lunedì 18 marzo 2013

BCBF 2013. I VINCITORI DEL BOLOGNARAGAZZI AWARD 2013

Sono stati proclamati, solo da qualche giorno, i vincitori del BolognaRagazzi Award che da anni premia i libri migliori dal punto di vista del progetto grafico-editoriale distinti in quattro categorie: Fiction (Sezione dedicata a opere di fantasia, libri di storie o favole illustrati), Non Fiction (Sezione dedicata a pubblicazioni a carattere informativo, concernenti ogni area del sapere, scienza, storia, arte, musica, biografie, attualità, utili all’apprendimento), New Horizons (Premio speciale riservato all’editoria dei Paesi Arabi, dell’America Latina, dell’Asia e dell’Africa, che offre spunti di grande innovazione) e Opera Prima (Sezione dedicata alle opere di autori esordienti. A partire dal 2012, alle sezioni del premio si è aggiunta una nuova categoria nata dalla collaborazione con la Children’s Technology Review (USA) che si rivolge agli editori e sviluppatori di app indirizzate a bambini e ragazzi dai 2 ai 15 anni. Membri della giuria internazionale di esperti di questa edizione del BRAW, che "seleziona i migliori progetti editoriali considerandone gli elementi tecnici, il merito artistico, e l’equilibrio tra testo e immagine", oltre dallo storico Presidente Antonio Faeti, sono stati Carla Poesio, Paola Vassalli e Beppe Chia. Ed ecco i premi assegnati, i loro prolungamenti fuori dalla manifestazione e gli intrecci con il nostro mercato editoriale.


SEZIONE FICTION - VINCITORE

 Iwona Chmielewska,
Eyes,
Changbi Publishers, Paju-si, 

Republic of Korea

LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA
Con Eyes di Iwona Chmielewska, il lettore è posto di fronte a una dimensione fruitiva, perché deve accettare lo stupore come termine di conoscenza, ma anche lasciarsi catturare dalla necessità impellente di indagare. Si offrono particolari, frammenti, squarci di vita, oggetti, animali, ma non si rivela il codice visivo che li tiene uniti. Così il libro induce alla riflessione, spinge a meditare, suscita confronti e definisce accostamenti. Ma intende soprattutto stabilire una connessione inalienabile e predeterminata tra lo sguardo e la meditazione, tra lo sorpresa di una nuova capacità di guardare e la dolcezza di una serena condizione conoscitiva. Un libro molto nuovo, pervaso da eleganze che scaturiscono dalla sperimentazione di coraggiose riflessioni, ma anche un libro aurorale, lieve, deciso a sollecitare lo sguardo per accarezzare l’anima, pronto a candidarsi come il testo di una humanitas diversa, più intensa e più audace.

Iwona Chmielewska, scrittrice, disegnatrice, illustratrice e docente universataria di origine polacca, ha studiato grafica a Thorn, dove vive tuttora, e ha iniziato a illustrare libri per bambini nel 1990 ma il punto di svolta nella sua carriera come illustratore è avvenuto nel 2003 quando ha incontrato l'esperto coreano di libri per l'infanzia Jiwone Lee alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna. La loro collaborazione ha portato alla pubblicazione di 18 libri di successo tutti pubblicati da case editrici della Corea del Sud. I suoi libri si caratterizzano per l'uso di sempre diversi di stili illustrativi che, nelle sue parole, le consentono «di creare immagini indefinite capaci di esistere indipendentemente dai testi, pensate per essere soggette a interpretazione, in modo che chiunque possa trovare quello che cerca al loro». 
Le sue illustrazioni sono state esposte a Roma, Seoul, Tokyo e Varsavia, tra l'altro, e hanno vinto numerosi premi, tra cui il Golden Apple alla Biennale di Illustra
zione di Bratislava (nel 2007 con il libro The alphabet-book Thinking ABC) e il BolognaRagazzi Award (nel 2011, nella sezione Non-Fiction, con il libro A House of the mind: Maum con testo di Kim Hee-Kyung).
Un altro suo titolo, a mio avviso da non perdere, è Pamiętnika Blumki (Wydawnictwo Media Rodzina, 2011) che trovate anche con il titolo Blumkas Tagebuch nell'edizione del 2011 della casa editrice tedesca Gimpel Verlag e con il titolo Le Journale de Blumka nell'edizione di Rue di Monde del 2012.

