sabato 17 dicembre 2011

L'AVVENTO DEI LIBRI. GIORNO 17


William Wondriska,
Gli animali erano arrabbiati,
Edizioni Corraini, Mantova, 2011 

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Storico grafico e designer, William Wondriska è annoverato fra i protagonisti del graphic design americano del secondo dopoguerra. Dopo gli studi presso l’Università di Yale e il School of the Art Institute di Chicago, ha insegnato presso alcune università negli Stati Uniti e ha scritto undici libri per bambini, che hanno ricevuto numerosi riconoscimenti dall’American Insitute of Graphic Arts.
I sui libri, Gli animali erano arrabbiati (2011), Tutto da me (2010), Non perdere il filo (2010), 123 A Book to See/Un libro da guardare (2011) sono pubblicati da Edizioni Corraini.










James Flora, Il giorno in cui la mucca starnutì,
Orecchio acerbo, Roma, 2011
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James Flora nacque nell’Ohio nel 1914, frequentò l’Art Academy of Cincinnati dal 1935 al 1938 e lavorò dagli anni ’40 come grafico e art director per la Columbia Records. Le sue copertine di LP ed EP erano formidabili, un vero “jazz visuale, giocoso e improvvisato” che però non incontrava a quel tempo il favore dei promotori. Promosso a manager d’alto rango, subito sopraffatto dalla burocrazia e dal lavoro d’ufficio, Flora ne uscì tremendamente frustrato: con la moglie Jane Sinnicksen, artista anche lei, e figli al seguito si trasferì in Messico per vivere 15 indimenticabili mesi in perfetta letizia, dipingendo e incidendo senza sosta. Quando nel 1951 rientrò negli USA, il suo genio esplose: collaborò con le riviste "Fortune", "Holiday", "Life", "Newsweek", "The New York Times" e "Mademoiselle", riprese la grafica musicale e si lanciò nell’elaborazione degli storyboard per i primi pionieristici animation studio. Tra il 1955 e il 1968, l’incontro con uno dei maggiori editor di albi illustrati per ragazzi, Margaret McElderry della Harcourt Brace, sancisce l’avvio di una nuova branca creativa. Tra i titoli indimenticabili: The Fabulous Firework Family (1955), The Day the Cow Sneezed (1957), Charlie Yup and His Snip-Snap Boys (1959) e Leopold, the See-Through Crumbpicker (1961). È scomparso nel 1998. Il giorno in cui la mucca starnutì (2011) è il suo primo titolo per Orecchio acerbo.

Massimo Caccia, C'è posto per tutti,
Topipittori, Milano, 2011
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Massimo Caccia è nato a Desio (MI) nel 1970. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera, diplomandosi in Pittura. Impegnato principalmente in ambito pittorico, espone in varie mostre collettive e personali. Oltre a dipingere, crea titoli di testa per alcuni cortometraggi, disegna scenografie e costruisce marionette. Nel 2001 realizza un’animazione per la campagna natalizia di Tele+, nel 2005 illustra Ruga E Tarta con il testo di Ferruccio Gironimi (Hablò Edizioni) e nel 2007 pubblica la graphic novel Deep Sleep (Grrrzetic Editrice, Genova). Nei tempi morti prende oggetti comuni (tavoli, sedie, divani) e li trasforma in animali. Vive e lavora a Milano. Con Topipittori, oltre a C'è posto per tutti (2011), ha pubblicato Ninna nanna per una pecorella con il testo di Eleonora Bellini (2009).



Gek Tessaro, Foto di gruppo,
Lapis Edizioni, Roma, 2011
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Gek Tessaro, nato a Verona nel 1957, maestro d’arte, è autore e illustratore di libri per bambini. Da anni propone e conduce attività di laboratorio di educazione all’immagine, letture animate e incontri con l’autore per bambini, insegnanti e educatori in scuole, biblioteche, musei e manifestazioni culturali in tutta Italia.  Dal suo interesse per “il disegnare parlato, il disegno che racconta” nasce “il teatro disegnato” in collaborazione con il Gruppo ExTrapola. Tra i suoi libri Il salto. Di città in città  (Artebambini2009) e il Il circo delle nuvole (Fanucci, 2007) sono stati selezionati tra i 12 migliori titoli italiani rispettivamente del 2005 e del 2008 dalla Biblioteca Internazionale di Monaco. Manifesti con il testo di Brugno Tognolini (Franco Cosimo Panini Editore, 2011), Il cuore di Chisciotte (Carthusia, 2011) e Foto di gruppo (Lapis Edizioni, 2001) sono gli ultimi suoi libri. Sempre per Lapis Edizioni ha pubblicato Il fatto è (2010) Premio Nati per leggere - miglior libro 6 - 36 mesi. Nel 2010 ha ricevuto il Premio Andersen Baia delle Favole - miglior autore completo.


