lontani. L’inverno s’avvicina, e il leone gli apre le porte di casa. Insieme dividono il tepore del camino, il calore del pranzo, la gioia dei giochi sulla neve.



Marianne Dubuc, Il leone e l'uccellino,
traduzione Paolo Cesari,
Orecchio acerbo, Roma, 2014


Marianne Dubuc, Il leone e l'uccellino,
traduzione Paolo Cesari,
Orecchio acerbo, Roma, 2014


Poi torna la primavera, e il cielo di nuovo si riempie di stormi. Triste il leone, triste l’uccellino, ma è giunto il momento di separarsi. 
Un nuovo passaggio di consegne...



Marianne Dubuc, Il leone e l'uccellino,
traduzione Paolo Cesari,
Orecchio acerbo, Roma, 2014


Il leone riprende la vita di sempre, passa la primavera ed ecco l'estate... mentre con nostalgia, ogni tanto, alza gli occhi al cielo.


Marianne Dubuc, Il leone e l'uccellino,
traduzione Paolo Cesari,
Orecchio acerbo, Roma, 2014


Fino a quando, arriva l'autunno e vede un uccellino staccarsi da uno stormo… chi è se non il suo vecchio piccolo amico?


Marianne Dubuc, Il leone e l'uccellino,
traduzione Paolo Cesari,
Orecchio acerbo, Roma, 2014


Il leone e l'uccellino è lo strumento di misurazione delle distanze perfetto per ogni adulto che si trovi di fronte a un bambino che, mentre compie il suo percorso, chiede, anche senza parole, di essere ascoltato. 

E questo, è il momento dell'anno che per eccellenza disegna inizi di lunghi percorsi.

È un libro di intima condivisione, tutto qui è delicatamente piccolo, e al contempo di grandi spazi, non a caso quelli della natura, che lasciano che il tempo scorra seguendo l'occorrenza, prendendosi ritmi propri, come quelli che richiede il farsi di un'amicizia, ma non solo, di tutte quelle relazioni che, nel prendersi cura dell’altro senza impedirgli di spiccare il volo, provano a declinare nel modo più proprio l'amare.

È un libro, per i genitori e per gli insegnanti, che aiuta a far sì che quei centimetri di nuove altezze che i bambini hanno conquistato nel corso delle vacanze d'estate acquisiscano le sembianze dei significati, dei sentimenti, che li hanno determinati.


Grande Voliera
una delle opere di artigianato artistico
di LA BOTTEGA DI BETTI
(Santarcangelo di Romagna)

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