mercoledì 10 dicembre 2014

L'AVVENTO DEI LIBRI. GIORNO 10

Nata a Providence nel Rhode Island nel 1928, Sesyle Joslin ha lavorato nell'ambito dell'editoria con ruoli sempre diversi. Ha cominciato come assistente editoriale, quindi assistente editor, poi come critico letterario. La sua poliedrica attività l'ha vista anche come assistente di produzione nel film diretto da Peter Brook, "Il signore delle mosche", girato nel 1963. Il libro che l'ha resa popolare What Do You Say, Dear? (1958) illustrato da Maurice Sendak e vincitore dalla Caldecott Medal nel 1959, a cui ha fatto seguito 
Sesyle Joslin/Leonard Weisgard, 
Piccolo elefante cresce,
traduzione di Carla Ghisalberti,
Orecchio acerbo, 2914
(pp. 48 euro 13,00)
What Do You Do, Dear?, (1960). Accanto ai libri sul galateo, la serie dedicata a "Baby Elephant" esplora, con uno sguardo pieno di tenerezza, il percorso di crescita verso una sempre maggiore autonomia di un piccolo elefante in cui può riconoscersi ogni bambino. La vena ironica ritorna invece nella serie di libri che Sesyle dedica al tema delle prime esperienze con le lingue straniere (Spaghetti for Breakfast, 1965 e Ther's a Bull on my Balcony, 1966). La sfaccettata personalità della Joslin la vede anche autrice di romanzi e, con pseudonimi sempre diversi, autrice con suo marito - Al Hine - di titoli come "One day in the Ancient Rome"(1961) "Is There a Mouse in the House?" (1965). Sesyle Joslin vive attualmente tra Londra e gli Stati Uniti e Piccolo elefante cresce è il suo primo libro pubblicato in Italia da Orecchio acerbo.

Leonard Joseph Weisgard ha illustrato  oltre 200 libri per bambini. Nato nel 1916 a New Haven nel Connecticut, Leonard matura fin da piccolo la passione per il disegno, dettata soprattutto dal desiderio di 'rinnovare' un tipo di illustrazione che era, a suo dire, monotono e monocolore. Dopo un'infanzia passata tra Stati Uniti e Inghilterra, Leonard studia arte presso il Pratt Institute e quindi alla New School for Social Research a New York, ma studia anche danza con Martha Graham. In qualità di autore e illustratore, il suo primo libro per bambini, Suky, The Siamese Pussy, è del 1937.  Crea una sorta di sodalizio letterario con Margaret Wise Brown, più di 24 titoli tra i quali la famosa serie dei "Noisy Books", e proprio con lei (che in quella occasione firma con lo pseudonimo Golden McDonald) nel 1947 vince la Caldecott Medal come miglior libro illustrato con The little Island. Con la moglie progetta e realizza molti allestimenti teatrali per il San Francisco Ballet e nel 1969 con lei e con i tre figli si trasferisce in Danimarca dove, nel gennaio del 2000 nella sua antica casa di campagna, non lontano da Copenaghen, muore. I 997 chili di prezioso materiale autografo che i figli hanno raccolto e catalogato ora trova spazio al Thomas J. Dodd Research Center presso la Connecticut University. Lo scopo di questo archivio e del sito a lui dedicato è quello di mantenere vivo il ricordo e fruibile l'opera di un così grande artista che ha allietato le infanzie di molte generazioni di piccoli lettori.
Davide Calì/Alice Lotti,
Quando un elefante si innamora,
Kite Edizioni, 2014
(pp. 32 euro 14,00)

Davide Calì, classe 1972, fumettista, illustratore e scrittore con all'attivo ormai 70 titoli pubblicati in circa 30 Paesi e numerosi riconoscimenti internazionali, è senza dubbio uno dei protagonisti più interessanti della letteratura per bambini e ragazzi contemporanea. Alcuni dei suoi ultimi titoli pubblicati in Italia: Mio padre, il grande pirata (ill. Maurizio Quarello, Orecchio acerbo 2013 - "Premio Orbil" e "Primo Premio Cassa di Risparmio di Cento"), Polline. Una storia d'amore (2013), l'appena uscito Un giorno senza un perché (2014) con Monica Barengo e Quando un elefante si innamora con Alice Lotti (2014) per Kite Edizioni, La scimmia con Gianluca Folì (2013) e Pum! Pum! con Maddalena Gerli (2014) per Zoolibri e Mamma, prima dov'ero con Thomas Baas (2014) per Rizzoli, e le edizioni italiane di Il nemico con Serge Bloch (2014) per Terre di mezzo e di Non ho fatto i compiti perché... con Benjamin Chaud per Rizzoli. Potete leggere qui l'intervista fatta a Davide alcuni mesi fa, in occasione di due avvenimenti, due compleanni, i 20 anni dal suo debutto ufficiale come fumettista sulle pagine del mensile "Linus" (per il quale Davide lavorò dal 1994 al 2008) e i 10 anni dall'inizio della pubblicazione dei i suoi libri per bambini, poi fumetti e non solo, in Francia.

