Shaun Tan, Il re degli uccelli e altre creature, Elliot edizioni, Milano, 2011 © tutti i diritti riservati |
Shaun Tan è nato nel Western Australia, a Fremantle nella periferia di Perth, nel 1974. È uno degli illustratori più talentuosi, interessanti e affermati del mondo. Fin da bambino Shaun ha sempre disegnato, dinosauri, robot, astronavi... e qualche anno dopo, a undici anni, una delle sue attività preferite era quella di illustrare poesie e racconti. Ray Bradbury è il suo autore di riferimento, i suoi libri sono una fonte di ispirazione per iniziare a scrivere i primi racconti brevi e a disegnare e dipingere immagini per libri di fantascienza e storie dell'orrore per piccole riviste dedicate ai giovani lettori. Di questo momento della vita, Shaun conserva una pila di lettere di rifiuto di giornali e editori che testimoniano questa sua giovane ambizione. Ha sedici anni quando viene scelta la sua prima illustrazione per la rivista australiana "Aurelias".
Ha frequentato la Balcatta Senior High School, dove era iscritto a un corso d'arte pensato per studenti particolarmente dotati. Questa scuola si rivelerà fondamentale per le scelte future di Tan perché gli darà l'occasione di conoscere l'arte dell'illustrazione da vicino poiché molti artisti venivano chiamati lì a fare lezione. Nel 1995 si laurea in Belle Arti e Letteratura Inglese, con un Banchelor of Arts, presso la University of Western Australia.
Gary Crew/Shaun Tan, Memorial, Elliot edizioni, Milano, 2011 © tutti i diritti riservati |
Sono del 1996 i suoi primi libri in veste di illustratore, Pipe di James Moloney e The Stray Cat di Steven Paulsen. Tra i numerosi titoli di altri autori che illustrerà, i più famosi diventeranno The Rabbits di John Marsden (1998) e Memorial di Gary Crew (1999). Il 1997 è l'anno della pubblicazione di The Playground, il primo libro che le vede come autore e illustratore, a cui faranno seguito The Lost Thing (1999, Oggetti smarriti, Elliot, Milano, 2009), The Red Tree (2001), The Arrival (2006, L'Approdo, Elliot, Milano, 2008), Tales from Outer Suburbia (2008, Piccole storie di periferia, Rizzoli, Milano, 2008) che, insieme a The Rabbits (Elliot, Milano, 2010), sono stati poi pubblicati in molti Paesi e hanno riscosso un enorme successo presso il pubblico di ogni età, consentendo così a Shaun Tan di aggiudicarsi molti dei più importanti premi internazionali. Anche per questo, nel 2011 ha ricevuto l'Astrid Lindgren Memorial Award. Inoltre, Shaun ha lavorato anche come scenografo e come concept artist per il film Horton Hears a Who e WALL-E della Pixar e ha diretto il pluripremiato The Lost Thing per la Passion Pictures Australia che si è aggiudicato l'Academy Award (l'Oscar) come miglior cortometraggio d'animazione nel 2011.
The Lost Thing, 2010
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Il re degli uccelli e altre creature è una raccolta di pensieri e disegni che mostrano, a tratti, dal sorgere dell'idea fino alla sua realizzazione il farsi del lavoro di questo visionario artista.
Si rivela, quindi, per la comprensione della sua opera, un libro fondamentale.
Koala all'olio di paraffina, matita Shaun Tan, Il re degli uccelli e altre creature, Elliot edizioni, Milano, 2011 © tutti i diritti riservati |
Appunti casuali, progetti preliminari per i libri, cinema e teatro, pagine di schizzi e disegni dal vero. Ognuno di questi rappresenta alcuni aspetti di un processo di lavoro da cui si comprende che, in genere, le storie create da Shaun Tan evolvono verso lo studio di una ricerca visiva che parte da semplici scarabocchi fatti sulla pagina a ruota libera.
