giovedì 21 febbraio 2013

BILBOLBUL: UN FUOCO DENTRO E OLTRE IL FUMETTO


© immagine di BilBOlbul 2013
di Henning Wagenbreth

Ha preso il via oggi - alle ore 10.00 presso l'Auditorium della Biblioteca Salaborsa e con la premiazione del Concorso a fumetti per bambini "Un fuoco dentro" - la VII edizione di BILBOLBUL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI FUMETTO, a cura di HAMELIN ASSOCIAZIONE CULTURALE che torna a Bologna dal 21 al 24 febbraio 2013.



Un momento della premiazione.
Nella foto (da sinistra), Roberta Colombo (Hamelin), Nicoletta Gramantieri (Salaborsa Ragazzi),
(Emil Banca), l'assessore all'Istruzione, formazione e lavoro della Provincia di Bologna 

Giuseppe De Biasi e Marco Paschetta (fumettista)

Un altro momento della premiazione.
Fumettisti in erba.

Promossa da Provincia di Bologna, Emil Banca Credito Cooperativo, Biblioteca Salaborsa Ragazzi, in collaborazione con Comune di Bologna, Quartiere San Vitale, Quartiere Borgo Panigale e con la partecipazione della Biblioteca Comunale di Crespellano, Biblioteca Borgo Panigale, Biblioteca Scandellara, Biblioteca Salaborsa Ragazzi, Biblioteca "Luigi Spina" e della Biblioteca "Eugenio Garin" di Mirandola, l'iniziativa, che ha coinvolto ventuno classi che hanno partecipato alla VI edizione del concorso di fumetto, quest’anno è stata rivolta non solo alle scuole della provincia di Bologna ma anche a quelle di Modena nell'ambito del progetto “Il cantiere della fantasia” promosso dalla casa editrice Franco Cosimo Panini a sostegno delle comunità colpite dal terremoto.
Cosa accadrebbe se qualcuno ci offrisse la possibilità di realizzare il nostro desiderio più profondo, di esprimere la passione che ci brucia dentro? Nessun ostacolo, nessuna scusa, abbiamo finalmente l’occasione di partire per un luogo senza regole in cui poter realizzare il nostro sogno. Ma siamo davvero pronti ad affrontare questa avventura?
I partecipanti hanno seguito due incontri dedicati al linguaggio del fumetto, sviluppando, grazie alla collaborazione degli insegnati, un proprio racconto sul tema. Lavorando attraverso il fumetto sui desideri e le passioni, i bambini e i ragazzi sono stati  coinvolti in una riflessione sulla propria identità e sulla proiezione di sé nel futuro. Un invito a guardarsi dentro e a imparare a conoscere se stessi.

Tra le classi vincitrici, la 4A e la 4D della scuola elementare Dante Alighieri di Mirandola.

La classe 4A della scuola Dante Alighieri di Mirandola
con l'insegnante Daniela Anna Russo
MOTIVAZIONE
Per aver saputo padroneggiare il linguaggio fumetto con estrema libertà, consapevolezza e creatività. Per un uso del colore e del disegno capace d'immergere il lettore nel mondo dell'immaginazione.



La classe 4D della scuola Dante Alighieri di Mirandola
con l'insegnante Angela Volponi
MOTIVAZIONE
Per la grande creatività sia nell'invenzione di avventure avvincenti e curiose sia nella composizione delle tavole.
Per l'ottima cura di tutti i lavori e per l'uso ingegnoso delle specificità 
del linguaggio fumetto.


Le tavole di tutte le classi partecipanti compongono poi la mostra Un fuoco dentro (Cineteca di Bologna, 21 febbraio - 29 marzo). Come ogni anno, dopo la chiusura dell'esposizione in Cineteca, le opere saranno poi esposte nelle Biblioteche di Bologna e provincia e nelle sedi di quartiere e, quest'anno, forse lo saranno anche a Mirandola.

