mercoledì 3 dicembre 2014

L'AVVENTO DEI LIBRI. GIORNO 3


«Solo una persona ha il diritto di criticarmi: Picasso»

Henri Matisse

«In realtà, esiste solo Matisse»

Pablo Picasso



Patricia Geis, Matisse,
traduzione Antonella Vincenzi
Franco Cosimo Panini,
Modena, 2014 (pp. 20 euro 19,50)

Patricia Geis è nata a Barcellona nel 1966 e ha studiato disegno alla Escuela Eina de Barcelona e Belle Arti al New York Institute of Technology. Oggi dirige uno studio di grafica e dedica una parte del suo lavoro ai libri per bambini, per i quali ha creatoMira que Arte! e Mira que artista!, una collezione di libri dedicati all'arte molto particolare che ha riscosso un grande successo di critica e di pubblico. Dopo Monna Lisa (qui in Gavroche) e Alexander Calder (entrambi del 2011), dopo Pablo Picasso (qui in Gavroche), Matisse è il quarto titolo di Patricia Geis della collana "Guarda che arte!" pubblicato in Italia da Franco Cosimo Panini Editore.








Pittau & Gervais, Elefanti,
Franco Cosimo Panini,
Modena, 2014
(pp. 40 cartonato euro 15,00)


Nato in Sardegna nel 1956, Francesco Pittau vive e lavora a Parigi con Bernadette Gervais e i loro due bambini.
Bernadette Gervais, nata a Bruxelles nel 1959, ha studiato pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Mons e attualmente vive a Parigi. Ha realizzato, con Francesco Pittau, circa sessanta titoli per bambini, alcuni dei quali pubblicati in tutto il mondo e diventati veri e propri best seller internazionali. Nel loro atelier si trovano libri di ogni sorta, dai pop-up, ai libri fatti con materiali di riciclo, a quelli musicali. In Italia hanno pubblicato, con la casa editrice Il Castoro, nel 2000 Le lacrime del coccodrillo, I contrari, Le cacche del coniglio; nel 2001, Le puzze dell'elefante e La pipì della zebra; nel 2002 Il moccio dell'ippopotamo e nel 2005 Il filo rosso. Con la Emme Edizioni, nel 2007 il pop-up Al mare, con Topipipittori, nel 2011 Primavera, estate, autunno, inverno (qui in Gavroche), nel 2012 Animatti con Mondadori Electa e, nell'ultimo anno, con White Star Dinosauri (Fracesco Pittau) e Elefanti con Franco Cosimo Panini.

Hervé Tullet, Colori,
traduzione Federica Previati,
Franco Cosimo Panini, Modena, 2014
(pp. 60 euro 12,00)
Hervé Tullet è nato nel 1958 in Normandia ed è uno dei più conosciuti e amati autori e illustratori per bambini del mondo della letteratura dell'infanzia. Dopo gli studi di Belle Arti e Arti Decorative, ha lavorato come art director per dieci anni (1981 -1992). Nel 1990 ha prodotto le sue prime illustrazioni per la stampa ("Elle", "Le Monde", "Libération", "Lire", "Enfants Magazine", etc.). Nel 1994, il suo primo libro per bambini è stato pubblicato da Seuil: Comment Papa a rencontré Maman (Come papà ha incontrato la mamma, Salani 2004). Nel 1998 si è aggiudicato il "BolognaRagazzi Award sezione non-fiction" con Faut Pas Confondre, poi il "Sorcières Prize 2011" e il "Pépite Prize of digital creation" al Children’s Book Festival di Montreuil 2012. Con Moi, C’est Blop (2005), Les Cinq Sens (2003 - Rizzoli 2010), la serie Jeux de (dal 2006 in poi in Italia la serie è stata pubblicata da Phaidon) e The imaginier (2006) ha definito il suo stile inconfondiblie. Il personaggio di Turlututù è nato nel 2007 (in Italia la serie è pubblicata dalla Franco Cosimo Panini Editore: I viaggi di Turlututù (qui in Gavroche), Cucù, sono Turlututù! e Giochi di magia. Turlututù. Le grand livre du hasard, tradotto in 25 lingue, ha vinto il "The Pitchou Prize for the best work in children’s literature" nel 2009 al Children’s Book Fair of Saint-Paul-Trois-Chateaux. A lui si deve una completa rivoluzione degli activity books con À toi de gribouiller (2007, Pasticci e colori, Rizzoli 2007), Livre de coloriages (2009) e Le livre avec un trou (2011). Un livre (2010 - Un libro, Franco Cosimo Panini Editore 2010) è il libro omaggio al lavoro di Leo Lionni che lo ha ispirato e spinto a dedicarsi all'illustrazione a cui, dopo Senza titolo del 2013, fa seguito Colori, uscito quest'anno per lo stesso editore.

