martedì 30 ottobre 2012

29 OTTOBRE 2012, L'INCONTRO DI ALESSANDRO BERGONZONI CON GLI STUDENTI DELL'ISTITUTO "G. LUOSI" DI MIRANDOLA E DELLE SCUOLE MEDIE "D. ALIGHIERI" DI CAVEZZO

IL MATTINO

Sono le 11,00 di lunedì 29 ottobre quando arriviamo al Palazzetto dello Sport di Mirandola. 
Sono con Alessandro (Bergonzoni), Riccardo (Rodolfi e regista) e Licia (Morandi e ufficio stampa).
Assemblea dell'Istituto "Giuseppe Luosi"
Palazzetto dello Sport - Mirandola
Foto ©Diego Poluzzi 
Lì è in corso l'Assemblea delle classi seconde, terze, quarte e quinte dell'Istituto G. Luosi di Mirandola (che comprende il Liceo classico e linguistico "Giovanni Pico", l'Istituto tecnico economico "Giuseppe Luosi e l'Istituto Professionale-Tecnico Commerciale "Carlo Cattaneo" per un totale di 1100 studenti circa). Per esclusivi motivi legati alle norme di sicurezza relative alla capienza del posto, mancano le classi prime che, però, sono appena tornate da un importante viaggio studio, una settimana trascorsa a Rovereto (TN).

Tra gli ospiti, il prof. Giorgio Siena (il preside), la prof. Patrizia Vecchi (la vicepreside e, al tempo, mia preziosa insegnante) insieme agli altri insegnanti che hanno sostenuto e affiancato, non solo nell'organizzazione, e ancora una volta, i ragazzi che sono, in quest'occasione, gli assoluti protagonisti dell'iniziativa.

A pochi passi da noi, nella Tensostruttura di Emilia Romagna Teatro che abita nella nuova via 29 maggio, è in corso la cerimonia di inaugurazione dell'837°Anno Accademico dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

Il tema dell'Assemblea ce lo ricorda, mentre entriamo con piacevole sorpresa accolti dal suono di una chitarra elettrica, uno striscione appeso sugli spalti che porta la scritta "VIVERE PER... RICOMPORRE FRAMMENTI E CAMMINARE INSIEME CON PIÙ UMANITà".

Alessandro Bergonzoni, già protagonista di una storica Assemblea di alcuni anni fa organizzata dal Liceo Pico dal titolo "VIVERE PER... ASCOLTARE", è stato invitato a dialogare, a intrecciare rinnovati fili di pensieri....

Assemblea dell'Istituto "Giuseppe Luosi"
Palazzetto dello Sport - Mirandola
Foto ©Diego Poluzzi 
In attesa, ci sediamo, ascoltiamo la fine dell'assolo di chitarra per mano di un musicista studente, ascoltiamo la canzone interpretata da una cantante studentessa, seguiamo, sempre più divertiti e felici, la performance del gruppo di ballo Les Arts.
Bastano pochi minuti e ogni cosa a cui stiamo assistendo accresce la nostra sensazione di trovarci all'interno di una scuola speciale. La cosa ci sorprende ancora di più perché siamo seduti sulle panche della tribuna di un Palazzetto dello sport, in uno dei comuni più colpiti dal sisma (e dove questi si è accanito sugli edifici scolastici in modo quasi definitivo), dove gli studenti delle diverse scuole di ordine e grado, i presidi e gli insegnanti, si sono trovati a vivere in situazioni inimmaginabili fino a qualche mese fa.

Di lì a poco, il preside Siena, invitato dagli studenti a prendere la parola, ci fornirà i primi indizi, importanti piste per iniziare a dare corpo ai nostri pensieri.

