giovedì 19 dicembre 2013

L'AVVENTO DEI LIBRI. GIORNO 19

BlexBolex, Ballata,
traduzione di Paolo Cesari,
pp. 280 cm 13 x 17,5,
orecchio acerbo, Roma, 2013


Bernard Granger, in arte BlexBolex, nasce nel 1966 a Douai, la cittadina al confine nord tra la Francia e il Belgio che fu glorioso centro culturale delle Fiandre e che oggi vanta tra i suoi celebri carillonneur l’autore delle musiche del delizioso film "Bienvenue chez les ch'tis". Quando s’iscrisse all’École européenne supérieure de l'image di Angoulême convinto di fare il pittore, Bernard non immaginava certo che ne sarebbe uscito serigrafo. La magia delle forme stilizzate pregne di purissimo colore lo conquista per la vita. Ammiratore di Jooste Swarte, nei suoi disegni dichiara la passione per la cartellonistica dei films di Jacques Tati e per i gialli a fumetto degli anni ’50-’60.
Nel 1992 inizia a pubblicare da sé i propri libri e intercetta così lo sguardo ammirato di alcune fra le più prestigiose case editrici francesi, con cui oggi collabora regolarmente. Trasferitosi in Germania, dirige un atelier alla School of Art and Design di Berlin-Wessensee e continua a sedurre un numero crescente di lettori. 
Fra i suoi numerosi libri per ragazzi, ricordiamo: Mon ami rond e Mon ami triangle (Albin Michel, 2007), Peindre e La Longue Vue (Thierry Magnier, 2007), De vert de rage à rose bonbon. Toutes les couleurs de notre langue di Annie Mollard-Desfour e Bénédicte Rivière (Albin Michel, 2006), L'oncle américain d'Achille Pellisson di Didier Levy (Oskar jeunesse, 2006), Les Petites malices de Nasreddine di Jihad Darwiche (Albin Michel, 2005), Bim de la jungle (Thierry Magnier, 2004), Petites et Grandes Fables de Sophios di Michel Piquemal (Albin Michel, 2004), L'Affaire Noël di Gerard Moncomble (Nathan, 2003), Rogaton Man: Les Souvenirs d'Elmir Grömek et de son chien Pikü di Frau Mental (Seuil, 2001). E infine, il bellissimo Die Flucht nach Abecederia (Edition Büchergilde, 2007), stampato in serigrafia in edizione a tiratura limitata. Nel catalogo di orecchio acerbo: Ballata (2013), Stagioni (2010) e Immaginario (2008).



BlexBolex


La fortuna di avere tre libri di BlexBolex pubblicati in Italia, vuole che parlando di Ballata, seppur ormai ci abbia viziati per l'altissima qualità del lavoro questo è indiscutibilmente un capolavoro, si possano fare riflessioni sulla sua opera tentando di ripercorrere questi titoli che, in più di un senso, sono tra loro collegati.

Il 2009 è l'anno che definisce il prima e il dopo della vita professionale di BlexBolex: il suo magnifico Imagier des gens vince il titolo di "libro più bello del mondo" alla fiera del libro di Lipsia.
Orecchio acerbo lo aveva pubblicato subito nel 2008 e così, all'annuncio del premio, noi avevamo già avuto la possibilità di vedere, in ordine: un autore sorprendente, un libro che ripercorrendo un filone artistico di un secolo ero riuscito nell'operazione di creare un nuovo genere, un doppio editore (per primo Albin Michel) che non si era fatto spaventare dalla mole insolita per un albo illustrato e che con coraggio lo aveva pubblicato nella sua integrità e complessità.


