sabato 20 dicembre 2014

L'AVVENTO DEI LIBRI. GIORNO 20

Jimmy Liao, Abbracci,
traduzione di Silvia Torchio,
Edizioni Gruppo Abele, 2014
(pp. 136 euro 22,00)


Jimmy Liao, nato nel 1958 a Taipei, è laureato in arti figurative con una specializzazione in design. Ha lavorato per 12 anni per diverse agenzie pubblicitarie, per poi dedicarsi completamente all'attività di illustratore. Dal 1998, Jimmy ha pubblicato più di ventIsette libri illustrati, caratterizzati da una straordinaria originalità e da trame dai mille risvolti. Con le sue storie ha contribuito a generare un nuovo stile, l'inconfondibile "stile Jimmy Liao", una combinazione di racconto e figure altamente evocativa e poetica. I suoi libri, tradotti in tutto il mondo, hanno venduto più di cinque milioni di copie tra Oriente, Europa e Stati Uniti; in particolare, Jimmy è diventato in poco tempo il più famoso autore di libri illustrati in Asia e i suoi libri sono amati indistintamente da tutte le generazioni. Al momento, suoi libri sono pubblicati in Italia sono La voce dei colori (2011), La luna e il bambino (2012), Una splendida notte stellata (2013, qui in Gavroche) e, l'ultimo uscito, Abbracci (2014) pubblicati dalle edizioni del Gruppo Abele grazie all'Associazione Gli Amici di Jimmy (che potete contattare anche via facebook e twitter).

Racconta, Luca Ganzerla, nella postfazione di Abbracci, di chi è Jimmy Liao, nella perfetta consapevolezza, che condivido, che ogni informazione sull'autore sia utile, indispensabile, per entrare nel suo mondo letterario e iconografico che ci illude a ogni nuovo titolo di concedersi a una facile chiave di lettura, e ogni volta, invece, ci rendiamo conto di quanto questo sia vero solo a una lettura superficiale delle sue opere.

Dicevo, racconta Ganzerla, di una cosa che io non sapevo e che riguarda la vita di Jimmy Liao, di ciò che ha fatto sì che egli decidesse di dedicarsi totalmente all'illustrazione:



«1995. Un forte dolore alla gamba. Ricovero d'urgenza all'ospedale. Diagnosi: leucemia. Un anno di cure intense. Sopravissuto. Mesi di riabilitazione. Finalmente di nuovo i pennelli. Ma cosa era successo? Cosa era cambiato, signor Liao? "Dopo le cure, pennello alla mano, compresi che la mia attitudine al disegno era profondamente cambiata. La malattia mi aveva offerto la possibilità di osservare la vita da un differente punto di vista". Una nuova urgenza premeva nella testa. Illustrare, scrivere, raccontare una storia. Era come essere naufragati in un un  mondo tutto da scoprire, esplorare, descrivere con le note della sensibilità umana fatta pura, profonda, bambina. [...]» Luca Ganzerla, "A proposito di Jimmy Liao..." in Abbracci, op. cit., Edizioni Gruppo Abele, 2014.

Dal suo primo libro illustrato, Secret woods era il 1998 e uscì quasi in contemporanea The Fish that Smiled me, Jimmy Liao non ha smesso di essere amato da bambini, adolescenti e adulti. Sembra che i suoi libri conservino intatta una voce in grado di parlare alle persone in modo diverso a seconda dell'età. Una voce che proviene da una perfetta fusione di leggerezza e profondità, racconto intimo e sociale, classicità e modernità, in grado di permeare ugualmente la cultura occidentale e quella orientale.
Tanto da far pensare che custodisca un segreto, perché i suoi  libri sono un genere a parte, appunto il genere Jimmy Liao.

Questo si può dire anche di Abbracci, lievemente spostato rispetto ai temi degli ultimi libri, un libro che se non fosse uscito dalle sue mani rischiava grosso, di cadere in quel genere un po' melenso di una letteratura per l'infanzia troppo facile.

Per fortuna non è così e un assaggio di che cosa capita guardando e leggendo con attenzione questo libro lo racconta bene Antonio Ferrara nella prefazione:

«Non è un libro, questo, è un'altra cosa.
È un catalogo di abbracci, ecco.
Un campionario.
E mentre leggi pensi sia roba da bambini, questa, per farli stare buoni prima di andare a letto, roba per giocare.
Ma poi le pagine si girano da sole, e mentre leggi ti fai morbido come il leone della storia, tenero e tenace, corteccia dura e cuore caldo e, anche se non hai nessuna voglia di pensarci, ti vengono in mente tutti insieme i tuoi abbracci dritti e storti, gli abbracci dati e gli abbracci non dati.
A tuo padre.
A tua madre.
Al tuo gatto.
E leggi e leggi, allora, ti metti seduto, guardi le figure e segui le parole che seguono le figure, che si curvano come le pennellate di acquerello vaporose d'acqua, E guardi tutti quegli abbracci strani, imprevisti, un bambino e un pinguino, per dire, un bambino e un canguro, per esempio, un bambino e un cammello, e un formichiere, e una giraffa. E dici, sì, sì, divertente, certo, bei disegni, per carità, però a me non servono, gli abbracci, io sono grande, figuriamoci, mica sono un bambino. [...]»
Antonio Ferrara, "Prefazione. A braccia aperte", in op. cit., Gruppo Abele, 2014.