Giorgio Siena
Con una misura precisa e consapevole ricorda le difficoltà e i disagi che tutti insieme (e non nomina ruoli o funzioni) hanno dovuto affrontare e superare in quello che è stato il primo mese dell'anno scolastico in corso. Della gioia di poter inaugurare il nuovo fabbricato sede del Liceo Pico, e di averlo fatto proprio cinque mesi dopo la scossa del 29 maggio, prima parte della struttura che verrà completata entro il 5 novembre e che ospiterà poi l'intero Istituto per almeno i prossimi due anni. 
Usa sempre il pronome noi, per raccontare le vicende di questi mesi, per dire che da quest'esperienza ne esce una comunità-scuola rafforzata, convinta che non sia l'istituzione, non siano i luoghi e i programmi a definirla e riconoscerla ma la conoscenza che nasce dall'incontro delle persone che la compongono, dai pensieri e dalla condivisone "sentimentale" di un sentire complesso, in evoluzione, da farsi necessariamente insieme, dallo scambio culturale e preziosamente multiculturale dei suoi appartenenti. 

Assemblea dell'Istituto "Giuseppe Luosi"
Palazzetto dello Sport - Mirandola

Foto ©Diego Poluzzi
La vera opportunità nascosta in un mese difficile, che questa scuola ha saputo cogliere e rendere fertile, è la possibilità, dice Giorgio Siena, di portare a compimento un nuovo modo di esperire la didattica che si è rivelato fondamentale in questa situazione, una didattica che sia favorevole al pensiero di una scuola "aperta" che anticipi e superi le strutture, alleggerita dalla  troppa e inutile burocrazia, dove gli elementi strutturali e tecnologici diventano mezzi non solo funzionali ma fondativi della didattica stessa e i luoghi siano importanti e reali punti e spunti di partenza mai perimetri di sola e cieca appartenenza o sterile chiusura.

I ragazzi, il futuro della società, sono i primi che vengono ringraziati dal loro preside, per aver dimostrato maturità responsabilità e sensibilità, per la capacità di aver saputo trasformare lo sconvolgimento esistenziale conseguente al terremoto in risorsa per il loro futuro e per quello di chi li seguirà. Ringrazia, insieme a loro e agli insegnanti, le famiglie che li hanno sostenuti e hanno saputo capire le ragioni e i tentativi delle scelte compiute in una situazione imprevista e difficile, che ha richiesto ogni giorno e per essere affrontata, l'impegno di tutti.

Dopo i ringraziamenti il preside accoglie Alessandro, a seguire una presentazione-tributo che gli studenti, da veri professionisti, hanno preparato per lui.
Assemblea dell'Istituto "Giuseppe Luosi"
Palazzetto dello Sport - Mirandola
Giorgio Siena e Alessandro Bergonzoni

Io oggi sono venuto qui come detonatore, no, meglio, come detonattore, cioè un attore che dovrebbe riuscire a far scoppiare sotto i piedi degli studenti, degli uomini, delle persone, motivazioni di gioia, di pensiero, di azione. Sono le mine pro-uomo, quelle che fanno scoppiare l'uomo sul più bello. E, qual'è la parte più bella dell'uomo? Quella del racconto, della narrazione, dell'incontro. © Alessandro Bergonzoni

Il racconto di Alessandro usa le parole dell'antropologia, della filosofia, della poesia, della letteratura, dell'arte, per tentare di colmare, anche in questa occasione, la distanza culturale, pericolosamente umana, che si  pone, fino a talvolta  a opporsi, tra chi vive un'esperienza e chi ne parla soltanto ma anche tra chi offre solidarietà e chi la riceve vanificando, talvolta, la fecondità del gesto.

Assemblea dell'Istituto "Giuseppe Luosi"
Palazzetto dello Sport - Mirandola
Incontro con Alessandro Bergonzoni
 

Sono stanco di sentire dire che solo se si è conosciuto il dolore si può capire il dolore. Che il dolore sia l'unico e l'estremo mezzo di conoscenza a disposizione dell'uomo per comprendere la situazione di sofferenza in cui può trovarsi a vivere l'altro uomo. Rivendico la necessità di una prevenzione mentale, della capacità di vedere prima di essere toccati da vicino e della sapienza che deriva dalla disponibilità, dall'apertura incondizionata all'immedesimazione. ©Alessandro Bergonzoni