BilBOlbul ha trasformato la sala espositiva della Cineteca di Bologna nella Fumettofficina, uno spazio interamente dedicato ai bambini, che durante e dopo il festival possono leggere, giocare, creare e immergersi nel mondo delle storie a fumetti. Fumettofficina, ideata assieme agli autori della collana spagnola Mamut, ospita le mostre, i laboratori e le attività della programmazione di BilBOlbul Ragazzi. I bambini hanno inoltre la possibilità di scoprire libri a fumetti provenienti da tutto il mondo e di divertirsi con i giochi creati da Mamut. Durante i giorni del festival possono disegnare, stampare, animare le storie inventate con gli autori di Fumettofficina. Oltre agli appuntamenti in programma, Else Edizioni, progetto di editoria e di produzione serigrafica nato da un gruppo di persone migranti, allestisce un laboratorio permanente di serigrafia dove imparare a lavorare con inchiostri e telai.

© Marco Paschetta
Mamut è una collana spagnola di libri a fumetti per bambini con proposte di lettura rivolte a tre fasce d’età: 3-6 anni, 6-9 anni e 9-12 anni.
La mostra Giotto e i lepidotteri (Cineteca di Bologna, 21 febbraio - 29 marzo; inaugurazione 24 febbraio h 17.30) fa conoscere il percorso di uno dei progetti più interessanti dell’editoria a fumetti per bambini attraverso i lavori di Marco Paschetta, che espone le tavole di Giotto la oruga (Il Bruco Giotto), simpatico bruco dalle abitudini fuori dal comune, e di Grot, troll dispettoso che si innamora di una fata dei boschi, libro di prossima pubblicazione nella collana Mamut

© Marco Paschetta
Marco Paschetta nasce a Cuneo nel 1979. Dopo aver ottenuto il diploma, si dedica alle sue grande passioni: l'illustrazione e il fumetto. Partecipa a numerosi concorsi nazionali ed internazionali conseguendo premi e segnalazioni, oltre alla possibilità di esporre in Italia, Belgio, Francia, Spagna e Portogallo. Le sue prime pubblicazioni sono fumetti brevi sulle fanzine autoprodotte della sua regione. Collabora successivamente con diverse case editrici italiane come illustratore (Gribaudo, Slow Food, Newton and Compton, Nautilus, Fusta, Semic) e, parallelamente, lavora come disegnatore free-lance per riviste, studi grafici e gruppi musicali. Per Mamut dell’editore spagnolo Bang Ediciones ha pubblicato Giotto la oruga e sta lavorando alle avventure di Grot. In Francia ha collaborato a un progetto a fumetti per Dupuis Edicion.
Le storie di altri personaggi della collana Mamut saranno esposte anche nella mostra Manu, Federico e gli altri... (foyer del Teatro Testoni Ragazzi, 21 febbraio - 28 marzo). Manu, protagonista delle avventure create da Ed & Diego Arandojo, Federico, di Maxi Luchini e i due inseparabili amici Poïpoï et Tito, nati dalla matita di Mathilde Domecq...

Ancora una volta, e a partire dai lettori più piccoli, il festival, trasformerà il capoluogo emiliano in capitale del fumetto, accogliendo in città autori e appassionati da tutto il mondo. BilBOlbul invaderà il centro di Bologna con oltre quaranta mostre e con incontri ed eventi, ampliando e animando la rete cittadina di spazi espositivi (gallerie, librerie, locali, atelier, hotel). Anche quest’anno Biblioteca Salaborsa sarà il centro del festival, ospitando l’infopoint, il bookshop, lo spazio dediche e una zona per le autoproduzioni (a cura di INUIT)
Fin dalla sua nascita nel 2007, il festival ha offerto una panoramica del fumetto italiano e internazionale, sia rileggendo e valorizzando i classici che puntando i riflettori sulle nuove tendenze del fumetto contemporaneo. In particolare, questa edizione di BilBOlbul, che mantiene salda questa vocazione attraverso un programma che ripercorre l’opera dei maestri ma che al contempo si fa promotore dei talenti emergenti, sviluppa tre focus tematici che affrontano il nostro presente e le narrazioni che lo accompagnano.