Alice Lotti è nata ad Alba nel 1985 e vive a Torino, dove lavora presso lo studio 515.
Grafica e illustratrice, si è diplomata all'ISIA di Urbino. Quando un elefante si innamora è suo primo libro illustrato per bambini, pubblicato come vincitrice della prima edizione del concorso "Best Book 2013" promosso da Kite Edizioni.

Si cresce un poco per volta, e non lo si fa mai dai soli.
Non si cresce per costrizione, si può compiere un passo avanti necessario per questo, anche un enorme balzo, ma non è detto che sia una crescita.

Si cresce, giorno dopo giorno, grazie a un'attenzione dedicata che concede modi diversi, un luogo deputato per farlo, una zona franca nel mondo, una partecipazione complice e un tempo lungo. 

Da piccoli, come da grandi, la nostra crescita ha a che fare molto da vicino con il superamento delle nostre paure che, se non affrontate, diventano sempre più profonde e private, una questione di cui, a torto, ci vergogniamo e nel farlo combiniamo guai indicibili nei confronti di noi stessi e degli altri. 

I libri di cui vi parlo oggi sono per certi versi, anche se apparentemente non sembrerebbe, molto simili. E non solo perché hanno per protagonista un elefante.
Parlano di crescita, di emozioni e di sentimenti, di bisogno di sentirsi parte di qualcosa che va oltre se stessi, di quei piccoli fondamentali riti per darsi coraggio nell'affrontare le avventure della vita.

Piccole elefante cresce, scritto e disegnato nel 1960 da due colossi della letteratura per ragazzi statunitese, è la storia della prima notte da solo del più tenero dei pachidermi, appunto Piccolo Elefante.

Quello di crescere è davvero il mestiere più vecchio del mondo. E da sempre il più impegnativo, il più faticoso. Cercare la propria autonomia, la propria indipendenza, è un lungo percorso che inizia da piccolissimi,  dal vincere le prime paure, quella del buio a quella dell'abbandono, una sfida che una volta affrontata, aprirà la strada a una molteplicità di prime volte. 


Sesyle Joslin/Leonard Weisgard, 
Piccolo elefante cresce,
traduzione di Carla Ghisalberti,
Orecchio acerbo, 2914


Piccolo Elefante ha deciso di accettare la sfida. È arrivato il momento giusto per lui di affrontare l’oscurità che dai muri della stanza s’insinua pericolosamente persino tra le lenzuola e i suoi pensieri.
Questa notte, dormirà per la prima volta da solo. 
È più che determinato, ma sa che deve prepararsi per bene. 

Badate bene che la cura messa nello scegliere le parole e nel creare le illustrazioni di questo libro è pari solo all'intelligenza con cui è stato costruito.

La scena di apertura, e così sarà per diverse pagine, è ambientata nella cucina, luogo simbolico deputato a dar il via al farsi dell'avventura di Piccolo Elefante che, in un dialogo serrato con Mamma Elefante, attende di essere rifocillato per bene per poter affrontare in forza ciò che lo aspetta.

I piatti dell'infanzia, sono il frutto di una cucina che sforna perfette o imperfette, poco importa, madeleine affettive, fatte di cure, profumi, sapori che ricorderemo, sapremo riconoscere all'istante e, forse, ricercheremo in qualche modo per il resto della vita.


Sesyle Joslin/Leonard Weisgard, 
Piccolo elefante cresce,
traduzione di Carla Ghisalberti,
Orecchio acerbo, 2914

Sesyle Joslin/Leonard Weisgard, 
Piccolo elefante cresce,
traduzione di Carla Ghisalberti,
Orecchio acerbo, 2914


Fatta un'abbondante cena che ha previsto due di tutto, doppi di purè di patate, di fagiolini, doppio di pagnotta e un'intero Dolce Piccolo Elefante preparato dalla mamma per l'occasione, Piccolo Elefante inizia a preparare l'equipaggiamento necessario per l'imminente partenza.

Il mantello dello zio, il cappello del nonno e le scarpe del padre, per avere il coraggio dei grandi e la sicurezza, il conforto, dei giocattoli del cuore: una spada e una lanterna, per vincere le ombre che da fuori s’insinuano nella stanza. E, naturalmente, l’inseparabile orsacchiotto.
Ora sì che è pronto per affrontare l’oscurità, e fare della notte la sua notte! Nulla più lo trattiene, se non il bisogno di abbracciare tutti i famigliari: Nonna Elefante, Nonno Elefante, Papà Elefante e, per ultima, Mamma Elefante. 


Sesyle Joslin/Leonard Weisgard, 
Piccolo elefante cresce,
traduzione di Carla Ghisalberti,
Orecchio acerbo, 2914

Sesyle Joslin/Leonard Weisgard, 
Piccolo elefante cresce,
traduzione di Carla Ghisalberti,
Orecchio acerbo, 2914

Sesyle Joslin/Leonard Weisgard, 
Piccolo elefante cresce,
traduzione di Carla Ghisalberti,
Orecchio acerbo, 2914


Preziosi accompagnatori nella vita quotidiana, questa volta lo saranno solo col pensiero.


