giovedì 13 dicembre 2012

L'AVVENTO DEI LIBRI. GIORNO 13

Grégoire Solotareff, Cesare,
Traduzione Federica Rocca
© Babalibri, Milano, 2012


Grégoire Solotareff nasce nel 1953 ad Alessandria d'Egitto da padre medico di origine libanese e da Olga Lecaye pittrice russa. Studia medicina, poi decide di dedicarsi esclusivamente all'illustrazione e alla scrittura, specialmente ai libri per bambini. Debutta nel 1985, sotto la direzione di Alain Le Saux, con la serie Théo et Balthazar (1985-1988), ispirata ai disegni di Jean de Brunhoff a cui farà seguito la serie Bébé Ours (1990-1991). Ha pubblicato un centinaio di libri per l'infanzia che sono stati tradotti in Europa, Stati Uniti e Giappone, alcuni dei quali con sua sorella Nadja. Vive a Parigi. 

Con Babalibri, prima di Cesare ha pubblicato: Non chiamatemi mai più "mio piccolo coniglio" (2009), Neve (con Olga Lecaye, 2008), 3 streghe (2007), Tu grande e io piccolo (2006), Mi sono perso (con Olga Lecaye, 2003), La maschera (2003), Piccolo museo (con Alain Le Saux, 2000). Con Rizzoli Lulù (2011).

Loulou (2003) e(2006) sono stati adattati da Serge Elissalde per il cinema d'animazione.


© tutti i diritti riservati


I libri di Solotareff stringono immediatamente un patto d'amicizia con il lettore, al di là del registro narrativo che propongono. Il suo pensiero è inconfondibile, i suoi libri sono di una semplicità conquistata dal raggiungimento di un segno subito riconoscibile capace di parlare, senza mediazioni, al piccolo lettore di problemi complessi, la difficoltà di crescere, l'assertività, i desideri contrastanti, o di preparare per lui il terreno per piccole e grandi scoperte come quelle che si possono fare nelle stanze di un museo. Solotareff, comunque vada, prende per mano il lettore e lo accompagna tra le sue pagine con grande rispetto e concedendogli il tempo dell'attesa e della sorpresa. 

Cesare, il suo ultimo titolo, è un inno alla libertà che regalano le storie.


Il papà di Cesare spesso gli racconta delle storie.
Specie quelle che parlano del loro paese.
La storia che Cesare preferisce è quella 
dell'imperatore dei coccodrilli che è grande,
grandissimo e che non ha paura di niente.
© Grégoire Solotareffop. cit., 2012.


Grégoire Solotareff, Cesare,
Traduzione Federica Rocca
© Babalibri, Milano, 2012

Cesare e il suo papà vivono in gabbia e condividono ogni giorno l'evasione concessa dal racconto, un'uscita dalle sbarre fatta della dolcezza dell'intesa. Le storie che il papà narra, si riferiscono alla terra lontana, quella d'origine, quella di cui l'esperienza domata della cattività cerca di limitare la nostalgia. Una terra di pappagalli e di uccelli molto bella, tanto da far desiderare a Cesare di divenirne imperatore ma anche molto pericolosa perché abitata dai feroci enormi rettili, i coccodrilli, che, nella convinzione del piccolo pennuto, una volta insignito del glorioso titolo si mangerà - almeno uno - in un boccone.

Grégoire Solotareff, Cesare,
Traduzione Federica Rocca
© Babalibri, Milano, 2012

Ma quando si cresce per divenire un imperatore una gabbia non può essere il regno, così una domenica dopo che il pranzo, meglio, il mangime è stato servito, Cesare si accorge che il cancelletto delle gabbia è rimasto aperto... e come resistere di spiccare il volo insieme al papà, liberi finalmente di andare nelle terra dei coccodrilli. Ma il papà non se la sente... è passato troppo tempo dacché ha assaporato la gioia del volo e lascia che sia il suo piccolo ad andare per la sua strada che, riconosce con dolore, non può continuare in quell'aria disegnata dalle sbarre. Cesare esce, le finestre si chiudono, la casa si fa sempre più lontana, e una lacrima bagna le piume del piccolo pennuto.

Grégoire Solotareff, Cesare,
Traduzione Federica Rocca
© Babalibri, Milano, 2012

Non c'è libertà, non c'è crescita che non porti su di sé le ferite di un distacco. Solotareff questo dimostra di saperlo benissimo, e in lui scende la grazia, basta un attimo di commozione per dare una nuova spinta alla meraviglia del volo conquistato da Cesare.
Puntando verso sud Cesare arriva sulle rive del Nilo dove ad attenderlo, guarda un po', c'è proprio un sonnecchioso coccodrillo dalle dimensioni gigantesche.
Circumnavigazione dello strano soggetto, presa delle misure, studio della situazione, osservazione dell'ambiente circostante, e Cesare trova il modo esatto di avvicinarsi a quell'enorme animale verde.

Piccolo pennuto rosso e grande animale verde, hanno bisogno di un tempo tecnico e narrativo di grande, e qui divertente, respiro prima di conquistarsi quella vicinanza controllata, preludio di una possibile amicizia. L'inizio non è dei più semplici...


Grégoire Solotareff, Cesare,
Traduzione Federica Rocca
© Babalibri, Milano, 2012

... anzi sembra decisamente problematico...

Grégoire Solotareff, Cesare,
Traduzione Federica Rocca
© Babalibri, Milano, 2012

... ma poi si profila all'orizzonte, meglio, tra due occhi, la possibilità di un compromesso producente per entrambe le parti... che, dialogiche, ne convengono... o almeno così sembrerebbe...

Grégoire Solotareff, Cesare,
Traduzione Federica Rocca
© Babalibri, Milano, 2012

Grégoire Solotareff ha un senso della misura narrativa impareggiabile e lo dimostra anche in questo libro. La levità e l'intelligenza con cui affronta temi importanti della nostra identità, la cui costruzione inizia con la nascita, fanno di lui un autore particolarmente sensibile alla complessità del pensiero e delle emozioni, delle paure e dei desideri, della convivenza fra proiezioni e vita reale, del bambino.
A tutto questo accompagna la sua precisa cifra stilistica fatta di colori piatti incisivi dai caratteristici tratti neri che rendono anche questo suo libro particolarmente adatto alla lettura insieme al bambino prima che questi possa leggerlo da solo.

Per conoscere più da vicino l'opera di Solotareff, oltre ai libri su citati, c'è questo importante Imagier che permette di scoprire e inoltrarsi in profondità nelle pieghe del pensiero che guida il racconto del suo segno.

Grégoire Solotareff, Imagier,
© Edition Memo, Nantes, 2008

Per i contributi e le immagini qui riportati si faccia riferimento alle fonti e al © Copyright indicati sotto ciascuno di essi.

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