Esopo/Ayano Imai, Favole di Esopo, traduzione di Silvia Cavenaghi, Minedition/ Il Castello Editore, Milano, 2013 |
Esopo (620 a.C. circa – 560 a.C. circa) fu uno scrittore greco antico. Esopo visse nel VI secolo a.C., nell'epoca di Creso e Pisistrato ed era un grande scrittore di favole. Le sue opere ebbero una grandissima influenza sulla cultura occidentale: le sue favole sono tutt'oggi estremamente popolari e note. Della sua vita si conosce pochissimo, e alcuni studiosi hanno persino messo in dubbio che il corpus di favole che gli viene attribuito sia opera di un unico autore. I primi racconti in forma di favola che ci sono stati tramandati sono i suoi (qui in Gavroche).
Ayano Imai è nata a Londra, Inghilterra, nel 1980 e ha trascorso gran parte della sua giovinezza in giro per il mondo con la sua famiglia. Dal 1986 al 1990 ha vissuto in Giappone, poi si è trasferita negli Stati Uniti, dividendosi tra il Connecticut e Los Angeles. Dopo il ritorno in Giappone nel 1994, ha studiato pittura giapponese, in particolare pittura con pigmento minerale, presso la Musashino Art University di Tokyo. Dal 2003-2006, ha partecipato alla mostra illustrazione alla Fiera del Libro di Bologna. Il suo primo libro illustrato è stato pubblicato nel 2006. Ora vive a Chiba, in Giappone.
Giuseppe Pitrè/Fabian Negrin, Il pozzo delle meraviglie, traduzione Bianca Lazzaro, Donzelli Editore, Roma, 2013 |
Giuseppe Pitrè fu il più importante raccoglitore e studioso europeo di tradizioni popolari del XIX secolo. Medico di professione, e folklorista per vocazione, sin dagli anni giovanili intraprese un’intensa attività di raccolta di ogni possibile materiale: canti, proverbi, giochi, usanze, indovinelli e soprattutto fiabe. Questo immane sforzo cominciò a concretizzarsi, a partire dal 1870, nella realizzazione di una monumentale opera in 25 volumi, la «Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane». Di questa serie fanno parte i quattro volumi di Fiabe, novelle e racconti popolari siciliani, editi nel 1875. Assiduo corrispondente dei maggiori studiosi del mondo, nel 1910 l’Università di Palermo gli affidò la prima cattedra di Demopsicologia, disciplina di cui fu il riconosciuto fondatore.
Fabian Negrin è nato in Argentina, a Cordova, nel 1963. A 18 anni si è trasferito a Città del Messico dove si è laureato alla Facoltà di Grafica dell'Università Autonoma Metropolitana, ha frequentato un master in incisione all’Accademia di Belle Arti San Carlos e ha studiato cartellonistica con Wiktor Gorka e Corporate Identity con Felix Beltràn. A Città del Messico ha lavorato come illustratore per i principali giornali e ha collaborato come grafico con diverse case editrici e agenzie. Come fumettista ha pubblicato alcuni albi e strisce settimanali su “El Sol de Mexico” e “La Jornada”. Trasferitosi a Milano nel 1989, le sue illustrazioni sono apparse su numerosi quotidiani e riviste fra cui “Corriere della Sera”, “Manifesto”, “Panorama”, “Marie Claire”, “Grazia” e “Linea d'Ombra”. Nel 1995 ha vissuto fra Milano e Londra dove ha collaborato con “The Independent”, “Tatler”, “GQ”, “Walter & Thompson”, Radio Times (BBC). Nel 2001 ha inaugurato il catalogo della casa editrice Orecchio acerbo con Il Gigante Gambipiombo, il suo primo libro per bambini. Sarà il primo di molti titoli che seguiranno fino a oggi e che lo vedranno, di volta in volta, impegnato come illustratore o unico autore degli stessi. Tra i numerosi e prestigiosi premi che gli sono stati assegnati ci sono: nel 1995 il premio Unicef alla Bologna Children’s Book Fair, nel 2000 il premio Andersen - Il Mondo dell'Infanzia come miglior illustratore, nel 2009 la Bib Plaque e nel 2010 il BolognaRagazzi Award (qui e qui in Gavroche).
Jacob e Wilhelm Grimm/Lisbeth Zwerger, Racconti dei Fratelli Grimm, traduzione di Silva Cavenaghi, Minedition/Il Castello Editore, Milano, 2013 |
Jacob (1785-1863) e Wilhelm (1786-1859) Grimm raccolsero e pubblicarono le fiabe e i racconti popolari della tradizione tedesca.
Poco più di duecento anni fa, nel dicembre 1812, pubblicarono il volume Kinder-und Hausmarchen, cui seguì nel 1815 il secondo volume.