L'esortazione di Alessandro, la sua urgenza è quella poter dire anche senza aver vissuto, senza che sia capitato, per poter farsi carico e portavoce di un'esperienza altrui compresa e condivisa, nella consapevolezza che solo l'ascolto, l'andare a vedere, il riconoscere il valore di un pensiero molteplice e complesso, l'aprirsi a ciò che ci spaventa e temiamo saranno le azioni che ci salveranno dalla deriva umana che abbiamo imboccato. L'immedesimazione, la capacità di calarsi nella condizione altrui, di capire prima dell'avvenimento, dunque, come proposta gnosologica, come condizione prima della conoscenza.

Condivide questo suo pensiero con i ragazzi, li interroga, li stimola a riflettere sulla pericolosità di certi terremoti culturali che hanno fatto crollare le case della nostra interiorità, trasformando i concetti di vicinanza, solidarietà, responsabilità, onestà, giustizia in macerie prime. Queste sono le più tragiche delle distruzioni, quelle silenti, impermeabili agli sguardi e per questo tanto più efferate.


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Assemblea dell'Istituto "Giuseppe Luosi"
Palazzetto dello Sport - Mirandola
Incontro con Alessandro Bergonzoni
Invita i ragazzi a una partecipazione reale al e nel mondo, in prima persona, che non può più avvenire solo attraverso l'illusione di un clic con cui manifestano, manifestiamo, l'adesione a un appello trovato in internet. Anche un sms solidale, dice, non è più sufficiente. Sono sistemi straordinari, vanno benissimo, sono importante e utili. Ma il primo clicche deve anticipare e seguire quello in internet, quello che interessa a Bergonzoni e che debbono compiere i ragazzi, che dobbiamo compiere tutti, è l'azione concreta nell'internos, l'immersione nella materia umana, l'andare a cercare, a incontrare il racconto dell'altro.


Quello che ne esce, tra le domande dei ragazzi, è un ricco dialogo, un incontro sui temi della responsabilità in prima persona, limite e unica possibilità di espressione della coscienza e del pensiero di ogni uomo e di ogni donna.


Non concede deroghe e deleghe Bergonzoni, anzi richiama i ragazzi alla realizzazione concreta del proprio diritto di espressione politica, sociale, culturale, artistica, unica via possibile per una ricostruzione che possa dirsi tale, che non commetta gli errori del passato, che sia a favore dell'uomo e dia significato al suo essere nel mondo.

Non ci può essere nessuna Rivoluzione a favore dell'uomo se prima non c'è stata una Rivelazione profonda, intima, personale. © Alessandro Bergonzoni

Assemblea dell'Istituto "Giuseppe Luosi"
Palazzetto dello Sport - Mirandola
La domanda di Giovanni
Incontro con Alessandro Bergonzoni

Rivelazione che richiede un impegno costante, la capacità e, di nuovo, responsabilità, di essere gli amministratori consapevoli della propria vita. Protagonisti di governi interiori ... ministri della giustizia, dell'economia, del lavoro, dell'istruzione, della salute, della cultura... che legiferano e votano in ogni momento della giornata, ogni volta che pensano e decidono quale azione o non-azione compiere.

Rivelazione che, per questi studenti che hanno vissuto i drammi del terremoto sulla loro pelle e che di questo possono e hanno dimostrato di saper fare indiscussa e condivisa ricchezza, parte proprio da quella dichiarazione iniziale del preside Siena "Voi siete la scuola" che Bergonzoni condivide e trasforma in "Voi siete il mondo perché il mondo, in potenza, è dentro di voi".

E i ragazzi lo dimostrano subito chiudendo l'Assemblea con la canzone Domani 21/04.2009, la cover della canzone di Mauro Pagani che gli Artisti uniti per l'Abruzzo hanno inciso per raccogliere fondi a favore del progetto Salviamo l'arte in Abruzzo, canzone che, irrimediabilmente commossi, cantiamo poi tutti insieme fugando così ogni dubbio sulla stupidità della strumentalizzazione,  a cui stiamo assistendo con sempre più disgusto ogni giorno, dei paragoni che vengono fatti tra noi e le persone che hanno vissuto il terremoto dell'Aquila e che ci vorrebbero, in quanto emiliani, più solerti e capaci, siamo stati invece solo meno sfortunati, con buona pace di tutti.