Silvia Borando, Chi c'è tra i ritagli?,
Minibombo, Reggio Emilia, 2014
(pp. 48 euro 12,90)

Silva Borando, autrice e illustratrice, è nata nel 1986. Da piccola voleva fare la parrucchiera per tingere i capelli di fucsia alla zia. Da grande mantiene la sua passione per i colori lavorando come grafica nello studio TIWI: coordina inoltre il progetto Minibombo. Vive tra Trecate e Reggio Emilia e il suo animale preferito è il riccio.

Minibombo è una delle più valide e interessanti realtà entrate da poco nel mondo dell'editoria dell'infanzia. Nata solo nello scorso anno, ha già attirato l'attenzione di esperti del settore e lettori, con quasi quindici titoli ormai all'attivo, è dedicata ai piccoli e ai grandi che leggono con loro. I suoi autori, insieme a Silvia Borando, sono Lorenzo Clerici, Nicola Grossi ed Elisabetta Pica. Il libro gatto è stato inserito nella Honour List di Ibby, mentre la app, Il libro bianco, si è aggiudicata il premio Andersen 2014 per la miglior creazione digitale, con la seguente motivazione: "Per essere un’applicazione esattamente a misura di bambino, caratterizzata da essenzialità, efficacia e immediatezza.Per l’attenzione ai bambini e ai loro adulti in un progetto che coniuga la qualità dei contenuti alla sperimentazione di linguaggi e mezzi diversi. Per il coraggio di presentarsi all’esordio come casa editrice lavorando sul cartaceo e sul digitale senza considerarli ambiti distinti".

Il 2014, nel mondo dell'arte, verrà ricordato come l'anno di Henri Matisse.

In occasione del sessantesimo anniversario della sua scomparsa - avvenuta il 3 novembre del 1954 - sono state numerose le occasioni per conoscere e ammirare, ancora una volta, il genio del suo lavoro. In questo momento, il MOMA di New York ospita la mostra che ha debuttato alla Tate Modern di Londra (17 aprile - 7 settembre): HENRI MATISSE: THE CUT-OUTS (dal 12 ottobre all'8 febbraio 2015).

In Italia, invece, abbiamo potuto vedere MATISSE: LA FIGURA, LA FORZA DELLE LINEE E DEL COLORE ospitata dal Palazzo dei Diamanti di Ferrara la scorsa primavera.

Tentare di ridurre in un post la biografia di Henri Matisse sarebbe opera ardua e occuperebbe l'intero scritto. Vi rimando per questo a un prima lettura della sua vita qui.

Vi indico, invece un suo scritto, Note di un pittore, uscito nel 1908, in pieno periodo fauvista, quando Matisse iniziò il suo percorso su "la costruzione per mezzo del colore".

Ho trovato un buon inizio, perfetto per ciò che vi racconto e propongo oggi, nel libro di Patricia Geis intitolato "Primi passi":


«Henri Matisse nasce il 31 dicembre 1869. La sua famiglia vive a Bohain, un freddo paesino nel nord-est della Francia, in una casa posta al primo piano dell'azienda familiare: un emporio di sementi. Henri sembra destinato a una vita molto regolare. È un alunno preciso e rigoroso, frequenta la scuola di San Quintino. Per due anni studia diritto a Parigi e inizia a lavorare in uno studio legale, ma... si annoia disperatamente! Poi un attacco di appendicite all'età di 21 anni lo obbliga a rimanere a letto per un anno intero; un vicino gli consiglia di distrarsi, magari dipingendo. E la madre gli regala un astuccio a colori, che... gli cambierà la vita.» Patricia Geis, op.cit, 2014.


Tenete d'occhio questo astuccio, perché sarà il secondo protagonista di questo post, il passaggio di testimone tra Matisse e il bambino.

Matisse inizia a compiere i primi passi nel mondo dell'arte in un momento di grande rivoluzione, sociale, industriale, scientifica; cambiamenti che non possono non intaccare anche lo status dell'Accademia. Tutto sembra influenzare e destabilizzare la conoscenza del colore tramandata fino a lì. Nuovi elementi chimici per ricavare colori intensi e luminosi arrivano dalle scoperte degli scienziati; Michel Eugéne crea il cerchio dei colori con quelli dell'iride, con le conosciute conseguenze; Isaac Newton scopre, attraverso un raggio di sole che attraversa un prisma, che la luce bianca, quella del sole, è la somma di tutti i colori. Gli artisti portano tutto questo sulla tela, ribellandosi alle rigide norme che regolano il mondo dell'arte. Matisse a Collioure, nel 1905, insieme all'amico André Derain, diverrà uno di loro, uno dei fauves i protagonisti del primo movimento d'avanguardia del XX secolo, i colori saranno i primi protagonisti della sua pittura.