I Grimm elaborarono, e arricchirono anche in numero, sette volte le fiabe contenute in nella prima edizione (156) e lo fecero fino al 1857 (oltre 200), soprattutto per mano poetica di Wilhelm che spesso operò cambiamenti per attenuare l'evidente crudeltà, al fine anche di eliminare le fiabe potenzialmente offensive per i gusti della borghesia, e ritoccando lo stile in modo da evidenziare la loro dimensione poetica popolare e le virtù originarie. Ci fu anche un'edizione più breve di cinquanta fiabe dei Grimm rivolta ai bambini e alle famiglie e ripubblicata dieci volte, dal 1812 al 1858 (qui in Garoche).
Lisbeth Zwerger (Vienna, 26 Maggio 1954) è considerata una delle più importanti illustratrici di libri per bambini. Per il suo "contributo duraturo alla letteratura per ragazzi ", ha ricevuto l'Hans Christian Andersen Award nel 1990, ma i premi internazionali che le sono stati conferiti sono numerosissimi. Ha studiato presso l'Accademia di Arti Applicate di Vienna . Dopo la pubblicazione del suo primo libro nel 1977, ha illustrato oltre 30 titoli, quasi tutti dedicati al mondo del fiabesco.
Květa Pacovská, Cappuccetto Rosso, Minedition/Il Castello Editore, Milano, 2013 |
Květa Pacovská è nata a Praga il 10 giugno 1928 e ha studiato alla School of Applied Arts TIC. Scultrice, pittrice, artista significativa del Novecento, per il suo lavoro di illustratrice per bambini le sono stati attribuiti importanti riconoscimenti internazionali, il Golden Apple di Bratislava, Gran Prix del Premio Catalogna, La Foglia d’oro a Francoforte, il Graphic Prize, e l'Hans Christian Andersen Award nel 1992.
Ha rivoluzionato il concetto dell'illustrazione del libro per bambini. I suoi titoli, oltre un'ottantina di titoli, sono vere e proprie opere d'arte.
Sotto un albero di Natale che si rispetti, non possono mancare le favole e le fiabe.
Molte di loro sono state raccolte, trascritte e scritte proprio per questa occasione, perché i bambini, il maggior numero possibile, potessero riceverle in regalo. Compagne fedeli della loro crescita, non smettono di conquistarli e di raccontare loro la storia dei destini dell'essere umano.
Che siano classiche, o moderne, della tradizione o d'autore, un ruolo fondamentale, insieme al racconto e alla lettura ad alta voce, è quello riservato alla loro illustrazione, vera animatrice della storie, capace di mostrarcele ogni volta come fosse la prima.
Il primo libro che vi propongo oggi, in quella che sarà una veloce carrellate perché credo conosciate già tutti gli autori di cui vi scrivo, è il più antico del genere, Le favole di Esopo che continuiamo a tramandarci da oltre 2500 anni.
La richiesta di dare loro una nuova veste, questa volta è ricaduta su Ayano Imai (alcune delle sue tavole avevamo avuto modo di apprezzarle alla Mostra degli Illustratori della Fiera di Bologna), che, a mio avviso, è riuscita pienamente nel compito di regalare loro un nuovo sguardo destinato a rimanere nella memoria del primo lettore.
La selezione proposta in questo albo comprende, Il gallo e la perla, Il capretto e il lupo, La rana e il bue, La volpe e la cicogna, Il leone e il topo, La lepre e la tartaruga, Il gatto e gli uccelli, Il gatto e la carne, Il corvo vanitoso, Il corvo e il piccione, La volpe e l'uva, Il topo di campagna e il topo di città e Il cervo alla fonte.
IL CAPRETTO E IL LUPO
Esopo/Ayano Imai, Favole di Esopo, Minedition/ Il Castello Editore, Milano, 2013 |
LA RANA E IL BUE
Esopo/Ayano Imai, Favole di Esopo, Minedition/ Il Castello Editore, Milano, 2013 |
LA LEPRE E LA TARTARUGA
Esopo/Ayano Imai, Favole di Esopo,
Minedition/ Il Castello Editore,
Milano, 2013
LA VOLPE E L'UVA
Esopo/Ayano Imai, Favole di Esopo,
Minedition/ Il Castello Editore,
Milano, 2013
Classici tra i classici, mai scontati, Donzelli Editore offre ai bambini, ai lettori di ogni età, agli studiosi, un'altra opportunità che va ad arricchire i tasselli della collana "Fiabe e storie", iniziata nel 1999, guarda un po', con Le fiabe siciliane raccolte da Laura Gozenbach, pubblicate in lingua tedesca, a Lipsia, nel 1870, che costituiscono uno dei più ampi e significativi repertori della tradizione folklorica ottocentesca italiana.