Spider, Lola, Orecchio acerbo, Roma, 2011
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Daniele Melani, in arte Spider, fiorentino di nascita, romano di formazione, statunitense di passaggio e pesarese d’adozione, da anni conduce una rigorosa ricerca personale partita dalle pagine del "Manifesto" e approdata a quelle di "Amica", "Ventiquattro", e a quelle di Salani e delle case editrici americane. Ben conosciuto nel campo dell’illustrazione, quando si trasforma in artista, rielabora il suo repertorio di illustratore per creare originali lavori in un suggestivo equilibrio tra grafica, writing-graffiti art e pittura. Campione della contaminazione, passa da gesti da graffitista metropolitano al fumetto underground, dal manga ai disegni animati, riversando la sua bulimica cultura visiva pop in incisioni su tavole di legno. Nel catalogo di Orecchio acerbooltre a Lola (2011), selezionato al prestigioso CJ Picture Book 2011, Il Grande Alfredo (2010), Emma. Dove vanno i fiori durante l'inverno? (2008),  La riparazione del nonno di Stefano Benni (2006), Il mondo invisibile e altri racconti, insieme ad altri illustratori e con testo di Fabian Negrin (2004), Molto nuvoloso di Fabian Negrin (2002).

Vladimir Radunsky, Bestiario,
Donzelli editore, Roma 2011
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Vladimir Radunsky Ha trascorso la prima parte della sua vita a Mosca, si è poi trasferito a New York dove ha vissuto per molti anni. Oggi divide il suo tempo tra Roma e New York. Apprezzato illustratore di libri per ragazzi, ha pubblicato per le più importanti case editrici statunitensi oltre trenta opere, molte delle quali sono state tradotte in Francia, Gran Bretagna, Italia, Spagna, Olanda, Germania e Giappone, ricevendo prestigiosi premi internazionali tra cui il The New York Times Book Review Best Illustrated Book of the Year, il Bologna Children's Book Fair (Critici in Erba). Alcuni suoi titoli sono stati inclusi nella lista dei best seller del "New York Times". Nel corso degli anni, le sue tavole sono state oggetto di mostre personali e collettive in Francia, Italia, Giappone e Stati Uniti. Autore della maggior parte dei testi dei suoi libri, artista colto e raffinato, Radunsky ha portato nel picture book i versi delle avanguardie poetiche russe degli Anni Venti, del premio Nobel Joseph Brodsky, le ballate folk di Woody Guthrie e la leggerezza della danza raccontata insieme a Mikhail Baryshnikov. Per Donzelli editore ha illustrato i Consigli alle bambine (2010) di Mark Twain.

Oggi sono sei i titoli che vi segnalo, una piccola galleria di libri straordinari che parlano ai bambino per voce degli animali. Sei libri totalmente differenti, qualcuno arriva da un'epoca diversa, altri si differenziano per il tipo di racconto, certamente per il pensiero che li guida o l'apparato visivo usato per illustrarli. Rimane che sono bellissimi racconti per parole e immagini che mostrano come gli animali possono diventare il motore di azioni, sensazione, di reazioni immaginative altre.

Il primo, Gli animali erano arrabbiati di William Wondriska, è un piccolo racconto esistenziale, mirabilmente sottolineato dal segno trattenuto in bianco e nero, giocato in  positivo e negativo nel volgersi della storia, con apparizioni di rosso dense di significato.

Era una giornata molto calda e gli animali della giungla non avevano nulla da fare.


Difficile mantenere la calma quando non si ha nulla da fare e il caldo della giungla diventa così insopportabile da risultare soffocante! Chiedetelo agli animali di William Wondriska che, in preda alla noia e alla canicola, commettono il grave errore di cominciare a puntare il dito l’uno contro i difetti dell’altro: secondo il leone la tartaruga è troppo lenta, secondo la tartaruga l'elefante...

La tartaruga era arrabbiata. Alzò gli occhi verso l'elefante e disse "Ti odio perché sei troppo ingombrante".