«Matisse ama la musica e la danza. Ogni mattina, prima di lavorare, suona il violino per un po'. E quando è triste o preoccupato, si mette a fischiare o cantare per recuperare equilibrio e serenità. Matisse descrive i colori come accordi musicali e il quadro come una sinfonia. Crede che un quadro, proprio come la musica, debba provocare sensazioni.» Patricia Geis, op. cit., Franco Cosimo Panini, 2014


Patricia Geis, Matisse,
traduzione di Antonella Vincenzi
Franco Cosimo Panini,
Modena, 2014 


Matisse, inoltre, sostiene che un pittore deve immaginare la sua opera prima di dipingerla, deve avere una visione che non sia influenzata da quella delle generazioni passate, e poter contare su un tempo per sé non indisturbato, magari in uno studio, come il suo, che diviene il santuario dove poter mettere al mondo le opere che egli vede per la prima volta.



«Mi piacerebbe trasformarmi in un pesce rosso»
Henri Matisse



«A Matisse piaceva dipingere pesci rossi. Arrivava anche a desiderare di diventarne uno! Avrebbe così potuto vivere tranquillo, nella sua boccia di vetro, nel suo mondo, isolato dal resto, a guardare semplicemente. Un suo amico afferma che Matisse vede davvero le cose come se fosse un pesce che gioca con i colori dell'arcobaleno e osserva le forme attraverso il vetro deformato della sua boccia. E che se potesse, dipingerebbe senza preoccuparsi di nulla». Patricia Geis, op. cit., Franco Cosimo Panini, 2014
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Prendi il pesce rosso e guarda attraverso il suo occhio. Prova a osservare le cose per la loro forma e per il loro colore, come se non le avessi mai viste prima.

Fissa solamente ciò che è rosso, o verde, o blu...

Matisse crede che sia molto importante guardare le cose con altri occhi, come se si vedessero per la prima volta. Patricia Geis, op. cit., Franco Cosimo Panini, 2014
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Patricia Geis, Matisse,
traduzione di Antonella Vincenzi
Franco Cosimo Panini,
Modena, 2014 


Non a caso, molte delle sue opere contengono stanze con finestre, spazi privati che si aprono per osservare il mondo da una zona di sicurezza. Un espediente artistico per aprire all'osservatore una finestra sul mondo e, ancor più, sulla sua visione del mondo.


«L'interno è il suo universo, il suo studio, la sua intimità. dove regna serenità e ordine e da dove si può contemplare l'esterno, la realtà, la vita, ciò che sta fuori.» Patricia Geis, op. cit., 2014




Patricia Geis, Matisse,
traduzione di Antonella Vincenzi,
Franco Cosimo Panini, Modena, 2014

Une seconde vie


«Nel 1941 Matisse si ammala gravemente e deve subire una operazione. Ancora una volta, deve rimanere a letto per molto tempo. Si sente talmente debole che non riesce nemmeno a tenere in mano i pennelli. Ma anche nei momenti di maggior dolore e profonda disperazione, trova sempre una finestra a aprire. Eccola!» Patricia Geis, op. cit., 2014


Patricia Geis, Matisse
traduzione di Antonella Vincenzi
Franco Cosimo Panini,
Modena, 2014 


Nel 1941 a Matisse viene diagnosticato un cancro che, dopo un intervento chirurgico, lo costringe a utilizzare la sedia a rotelle. 

Dopo trent'anni sarà di nuovo un periodo di costrizione dovuto alla malattia a dare una direzione alla sua vita artistica. Una seconda vita, verrà definito dal pittore il periodo degli ultimi quattordici anni della sua esistenza.

A seguito dell'intervento, Matisse ritrova nuove e inaspettate energia al fianco della bellissima assistente di origine russa, Lydia Delectorskaya, che lo accompagna nella scoperta delle gouaches découpéescollage di carta ritagliata, spesso su scala enorme. Lussureggiante e rigorose, piene  di colore, le sua gouaches découpées divengono le opere tra le più ammirate e influenti di tutta la sua carriera. 

Matisse nominò questa tecnica "la pittura con le forbici" e disse: "Solo quello che ho creato dopo la malattia costituisce il mio vero io". 

