lunedì 3 dicembre 2012

L'AVVENTO DEI LIBRI. GIORNO 3


Amy De La Haye/Emily Sutton, 
Clara Button a Londra. Una giornata magica,
traduzione Bianca Lazzaro, 
Donzelli editore, Roma, 2012 © tutti i diritti riservati
Amy De La Haye insegna "Storia del costume" al London College of Fashion (University of the Arts) ed è stata a lungo curatrice della sezione “20th Century Dress” del Victoria & Albert Museum di Londra.
Emily Sutton si è laureata in illustrazione e design all’Università di Cambridge. Grazie al successo delle avventure di Clara Button, il suo esordio editoriale  pubblicato ora in Italia dalla casa editrice Donzelli, Emily è già al lavoro sul prossimo album sempre ambientato a Londra. Sembra che Clara sia destinata a diventare il personaggio di una serie di libri dedicati.





Alice Melvin, The High Street,
© Tate Publishing, London, 2011

Alice Melvin (Saltburn (UK), 1982), è considerata uno dei nuovi talenti emergenti nel campo dell' illustrazione britannica. Si è laureata nel 2008 con un BA in illustrazione all' Edinburgh College of Art, ha studiato anche allo York college, e  alla Rhode Island School of Design. I suoi libri sono semplicemente strepitosi, sono tre e tutti pubblicati dalla Tate Publishing: il primo An A to Z Treasure Huntnel 2007, il secondo Counting Birds nel 2009 e l'ultimo The High Street nel 2011 per il quale Alice si è vista aggiudicare il "Booktrust Best New Illustrator Award". I suoi libri non sono ancora pubblicati in Italia.


M. Sasek, This is London, Universe
© International Publications, 
New York, 2004
Miroslav Sasek (M. Sasek) è nato a Miroslav Sasek è nato a Praga nel 1916 ed è morto in Svizzera nel 1980. Pittore e illustratore, è conosciuto in tutto il mondo come il padre dei This is Book(18 titoli dal 1958 al 1974), i memorabili libri che hanno descritto e dipinto in modo unico e inarrivabile le città, e i paesi, più belli del mondo. Il primo ad aprire la serie fuThis is Paris (1958) mentre This is London,  considerato il suo capolavoro, fu pubblicato nel 1959 ("New York Times Best Illustrated Books of the Year"). Insigniti dei più prestigiosi premi internazionali, da allora i suoi libri non smettono di essere ristampati anche dalla Universe International Publications. In Italia trovate pubblicati, da Rizzoli, Questa è Roma, Questo è New York (2004), Questa è Venezia e Questo è Parigi (2005).

Ho una vera predilezione per i libri che raccontano le città. E una pretesa, devono essere belli in modo inaspettato e avere delle caratteristiche che so dire, per ciascuno, quali sono solo quando le incontro. Facile, direte voi. Mica tanto se ci pensate. Perché se è vero che ogni libro che la racconta è la miniatura di una città o, spesso, di una o più sue parti simboliche, è altrettanto vero che in quel tratto, quel quadro del racconto, si devono al contempo percepire a ogni voltar di pagina: una aria diversa, odori diversi, rumori di sottofondo che non devono essere quelli delle nostre strade e che si confondono con i passi che risuonano nell'eco di vicoli inattesi, ombre e luci di architetture straniere e persone che entrano ed escono da luoghi abitati da oggetti che parlano una lingua e dicono di una storia e un costume altri. 

«Non sapersi orientare in una città non significa molto. Ci vuole invece una certa pratica per smarrirsi in essa come ci si smarrisce in una foresta".
© Walter Benjamin, Infanzia berlinese, Einaudi, Torino, 2007

Ecco, forse quello che non so dire è questo senso di favoloso smarrimento che si deve provare tra le pagine di un libro che racconta una città, così come tra le sue strade. In caso contrario, o si sta leggendo un libro scolastico di geografia, una guida turistica o un brutto libro e basta.

L'ultima vola che sono stata a Londra, su tutti gli scaffali dei reparti ragazzi delle librerie, svettavano due titoli: Clara Button And The Magical Hat Day The High Street. Ora, se tra i vostri molti interessi c'è la conoscenza della cultura anglosassone sapete quanto sia consueto per gli scrittori, e ancor più per gli illustratori, misurarsi con un racconto che sfiori passi o sia ambientato nella città di Londra, tanto da farla divenire nel tempo una delle maggiori e più interessanti città letterarie, oltre che letterate, del pianeta. In questo senso, la letteratura per ragazzi, a partire dal XIX secolo, ha dato contributi fortissimi e indimenticabili.

Ho pensato così in questo post, intanto di mostrarvi questi due titoli e di aggiungerne uno a me molto caro, di M. Sasek che, dalla sua uscita, ha significativamente segnato uno spartiacque nel campo di questi libri.