Il taglio del nastro della simbolica inaugurazione
della nuova struttura che accoglierà il Liceo "G. Pico".
Insieme ai ragazzi, Bergonzoni e Siena, Patrizio Bianchi 
(Assessore Scuola, formazione professionale, università e ricerca, lavoro della Regione)
e Patrizia Vecchi (vicepreside)


LA SCUOLA CHE VERRà
La Provincia di Modena ha deliberato il piano di edilizia scolastica per il ripristino degli edifici colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio. Per il ripristino dell'Istituto Luosi di via Barozzi è previsto un costo di 5.269.000 € e per la ricostruzione, in area adiacente, del liceo "G. Pico" un costo di 4.678.000 €. 
Il completamento delle opere è programmato entro il 2014. 
Coloro che volessero contribuire alla ricostruzione e/o favorire la ripresa della formazione possono utilizzare il domicilio bancario dell'Istituto o quello costituito dal comitato genitori-studenti.

Intestato a IIS "G. Luosi"
Banca Modense
IT33L0322966850000003200002

Intestato a Comitato genitori
MONTE DEI PASCHI
IT10 R 01030 66850 000010309053




IL POMERIGGIO

Dopo aver visitato di nuovo Mirandola e il suo Centro, la campagna, la zona industriale siamo partiti per Cavezzo dove, alle 16.00, gli insegnanti e circa 220 studenti delle tre classi della Scuola media "Dante Alighieri" aspettavano Alessandro per un incontro.

La Scuola Media è ancora ospitata nella struttura Palaverde di Via Allende,  e nella sala mensa del nuovo fabbricato delle Scuole elementari, mi dice Clara Bonfatti responsabile dell'ufficio scuola del Comune. Al Palaverde ogni giorno, alternandosi, quattro classi per volta, con un sistema semplicissimo ma efficace, fanno quattro lezioni distinte ma insieme.
Tra quindici giorni dovrebbe essere pronta anche la loro struttura, quella che li ospiterà in maniera definitiva per un importante periodo di tempo.

Scuola media "Dante Alighieri"
Palaverde - Cavezzo
Incontro con Alessandro Bergonzoni
I ragazzi sono seduti in terra, intorno a loro gli insegnanti. Alessandro Bergonzoni inizia il suo incontro cercando subito il dialogo con gli studenti. Le parole, le loro, però, faticano a uscire per prime.
In questi anni, ho visto Alessandro incontrare bambini e ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado, a partire dalle scuole materne. L'ho visto declinare stile e parole a seconda della situazione ma ciò che tra le molte cose lo rende unico anche in queste occasioni, è il tenace impegno che mette nel tradurre quello che, secondo il suo voto di vastità, è il racconto della necessità della nascita di un uomo nuovo capace di comprendere dentro di sé l'altro.

Scuola media "Dante Alighieri"
Palaverde - Cavezzo
Incontro con Alessandro Bergonzoni
Alessandro vede nel bambino, più piccolo è meglio è, una potenza, un'energia con la quale nessun essere umano consapevole può esimersi dal cercare un contatto, una relazione significativa, per un racconto che dovrà aiutarlo a farsi protagonista di un salto nel e del tempo,  che superi ciò che siamo diventati e che siamo capaci di mostrargli, che gli ricordi che il mondo può e deve essere cambiato e che il protagonista di questo cambiamento può e deve essere, prima di ogni altra cosa,  lui. E questo è il pensiero che l'ha guidato anche nell'incontro con gli studenti della scuola media di Cavezzo, un discorso costruito per ellissi, partendo dai pensieri che nascono dalle parole, le più usate forse, pronunciate qui dai ragazzi... paura, coraggio, fortuna, sfortuna, terremoto, perdita... ma che non hanno dato vita a pensieri ed emozioni scontati "Quando vivevo nel container mi sono accorto che i miei libri si rovinavano con il passare del tempo. Che la pioggia e l'umidità li stavano rovinando, allora mi sono commosso" sussurra uno studente,... passando, più prosaicamente, per le parole successo, fama, e necessariamente soldi... per arrivare, senza accorgersene, proprio dove Alessandro voleva, su in cima, a declinare liberi e all'infinito... pensare vedere sognare e creare attraverso l'incredibile e l'impossibile.