Iwona Chmielewska/Jiwone Lee,
Tha alphabeth-bookThinking ABC,
Nonjang, Republic of Korea, 2006


Kim Hee-Kyung/Iwona Chmielewska,
A House of Mind: Maum,

Changbi Publishers, Paju-si, 
Republic ok Korea, 2010

Iwona Chmielewska,
Pamietnik Blumki,
Wydawnictwo Media Rodzina,
Poznan, 2011

***Dove puoi trovarlo in fiera:

Changbi Publishers
Repubblica di Corea
Pad. 29 Stand A/2 - A/3



SEZIONE FICTION - MENZIONE



Renate Raecke/Stefanie Harjes,
Von Meerjungfrauen, Kapitänen & fliegenden Fischen,
Boje Verlag, Cologne, Germany, 2012

LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA
Di Von Meerjungfrauen, Kapitänen & fliegenden Fischen si accolgono i contrasti, le differenze, le opposizioni, i codici in aperta lotta fra loro, le citazioni molto azzardate. Ma, soprattutto attraverso una devozione calligrafica rivolta alla civiltà della scrittura, le pagine propongono di accogliere con nuovo fervore quel passato sapiente di segni, contorni, alfabeti, tratteggi che ognuno di noi pone all’inizio del suo atteggiamento verso il conoscere. Questo incontenibile universo di segni rappresenta un doppio, luminoso omaggio a Gutenberg e a Comenio, perché spinge ad amare l’immensa officina della tipografia ma vuole anche conclamare il valore dell’interpretazione. Così, dal piacere dello sguardo all’impegno dell’ermeneutica, si attraversano stili, si riscoprono tendenze, si rivedono passioni, si incontrano riconoscibili figure. E il libro appare devoto nei confronti della civiltà di cui fa parte.


Renate Raecke/Stefanie Harjes,
Von Meerjungfrauen, Kapitänen & fliegenden Fischen,
Boje Verlag, Cologne, Germany, 2012


Renate Raecke/Stefanie Harjes,
Von Meerjungfrauen, Kapitänen & fliegenden Fischen,
Boje Verlag, Cologne, Germany, 2012


Renate Raecke/Stefanie Harjes,
Von Meerjungfrauen, Kapitänen & fliegenden Fischen,
Boje Verlag, Cologne, Germany, 2012

Stefanie Harjes è nata nel 1967 a Brema, ha studiato illustrazione e pittura presso il College of Design di Amburgo e Praga. Lavora come illustratore freelance, in particolare per il libro e editori di riviste dal 2007 e insegna illustrazione presso l'Università di Amburgo. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per il suo lavoro, tra cui il Premio di Stato austriaco per la illustrazione e il premio per uno dei libri più belli della Germania.

Von Meerjungfrauen, Kapitänen & fliegenden Fischen invita il lettore a compiere un viaggio attraverso i mari, laghi e fiumi accompagnato dalla guida della letteratura. Storie e poesie raccontano di sirene magiche e capitani coraggiosi, di baciare trichechi e pesci volanti, di minuscole goccia di pioggia e fragorose onde che si infrangono. E mostrano come la letteratura può avere molte voci, entusiaste e drammatiche, allegre, stravaganti, tragiche e divertenti, a volte intense e a vote senza senso.
Con testi di Heinz Erhardt, Ursula Woelfel, Otfried Preussler Kruss James, Kenneth Grahame, Mark Twain, Giuseppe Guggenmos, Mascha Kaléko, dei fratelli Grimm, Johann Wolfgang von Goethe, Heine, Michael Ende, Kurt Schwitters, John Steinbeck, Heinz Janisch, Pearl S. Buck, AA Milne, tra gli altri.