BlexBolex, Immaginario,
pp. 208 cm 18 x 24,
orecchio acerbo, Roma, 2008

"Più persone entrano, più bestie si vedono!" gridava ironico l'imbonitore sulla soglia del tendone del circo. Niente di più vero. Gli animali erano cinque o sei, e il vero spettacolo eravamo noi spettatori. Bambini, mamme, nonni, tante tate e altrettanti giovani soldati. Il nostro imbonitore si chiama BlexBolex. Il suo tendone non è più grande di venti centimetri per trenta, ma la varietà di animali della specie umana che regala al suo pubblico è davvero imponente. Da quelli marini - la nuotatrice e il surfista - a quelli terrestri - il muratore e il fabbro -, da quelli feroci - il rapinatore e il boia - a quelli domestici - la mamma e il papà -, da quelli stanziali - l'eremita e il sognatore - a quelli migratori - la turista e l'emigrante -... senza tralasciare quelli mitologici o fantastici, dal centauro a Fantomas. Una straordinaria carrellata nello spazio e nel tempo, con un'infinita serie di primi piani che esaltano i singoli e le loro attività.


BlexBolex, Immaginario,
pp. 208 cm 18 x 24,
orecchio acerbo, Roma, 2008


Quello che ha creato BlexBolex, con una tecnica sopraffina frutto di una grande ricerca stilistica, grafica, coloristica che su pagina regala effetti sorprendenti (guardate queste illustrazioni, anche se qui sono riprodotte se gli dedicate qualche secondo in più sembrano animarsi, sono davvero ipnotiche), è un vero e proprio catalogo della specie umana, definita alla perfezione nei suoi tratti e nelle sue molteplici forme, sembianze, attività, umori, ruoli, appartenenze... senza distinzione se reale o immaginata, se impegnata in un lavoro comune o a rendere epico il grande Ulisse, se padre di famiglia o protagonista sanguinario di un libro di avventura.


BlexBolex, Immaginario,
pp. 208 cm 18 x 24,
orecchio acerbo, Roma, 2008

BlexBolex, Immaginario,
pp. 208 cm 18 x 24,
orecchio acerbo, Roma, 2008


Quello che creato BlexBolex è un baedecker della geografia dell'esistenza da sfogliare con l'uso dell'immaginazione, andando avanti e indietro dalle pagine, non smettendo mai di cercare i rimandi, le intelligenti incursioni, le correlazioni incongrue, dentro e fuori il libro, dentro e fuori l'uomo, in questo caso, che sono una delle cifre stilistiche dell'autore. 


BlexBolex, Immaginario,
pp. 208 cm 18 x 24,
orecchio acerbo, Roma, 2008
BlexBolex, Immaginario,
pp. 208 cm 18 x 24,
orecchio acerbo, Roma, 2008


























BlexBolex si è perduto fra le pagine 
di un libro Immaginario molto tempo fa.
Gli sono serviti un autunno, un inverno, 
una primavera, due estati, 
qualche tempesta e molto sole 
per ritrovare le sue Stagioni.


BlexBolex, Stagioni,
pp. 180 cm 20 x 26.5
orecchio acerbo, Roma, 2010


Stagioni è considerato dallo stesso BlexBolex il seguito di Immaginario.
Può essere letto, però, senza che questa indicazione sia un vincolo o infici minimamente il piacere della lettura, certo, avere la possibilità di conoscere anche il primo titolo offre l'opportunità di vedere come può evolvere e dispiegarsi un pensiero così complesso come quello che l'autore ha in pagina già nel primo titolo.



Primavera, estate, autunno, inverno. In quest’ultimo libro, BlexBolex ci accompagna in un viaggio straordinario attraverso le stagioni, facendoci sentire il pulsare vivo del tempo. Attraverso parole e figure, oggetti e paesaggi, persone e animali, fiori e foreste, ghiacci e incendi, tempeste e tramonti - tutti immersi nell’avvicendarsi delle stagioni - Blexbolex evoca il mondo in tutto il suo costante e misterioso movimento. E se inizialmente le parole si tengono ben strette alle immagini, man mano che ci si immerge nella lettura cresce la distanza tra di loro, lasciando sempre più spazio alla libertà e alla fantasia del lettore. 