William Wondriska,
Gli animali erano arrabbiati,
Edizioni Corraini, Mantova, 2011
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La formica era arrabbiata. Guardò in su verso la giraffa e disse, "Ti odio perché sei troppo alta".

William Wondriska,
Gli animali erano arrabbiati,
Edizioni Corraini, Mantova, 2011
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La giraffa era arrabbiata. Guardo il serpente e disse, "Ti odio perché sei troppo silenzioso".


William Wondriska,
Gli animali erano arrabbiati,
Edizioni Corraini, Mantova, 2011
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Tutti gli animali erano arrabbiati, pronti a cominciare una feroce litigata.

William Wondriska,
Gli animali erano arrabbiati,
Edizioni Corraini, Mantova, 2011
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... fino a che una colomba gentile non scende dal cielo per riportare l’armonia...
La colomba volò dall'ippopotamo e disse, "Ti voglio bene perché a volte è bello essere grassi". L'ippopotamo, felice, chiese, "Veramente?"


William Wondriska,
Gli animali erano arrabbiati,
Edizioni Corraini, Mantova, 2011
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... ricordando a tutti che a volte va bene essere ingombranti, lenti e anche piccoli o... 
Un racconto mirabile che accende una luce sull'essenza delle cose.


Il giorno in cui la mucca starnutì è un libro del 1957 di James Flora ed è, come dicevo, il suo primo libro pubblicato in Italia. Le sue illustrazioni, di assoluta avanguardia non solo per il tempo in cui uscirono, sono una vera e propria esplosione di umorismo e di colore che deflagra da un disegno a dir poco perfetto. Nella sua opera prolifica e gioconda Flora riversa gli artisti amati - da Mirò ai primitivi messicani - e la sua immensa fiducia nella vita. Gli sketch e le gag interne ai suoi libri sono un sorriso che si ripete ad ogni nuovo lettore, la chiave di un successo mai svanito. Questo libro è una felice testimonianza dell'insieme di tutti questi elementi. 

Che sarà mai uno starnuto? Un battito di farfalla? Una pagina sfogliata? Impercettibili spostamenti d’aria, minuscole variazioni dell’esistenza, gesti da poco… il nostro mondo ne è pieno. Eppure, a volte, le conseguenze di una minuzia sono gigantesche. 

Io ci scommetto: la tua mucca non ha mai sfondato il muro della scuola con un semplice starnuto. La  nostra lo ha fatto. La nostra vecchia mucca Floss ha starnutito così forte da sgretolare il municipio, aprire tutte le gabbie dello zoo e seminare panico nell'intera città di Sassafras Springs. Tutto questo con uno starnuto. Ovviamente la vecchia FLoss non ha starnutito così forte per colpa sua. È mio fratello Fletcher il vero responsabile.


James Flora, Il giorno in cui la mucca starnutì,
Orecchio acerbo, Roma, 2011
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In una disastrosa e divertente reazione a catena, in cui il topo mosso dallo spostamento d’aria piomba sul gatto...


James Flora, Il giorno in cui la mucca starnutì,
Orecchio acerbo, Roma, 2011
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... che piomba sulla capra...


James Flora, Il giorno in cui la mucca starnutì,
Orecchio acerbo, Roma, 2011
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... che piomba su mille altre cose... 


James Flora, Il giorno in cui la mucca starnutì,
Orecchio acerbo, Roma, 2011
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James Flora, Il giorno in cui la mucca starnutì,
Orecchio acerbo, Roma, 2011
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James Flora, Il giorno in cui la mucca starnutì,
Orecchio acerbo, Roma, 2011
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... e infine su un rullo compressore che a rompicollo sfreccia per la città e piomba sulla ruota panoramica del parco comunale e si trasforma in una girandola scoppiettante di fuochi d’artificio che pericolosamente rotola verso il mare e... Chi fermerà la carambola infinita? La forza di un vero classico dell’illustrazione americana per ragazzi.


Dopo il grande successo di Ninna nanna per una pecorella, torna il segno nitido e ironico di Massimo Caccia in C'è posto per tutti, un racconto per immagini dedicato agli animali. Silent book, perché di questo si tratta, è il termine inglese per definire i libri illustrati senza parole, libri che, quando sono belli come questo di Massimo Caccia, regalano una possibilità di lettura speciale, individuale, intima. Regalano, le proprie parole, a volte le prime, evocano quelle che non abbiamo ancora detto e che forse non sentiremo mai pronunciare da altri e che, per questo, ci salveranno da certi automatismi del pensiero. Sono quelle che ci porteranno a guardare le cose anche da dietro, ma soprattutto da dentro. Magari a pensare che ogni cosa, anche la più familiare, a guardare bene, con attenzione, nasconde qualcosa di clandestino che ci sfugge... qui forse l'impenetrabile silenzio carico di timori e di aspettative dell'attesa nascosto nell'eleganza del disegno del corpo di questi pazienti animali. Sono pagine intense, queste di Caccia, di quiete apparente.