1. IL FUMETTO E I GENERI LETTERARI. Attraverso incontri ed esposizioni, il festival si interrogherà sul ritorno alla narrazione di genere come strumento d'indagine della realtà. Dopo un periodo in cui il fumetto si è affidato ad autobiografia, cronaca e, più genericamente, a un’adesione al realismo, oggi molti artisti hanno scelto di tornare a narrazioni forti e condivise (quelle universalmente riconoscibili dei generi), per contenere la complessità magmatica del presente e dei sentimenti. Così come accade nella narrativa e nel cinema contemporanei, questo ritorno ai generi – su tutti il noir e la fantascienza – è privo di intenti satirici o destrutturanti: si usano i generi come veicoli affidabili per riempirli di contenuti nuovi, si usa il loro potere di suggestione per costruire storie che siano avvincenti e insieme profonde. L’opera di Vittorio Giardino è sicuramente espressione di questo approccio, che ritroviamo anche in Jason, capace di imprevedibili fusioni tra generi letterari apparentemente distanti, come nei romanzi grafici di Camille Jourdy e nell’ultimo lavoro di Gabriella Giandelli.

2. L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA. Un altro dei nodi tematici di BilBOlbul 2013 è l’attenzione alle età dell’infanzia e dell’adolescenza, ai traumi, alle perdite e alle conquiste del crescere. Tra gli autori che raccontano questi momenti di passaggio ci sono Aisha Franz, che in Alien affronta la scoperta di sé e della sessualità, Michelangelo Setola, con il racconto di una dimensione quotidiana e provinciale, e l'austriaca Ulli Lust, autrice di Troppo non è mai abbastanza, in cui ripercorre un viaggio in Italia, esperienza traumatica e fondativa di iniziazione all'età adulta.

3.IL FUMETTO E IL WEB. Terzo argomento chiave che verrà affrontato in questa edizione saranno le relazioni dei fumettisti con il web, una nuova possibilità di diffondere la propria opera (anche attraverso la pubblicazione on-line) e come concreta opportunità di sperimentare nuove forme di narrazione. Questo tema verrà discusso insieme a Sam Alden, Ulli Lust, Makkox e molti altri autori.

© Vittorio Giardino

Protagonista della VII edizione di BilBOlbul è Vittorio Giardino, autore bolognese affermato in tutto il mondo a cui è dedicata la mostra antologica La quinta verità al (Museo Civico Archeologico, 22 febbraio – 1 aprile; inaugurazione 21 febbraio h 19.00. Prossimi incontri con l'autore 23 febbraio h 18 Cinema Lumière). Giardino ha percorso trent'anni di fumetto europeo seguendo una via personale e indipendente dalle mode, ed è oggi uno dei maestri indiscussi della letteratura disegnata. I suoi libri, pubblicati in tutta Europa, in Cina, Giappone, Brasile, Argentina e Stati Uniti, testimoniano lo straordinario successo che hanno conosciuto i protagonisti dei suoi racconti: da Sam Pezzo – antieroe hard boiled che si muove in una città che sovrappone la metropoli del noir americano alla Bologna dei primi anni 80 – a Max Fridman – spia che attraversa l’Europa sull'orlo del secondo conflitto mondiale – fino a Jonas Fink – giovane ebreo nella Cecoslovacchia comunista  del dopoguerra. Le vicende dei personaggi di Giardino si intrecciano con la Storia, attraversando alcuni momenti cruciali del Novecento.  
Nei giorni del festival verrà organizzata al Cinema Lumière, in collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna, una rassegna cinematografica dedicata a Vittorio Giardino che proporrà una selezione dei titoli che hanno ispirato i suoi romanzi a fumetti. 
In uscita per il festivalAA. VVVittorio Giardino. La quinta veritàComma 22, 2013.
© Vittorio Giardino