***Dove puoi trovarlo in fiera:

Boje Verlag
Germania
Pad. 30 Stand C/36


SEZIONE FICTION - MENZIONE


Mark Twain/ATAK,
L'Étranger Mystérieux,

Albin Michel Jeunesse
Paris, France, 2012
LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA

Con L’étranger mystérieux di Mark Twain, ATAK fa nuovamente risplendere la fascinosa potenza del suo stile che vive di una propria ineludibile caratterizzazione. Brandelli di colore, volute sinuose, sottolineature aspre, tocchi improvvisi di luce si confondono entro una dimensione coerente che ripercorre le contrade rischiose dell’espressionismo però non disdegnando certe eleganze perfino accentuate e puramente ornamentali. Si tratta di un genuino commento, dove l’acre violenza del narratore è benissimo accompagnata da questo universo di figure, riassuntive e nuove proprio perché così colte da apparire scaturite da un orizzonte bibliotecario. Il modo di illustrare che è proprio di ATAK, sente profondamente i suoni, le voci, le bizzarrie, le stranezze di un tessuto narrativo assolutamente sconcertante. La scelta delle pagine di Twain tiene conto di una visione del mondo che è pervasa dai suoi stessi umori, che si nutre di un colorismo micidiale, che deforma o intenerisce a proprio piacere. Goyesco fino al punto di creare tanti capricci, ATAK si farebbe ammirare da Tom e da Joe l’indiano.

Mark Twain/ATAK,
L'Étranger Mystérieux,
Albin Michel Jeunesse
Paris, France, 2012

Mark Twain/ATAK,
L'Étranger Mystérieux,
Albin Michel Jeunesse
Paris, France, 2012

Mark Twain/ATAK,
L'Étranger Mystérieux,
Albin Michel Jeunesse
Paris, France, 2012

Illustratore, fumettista, graphic designer e giornalista, Atak è considerato uno dei più brillanti esponenti della scena dell’arte contemporanea berlinese. Fortemente attratto dalla cultura pop americana, con le sue incursioni nel mondo della pubblicità, del cinema e dei supereroi, Atak si distingue per la sua capacità di mantenere uno stile originale e bizzarro nelle sue diverse sperimentazioni linguistiche attraverso il disegno.
Atak, pseudonimo di Georg Barber, nasce a Francoforte nel 1967. Il nome d’arte con cui firma tutte le sue opere rappresenta un mix tra “Art” e “Attacke”. Cresciuto nell’ambiente alternativo della musica punk e del fumetto underground di Berlino Est, studia alla Visual Communications alla Hochschule für Künste di Berlino. Nel 1989 è tra i fondatori del gruppo di fumettisti “Renate” e dell’omonima rivista e, nel 1992, pubblica la sua prima graphic novel. Nel 1997 dà vita alla serie “Wondertüte”, di cui sono usciti otto titoli, tutti pubblicati da Reprodukt. Dopo alcune tappe come docente ad Amburgo, Gent (Belgio) e Offenbach, attualmente insegna illustrazione alla Hochschule für Kunst und Design Halle di Berlino. Dal 2002 si occupa della rubrica “Zeitzeichner” sulla rivista tedesca “Das Magazin“, in cui presenta mensilmente illustratori e fumettisti della scena internazionale. Il suo primo libro pubblicato in Italia è Mondo Matto (2010, Orecchio Acerbo).

N.44 The Misteryous Stranger (N.44 Lo straniero misterioso) fu concepito nel 1898 e pubblicato postumo nel 1916. Il protagonista del romanzo di Twain, concepito in realtà come una fiaba, non è altro che una sorta di diavolo della visione popolare, lontano dall'immagine comune che possiamo avere di questa figura, che denuncia i vizi e le virtù dell'animo umano, le altezze e le derive che solo così Mark Twain ha saputo raccontare. 