"C'è qualcuno che scrive?", chiede a un certo punto Alessandro.
"Quando scrivo vado a cercare le cose che non so. Scrivo per cercare la mia vita nuova", risponde un ragazzo alla sua domanda.

Scuola media "Dante Alighieri"
Palaverde - Cavezzo
Incontro con Alessandro Bergonzoni
E allora si parla dello strumento primo dello scrivere, delle parole, della devastazione del loro significato, operato in gran parte da molti programmi televisivi ma non solo, della necessità di riappropriarsene per nominare di nuovo un mondo, mondi, di senso, che sappiamo lambirei i confini dell'oltre, quello che Bergonzoni ci ha mostrato nei molti modi in cui ha declinato, di volta in volta, la sua ricerca artistica.

Mondi, dunque, luoghi del pensiero in cui, per dire, il terremoto non è solo accadimento di qualcuno, non è nostro perché accaduto in Emilia ma è manifestazione delle terra, quella sì di tutti, condizione ineludibile che fa sì che ogni terremoto possa definirsi nostro, come hanno capito i ragazzi dell'Istituto Luosi. E tutti dobbiamo farcene carico, di questo e di tutti i racconti, di questo e di tutti i dolori delle persone. Le parole, il loro significato, sono i mattoni di questa unica e possibile ricostruzione che ci è concessa, sono i piloti dei mezzi che ci devono accompagnare nel viaggio della conoscenza.

Le parole sono come le arance, gli spicchi ne sono il senso e il significato, il succo è il nutrimento della vostra vita. © Alessandro Bergonzoni

Scuola media "Dante Alighieri"
Palaverde - Cavezzo
Incontro con Alessandro Bergonzoni

Nostro è ciò che ci appartiene come essere umani, dice Alessandro ai ragazzi di Cavezzo, è un termine la cui la grandezza per essere edificata richiede che vengano utilizzati tutti gli organi del corpo umano, visibili e invisibili, tra quest'ultimi, ma per prima, l'anima che può essere allenata solo attraverso l'esercizio del pensiero e della conoscenza sensibili.

Scuola media "Dante Alighieri" Palaverde - Cavezzo
Alessandro Bergonzoni e Alessandra Bergamo
Poi Bergonzoni ha parlato di molte altre cose fino a quando non è arrivato, nel nominarle, a pronunciare la parola Felicità. "Allora," ha incalzato i ragazzi l'insegnante Alessandra Bergamo, "ditemi, quale valore ha assunto per voi questa parola importante, Felicità, dopo il terremoto?"





Le prime dieci risposte dei ragazzi sono state:

Scuola media "Dante Alighieri"
Palaverde - Cavezzo
Incontro con Alessandro Bergonzoni

1. Sicurezza.
2. Amici e famiglia.
3. Avere una casa.
4. Stare sul divano a giocare alla play.
5. La vita.
6. Sognare.
7. Passare il tempo con le amiche.
8. Poter pensare al futuro.
9. Dormire.
10. La luce, in contrapposizione al buio






E poi una ragazza, e un'altra..., un ragazzo, e un altro ancora...  hanno detto Nostro.
E il cerchio, si è aperto.


Scuola media "Dante Alighieri"
Palaverde - Cavezzo
Dopo l'incontro i volontari preparano le lavagne, le cattedre,
 i banchi e le sedie per le lezioni della mattina seguente


PER SOSTENERE IL COMUNE DI CAVEZZO E LE SUE SCUOLE



Info:
http://www.comune.cavezzo.mo.it/doc.asp?id_doc=2635

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