Quando parlo del mio lavoro uso con parsimonia il termine "ispirazione" con molta cautela: al mio orecchio evoca un dono divino caduto dal cielo, ricevuto in maniera passiva e privata da qualcuno che vive un momento particolarmente fecondo. Capita raramente che un'idea mi baleni in testa senza alcuna ragione, e la realtà è decisamente molto più prosaica. Mentre fisso i foglio bianco non riesco a pensare niente di originale. Non mi sento né ricettivo né ispirato. È il familiare disagio del "blocco dell'artista", e in tali circostanze c'è solo una cosa da fare: cominciare a disegnare. Paul Klee ha una definizione molto calzante per questa azione "portare a spasso una linea". Metafora perfetta della mia pratica usuale: lascio che la matita girovaghi libera sul blocco di schizzi, motivata da un'impulso indefinito, ma con la speranza di trovare qualcosa di interessante lungo la strada. Tratti, curve, ghirigori e spirali possono tramutarsi in colline, facce, animali, macchine, persino sentimenti astratti, il cui significato è spesso secondario rispetto al semplice atto di creare (cosa che i bambini sanno fare in modo intuitivo). Le immagini non sono prime pensate e poi disegnate, ma sono concepite mentre si disegna. Certo, per un artista il disegno è un modo di pensare, proprio come il canto degli uccelli è "pensato" nella loro gola. "Introduzione" © tutti i diritti riservati
Le otto uova (il re degli uccelli), grafite e matita Shaun Tan, Il re degli uccelli e altre creature, Elliot edizioni, Milano, 2011 © tutti i diritti riservati |
Sono, questi di Shaun Tan, lavori work in progress o volutamente non finiti, creati in una sola seduta, originariamente non destinati alla pubblicazione e, per questo motivo, forse più rivelatori di uno stile personale, e di ossessioni particolari come sottolinea il loro autore, rispetto ad altre opere d'arte più curate e rifinite.
Quello che ne esce è uno sketchbook di 128 pagine, in un formato che emula i quaderni di schizzi che in realtà usa Tan, diviso in quattro sezioni ciascuna aperta dai pensieri dell'artista sulla pratica del disegno.
STORIE NON RACCONTATE
Una delle gioie del disegno è che il suo significato può essere rimandato costantemente, e non esiste una vera urgenza di "dire" qualcosa di speciale mentre si lavora su un blocco da disegno, per conto proprio. (p. 6 © tutti i diritti riservati)
Il mangiatore di api, matita Shaun Tan, Il re degli uccelli e altre creature, Elliot edizioni, Milano, 2011 © tutti i diritti riservati |
Antropologi, matita Shaun Tan, Il re degli uccelli e altre creature, Elliot edizioni, Milano, 2011 © tutti i diritti riservati |
Narratore automatico, matita Shaun Tan, Il re degli uccelli e altre creature, Elliot edizioni, Milano, 2011 © tutti i diritti riservati |
LIBRI, TEATRO E FILM
Realizzare concretamente una visione può rivelarsi una questione lunga e complicata, poiché dietro vi è molto lavoro di revisione e problem-solving e sfortunatamente le idee originali che ispirano un progetto possono facilmente offuscate o dimenticate lungo la via. (p. 37 © tutti i diritti riservati)
Arrivano dall'acqua (The Rabbits), matita Shaun Tan, Il re degli uccelli e altre creature, Elliot edizioni, Milano, 2011 © tutti i diritti riservati |
Alba (The Red Tree), olio su tavola, matita Shaun Tan, Il re degli uccelli e altre creature, Elliot edizioni, Milano, 2011 © tutti i diritti riservati |
DISEGNI DAL VERO
Poche cose mi rendono più felice del disegnare dal vero: mentre disegno studio persone, oggetti e animali che fanno parte di una realtà quotidiana. (p. 68 © tutti i diritti riservati)
Io e papà, acrilico e matita Shaun Tan, Il re degli uccelli e altre creature, Elliot edizioni, Milano, 2011 © tutti i diritti riservati |
Albero del corallo con canguro, pastelli a cera e inchiostro Shaun Tan, Il re degli uccelli e altre creature, Elliot edizioni, Milano, 2011 © tutti i diritti riservati |
QUADERNI DI SCHIZZI
Questa è una serie di quaderni di schizzi, abbastanza piccoli e comodi da portare in giro fuori dal mio studio, in cui la maggior parte delle pagine è stata disegnata, a penna o a matita, mentre ero in viaggio (spesso in treno o in aereo). La loro qualità più grande è la mancanza di ufficialità... [...] (p. 97 © tutti i diritti riservati)
Schizzi dal museo antropologico nazionale, Città del Messico, penna Shaun Tan, Il re degli uccelli e altre creature, Elliot edizioni, Milano, 2011 © tutti i diritti riservati |
Schizzi dal museo antropologico nazionale, Città del Messico, penna Shaun Tan, Il re degli uccelli e altre creature, Elliot edizioni, Milano, 2011 © tutti i diritti riservati |
Memorial, invece, è il libro che vede Shaun Tan illustratore del testo di Gary Crew. Vincitore anche questo di numerosi premi, tra cui Libro d'Onore CBCA 2000, è la storia di un albero che viene piantato da alcuni soldati tornati dal fronte della Grande Guerra all'ingresso del loro villaggio, accanto al monumento commemorativo ai caduti. Dopo molti anni e molti ricordi, quell'albero di storia divenuto rigoglioso e imponente diventa un problema, un intralcio per sviluppo edilizio e un pericolo per la viabilità di quello che è nel tempo divenuto un grande quartiere. L'amministrazione opterà per la decisione più drastica, ma si può tagliare un albero della memoria? Il racconto di un nonno al nipotino renderà quest'ultimo il testimone finale di un pezzo di una grande storia.