Massimo Caccia, C'è posto per tutti,
Topipittori, Milano, 2011
© tutti i diritti riservati

Massimo Caccia, C'è posto per tutti,
Topipittori, Milano, 2011
© tutti i diritti riservati

Massimo Caccia, C'è posto per tutti,
Topipittori, Milano, 2011
© tutti i diritti riservati

Massimo Caccia, C'è posto per tutti,
Topipittori, Milano, 2011
© tutti i diritti riservati

Massimo Caccia, C'è posto per tutti,
Topipittori, Milano, 2011
© tutti i diritti riservati

L'autore ci racconta una delle storie più famose del mondo, reinterpretata attraverso uno sguardo acuto e modernissimo. Un classico dalle suggestioni inesauribili che non smette di affascinare, raccontato ai bambini attraverso la semplice e profonda bellezza di superfici, linee e colori. 

Il mondo che ci circonda è molto più ricco di quel che pensiamo... A noi adulti questa frase sembra scontata, anche se siamo i primi poi a dimenticarcene, per un bambino questa è la realtà che vive ogni giorno. Foto di gruppo, è un libro che celebra questa scoperta e il desiderio di favorire questa visione della vita fin dalla più tenera età. La possibilità di osservare e abitare le cose in modo diverso, l'ha conosciuta, e frequentata, in prima persona da bambino e la racconta in questa autopresentazione che ha messo nel suo sito internet:
Non posso dire di essere stato un bambino particolarmente intelligente però una cosa l’ho capita fin da subito e cioè che gli adulti sapevano fare un sacco di cose, male magari, ma le sapevano fare. Io no: non sapevo stare a tavola, lavarmi, leggere, non sapevo pettinarmi e nemmeno allacciarmi le scarpe ed ero, in sovrappiù, ignorantissimo. Data l’età, ciò era anche logico ma sentivo frustrante il sapere di non sapere niente. La faccenda, insomma, mi era risultata chiara fin da subito: la lotta era impari, io ero una nullità e la natura non mi aveva nemmeno concesso quelle armi strategiche minime di cui godono perfino gli animali più insulsi, vedi la seppia o il verme di terra. Occorreva dunque trovare una soluzione, qualcosa che mi potesse proteggere e una zona franca, protetta, l’ho trovata con il disegno. Rompevo un vaso? Facevo alla svelta un disegnetto, copiavo un cavallo dall’enciclopedia, lo coloravo di marrone, e quando arrivava mio padre in collera, coi cocci del vaso in mano, per chiedere spiegazioni, guardava il disegno e mi perdonava. Diceva: “Questo ragazzo è un assassino ma sa disegnare”. Una volta ho acceso un fuoco sul terrazzo, la fiamma si è allungata, si è allungata, fino a lambire il bucato della vicina del piano di sopra. Poco dopo, quella signora si precipitò in casa mia, la sua faccia paonazza era del tutto simile alla gonna bruciata che teneva in mano. La sua intenzione era di coprirmi di insulti ma si fermò al primo. Domandò a mia madre: “Ma questo cavallo, l’ha disegnato lui?”. “Sì”, le confermò mia madre e aggiunse scuotendo la testa in tono comprensivo: “Me ne combina di tutti i colori ma è bravo nel disegno”. “È bravo parecchio”, confermò la vicina. “Non è, per caso, che potrebbe disegnarne uno anche per me?”. In quel periodo disegnavo molti cavalli, molti davvero. Le mie insegnanti di matematica e francese, nelle cui materie non sarei mai arrivato a rimediare un sei, si portavano a casa ritratti di quei quadrupedi in tutte le salse e pose. All’esame di licenza media, gli insegnanti quasi si dimenticarono di interrogarmi: mi facevano i complimenti per la prova di educazione artistica. Il professore di scienze si provò perfino a stabilire la razza degli equini che avevo ritratto: “Sono dei purosangue inglesi, non è vero, Tessaro?”. Annuii anche se non sapevo di che cosa diavolo stesse parlando. So per certo, peraltro, che il titolo del compito era “Case di periferia”. Oggi sono un adulto e qualcosina, qua e là, l’ho imparata. Non disegno più cavalli e se lo faccio non è più per legittima difesa. Lavoro coi bambini e tento di ricordarmi il disagio che si può provare a quell’età. Tento perciò di misurarmi con loro solo dopo aver piegato le ginocchia per trovarmi così alla pari. Non divento più piccolo per questo: a 60 centimetri da terra si muovono pianeti sconosciuti e inimmaginabili. Racconto storie con il disegno e so che è un privilegio perché quello di raccontare è il più bel mestiere del mondo. 
In Foto di gruppo, in fondo c'è anche un po' di tutto questo... 
Lasciano in giro di tutto gli esploratori. Quasi mai oggetti interessanti. Stavolta però si trattava di una macchina fotografica. E la trovò la scimmia.