Vittorio Giardino nasce a Bologna nel 1946. Ingegnere elettronico fino ai trent’anni, nel 1978 decide di voltare pagina dedicandosi al fumetto. I suoi lavori appaiono inizialmente sul supplemento della rivista “Città Futura”. Nel 1979 pubblica la prima storia del detective Sam Pezzo mentre nel 1982 esce Rapsodia Ungherese, storia in cui debutta Max Fridman e che procura a Giardino la consacrazione internazionale e i primi importanti premi, tra cui lo “Yellow Kid” al Lucca Comics. A partire dal 1986 realizza diverse storie brevi per giornali e periodici d'attualità, come “Il Messaggero”, “l'Espresso” e “la Repubblica”, raccolte poi in Vacanze fatali. Nel 1991 comincia a lavorare a un altro personaggio, Jonas Fink, che vede la luce sulle pagine della rivista “Il Grifo”. Con i due volumi di questo nuovo racconto riceve il premio “Alph-Art” al Festival di Angoulême e l'“Harvey Awards” al Festival di San Diego. Nel 1999 ritorna al personaggio di Max Fridman con No pasarán, una storia sulla guerra civile spagnola in tre volumi (Lizard, 2000, 2002, 2008). 

© Lorenzo Mattotti
Oltremai di Lorenzo Mattotti (Pinacoteca Nazionale, 22 febbraio - 7 aprile; inaugurazione 22 febbraio h 19.00. Incontro con l'autore, 23 febbraio h 20.15 Cinema Lumière), esposizione di cinquanta tavole originali e inedite del grande e poliedrico artista, condurrà i visitatori in una dimensione onirica popolata da creature dai contorni sfuggenti. “Un universo fiabesco senza riferimenti precisi a storie esistenti, un racconto per immagini molto personale, dove la luce ed il buio vestono un ruolo da protagonisti” – come spiega lo stesso Mattotti – “Ho incominciato a creare immagini narrative evocandole sul momento, lavorando con pennelli e inchiostro di china direttamente sulla carta, senza schizzi o altre mediazioni. “Oltremai” m’è sembrata subito la parola che riassumesse perfettamente il luogo mentale dove possono vivere queste immagini: oltremai il reale… oltremai il mondo… oltremai noi stessi…”. 
In uscita per il festival: Lorenzo Mattotti, Oltremai, Logos Edizioni, 2013.
© Lorenzo Mattotti
Lorenzo Mattotti nasce nel 1954. Esordisce alla fine degli anni 70 come autore di fumetti e nei primi anni 80 fonda con altri disegnatori il gruppo Valvoline. Nel 1984 realizza Fuochi, che, accolto come un evento nel mondo del fumetto, vince importanti premi internazionali. Con Il Signor Spartaco, L’uomo alla finestra, Stigmate, Linea fragile, Jekyll & Hyde, Il rumore della brina e molti altri libri fino ad Angkor, il lavoro di Mattotti si è evoluto secondo una costante di grande coerenza, ma nel segno eclettico di chi sceglie sempre di cimentarsi nel nuovo. Oggi i suoi libri sono tradotti in tutto il mondo. Pubblica su quotidiani e riviste come “The New Yorker”, “Le Monde”, “Das Magazin”, “Suddeutsche Zeitung”, “Nouvel Observateur”, “Il Corriere della Sera”. 