Nel 1947 pubblicò Jazz un' "improvvisazione cromatica e ritmica", un libro in edizione limitata contenente stampe a colori di collage, accompagnati dai suoi pensieri scritti. 
Ciò che lo affascinava, di questo suo primo esperimento era l'idea di una struttura di ripetizione del ritmo interrotta dall'azione imprevista di improvvisazioni. 

L'artista ha scritto a un amico alla fine del 1947, "Ci sono cose meravigliose nel vero jazz, il talento per l'improvvisazione, la vivacità, l'essere un tutt'uno con il pubblico."





Matisse ha impiegato "i ritagli" per realizzare le vetrate della Cappella del Rosario di Vence, un progetto dedicato alla giovane donna che lo aveva curato a Lione nel 1941 e più tardi divenne una suora domenicana, la produzione di "un'intera vita di lavoro."




Gli anni Quaranta, videro Matisse utilizzare le gouaches découpées anche per vari progetti di arti decorative, tra cui disegni, stoffe, sciarpe, arazzi e tappeti.



Henri Matisse nel suo studio


Dunque, un astuccio, la fascinazione per il colore tanto da farlo divenire cifra stilistica, la ferma convinzione e una totale fiducia nel potere dell'immaginazione, il bisogno di guardare il mondo da una zona intima e protetta e infine, il disegnare con i ritagli.

In misura diversa, con le dovute proporzioni e sensibilità, non sembra anche voi che tutto questo abbia molto, ma molto, a che fare con i bambini?

Così, ho pensato subito a quanto l'idea di Patricia Geis di costruire un libro che si svela attraverso un continuo aprire di finestre fosse da prendere in considerazione per aprire possibilità di incontro e continuità con altri  libri.

In particolare ne ho scelti tre: due dedicati al colore, uno ai ritagli. 

Per tutta la vita Henri Matisse lotta contro l'oscurità riempiendo i suoi quadri di  luce, vita, energia e colori.

Si intitola Couleurs nell'edizione francese di Albin Michel, ed è diventato Elefanti in quella italiana di Franco Cosimo Panini, ma questo non cambia il fatto che il nuovo libro di Pittau e Gervais, uscito per entrambe le case editrici a ottobre, sia un vero e proprio manuale, un trattato divertente e stimolante, tecnicamente ineccepibile come tutta la loro produzione, per imparare lo svelarsi della magia dei colori attraverso la sorpresa e lo stupore.


Pittau & Gervais, Elefanti,
Franco Cosimo Panini,
Modena, 2014


Pittau & Gervais, Elefanti,
Franco Cosimo Panini,
Modena, 2014

Pittau & Gervais, Elefanti,
Franco Cosimo Panini,
Modena, 2014

Pittau & Gervais, Elefanti,
Franco Cosimo Panini,
Modena, 2014

 Pittau &Gervais, Elefanti,
Franco Cosimo Panini,
Modena, 2014


Lo stesso intento, la stessa intelligenza di composizione seppur realizzata con un stile completamente diverso, nel trattare il tema dell'apprendimento della conoscenza dei colori, è quella che si trova nel libro I colori di Hervé Tullet, maestro indiscusso del genere.


Hervé Tullet, Colori,
traduzione Federica Previati,
Franco Cosimo Panini, Modena, 2014


Hervé Tullet, Colori,
traduzione Federica Previati,
Franco Cosimo Panini, Modena, 2014


Entrambi fedeli alla creazione dei colori primari primari, secondari e terziari formalizzata da Johannes Itten della Bauhaus, alla quale aggiungono i colori complementari, i libri sono sì dedicati alla prima infanzia, la loro struttura ovviamente li vede adatti per i bambini più piccoli, ma in realtà non hanno limite d'età per quanto riguarda la possibilità di conoscere, o ripassare, l'argomento che propongono.

Il rosso, blu, giallo, colori primari, "Assoluti", o per essere più precisi il giallo, il ciano (una tonalità di blu) e il magenta (una tonalità di rosso) sono dichiarati e poi riconoscono, si trovano, si mescolano e si rimescolano fino alla fine delle pagine per dare vita prima ai colori secondari (Giallo + Rosso = Arancione, Giallo + Blu = Verde, Rosso + Blu = Viola), poi con queste 6 coppie  che, uniti al bianco e nero, sono gli unici colori disponibili in natura, ai colori terziari, abbinando un primario e un secondario (Giallo + Verde = Verde giallognolo, Giallo + Arancio = Giallo aranciato, Rosso + Arancio = Rosso aranciato, Rosso + Viola = Rosso violaceo, Blu + Verde = Blu verdastro e Blu + Viola = Blu violaceo) infine, in un crescendo di curiosità e scoperta, si divertono a giocare con i complementari.

