mercoledì 4 dicembre 2013

L'AVVENTO DEI LIBRI. GIORNO 4

Pinto & Chinto,
Racconti per bambini che si addormentano subito,
traduzione di Lorenza Lupini,
Kalandraka Italia, Firenze, 2013
Pinto & Chinto, David Pintor (A Coruña, 1975) e Carlos López (Boimorto, A Coruña, 1967), hanno iniziato a collaborare come umoristi grafici nel 1993 e da allora hanno lavorato insieme per vari periodici. Attualmente pubblicano la vignetta del quotidiano "La Voz de Galicia" e sono il principale riferimento dell'umorismo politico della regione. Tra i premi che hanno ricevuto spiccano il Curuxa do Humor (Museo del Humor di Fene), il premio Haxtur (Salón Internacional del Cómic de Oviedo) e il premio Hermés (del Comune di Barakaldo). Nel 2001 hanno fatto il loro ingresso nella letteratura per l'infanzia. Con più di venti libri pubblicati, sono oggi tra gli autori più premiati e prolifici della Spagna: selezione alla Fiera del libro per ragazzi di Bologna (2007, 2010, 2011 e 2013) alla Biennale Internazionale di Bratislava; alla mostra internazionale "Sueños en papel" in Messico; premio speciale della giuria del Festival del Libro per Ragazzi di Corea Nami Island e partecipazione alla Mostra "Le Immagini della Fantasia" di Sàrmede (2013). Racconti per bambini che si addormentano subito è stato giudicato il miglior libro infantile (e la migliore copertina) "Fervenzas Literarias, literatura galega" ed è stato premiato con il "The White Ravens 2011" (Biblioteca Internazionale per Ragazzi di Monaco di Baviera) e il "Premio Xosé Neira Vilas" al migliore libro per ragazzi dell'anno 2010 (Asociazione Gallega di Editori). Le illustrazioni sono state selezionate per la Mostra degli Illustratori della Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi di Bologna 2011 e per la Biennale di Bratislava 2011.

Arnold Lobel, Storie di Topi,
traduzione di Gabriella Manna e Elena Rolla,
Kalandraka Italia, Firenze, 2013
Gabriella Manna e Elena RollaGabriella Manna e Elena Rolla
Arnold Lobel (Los Angeles, 1933 – New York, 1987), studiò arte al Pratt Institute, dove conobbe la sua futura sposa, l'illustratrice Anita Kempler. Inizialmente lavorò per un'agenzia pubblicitaria e successivamente si dedicò a illustrare libri scritti da altri autori. Nel 1962 comparve il suo primo libro, A zoo for Mister Muste”, al quale fece seguito un anno più tardi A holiday for Mister Muster. Come autore e illustratore ha ricevuto numerosi riconoscimenti da parte del pubblico e della critica specializzata. Tra i più prestigiosi premi ottenuti si distinguono il Caldecott Honor Book, il Cristopher Award, il Caldecott Award e il Newbery Honor Book. Nel corso della sua carriera ha illustrato circa 70 libri di altri autori, oltri ai quasi trenta scritti e illustrati da lui stesso. Mause Tales, scritto e illustrato nel 1972, è ora pubblicato in Italia dalla casa editrice Kalandraka.


Succedeva così. Ero una bambina. E come tutti i bambini, mi piaceva ascoltare le storie.
Quelle di un tempo, di tutti i giorni, quelle lette dai libri, bastava che fossero storie ben raccontate, capaci da rimanere con me anche dopo essere arrivate al punto.
Le mie preferite erano quelle che avrei potuto raccontare a mia volta sicura, che avrei sorpreso il malcapitato. Una storia banale, una volta finito il supplizio di ascoltarla, non resta che buttarla via. A casa mia il raccontare veniva prima del mangiare, che detto così... no, succedeva proprio che per farmi mangiare bisogna inventarsi qualcosa: a volte era una storia disegnata guardata mentre nasceva sulle gambe di mio padre, spesso era la voce di mia madre che cercava di arrampicarsi sulle cime del suo immaginario esausto per trovare qualche cosa di buono con cui anestetizzarmi per un po', quel tanto che bastava per farmi ingoiare la zuppa. 

Ma veniva anche per me, ancora come tutti i bambini della terra, prima del dormire, il raccontare. E quello era il regno di mio padre del quale, per almeno sei/sette anni ho ignorato stanchezze, brutte giornate, malesseri, malevoglie, desideri e bisogni, disposta a tutto pur di avere una storia tutta per me. Mi infilavo nel letto dei miei genitori prima di lui, lo attendevo in posa da sogliola credendo ingenuamente di non essere vista, e poi lo tormentavo perché iniziasse a raccontare, promettendo solennemente che dopo me ne sarei tornata subito nel mio lettuccio. 
Mio padre inventava e ricordava, non mi ha mai letto una storia.
Erano piccoli capitoli, quelli usciti dalla sua bocca, che, sera dopo sera, formavano raccolte di racconti o romanzi che ricordo ancora nella maggior parte dei dettagli. 
Il suo segreto era la brevità, quella che gli permetteva di non addormentarsi per primo, date la ore di lavoro e la mia già spiccata propensione a considerare le ore di sonno tempo sottratto a cose ben più interessanti da fare, che gestiva alla perfezione, alternando episodi autoconclusivi ad altri dal finale dolorosamente sospeso.
Quando mi raccontava, mio padre era un novello sceneggiatore di serie, ecco cos'èra.