© Jason
Considerato uno degli autori di punta della scena scandinava, Jason si è fatto conoscere a livello internazionale attraverso storie in cui reale e surreale si fondono in modo perfetto, dando vita a mondi narrativi inediti. I suoi racconti, abbandonato lo stile realista degli esordi, sono popolati da animali antropomorfi, cani, paperi, conigli dallo sguardo totalmente inespressivo, resi attraverso un tratto essenziale e grafico. Il silenzio domina la pagina con dialoghi assenti o ridotti al minimo. La straordinaria capacità di Jason sta proprio in questo procedere per sottrazione, nella ricerca di una sintesi estrema – nel segno come nella narrazione – che lascia emergere un sottotesto emotivo che lentamente si appropria del lettore. Attraverso questa disarmante semplicità espressiva Jason rende la ricchezza di temi come la solitudine, la morte, l'infanzia, l'amore, spesso appiattiti in rappresentazioni univoche, che nei suoi racconti ritrovano tutta la loro irrisolta complessità.  L’ironia surreale di Non puoi arrivarci da qui, I Killed Adolf Hitler o di The Last Musketeer si fa più cupa in Ehi, aspetta..., sicuramente uno dei suoi lavori più riusciti, e in Sshhhh!, in cui ritroviamo quella malinconia tipica di certi film noir e del cinema di Kaurismaki. La mostra Tutto sarebbe stato lo stesso  (Museo internazionale e biblioteca della Musica, 22 febbraio – 1 aprile; inaugurazione 23 febbraio h 14,00. Incontro con l'autore 22 febbraio h 20.00 Cinema Lumière), invita i visitatori a immergersi nell'universo di Jason, in un percorso che si snoda tra gli scenari più ricorrenti delle sue storie mostrando una quotidianità in cui trovano spazio incredibili invenzioni narrative.
© Jason
Jason (John Arne Sæterøy) nasce nel 1965 a Molde, in Norvegia. Comincia a pubblicare i suoi fumetti nel 1981 sulla rivista “Konk”. Nel 1995 esce la sua prima graphic novel Lomma full av regn. Vince due volte il premio “Sproing” per il miglior fumetto norvegese, nel 1995 e nel 2000. Tre sono invece i premi “Eisner” che gli vengono assegnati dal 2007 al 2009 per la miglior opera straniera pubblicata negli Stati Uniti, grazie ai libri The Left Bank Gang, I Killed Adolf Hitler e The Last Musketeer, tutti editi da Fantagraphics Books.Le storie raccolte nel volume Low Moon (Fantagraphics Books, 2009) escono a puntate sul “Sunday Magazine” del “New York Times”. Nel 2012 conquista gli Stati Uniti con la raccolta Athos in America. In Italia Black Velvet Editrice ha pubblicato Ehi, aspetta… (2003), Sshhhh! (2004) e Non puoi arrivarci da qui (2006).


Le illustrazioni di Henning Wagenbreth, The Wagenbreth Illustration Plant (Squadro Stamperia Galleria d'arte, 22 febbraio - 30 marzo; inaugurazione 23 febbraio H 20.00. Incontri con l'autore: 22 febbraio h 15.00 Scuola di lettere e beni culturali - Aula 3 (via Zamboni 38) e 23 febbraio h 11.00 Libreria Feltrinelli Ravegnana) considerato tra i più interessanti e originali disegnatori europei, hanno fatto scuola. I colori accesi, spesso fluorescenti, le linee precise e squadrate che creano disegni di fortissimo impatto visivo e la grande cura nella stampa lo hanno reso uno dei protagonisti del fumetto d’avanguardia tedesco.
© Henning Wagenbreth
Come per Atak, Anke Feuchtenberger, Holger Fickelscherer e molti altri, è stato il contatto con “RAW”, la rivista di Art Spiegelman, ad avvicinarlo al fumetto. Artisti del calibro di Mark Beyer, Rory Hayes, Jeunet e Caro, che hanno iniziato a disegnare all’interno del movimento punk, hanno avuto un’influenza decisiva sullo stile di Wagenbreth. La sua forza sta nella capacità di accostare l’espressività dell’underground con l’arte dell’illustrazione dell’Europa dell’est, l’incisione su legno di Frans Masereel e la grafica digitale. Wagenbreth riesce a raccontare la società contemporanea attraverso uno sguardo critico e una rielaborazione creativa estremamente originale. Come nel libro Cry For Help, in cui attraverso il fenomeno della criminalità digitale e delle mail truffa fa emergere i più diffusi cliché della mentalità occidentale. Tra le sue opere, Der Polarforscher (1995), raccolta illustrata dei racconti di T. C. Boyle, Das Geheimnis der Insel St. Helena (2002), storia fantastica sulla morte di Napoleone, e Mond und Morgenstern (1999), premiato come il “libro più bello del mondo”. Per BilBOlbul l'autore berlinese ha creato una serie di lavori serigrafici.
Robert Louis Stevenson/Henning Wagenbreth,
Il pirata e il farmacista
,
© orecchio acerbo, Roma, 2013
Henning Wagenbreth nasce nel 1962 a Eberswalde. Dal 1982 al 1987 studia graphic design alla Kunsthochschule a Berlino Est, che gli fornisce una solida educazione tecnica. Dopo la caduta del Muro entra a far parte del collettivo “PGH Glühende Zukunft” (cooperativa di produzione dell’artigianato futuro radioso). Nel 2008 viene selezionato dal Ministero delle Finanze tedesco per disegnare una serie di francobolli poi messi in produzione. Dopo un paio d’anni trascorsi a Parigi, nel 1994 torna a Berlino dove insegna Visual Communication alla prestigiosa Universität der Künste. Ha illustrato per orecchio acerbo 1989. Dieci storie per attraversare i muri (2009). In uscita per il festival: R.L. Stevenson/Henning Wagenbreth, Il pirata e il farmacista, orecchio acerbo, 2013.