È uscita infatti questi giorni la prima traduzione integrale in lingua italiana di tutte le fiabe, le novelle e i racconti popolari raccolti da Giuseppe Pitrè, "una finestra di realistica durezza sul mondo contadino, tra squisitezze dialettali e esercizi di umorismo" come l'ha definita Francesca Lazzarato.
Curata e tradotta dal siciliano da Bianca Lazzaro, accompagnata da un'introduzione di Jack Zipes (che ha diretto il Comitato scientifico convocato per l'edizione dell'opera e presieduto da Giovanni Puglisi) e arricchita dalle magnifiche tavole di Fabian Negrin, la raccolta di storie orali più ricca ed estesa che l’Italia abbia mai avuto (330 fiabe a fronte delle 200 dei fratelli Grimm) la si deve a Giuseppe Pitrè, una figura straordinaria di medico e folklorista, che a bordo di un calesse le andò a raccogliere una per una dalla viva voce dei popolani di mezza Sicilia.
Non a caso nel 1956, quando Calvino raccolse dai repertori di ogni regione le 200 Fiabe italiane a suo giudizio più belle e rappresentative, ben 40 le attinse proprio all’opera di Pitrè – da Giufà a La volpe Giovannina, da Rosmarina a Cola Pesce. Eppure, a meno dell’incursione calviniana, questa raccolta è a tutt’oggi pressoché sconosciuta al pubblico italiano, poiché Pitrè aveva scelto di trascrivere le fiabe nel dialetto siciliano ottocentesco in cui gli erano state raccontate da quei popolani, e così facendo le aveva rese indecifrabili ai lettori italiani.
Giuseppe Pitrè/Fabian Negrin/ Bianca Lazzaro/Giovanni Puglisi/ Jack Zipes, Fiabe, Novelle e Racconti popolari siciliani, Donzelli Editore, Roma, 2013 |
Donzelli propone la raccolta in una doppia versione: Il pozzo delle meraviglie che qui vi presento e un'altra, per appassionati, dal titolo Fiabe, novelle e racconti popolari siciliani che consta di 4 volumi contenenti 400 fiabe originali in dialetto siciliano, con traduzione italiana a fronte (300 testi principali, con 100 varianti). Essa comprende inoltre in versione integrale gli apparati critici e filologici così come pubblicati da Pitrè nella prima edizione del 1875, nonché tutte le note lessicali e comparatistiche in calce alle fiabe. Allo stesso modo sono ripresi integralmente i seguenti testi di Pitrè: "Discorso preliminare", "Saggio delle novelle popolari" "Grammatica del dialetto e delle parlate siciliane" e "Glossario".
Tra tutti gli studiosi della tradizione che si sono anche occupati di raccogliere fiabe, Giuseppe Pitrè è l’unico a potersi definire un folklorista nel senso più completo e moderno del termine, egli dedicò un’intera vita a raccogliere e studiare «leggende, fole, canti, proverbi, usi, credenze, superstizioni», e poi ancora feste e spettacoli sacri e profani, rimedi e farmacopee, giochi, indovinelli, scioglilingua del popolo siciliano, il tutto riunito in una monumentale «Biblioteca delle tradizioni popolari»: venticinque volumi pubblicati tra il 1871 e 1913, cui vanno aggiunti i sedici delle Curiosità popolari tradizionali e un congruo numero di opere che spaziano oltre i confini della Sicilia, dalle Novelle popolari toscane alla Bibliografia delle tradizioni popolari italiane.Ben quattro volumi della «Biblioteca» sono dedicati alle fiabe, prima stenografate, poi trascritte con rispettosa esattezza e infine corredate di note, postille e varianti dal dottor Pitrè nel piccolo studio viaggiante allestito all’interno del calesse che usava per andare dai suoi pazienti: una miniera cui già aveva attinto Luigi Capuana per il suo «Raccontafiabe», dove si parla di un mago Tre-Pi (ovverò Pitrè) che «di fiabe n’ha pieni i magazzini». Francesca Lazzarato, "L'estetica del folklore siciliano" in "Il Manifesto" (03/11/2013).