Mi è rimasta una vera ammirazione, e un compiacimento personale che però non è di interesse per alcuno al di fuori di me, per chi sa racchiudere un mondo in un'istantanea di una pagina o poco più.

Così non potevo non accorgermi, e proporvi, questi due titoli, i cui autori hanno fatto della brevità la loro dichiarazione poetica.

Nel primo caso, Pinto & Chinto, in Racconti per bambini che si addormentano subito, l'hanno dirittura elevata a narrazione umoristica.


Questo libro di racconti da leggere prima di dormire è un libro di racconti brevi. I libri da leggere prima di dormire devono essere brevi, e non come quei racconti così lunghi che quando si finiva di raccontarli era già ora che i bambini andassero a scuola. O quei lunghi racconti con cui i bambini si addormentavano a metà, e dopo dovevano sognare la fine. Anche se il racconto più lungo che conosciamo è così lungo che quando finirete di raccontarlo i bambini saranno già grandi. Perciò la cosa migliore da raccontare ai bambini quando vanno a letto è un racconto breve. 

Per lo stesso motivo abbiamo dato al libro un titolo più corto di quello che avevamo pensato all’inizio. Questo libro si intitolava Racconti per bambini che si addormentano subito dopo che il padre, o la madre, o la nonna, o una lontana zia glieli hanno letti una sera qualsiasi fra le tante dell’anno e con poca fatica, perché sono racconti davvero brevi e non troppo lunghi. Ma alla fine gli abbiamo dato il titolo che potete vedere in copertina. E ci fermiamo qui, che non sia tutto breve in questo libro tranne l’introduzione.               Pinto & Chinto, "Introduzione" in op. cit., 2013.

In 28 racconti, quasi uno per ogni sera del mese, la consonanza tra le parole di Lopez e  le figure di Pintor è perfetta, intelligente e giocata fino in fondo su più piani narrativi che, a seconda del tempo a disposizione e dell'età dell'ascoltatore (ma anche del lettore a ben vedere), e grazie al non sense che fa da sfondo a ciascuna storia, ai giochi  letterari e metaletterari, permettono di concedersi un tempo e uno uso dell'immaginario che sia di perfetta misura per ciascuno.
Acuti, differenti per registro stilistico, sia linguistico che pittorico, l'uno dall'altro, i 28 racconti si leggono e si ascoltano con quel sorriso sulle labbra che frutto, insieme, divertimento e riflessione.

 ANIMALI DI CARTA

Il campionato di origami ebbe inizio verso le sette di sera. 
Il primo concorrente prese un foglio di carta e cominciò a piegarlo di qua, a piegarlo di là, a fare un'altra piega e un'altra piega, e un'altra a poi un'altra ancora, finché davanti ai membri della giuria apparve un dinosauro magnifico e ricco di particolari. 
Gli si potevano vedere perfino i denti affilati. 
E così, uno dopo l'altro, i concorrenti creavano figure con grande abilità. 
L'ultimo concorrente era un signore anziano con i capelli bianchi, i baffi bianchi e un paio di occhiali bianchi sul naso. Prese un foglio di carta e cominciò a piegarlo di qua, a piegarlo di là, a fare un'altra piega, e un'altra piega, e un'altra e poi un'altra ancora, finché davanti ai membri della giuria apparve un uccellino di carta [...]
Pinto & Chinto, idem, p. 37.

Pinto & Chinto, 
Racconti per bambini che si addormentano subito, 
traduzione di Lorenza Lupini,
Kalandraka Italia, Firenze, 2013


IL BAMBINO CHE IMMAGINAVA

Quel bambino era l'unico bambino del villaggio. 
Non c'era nessun altro bambino con cui giocare, 
così quel bambino si creò un amico immaginario.
Siccome il bambino e il suo amico immaginario non avevano giocattoli, il bambino creò una bicicletta immaginaria, e un immaginario cavallo di cartone.
L'inverno era molto rigido al villaggio e i genitori del bambino non lo lasciavano uscire.
Allora il bambino immaginò che fosse estate, 
[...]
Pinto & Chinto, idem, p. 45.