BlexBolex, Stagioni,
pp. 180 cm 20 x 26.5
orecchio acerbo, Roma, 2010


Il racconto di che cosa è Stagioni, che qui non può che essere breve, l'affido alla lucida ed efficace analisi fatta da Emilio Varrà che, nello scritto  "Albo e tempo" contenuto nel saggio Ad occhi aperti. Leggere l'albo illustrato (Donzelli editore, 2012), riesce a descrivere in poche righe la poetica dell'autore, individuando nello stupore, madre di tutte le emozioni, l'elemento primo di distinzione.


«Stagioni di BlexBolex è un volume corposo che presenta per ogni pagina un'immagine e una parola che la definisce. A ogni apertura quindi ci troviamo di fronte a due immagini e due parole. E subito la trappola dell'autore scatta perché immediatamente colleghiamo la parola all'immagine corrispondente ma tendiamo poi anche a tracciare legami tra le due immagini, tra due parole. E il processo si complica quando giriamo la pagina e cerchiamo una sequenzialità ulteriore. Ci vengono incontro allo sguardo dettagli naturali, paesaggi, oggetti, azioni, sentimenti, età della vita e piano piano si accorge che il procedere conserva la ciclicità stagionale, che dopo una foglia secca e un uomo con il cappotto ci sono un pungitopo e un mandarino, dopo una gelata ci sono delle gemme, dopo un zefiro c'è un alpeggio, un campeggio, una zanzara».


BlexBolex, Stagioni,
pp. 180 cm 20 x 26.5
orecchio acerbo, Roma, 2010

BlexBolex, Stagioni,
pp. 180 cm 20 x 26.5
orecchio acerbo, Roma, 2010

BlexBolex, Stagioni,
pp. 180 cm 20 x 26.5
orecchio acerbo, Roma, 2010


«Il libro si rivela allora una summa dello spettacolo del mondo, della natura, dell'intervento dell'uomo, del paesaggio esterno e interiore. Per una volta BlexBolex sembra raggiungere il miracolo di una magica congiunzione tra tempo ciclico e tempo storico, e ottiene un simile risultato librandosi nell'aria, guardando il mondo dall'alto - al di fuori dello spazio e del tempo - e puntando il suo incredibile zoom sulla moltitudine di dettagli che dello spazio e del tempo portano chiari i segni. L'autore ci invita a porci su questa fragile soglia, l'unica dalla quale è possibile conservare la qualità prima dell'esser vivi, lo stupore». Emilio Varrà, "Albo e tempo" in Ad occhi aperti. Leggere l'albo illustrato, Donzelli editore, Roma, 2012, p. 110.


BlexBolex, Stagioni,
pp. 180 cm 20 x 26.5
orecchio acerbo, Roma, 2010

BlexBolex, Stagioni,
pp. 180 cm 20 x 26.5
orecchio acerbo, Roma, 2010

BlexBolex, Stagioni,
pp. 180 cm 20 x 26.5
orecchio acerbo, Roma, 2010


Mano a mano che si va avanti nel conoscere la sua opera, si partecipa all'effetto via via estraniante che pervade mentre si procede nella lettura, nella visione, di quello che si rivela essere il mondo visto dagli occhi, e interpretato dal pensiero, di questo artista.

Se, a un primo impatto, a prevalere sono le forme, lo stile e il colore delle sue pagine, concessione permessa dell'autore grazie all'abbinamento di parola e immagine che rimane nell'ambito per lo più del didascalico per alcune delle su prime pagine, quasi fosse una sorta di riscaldamento, andando avanti si viene sempre più coinvolti in un gioco di rimandi semantici piuttosto complesso e articolato, a volerlo approfondire, che fa sì che il libro non rimanga mai lo stesso ogni volta che si prende in mano.

Questo gioco diviene ancora più raffinato e articolato in Ballata, quasi che l'autore considerasse il suo lettore pronto per compiere un ulteriore passo, quello necessario per poterlo seguire in quella che si rivelerà una nuova, non solo per lui, modalità di narrazione. 