© Gabriella Giandelli
L’ultimo libro di Gabriella Giandelli (LontanoCanicola Edizioni2013 qui il book trailer), in uscita per il festival, è una storia profonda che indaga la solitudine del protagonista, Cosimo, unico abitante di un pianeta senza nome. Una miscela d’immagini del nostro presente fluisce dal passato attraverso una misteriosa porta del tempo. Lo spazio, il senso dell’esistenza, il dolore trovano espressione nel conflitto tra ciò che è reale e ciò che è solo immaginato. 
L’esposizione alla galleria D406 di Modena (3 - 31 marzo; inaugurazione 2 marzo h 18.00. Incontro con l'autrice 24 febbraio h 16.30 Libreria IBS di Bologna) presenta le tavole originali del libro, in cui l’autrice fonde grazia ed eleganza estetica a una vicenda che non potrà che far riflettere.
La solitudine e la fragilità di Cosimo, come di altri personaggi della Giandelli, emergono attraverso una narrazione in cui ogni cosa sembra avvolta da sottile aurea di malinconia, da un’inquietudine appena accennata. Anche il disegno, netto e rigoroso, sintetizza questa sospensione tra realtà e invenzione, tra quotidianità e poesia, mostrando il mondo che ci circonda sotto una luce nuova.
© Gabriella Giandelli
Gabriella Giandelli nasce nel 1963 a Milano, dove vive e lavora. Inizia a pubblicare fumetti nel 1984 con la sceneggiatrice Lilia Ambrosi. Silent Blanket (Editions du Seuil) e Hanno aspettato un po’ poi se ne sono andate (Mano Edizioni) la vedono autrice anche dei testi. Per Coconino Press, oltre alla serie Interiorae, pubblica il graphic novel Sotto le foglie. Le sue illustrazioni sono apparse su numerose riviste, tra cui “Alter Alter”, “Frigidaire”, “Strapazin”, “L’Echo des Savanes”, “Nova Express”. Collabora con quotidiani, settimanali e case editrici tra cui “la Repubblica”, “Il Manifesto”, “Il Sole 24 Ore”, “Internazionale”, Feltrinelli, Einaudi, Seuil, minimumfax, Condè Nast e MondadoriDa qualche anno si occupa di illustrazioni per l’infanzia. Per l’editore Mondadori ha creato il personaggio Milo, un piccolo coniglio protagonista di libri illustrati e di recente anche di una serie animata in programmazione su Rai 3 e France 5. Come designer ha disegnato tappeti e tessuti per Alchimia e Memphis e oggetti per Alessi e Swatch.


Tra gli autori più promettenti del panorama internazionale presenti a BilBOlbul con una propria esposizione, Berliac, erede dell’historietas argentina ancora poco conosciuto nel nostro paese (Playground, Ram Hotel, 22 febbraio – 28 marzo; inaugurazione 23 febbraio h 19.00), Aisha Franz, che ha esordito con una storia tutta al femminile già tradotta in Italia e in Francia (Lucky you!, nuovo spazio ZOO, Strada Maggiore n. 50, 22 febbraio - 28 marzo; inaugurazione 22 febbraio h 19.30, inaugurazione 21 febbraio h 17.00), l’illustratrice Tomi Um (Che farò senza, Elastico Studio, 22 febbraio – 13 marzo; inaugurazione 21 febbraio h 17.00), il giovanissimo artista Sam Alden (Gingerland, Elastico, 21 febbraio – 2 marzo) e Sharmila Banerjee (Human Nature, Inuit Bookshop, 21 febbraio – 20 marzo).