... che vide una pulce e si preparò a scattare. Ma arrivò la giraffa, e come dire di no ad un collo così interessante... e la scimmia indietreggiò per farlo rientrare nella foto... intanto arrivò il rinoceronte con il suo possente corno. Come sottrarsi dal farlo entrare nella foto... e la scimmia indietreggiò di nuovo...

Gek Tessaro, Foto di gruppo,
Lapis Edizioni, Roma, 2011
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... e mentre indietreggiò, arrivarono la tigre con il suo bel manto,  e l'ippopotamo con la sua bella pancia e la scimmia dovette fare un altro passo indietro...

Gek Tessaro, Foto di gruppo,
Lapis Edizioni, Roma, 2011
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... e poi lo gnu, il gorilla, il leone... e il coccodrillo con il suo verde splendente, perfetto perfetto per la foto...

Gek Tessaro, Foto di gruppo,
 Lapis Edizioni, Roma, 2011
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... e mentre la cosa si fa sempre più stretta e impegnativa, arrivano le formiche, impossibile lasciarle fuori dall'inquadratura, non tengono posto...

Gek Tessaro, Foto di gruppo,
Lapis Edizioni, Roma, 2011
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... indietreggia che indietreggia, la scimmia inciampò in un sasso e ruzzolò a terra, schiacciando involontariamente il tasto e CLICK!... venne una foto a sorpresa...

Gek Tessaro, Foto di gruppo,
Lapis Edizioni, Roma, 2011
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 ... una foto inaspettata, capace di cogliere la bellezza di una realtà che sovrasta quei piccoli gesti concentrati degli animali e lascia incantati.

Ancora una scimmia ma questa volta è Lola è la protagonista eponima dell'ultimo libro di Spider, illustratore "anarchico" e visionario. Quando illustra per bambini, Spider si muove libero sul terreno della tenerezza. Lola è destinata a dare figura a questo sentimento e la sensazione di essere di fronte a un personaggio di cui i bambini si possono innamorare perdutamente è forte fin dalla copertina.

Un giorno una scimmia si arrampicò su un grattacielo. Vista dall’alto la città le sembrò molto più bella. Si costruì un aereoplano, e decise di non scendere più. Quella scimmia si chiamava Lola.  
Da allora Lola...

Spider, Lola, Orecchio acerbo, Roma, 2011
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Spider, Lola, Orecchio acerbo, Roma, 2011
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Spider, Lola, Orecchio acerbo, Roma, 2011
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SE VOLA È LOLA
SE È LOLA VOLA
E SE NON VOLA?
NON È LOLA.

  
Lola affronta a viso aperto le mille sfide del giorno e azzarda testarda l’impossibile prima di gettare la spugna... ogni scusa è buona per volare...


Fai tardi a scuola? 
Chiama Lola!


Spider, Lola, Orecchio acerbo, Roma, 2011
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Hai  un buco nella suola?
Chiama Lola!

Spider, Lola, Orecchio acerbo, Roma, 2011
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Ti senti sola?
Chiama Lola

Spider, Lola, Orecchio acerbo, Roma, 2011
© tutti  i diritti riservati


Ma un giorno d'estate Lola è chiamata ad affrontare una grande impresa: dissetare i campi stremati dalla siccità e cacciare l'afa opprimente dalla città. Riuscirà Lola a catturare le nuvole dall’altro capo del mondo per portare la pioggia al suo paese assetato? 