La conoscenza dell'uso dei colori sta alla pittura come le parole stanno alla scrittura, nell'ottica di Matisse. E questo può essere vero anche, e soprattutto, per un bambino che può così sopperire al frustrazione di non riuscire ancora a padroneggiare il segno come vorrebbe e che rischia così di porre limiti alla sua libertà di espressione. 
Il colore è un'esplosione di espressività concessa a tutti, intima e sociale, immediatamente riconoscibile, capace di vibrare delle note più profonde della personalità che lo scelto e messo artisticamente in movimento.

Il colore, poi il movimento di quella "pittura fatta di ritagli" così cara a Matisse, si possono trovare espressi in modo eccelso in Chi è fra i ritagli?, il terzo titolo che ho scelto com continuazione ideale del libro di Patricia Geis.

La sua autrice, Silvia Borando è la curatrice del progetto Minibombo, del quale è per lo meno curioso leggere qui la scheda di presentazione che si trova sul sito:

"Minibombo richiede energia, inventiva e collaborazione. È più contento quando i grandi e i piccoli partecipano alla lettura e costruiscono insieme la propria storia. Minibombo vuole divertirsi: con lui prima di tutto si gioca e nel frattempo, magari, si impara anche qualcosa. Minibombo è pieno ma non pesante e ronza con leggerezza. Minibombo cerca idee semplici ma efficaci e le racconta con un linguaggio immediato. Usa forme essenziali e facili da riprodurre e spesso le realizza con strumenti che si trovano anche nell'astuccio di un bambino".

Di nuovo l'astuccio, l'incipit della carriera di Matisse, dentro il quale in questa occasione troviamo le forbici così care all'artista, scoperta vitale dell'ultima parte della sua vita.

Chi c'è tra i ritagli? offre la possibilità al bambino di sperimentare che cosa può succedere attraverso la possibilità, a portata di tutte le mani, di giocare con carte colorate.

Niente qui è lasciato al caso, non lo studio dei colori, non la dimensione e la composizione dei ritagli preparatori, non la struttura del libro che nel dare vita alla sequenza  numerica necessaria al processo cognitivo per imparare a comporre sempre nuove figure non rinuncia al coinvolgimento offerto della narrazione di una storia che, tra le mani del bambino, può divenire un utile canovaccio per crearne sempre altre grazie alla molteplicità delle forme di animali che si stanno creando tra le sua mani.


Silvia Borando, Chi c'è tra i ritagli?,
Minibombo, Reggio Emilia, 2014

Silvia Borando, Chi c'è tra i ritagli?,
Minibombo, Reggio Emilia, 2014


Il consiglio o, meglio, l'indicazione per l'uso di questi tipi di libri, che sono possibilità di coniugare in modi sempre differenti pensieri, visioni date e altre, desideri, costruzioni di mondi propri, conquista crescente di abilità inaspettate, trampolini di lancio verso altre scoperte, è questo: dopo aver condiviso un tempo divertito con i vostri bambini, lasciateli soli, costruite per loro un'ideale studio di Matisse, una boccia da pesce da cui guardare straniti il mondo,  e siate quel "fuori" fatto di assenza vigilata ma invisibile e di attenzione distante ma tangibile. Lasciate che possano dare sfogo alle più recondita delle immaginazioni, che possano sbagliare e riprovarci, che non cedano affranti al primo tentativo fallito, perché la conquista di ciò che sono e possono essere è un piacere individuale e indimenticabile. Il dono più prezioso che offrono libri come questi.


Silvia Borando, Chi c'è tra i ritagli?,
Minibombo, Reggio Emilia, 2014

Silvia Borando, Chi c'è tra i ritagli?,
Minibombo, Reggio Emilia, 2014

Silvia Borando, Chi c'è tra i ritagli?,
Minibombo, Reggio Emilia, 2014





AVVISO PER GRANDI E PICCINI

Tutti i libri di Minibombo proseguono nella sezione GIOCHIAMO CON... del sito.

Per Minibombo ogni libro è un punto di partenza verso nuovi giochi, storie e racconti. È per questo che sul retro dei suoi libri ha messo un bollino che vi manda in questa direzione, dove a ogni titolo è associato un minisito con spunti pratici per prolungare l'esperienza di lettura. Scegliete da quale libro partire e... datevi da fare!

Per continuare a giocare con Chi c'è tra i ritagli? cliccate qui.

Se la vostra casa e la vostra classe arriveranno a essere sommerse dai ritagli, perché è questo il rischio, niente paura, potete mandare i vostri "ritagli" a Minibombo co/ TIWI, Viale 4 novembre n. 12, 42121 Reggio Emilia.


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