Anche quest’edizione del festival vuole fotografare la vivacità della scena fumettistica italiana mostrando il lavoro di disegnatori affermati e di future promesse. Con Beta del duo Vanzella-Genovese (Rizoma Architetture, 22 febbraio – 22 marzo; inaugurazione 23 febbraio h 19.30) si ripercorre un immaginario formatosi sulle serie robotiche giapponesi attraverso l’esposizione delle tavole originali del fumetto e gli studi per il disegno dei robot giganti protagonisti del racconto.
Un’altra mostra da non perdere è 
Dormire nel fango dedicata a Michelangelo Setola (Spazio, 22 febbraio – 29 marzo; inaugurazione 23 febbraio h 16.00), autore insieme a Edo Chieregato di una raccolta di racconti che mette al centro la marginalità e le relazioni umane.
L’attenzione di BilBOlbul per i giovani autori viene confermata anche dalla presentazione delle opere selezionate per i concorsi Flashfumetto (Noi e gli altri Biblioteca Salaborsa – Auditorium, 21 febbraio – 3 marzo; premiazione e incontri 21 febbraio h 12.30), quest’anno incentrato sulla relazione con l’altro, e Coop for Words (Libreria.coop Ambasciatori, 22 febbraio – 3 marzo; inaugurazione 22 febbraio h 15.00).
Il festival dà spazio alle mostre di fumettisti e disegnatori emergenti, tra cui quella del romagnolo Andrea Zoli, vincitore del concorso “Komikazen” con un graphic novel sugli ultras (Il mio nome è ultras, Libreria Feltrinelli Ravegnana, 15 febbraio – 9 marzo), di Silvia Rocchi, che espone le tavole del suo libro d’esordio dedicato alla poetessa Alda Merini (Ci sono notti che non accadono mai, Zoo, 22 febbraio – 28 marzo; inaugurazione h 19.30).
Diciotto artisti - Luca Caimmi, Mara Cerri, Cyop&Kaf, Anna Deflorian , DEM , Anton Engel, Lilli Gärtner, Magda Guidi, Eva Montanari, Marino Neri, Guido Pigni, Cristina Portolano, Beatrice Pucci, Sylvie Ringer, Marco Smacchia, Alice Socal , Marco Tabilio e Luca Vagnini - invece sono coinvolti nel progetto "Peso alle Immagini", che intende creare una commistione tra il disegno contemporaneo e la centenaria tradizione della ceramica salernitana (L.UN.A. Lab Store, 22 febbraio – 9 marzo; inaugurazione 22 febbraio h 15.30
).
Anche quest’anno il festival ha invitato giovani autori e curatori a mandare le proprie proposte espositive per la programmazione “Attorno al festival”, che in gran parte ha anticipato l'apertura del festival. La sezione “Attorno al festival” si inserisce nel percorso di promozione di giovani autori (come Nicolò Pellizzon, Emiliano Ponzi, Marta Iorio), ma vuole anche dare visibilità ad autoproduzioni (Delebile, Lok, Amenità, Remake) e progetti nati sul web (Laura Scarpa, Lorena Canottiere). 

Quest’anno si festeggiano i dieci anni del Corso di Fumetto e Illustrazione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, l’unica a offrire un simile percorso di studi in Italia. Per celebrare questo anniversario BilBOlbul ospita una mostra che presenta i lavori di una trentina di giovani autori che hanno studiato all’Accademia (I primi dieci. Fumetto e illustrazione all’Accademia di Bologna, Accademia di Belle Arti di Bologna, 22 febbraio – 16 marzo). 
L’inaugurazione della mostra (22 febbraio h 13.00) è preceduta dall’incontro La prima volta che…, a cui parteciperanno Gabriele Peddes, Simone Cortesi, Silvia Rocchi, Flavia Biondi e gli editori BeccoGiallo, Black Velvet, Renbooks. Un confronto tra alcuni degli autori diplomati all’Accademia e gli editori che hanno scelto di sostenerne il lavoro (Accademia di Belle Arti di Bologna, 22 febbraio h 11.30).