Clara Button a Londra. Una giornata magica, ha tutte le caratteristiche per divenire un piccolo classico del genere: lo stile e l'atmosfera scelti per il racconto, l'ambientazione, il tipo di illustrazione usato.

Clara Button se ne stava seduta a terra nel soggiorno, a scegliere i bottoni giusti da attaccare sui cappelli e i vestiti che aveva cucito per le bambole e gli animali di pezza. A un tratto Ollie, suo fratello grande, si precipitò in soggiorno sul suo skateboard e mandò tutti i bottoni per aria... © Clara Button a Londra, Donzelli, Roma, 2012

Amy De La Haye/Emily Sutton, 
Clara Button a Londra. Una giornata magica,
traduzione Bianca Lazzaro, 
Donzelli editore, Roma, 2012 
© tutti i diritti riservati


Una bambina immersa in un'attività fuori dal tempo ma capace sempre di affascinare, un ambiente domestico raccontato nella sua tranquilla quotidianità, un evento che cambia l'ordine delle cose, un cappello della cara nonna modista che viene irrimediabilmente  danneggiato, o così sembra, e boom! si parte per una nuova avventura.

L'ordine in narrativa, come nella vita, si riconquista solo inserendo un elemento di rottura. Ogni scrittore, come ogni mamma, lo sa. Anche la mamma di Clara dimostra di conoscere questo segreto è per consolare la bambina decide di regalarle, insieme al fratello Ollie, una giornata speciale in un posto speciale della città: il Victoria & Albert Museum. Ma per arrivarci prima bisognerà attraversare la città in autobus...


Amy De La Hayu/Emily Sutton, 
Clara Button a Londra. Una giornata magica,
traduzione Bianca Lazzaro, 
Donzelli editore, Roma, 2012 
© tutti i diritti riservati


... e poi eccoli attivati nell'ingresso dell'imponente struttura dove non si può non rimanere incantati e sopraffatti dalla magnificenza del lampadario di Dale Chihuly...


Amy De La Hayu/Emily Sutton, 
Clara Button a Londra. Una giornata magica,
traduzione Bianca Lazzaro, 
Donzelli editore, Roma, 2012 
© tutti i diritti riservati


Che giornata memorabile si rivelerà essere per Clara e Ollie, sale piene di statue gigantesche, gioielli luccicanti, calici d'oro e d'argento e altre sale intere, sorpresa, piene di cappelli bizzarri o eleganti, antichi e moderni, vistosi e minuscoli! Finché alla chetichella, Clara riuscirà a intrufolarsi nel retro del museo ... ma perché sarà arrivata fino a lì?


Amy De La Haye/Emily Sutton, 
Clara Button a Londra. Una giornata magica,
traduzione Bianca Lazzaro, 
Donzelli editore, Roma, 2012 
© tutti i diritti riservati

Quella notte, Clara sognerà di volare in mezzo a una galassia di cappelli,  ilcappellarium, e persino Ollie, che tanto aveva finto di annoiarsi quel giorno, farà un sogno elettrizzante in cui sarà l’eroe delle tante scoperte fatte al museo. 


Amy De La Haye/Emily Sutton, 
Clara Button a Londra. Una giornata magica,
traduzione Bianca Lazzaro, 
Donzelli editore, Roma, 2012 
© tutti i diritti riservati

L'esperienza dell'arte che poi diviene onirica, caratteristica di questo tipo di racconto che si trova in altri libri per l'infanzia, è forse seppur in maniera simbolica il segno di quanto intensamente l'aver provato quest'emozione altra abbia inciso sul vissuto del bambino. Il Victoria & Albert Museum custodisce davvero secoli di tradizione e di costume dell'identità britannica e non è qui secondaria l'idea che guidò il principe consorte Alberto nella sua creazione. Egli dice di essere stato motivato, nel donare quell'immenso patrimonio, dall'idea che ogni persona possa e debba avere la possibilità di circondarsi della bellezza che risiede anche nelle piccole cose che abitano il suo quotidiano. Da tale pensiero, ne è nato un monumento alla tutela e promozione del diritto alla bellezza, per tutti e indistintamente, quindi molto più sottile e profondo ovviamente dell'opulenza degli oggetti che si possono ammirare nelle sue infinite sale, il diritto a vivere un'estetica possibile che diviene gusto e sensibilità sui quali fondare una condotta morale che si trasformi in una visione ed esistenza etica.

Questo libro, raccontando uno dei quei piccoli frammenti delle città che dicevamo prima, in realtà offre diversi piani di lettura, uno di questi apre di sicuro una finestra su una storia molto più grande.