Appunto non siamo bambini, noi adulti che teniamo il libro tra le mani, ma poi succede come a loro che ci venga voglia, sfogliando le pagine, un urgente bisogno di dare e ricevere un abbraccio.

«Una storia fatta di abbracci. Una collezione di abbracci. Una collezione dove ogni abbraccio, tra immagine e parole, cela un significato altro che attende il lettore per compiersi, per rivelarsi.
Così ogni abbraccio ci interpella su piccole e grandi questioni della vita, pubbliche e private, ordinarie e straordinarie, personali e collettive, sul rapporto con noi stessi e con gli altri (persone e animali).
Ogni abbraccio è un incontro: tra chi si sente colpevole e chi è disposto a perdonare, tra chi si sente escluso e chi accoglie, tra chi si è perso e chi l'ha trovato.
Se autentico, l'abbraccio è una ricerca di armonia, una nuova premessa, un sospirato punto di arrivo, un angolo sicuro di mondo, è dichiararsi, riconoscersi, condividersi e chissà quanto ancora potremmo continuare. Ma a pensarci bene, per Jimmy Liao, un abbraccio è una storia infinita racchiusa in un istante.»
Luca Ganzerla, "A proposito di Jimmy Liao..." in Abbracci, op. cit., Edizioni Gruppo Abele, 2014
Abbracci, ecco, cosa sono dunque, perfetti per bambini, ragazzi, adulti, e intercambiabili, tra bambini e bambini, tra bambini e ragazzi, tra bambini e adulti e tutte le altre combinazioni.

Tra queste, di sicuro, tra bambini e animali.


Jimmy Liao, Abbracci,
traduzione di Silvia Torchio,
Edizioni Gruppo Abele, 2014
(pp. 136 euro 22,00)




Abbracci racconta la storia di un leone dalla rossa criniera che un giorno viene improvvisamente svegliato da un pacchetto regalo caduto da cielo sulla sua testa.

Quando, con rabbia, tenta di distruggerlo, da esso ne esce a sorpresa un libro intitolato  a sua volta intitolato Abbracci.


Jimmy Liao, Abbracci,
traduzione di Silvia Torchio,
Edizioni Gruppo Abele, 2014



Pagina dopo pagina il leone legge, dapprima disgustato da immagini tanto sdolcinate da risultare ripugnanti...


Jimmy Liao, Abbracci,
traduzione di Silvia Torchio,
Edizioni Gruppo Abele, 2014


Jimmy Liao, Abbracci,
traduzione di Silvia Torchio,
Edizioni Gruppo Abele, 2014


Jimmy Liao, Abbracci,
traduzione di Silvia Torchio,
Edizioni Gruppo Abele, 2014


Ma poi, piano piano, pagina dopo pagina, qualcosa in lui inizia a cambiare... 


«Il leone dalla rossa criniera leggeva felice al chiaro di luna.

Era invidioso della contentezza dell'orango, geloso della tenerezza dell'istrice, incantato dal sorriso della tigre. Sentiva il mondo lentamente cambiare...

Quella notte la luna brillava di un soave bagliore rosa.

All'improvviso il leone avvertì un desiderio dirompente da abbracciare!»


Jimmy Liao, Abbracci,
traduzione di Silvia Torchio,
Edizioni Gruppo Abele, 2014


Decise quindi di iniziare da quella che gli sembrò essere la soluzione più pratica, quella di abbracciare gli altri animali, ma il suo gesto finì per  essere male interpretato, mandano in fumo i suoi diversi tentativi...


Jimmy Liao, Abbracci,
traduzione di Silvia Torchio,
Edizioni Gruppo Abele, 2014


Quel desiderio di un abbraccio, sempre più intenso, gli fa affiorare alla memoria un lontano ricordo...


Jimmy Liao, Abbracci,
traduzione di Silvia Torchio,
Edizioni Gruppo Abele, 2014


Jimmy Liao, Abbracci,
traduzione di Silvia Torchio,
Edizioni Gruppo Abele, 2014


Jimmy Liao, Abbracci,
traduzione di Silvia Torchio,
Edizioni Gruppo Abele, 2014


«Però era fermamente convinto che in qualche parte del mondo, proprio in quell'istante, 
ci fosse un ragazzino che pensasse a lui.»

«Condividevano  gli stessi ricordi, provavano le stesse sensazioni, 
prendevano le stesse  decisioni.

E sapevano entrambi quanto si mancassero l'un l'altro...»


Jimmy Liao, Abbracci,
traduzione di Silvia Torchio,
Edizioni Gruppo Abele, 2014


Quanto tempo è passato da quando abbiamo dato o ricevuto l'ultimo vero abbraccio?

E se tornassimo a fare un passo indietro, a chiudere gli occhi fino al momento in cui siamo diventati così adulti da credere di poterne fare a meno, cosa troveremmo?

Ecco, questo libro è il ricordo di quell'ultima volta, proprio quella lì che stiamo vedendo, quella che ci ha cambiato la vita. Cerchiamo di ricordarcela quando siamo con i bambini.

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