IL VASO DEL BASILICO
Giuseppe Pitrè/Fabian Negrin, Il pozzo delle meraviglie, traduzione Bianca Lazzaro, Donzelli Editore, Roma, 2013 |
I VECCHI
Giuseppe Pitrè/Fabian Negrin, Il pozzo delle meraviglie, traduzione Bianca Lazzaro, Donzelli Editore, Roma, 2013 |
LA MATRIGNA
Giuseppe Pitrè/Fabian Negrin, Il pozzo delle meraviglie, traduzione Bianca Lazzaro, Donzelli Editore, Roma, 2013 |
Pur dedicando le sue ricerche soprattutto alla Sicilia ed entusiasmandosi di fronte alle «squisitezze» dialettali di donne umilissime, come Agatuzza Messia o Rosa Brusca, Pitrè possiede tuttavia una cultura immensa che insieme all’elaborazione di un metodo innovativo e a una visione senza preconcetti, ne fanno uno studioso di livello internazionale, noto, all’epoca, in Europa come negli Stati Uniti, e in grado di intrattenere con colleghi illustri un’ampia corrispondenza in varie lingue. La prima traduzione italiana di tutte le sue fiabe serve anche a questo, a riconsegnarci la figura di uno scienziato e di un uomo fuori del comune, tutt’altro che isolazionista ed escludente come è a volte – dice Giuseppe Puglisi in apertura dei quattro volumi del cofanetto – la cultura siciliana. Ma a sorprendere, al di là della singolarità di un autodidatta geniale e instancabile o della dimensione e della qualità della sua opera, è oggi soprattutto la lettura delle fiabe, infinitamente seducenti grazie alla loro incantata asciuttezza, all’esercizio di un umorismo non rassegnato e pronto a sconfinare nella satira, al visibile incrocio di culture che si sono sovrapposte nel corso dei secoli, alla rappresentazione di un mondo contadino di realistica durezza, alla stilizzata e non troppo cruenta amoralità imposta dalla forza del desiderio, e infine alla presenza di eroine intraprendenti e pronte a forgiare il proprio destino come a farsi beffe degli uomini dai quali prima o poi si faranno sposare. Francesca Lazzarato, "L'estetica del folklore siciliano" in "Il Manifesto" (03/11/2013).
Giuseppe Pitrè/Fabian Negrin, Il pozzo delle meraviglie, traduzione Bianca Lazzaro, Donzelli Editore, Roma, 2013 |
Parlando di folklore e dei fratelli Grimm, non potevo non proporvi la raccolta Racconti dei fratelli Grimm scelta e illustrata da una maestra dell'iconografia fiabesca quale è Lisbeth Zwerger, che sempre introduce in questo genere letterario la dimensione della poesia delle sue inconfondibili tavole.
Il principe ranocchio, Il lupo e i 7 capretti, Hansel e Gretel, Il prode piccolo sarto, I 7 corvi, Cappuccetto rosso, I musicanti di Brema, Rosaspina, Il pifferaio di Hamelin ma anche Il povero garzone e la gattina, Gian Porcospino, sono i racconti più o meno noti scelti e qui proposti dalla Zwerger.
IL LUPO E I 7 CAPRETTI
Jacob e Wilhelm Grimm/Lisbeth Zwerger, Racconti dei Fratelli Grimm, traduzione di Silva Cavenaghi, Minedition/Il Castello Editore, Milano, 2013 |
IL PRODE PICCOLO SARTO
Jacob e Wilhelm Grimm/Lisbeth Zwerger, Racconti dei Fratelli Grimm, traduzione di Silva Cavenaghi, Minedition/Il Castello Editore, Milano, 2013 |
CAPPUCCETTO ROSSO
Jacob e Wilhelm Grimm/Lisbeth Zwerger, Racconti dei Fratelli Grimm, traduzione di Silva Cavenaghi, Minedition/Il Castello Editore, Milano, 2013 |
IL PIFFERAIO DI HAMELIN
Jacob e Wilhelm Grimm/Lisbeth Zwerger, Racconti dei Fratelli Grimm, traduzione di Silva Cavenaghi, Minedition/Il Castello Editore, Milano, 2013 |
Di favola in fiaba, di racconto in interpretazione, di visione in visione, potevo non segnalarvi l'uscita di un classico su cui ha posato lo sguardo l'arte di Květa Pacovská, artista che ormai frequenta in modo abituale, e a dir poco originale, questo genere letterario, il suo nuovo Cappuccetto rosso, un mini libro d'immagini, come lo descrive la casa editrice rispetto al formato è, come sempre, un misto di sorpresa e tradizione che provengono dal suo particolarissimo immaginario.
Perché la fiaba è così, un insieme di sensi e significati che stimolano pensieri, fantasie, segni, riflessioni, relazioni, comuni e personali, intime e sociali ma, soprattutto, è uno stimolo formidabile e insuperato per creare altri racconti.
Dunque, leggete fiabe!
Květa Pacovská, Cappuccetto Rosso, Minedition/Il Castello Editore, Milano, 2013 |
Květa Pacovská, Cappuccetto Rosso, Minedition/Il Castello Editore, Milano, 2013 |
Květa Pacovská, Cappuccetto Rosso, Minedition/Il Castello Editore, Milano, 2013 |
Květa Pacovská, Cappuccetto Rosso, Minedition/Il Castello Editore, Milano, 2013 |
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