È un racconto diverso di una Londra completamente diversa, quello che invece fa nello stesso anno Alice Melvin in The High Street. Altro libro che si avvia sulla strada del classico. Il piccolo racconto, quello in rima, dalla misura precisa e circolare in perfetta armonia con lo stile dell'illustrazione e del formato (le pagine sono flap per definire il fuori e il dentro di ogni edificio).

Sally è sull'immaginaria High Street e ha con sé una lista dove sono segnate dieci cose che dovrà acquistare quel giorno:

a yellow rose,
a garden hose,
a buch of grapes,
some roller skates,
a cockatoo,
a tin kazoo,
a Persian rug,
a strip jug,
a charry tart,
a candy heart.
© Alice Melvinop. cit., Tate Publishing, London, 2011


Anche qui una caratteristica della città di Londra, e di alcune grandi metropoli. Ci sono vie che sono un mondo a sé, a parte e bastante. Questa ne è un'ipotetica visione e in quanto tale perfettamente aderente alla realtà. Seguendo Sally si vivrà il fuori e dentro di questa via fatta di negozi che, una volta entrati, si trasformano in veri e propri universi di sapori, di colori, di animali esotici, oggetti misteriosi dove Sally potrà trovare - dal civico 1 al civico 10 - tutti i suoi oggetti, tranne ...


Alice Melvin, The High Street,
Tate Publishing, London, 2011
© tutti i diritti riservati

Alice Melvin, The High Street,
Tate Publishing, London, 2011
© tutti i diritti riservati



Alice Melvin, The High Street,
Tate Publishing, London, 2011
© tutti i diritti riservati


Non si può certo dire che le nostre sensazioni, le visioni e le riflessioni non siano cambiate da un libro all'altro. 

Eccomi infine a proporvi una terza possibilità, un'ultima suggestione.

Il capolavoro di M. Sasek, appunto, This is London.
Fate però un passo indietro di cinquantatre anni, ricordate che questa è la Londra del 1959. In più, Londra qui è osservata da un pittore praghese che sceglie di raccontare cosa lo ha colpito di più di questa città con una scrittura pungente e umoristica che fa da corollario a questo geniale ritratto pittorico della civiltà non meno che dello spirito inglese.

Insieme ai parchi, alle piazze, ai monumenti, al suo fiume, M. Sasek ha osservato le persone e i loro modi, qui i banchieri...


M. Sasek, This is London, Universe
International Publications, 
New York, 2004 

e chi attende l'autobus...

M. Sasek, This is London,  Universe
International Publications, 
New York, 2004 


Poi è rimasto affascinato dalle vie del centro...


M. Sasek, This is London,  Universe
International Publications, 
New York, 2004 


e dal caos di Piccadilly...


M. Sasek, This is London, Universe
International Publications, 
New York, 2004 


Dai luoghi di passaggio...


M. Sasek, This is London,  Universe
International Publications, 
New York, 2004 


e, non meno, da tutti ma proprio tutti...  i mezzi di trasporto...


M. Sasek, This is London, Universe
International Publications, 
New York, 2004 

M. Sasek, This is London, Universe
International Publications, 
New York, 2004 


M. Sasek, This is London, 
Universe
International Publications, 
New York, 2004 
M. Sasek, This is London, 
 Universe
International Publications, 
New York, 2004 


M. Sasek, This is London, 
Universe
International Publications, 
New York, 2004 


Beh, dopo questa spero anche per voi insolita passeggiata tra le pagine di Londra forse avrete capito un po' di più del perché ho una predilezione, e una pretesa, per i libri che raccontano le città.


M. Sasek

Per i contributi e le immagini qui riportati si faccia riferimento alle fonti e al © Copyright indicati sotto ciascuno di essi.

2 commenti:

  1. Sono arrivata per caso sul tuo blog e ne sono rimasta piacevolmente colpita.
    Questo post con le sue illustrazioni è strepitoso.
    Ciao
    barbara

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    Risposte
    1. Ciao Il Giornale dei giovani lettori e Ciao Barbara,
      benvenuti su Gavroche... e grazie!
      Perdonatemi per il ritardo con cui rispondo ai vostri commenti, sto riprendendo le fila di Gavroche dopo un periodo per me molto difficile.
      Nei prossimi giorni dovrei riuscire, almeno questa è la mia intenzione, a pubblicare nuovi post e a riprendere così il contatto con voi lettori che mi è così caro e che in questo ultimo anno ha risentito di molti avvenimenti che hanno segnato la mia vita.
      Ma siete ancora qui, vecchi e nuovi lettori, compatti e vicini... e di questo vi sono profondamente grata.
      Andrò al più presto a visitare "Il giornale dei giovani lettori" e "Ostuni Magazine" per conoscervi, per conoscerci, meglio.... cosa che mi piace moltissimo.
      A presto,
      Elisabetta

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