Spider, Lola, Orecchio acerbo, Roma, 2011
© tutti  i diritti riservati

Insieme al libro, ci sarò allegato in regalo il modellino dell’aeroplano di Lola. Facile da montare, perfetto per volare con lei oltre i confini dell’immaginazione.

Vladimir Radunsky è meravigliosamente folle, e di questo ci rallegriamo all'uscita di ogni suo nuovo libro. A giudicare dalla rara collezione del suo Bestiario, Vladimir è un bizzarro giramondo che rimbalza da Parigi a Londra, dalla Bolivia alla savana, dal Congo a Madras, per far visita ai suoi amici animali, si direbbe proprio che anche gli animali vanno in giro vestiti come noi umani. Di ritorno da ogni viaggio, Vladimir riporta a casa un capo di vestiario che i suoi amici gli regalano o che dimenticano qua e là, e che lui raccatta prontamente. 
Ecco perché ogni pezzo della collezione, che potete vedere interamente qui, ha una sua storia, che Vladimir ha appuntato nel suo taccuino di viaggio. Tante cose curiose si possono scoprire sfogliando quel taccuino… per esempio che la giungla boliviana è piena di conigli sarti, dodici dei quali hanno lavorato giorno e notte per cucire il vestito da sposa dell’Anaconda...


Vladimir Radunsky, Bestiario,
Donzelli editore, Roma 2011
© tutti i diritti riservati

... oppure che i portieri in livrea del Ritz di Parigi non sono altro che piccioni ex-colonnelli dello Zar di tutte le Russie...


Vladimir Radunsky, Bestiario,
Donzelli editore, Roma 2011
© tutti i diritti riservati

... e poi ancora, che Arthur, quello sbadato del cugino di Babar, s’è perso il cappello alla marinaretta a il Porto di Marsiglia, quando si è imbarcato per Zanzibar…


Vladimir Radunsky, Bestiario,
Donzelli editore, Roma 2011
© tutti i diritti riservati

Basterà sfogliare gli appunti, le foto e gli schizzi di Vladimir il collezionista per scoprire che gli animali indossano vestiti come noi. Il gioco e la finzione su cui Vladimir Radunsky costruisce il suo nuovo libro è un omaggio alla secolare tradizione dei libri illustrati per ragazzi, inaugurata da Grandville e onorata da grandi artisti e illustratori: quella di vestire gli animali come gli uomini. 

FARFALLE, TOPI, ELEFANTI...di Mikhail Baryshnikov 

I miei primi passi da ballerino sono stati di certo molto influenzati dai balletti degli animali che ho visto da bambino e che restano tra le esperienze più intense della mia infanzia; da allora non hanno più smesso di affascinarmi. 
Ho ancora davanti agli occhi le scene dei miei spettacoli preferiti al Royal Ballet dei Topi di Londra o del magnifico National Ballet dei Pinguini d'Islanda, entrati nell'abbiccì della danza dei ballerini di tutto il mondo. 
E come non ricordare la Compagnia di Danza delle Farfalle del Colorado, che mi ha lasciato senza fiato la prima volta e tuttora continua a sorprendermi. 
E poi la Rusticana delle Capre Alpine - sensazionale! [...]  
(in Vladimir Radunsky, Bestiario © tutti i diritti riservati)

L'intera collezione che abita le pagine di Bestiario la potete ammirare all’Atelier del Palazzo delle Esposizioni di Roma dove, fino al 5 febbraio 2012, è in corso la mostra Vestiario/Bestiario. Abiti per animali dalla collezione di Vladimir Radunsky, in collaborazione con Donzelli editore.
Piccoli e grandi visitatori resteranno sbalorditi nel toccare con mano la cravatta della giraffa (alta 3 metri e larga 1), non meno delle pantofole di Babar (1 metro per 1 e mezzo) o dell’abito dell’Anaconda (3 metri per 1), con tanto di sete, velluti, cotoni pregiati, bottoni di corno, ricami e pizzi, degni delle più eleganti passerelle di moda. 


Info:
Palazzo delle esposizioni
Ingresso libero.

Le immagini e i testi sono stati pubblicati per gentile concessione delle case editrici:
© Edizioni Corraini e rispettivi autori per Gli animali erano arrabbiati
© Orecchio acerbo e rispettivi autori per Il giorno in cui la mussa starnutì e Lola
© Topipittori e rispettivi autori per C'è posto per tutti
© Lapis Edizioni e rispettivi autori per Foto di gruppo
© Donzelli editore e rispettivi autori per Bestiario

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