Pinto & Chinto, 
Racconti per bambini che si addormentano subito, 
traduzione di Lorenza Lupini,
Kalandraka Italia, Firenze, 2013

L'INDIANO E LA PIOGGIA

Lo stregone della tribù si chiamava Cavallo Pazzo ma solo un Po'. 
Aveva ricevuto dal capotribù l'incarico di propiziare la pioggia, 
poiché era da mesi che non cadeva neanche una goccia d'acqua. 
Cavallo Pazzo ma solo un Po' si diresse verso la prateria per fare la Danza della Pioggia.
Cavallo Pazzo ma solo un Po' ballò la Danza della Pioggia dell'alba al tramonto, ma non cadde neanche una goccia d'acqua. Con il morale a terra, si sedette su una roccia con la testa tra le mani e intonò un canto di tristezza. 
E Cavallo Pazzo ma solo un Po', cantava così male che iniziò a piovere, 
e la tribù si congratulò calorosamente con lui, e ci fu grande allegria.
Pinto & Chinto, idem, p. 49.

Pinto & Chinto, 
Racconti per bambini che si addormentano subito, 
traduzione di Lorenza Lupini,
Kalandraka Italia, Firenze, 2013

L'ARCOBALENO

Quel giorno piovve così tanto, cadde una tale quantità d'acqua che i colori di tutte le cose, di tutte le piante, di tutti gli animali e di tutte le cose, di tutte le piante, di tutti gli animali e di tutte le persone si diluirono e sbiadirono. 
Era tutto scolorito. Niente aveva più colore. 
Dopo molte ore smise di piovere e tutti poterono osservare con profonda tristezza 
quella monotonia incolore.
In quel momento, nel cielo, apparve un imponente arcobaleno a sette colori. 
E gli uomini presero quei colori per ridipingere il mondo. 
[...]

Pinto & Chinto, idem, p. 63. 

Pinto & Chinto, 
Racconti per bambini che si addormentano subito, 
traduzione di Lorenza Lupini,
Kalandraka Italia, Firenze, 2013

Sono sette, invece, le Storie di Topi che Arnold Lobel, uno dei grandi protagonisti della letteratura per l'infanzia americana, regalò al suo Papà Topo per fare addormentare i suoi topolini.


– Papà, siamo tutti a letto – dissero i topolini –
Dai, raccontaci una storia. 
– Farò qualcosa di meglio – disse Papà – 
Vi racconterò sette storie, una per ciascuno,
se promettete di addormentarvi subito,
non appena avrò finito.
- Sì promesso - dissero i topolini.
E papà cominciò...


La poetica della brevità, nelle sue parole e nelle sue figure, si fa evocativa, ad uso dei bambini più piccoli.
Nelle intenzioni del suo autore, poi, le pagine di Storie di topi, come quelle di altri sui libri, sono pensate e composte con uno stile e un segno di ricercate semplicità per stimolare i bambini, fin dai primi anni di vita, ad avvicinarsi alla lettura e alla scrittura senza timori, con naturalezza, intento sempre molto caro a Lobel.

L'apprezzamento per l'uso di una grande e profonda sensibilità, che mai è arrivata a banalizzare i temi dell'infanzia tanto da scadere nel puerile, è quello che è stato rivolto più spesso rivolto dagli studiosi all'autore americano.
È quello che ancora oggi, a 40 anni di distanza dalla sua pubblicazione, fa sì che questo libro sia ancora amato e letto dai bambini.


 TOPO ALTISSIMO E TOPO BASSISSIMO

Dove due topi agli antipodi diventano grandi amici
condividendo la ricchezza di un mondo 
osservato da punti di vista diversi... 

Arnold Lobel, Storie di Topi,
traduzione di Gabriella Manna e Elena Rolla,
Kalandraka Italia, Firenze, 2013

 IL TOPO E I VENTI

Dove il vento dell'est decide di giocare un po' con un topo e la sua barca,
ma anche con una casa e un albero..
.
per rendere tutti più felici...


Arnold Lobel, Storie di Topi,
traduzione di Gabriella Manna e Elena Rolla,
Kalandraka Italia, Firenze, 2013

IL VIAGGIO

Dove un topolino che vuole andare a trovare la sua mamma
dovrà affrontare un lungo, quanto insolito, viaggio...
senza mai scoraggiarsi...


Arnold Lobel, Storie di Topi,
traduzione di Gabriella Manna e Elena Rolla,
Kalandraka Italia, Firenze, 2013


IL VECCHIO TOPO

Dove un vecchio topo che non ama i bambini,
dovrà presto ricredersi, 
o in caso contrario si ritroverà in mutande...

Arnold Lobel, Storie di Topi,
traduzione di Gabriella Manna e Elena Rolla,
Kalandraka Italia, Firenze, 2013

IL BAGNO

Dove un topo è così sporco
che per pulirsi farà un bagno così lungo
da arrivare ad allagare una città...


Arnold Lobel, Storie di Topi,
traduzione di Gabriella Manna e Elena Rolla,
Kalandraka Italia, Firenze, 2013


- C'è qualcuno sveglio? - chiese papà.
Nessuno rispose.
I sette topolini russavano.
- Buonanotte ragazzi - disse papà -, dormite bene.
A domani.

Arnold Lobel, Storie di Topi,
traduzione di Gabriella Manna e Elena Rolla,
Kalandraka Italia, Firenze, 2013


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