Come illustratore, c'erano tre concetti chiave che volevo evidenziare mentre pensavo alle tavole e al design del libro. Il primo è stato l'uso di materiali vari, pezzi usati come frammenti per emulare la "consistenza" della memoria. Noi non ricordiamo con chiarezza le cose come sono accadute ma vediamo il passato nella nostra mente come frammenti di dissolvenza e vignette, vulnerabile alla distorsione e al decadimento dei sogni. Piccole cose possono innescare la memoria in modo assai personale - l'odore è quello più ovvio - ma anche i dettagli visivi, che a prima vista possono sembrare banali, come il colore di un tessuto, un modello di piastrelle rotte, un fiore pressato, un legno incrinato comune o di una tazza da tè possono essere elementi altamente evocativi. In questo senso ho tentato di rendere il libro come la costruzione di un ricordo non come il racconto di un'esperienza.
Gary Crew/Shaun Tan, Memorial, Elliot edizioni, Milano, 2011 © tutti i diritti riservati |
Gary Crew/Shaun Tan, Memorial, Elliot edizioni, Milano, 2011 © tutti i diritti riservati |
La seconda idea chiave, che sottolinea il mio approccio generale alla figura come accennato altrove, è che le immagini non sono una mera illustrazione del testo. Ho parlato con Gary di questo fin dall'inizio, dicendo che sarebbero state tangenziali al testo, fuori rotta dal loro soggetto principale (una discussione di un monumento ai caduti) come in effetti porta fuori rotta una conversazione vera come quella tra un nonno e un nipote. Quindi ci sarebbero stati alcuni scorci di esperienza al di fuori del testo, che non sarebbero stati necessariamente chiari. Inoltre, ero disposto ad astenermi dall'illustrare i protagonisti stessi del racconto, l'eccezione è il nonno, che introduce la storia, che poi successivamente svanisce... e il ragazzo che alla fine scorgiamo solo da dietro. Per lo più, ci sono tracce solo indirette di ciò che si parla, dove la presenza del narratore è implicita piuttosto che 'illustrata'.
Il terzo concetto è stato quello di rimuovere il testo da alcune pagine per guardare l'illustrazione come possibilità di raccontare una "storia" senza parole, e invitare così il lettore a fermarsi a osservare. Anche se ovviamente amo molto i libri illustrati, per molti versi trovo che a volte le parole e le immagini possano distrarre le une dalle altre, possano essere uno svantaggio quanto un vantaggio quando si tratta di creare significato. Ero particolarmente interessato all'idea del silenzio per aggiungere ulteriore profondità al libro, perché ci sono momenti di intensità emotiva che non possono essere espressi a parole. Il valore e l'essenzialità del testo di Gary mi hanno dato questa opportunità. Così è nato Memorial come lo conoscete oggi.
Gary Crew/Shaun Tan, Memorial, Elliot edizioni, Milano, 2011 © tutti i diritti riservati |
L'intera opera di Shaun Tan è unica e meravigliosa. E questo basta.
Le illustrazioni e testi sono stati pubblicati per gentile concessione della casa editrice © Elliot e rispettivi autori.
Capolavori....
RispondiEliminaChe meraviglia...
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