Da sempre, poi, BilBOlbul promuove il dialogo tra il fumetto e le altre arti, come l'illustrazione, la narrativa, il cinema, il teatro e la musica. La contaminazione tra linguaggi è trasversale a tutta la manifestazione e viene stimolata attraverso il coinvolgimento di registi, scrittori e artisti, le proiezioni e gli incontri realizzati in collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna, le performance che mixano parole, musica e disegno. 
Quest’anno la rassegna cinematografica curata da Sergio Fant al Cinema Lumière guarda a Oriente, e in particolare al Giappone e ai maestri del manga, con il film d’animazione Tatsumi (di Eric Khoo, Singapore, 2011; 23 febbraio h 22.15, 24 febbraio h 21.00), celebrazione della vita e dell'opera del maestro del fumetto giapponese Yoshihiro Tatsumi, e con Ninja Bugei-Cho (di Nagisa Oshima, Giappone, 1967; 24 febbraio h 18.00), che Oshima, regista di culto recentemente scomparso, ha dedicato al capolavoro Ninja Bugeichô Kagemaru Den (L’apprendistato militare di un ninja. La leggenda di Kagemaru) del mangaka Sanpei Shirato. L’animazione è ancora protagonista con i poetici cortometraggi della giovane regista sud coreana Jung Yumi (My Small Doll House, 2006; Dust Kid, 2009; Math Test, 2010; Love Games, 2012; 21 febbraio h 22.15). In programma anche il documentario Cartoon College (di Josh Melrod e Tara Wray, USA, 2012; 21 febbraio h 22.15), dedicato alla prestigiosa scuola di fumetto "Center for Cartoon Studies". Il film, attraverso interviste a studenti e insegnati – tra cui spiccano figure del calibro di Chris Ware, Art Spiegelman e Charles Burns – viene raccontato il mondo del fumetto indipendente americano.

Nell’ambito della rassegna cinematografica La quinta verità curata da Vittorio Giardino l’autore bolognese ha selezionato quattro classici del cinema che hanno influenzato il suo immaginario: Il porto delle nebbie di Marcel Carné (19 febbraio h 18.00), Assassinio di un allibratore cinese di John Cassavetes (21 febbraio h 20.00), Quarto potere di Orson Welles (22 febbraio h 17.45) e Il terzo uomo di Carol Reed (22 febbraio h 22.15). 

Un’altra delle novità di questa edizione è il ciclo di incontri "I film della mia vita": tre appuntamenti in cui alcuni autori del festival si racconteranno attraverso i film che hanno contribuito a definire il loro percorso artistico. I protagonisti di questi tre incontri che si terranno al Cinema Lumière sono: Jason (22 febbraio h 20.00), Vittorio Giardino (23 febbraio h 18.00) e Lorenzo Mattotti (23 febbraio h 20.15).

Quest’anno BilBOlbul si apre al teatro, presente con due delle più grandi figure della scena italiana: Chiara Guidi della Socìetas Raffaello Sanzio ed Ermanna Montanari del Teatro delle Albe, per la prima volta insieme nello spettacolo Poco lontano da qui, in cartellone al DOM La Cupola del Pilastro, nell'ambito di BilBOlbul. Un’opera che parte dalle suggestioni dei Quaderni russi di Igort e si sviluppa attorno a tre intense lettere di Rosa Luxemburg, XY e Karl Kraus. (21,22,23 febbraio h 21.30, DOM La Cupola del Pilastro).

Infine, uno degli obiettivi di BilBOlbul è sostenere nuove produzioni nell’ambito del fumetto e del disegno contemporaneo, invitando gli autori a confrontarsi con esperienze inedite. Quest’anno è stato chiesto all’artista visiva e disegnatrice Allegra Corbo di realizzare un progetto installativo appositamente per il festival. Da questa proposta nasce Il Tempio (VID – Visual Institute of Developmental Sciences, 21 – 24 febbraio).

Un’altra iniziativa esclusiva è la “camera d’artista”, che ogni anno viene affidata a un ospite diverso. Per il 2013 sarà Alessandro Baronciani, affermato e versatile autore, a lavorare in una delle stanze dell’albergo Al Cappello Rosso

BilBOlbul fa parte della Rete dei Festival del Contemporaneo di Bologna.

INFO
Hamelin Associazione Culturale
www.bilbolbul.net  info@bilbolbul.net 
 T. +39 051 233401

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