Una delle cose più belle della scelta narrativa messa in pagina da Sesyle Joslin è il ruolo che ciascun adulto, di concerto, riveste in questo importante momento della vita di Piccolo Elefante, momento che ha tutte le caratteristiche del rito iniziatico.

Dalla prima apparizione della mamma sino all'ultima, passando da quella dei nonni e del papà, non c'è adulto che non assecondi, meglio, partecipi, alla narrazione complice di cui ha bisogno Piccolo Elefante per prepararsi, per darsi coraggio e dare una figura compiuta alla paura. Nessuno che dica, cosa stai dicendo, quante storie per andare a letto da solo, hai mangiato troppo, come ti sei vestito, vengo ad accompagnarti, nulla. Solo una materna raccomandazione, quella di lavarsi i denti, azione che non collide con un'importante partenza.

Ciascuno è fedele, consapevole e responsabile, del proprio ruolo, in barba al finto mito del dire, in ogni occasione, le cose come stanno. Tutti, divertiti e per fortuna, paiono con gioia infischiarsene della spesso sostenuta a sproposito necessità di chiamare le cose con il proprio nome.

Questo, insieme a tutta la perfezione del resto - le immagini a due colori di Leonard Weisgrad meriterebbero una lezione di illustrazione a parte e il testo non risente del tempo, merito anche dalla traduzione di Carla Ghisalberti - fa di Piccolo elefante cresce, uno dei libri più belli, da condividere insieme adulti e bambini, mai scritti sull'argomento.


Sesyle Joslin/Leonard Weisgard, 
Piccolo elefante cresce,
traduzione di Carla Ghisalberti,
Orecchio acerbo, 2914


Dalle emozioni ai sentimenti, di paura in timore, il passo è davvero piccolo, a misura di infanzia.
I bambini provano sentimenti di amore, non solo nei confronti dei genitori, dei fratelli, dei nonni, degli animali domestici. Provano sentimenti d'amore, si innamorano (espressione non appropriata per dire della complessità dei loro sentimenti) in un modo che non sappiamo e possiamo dire, di altri bambini: bambino di bambina, bambina di bambino, bambino di bambino e bambina di bambina. Con buona pace dei nostri limitati pensieri.

Di quanto sia delicato e da proteggere questo sentire con l'uso della discrezione, della sensibilità e dell'intelligenza da parte di noi adulti, ce lo mostra il fatto che ogni nostra maldestra leggerezza nel trattarlo li mette in una condizione di comprensibile disagio e imbarazzo.

Cosa che non è successa a Davide Calì anche in Quando un elefante si innamora, un albo che, grazie anche alle illustrazioni di Alice Lotti, riesce a parlare con levità e divertita poesia di uno dei sentimenti più comuni ma intimi ai bambini, anche i più piccoli.

Che cosa questo elefante, che non facciamo anche noi quando siamo innamorati?
Ecco che Davide Calì stila un catalogo dei comportamenti e delle contraddizioni in cui incappiamo tutti quando cadiamo in questo stato.



Quando un elefante si innamora
fa di tutto per farsi notare.

Davide Calì/Alice Lotti,
Quando un elefante si innamora,
Kite Edizioni, 2014 

Il desiderio di mostrarsi che stride con il sentimento di inadeguatezza. 
La timidezza che non vuole saperne di scendere a compromessi con la necessità, e il bisogno, di osare.

Ma si nasconde quando lei passa.

Davide Calì/Alice Lotti,
Quando un elefante si innamora,
Kite Edizioni, 2014 


Il credere che prima di noi, prima di tutto, vengano i nostri difetti e l'impegno profuso per tentare di mostrarsi al meglio. Ma poi, forse non siamo niente male...


Quando un elefante si innamora
si lava tutti i giorni.
Anche dietro le orecchie.

Davide Calì/Alice Lotti,
Quando un elefante si innamora,
Kite Edizioni, 2014


E poi, tutte quelle parole che vorremo dire, quelle delle occasioni mancate, e che invece rimangono chiuse nei cassetti di reticenti scrivanie, in attesa che il tempo ci dia il coraggio di tirarle fuori, in qualche modo... sperando che non sia troppo tardi...

Quando un elefante si innamora
scrive lunghe lettere.
Che non spedisce mai.

Davide Calì/Alice Lotti,
Quando un elefante si innamora,
Kite Edizioni, 2014

Quando un elefante si innamora, guarda il cielo, come noi, non si sa perché, forse per cercare l'ispirazione, risposte, in qualcosa più grande di noi, ma che comprende anche chi amiamo, qualcosa che sappia dirci... o forse, semplicemente, perché quando succede per davvero, da bambini e da adulti che siamo, non siamo capaci di fare altro... se non cercare indizi della conoscenza da parte dell'altro del nostro esistere, o almeno la speranza che sia così.


Rimane per ore a guardare le nuvole pensando.

Davide Calì/Alice Lotti,
Quando un elefante si innamora,
Kite Edizioni, 2014


Anche per gli elefanti, crescere è una grande avventura.


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