Una ballata è una vecchia canzone. Ed è anche una storia. 
Ognuno la riprende a sua volta e, senza nulla dimenticare di ciò che è stato detto, 
vi aggiunge quello che gli passa per la testa.
Questa ci racconta ciò che dopo la scuola, giorno dopo giorno, 
un bambino trovò sulla strada di ritorno a casa. 
E di come il suo mondo così piccolo divenne all'improvviso molto grande.


Pagina dopo pagina, parola dopo parola, il lettore si trova coinvolto in un racconto avvincente i cui protagonisti ricordano i ruoli previsti dalle funzioni di Propp: streghe e folletti, regine, briganti e sconosciuti...  e poi boschi, fiumi e luoghi inesplorati, oggetti che appaiono, personaggi che spariscono. L’intreccio si infittisce. Fino a diventare un giallo. Sortilegi, incidenti e rapimenti che neppure polizia ed esercito riescono a sventare. Ma sarà infine uno sconosciuto a ritrovare la regina rapita e salvare tutta la città. Fine della storia.

Ciò che colpisce, è come viene raccontata questa storia. Infatti, l'impianto narrativo di Ballata è costruito su una progressione geometrica sempre più ricca e articolata anticipata da misteriose introduzioni a sette capitoli fatti di sequenze via via più lunghe ed eterogenee di parole e immagini (si parte con 3 parole all'inizio per arrivare a 129 al traguardo).

Vi metto qui il primo e il terzo dei sette capitoli, solo per darvi un'idea di che cosa intendo dire, di che cos'è questo libro.

- 1 -

L'orologio della scuola è fermo.
Nessuno se ne preoccupa,
e non si sa mai che re sono.
I fiori e gli insetti lungo il tragitto
non attirano troppo la nostra
attenzione.
Tornati a casa, gusteremo
una deliziosa merenda.

BlexBolex, Ballata,
traduzione di Paolo Cesari,
pp. 280 cm 13 x 17,5,
orecchio acerbo, Roma, 2013

BlexBolex, Ballata,
traduzione di Paolo Cesari,
pp. 280 cm 13 x 17,5,
orecchio acerbo, Roma, 2013

 - 3 - 

BlexBolex, Ballata,
traduzione di Paolo Cesari,
pp. 280 cm 13 x 17,5,
orecchio acerbo, Roma, 2013

BlexBolex, Ballata,
traduzione di Paolo Cesari,
pp. 280 cm 13 x 17,5,
orecchio acerbo, Roma, 2013

BlexBolex, Ballata,
traduzione di Paolo Cesari,
pp. 280 cm 13 x 17,5,
orecchio acerbo, Roma, 2013

BlexBolex, Ballata,
traduzione di Paolo Cesari,
pp. 280 cm 13 x 17,5,
orecchio acerbo, Roma, 2013

BlexBolex, Ballata,
traduzione di Paolo Cesari,
pp. 280 cm 13 x 17,5,
orecchio acerbo, Roma, 2013

Se la base su cui è costruito è questa, non pensate che in Ballata il gioco tra racconto e figura, tra parola e immagine, tra parola e parola e tra immagine e immagine, rimanga lo stesso dall'inizio alla fina, sarebbe troppo facile ma è un tranello in cui si può cadere se si entra nei libri di BlexBolex con troppa fretta, senza lasciarsi catturare o coinvolgere dall'autore.
Perché è questo che egli cerca, con profonda convinzione, vuole che il lettore sia la voce narrante delle parole che lui ha deciso di non scrivere.

Nel meccanismo di questo orologio perfetto che scandisce con un ritmo preciso che non cede mai nel fare accadere ogni elemento della sua composizione, della sua trama, al momento giusto, dunque, il lettore può decidere di entrare o di fermarsi a guardarlo come si fa con il quadrante che segna l'ora, che in fondo basta a se stesso.

Se decide di entrare non potrà più fermarsi, né prima di arrivare fino al settimo e ultimo capitolo per vedere e capire quale fine potrà avere, né dopo averlo finito, per entrare nelle mille porte aperte dalla sua immaginazione.

Anche questo fa di Ballata, come degli altri di BlexBolex, un libro perfetto per tutte le età.


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