***Dove puoi trovarlo in fiera:

Albin Michel Jeunesse
Francia
Pad. 30 Stand B/15


SEZIONE FICTION - MENZIONE


Martin Jarrie,
Rêveur de cartes,

Gallimard Jeunesse/Giboulées
Paris, France, 2012

LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA
Può apparire inesauribile, e forse lo è davvero, questo spazio donato da Martin Jarrie al suo Rêveur de cartes. Infatti gli infiniti pretesti che l’universo visivo offre alla civiltà delle figure, qui sono tanti da far supporre l’attività di un demiurgo che ha voluto utilizzare proprio tutto: carte da parati e carte da gioco, copertine di riviste e piante di città impossibili. In fondo, Jarre vuole ricordarci – e lo fa con appassionata sapienza – che noi tutti mescoliamo sempre i sogni a una specie di immenso abbecedario dove non devono esistere divieti, censure, nascondimenti. Sospesi tra sogno e sconcertante verità, le ciminiere e gli ex voto, le vetrine dei negozi e i sillabari, le quinte di un teatro di burattini e le locandine di un film dell’orrore alludono a un mondo non sempre ben considerato, forse perché esistono i ladri di sogni.

Martin Jarrie,
Rêveur de cartes,
Gallimard Jeunesse/Giboulées
Paris, France, 2012

Martin Jarrie,
Rêveur de cartes,
Gallimard Jeunesse/Giboulées
Paris, France, 2012

Martin Jarrie,
Rêveur de cartes,
Gallimard Jeunesse/Giboulées
Paris, France, 2012

Martin Jarrie, pittore e illustratore, vive e lavora a Parigi dal 1981. Dopo essersi dedicato al disegno documentaristico, ha cambiato il suo stile divenuto più pittorico influenzato dal surrealismo, dai primitivi e dell'arte contemporanea. Dal 1996 Lavora per l'editorie, per la stampa e la pubblicità in Francia ("Télérama", "Le Monde", "Libération", "Le Nouvel Observateur") e negli Stati Uniti ("New Yorker" e "Bloomberg Magazine", tra gli altri).
Le sue illustrazioni hanno ricevuto numerosi riconoscimenti da "Communication Arts" e la "Society of Illustrators". Nella pubblicità, Martin Jarrie lavorato per BNP, La Poste, Cetelem, Scholtes, Heidsieck, l'Ile de France (ha disegnato il manifesto per l'ambiente festival del cinema dal 2001) e il Festival del Cortometraggio di Clermont Ferrand, per cui ha disegnato il manifesto nel 2009. La sua passione per i dizionari e cataloghi lo ha portato a realizzare L’alphabet fabuleux (vincitore dei più bei libri in francese nel 2007) pubblicato nel  2007 da Gallimard.
Ha ricevuto nel 1997 il Gran Prix della Biennale Internazionale di Illustrazione di Bratislava. Nel 2011 Hyacinthe Et Rose (testo di François Morel), pubblicato Éditions Thierry Magnier, ha ricevuto una Menzione, nella sezione Fiction del BolognaRagazzi Award (in Italia è pubblicato con il titolo (chissà perché) Una storia d'amore. Due vite legate dai fiori da Salani, 2012).

Rêveur de cartes racconta per immagini i paesi che di cui nessun geografo ha mai parlato fino ad ora: il Principato di Octogonie, le grotte di Anamnézie, il giardino del Grand Huit, le isole Molles, e molti altri. Le Rêveur de cartes reinventa il mondo.


***Dove puoi trovarlo in fiera:

Gallimard Jeunesse 
Francia
Pad. 30 Stand A/17



SEZIONE NON FICTION - VINCITORE


Katy Couprie,
Dicionnaire fou du corps,
Éditions Thierry Magnier,
Paris, France, 2012

LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA
Questo Dictionnaire fou du corps di Katy Couprie ci rammenta, con scientifica erudizione, che in fondo è proprio il corpo, il nostro corpo, quel grande libro di avventure che siamo sempre ansiosi di leggere. Un fascinoso apparato di immagini che si vale soprattutto della contrapposizione fra gli stili che sono presenti con straordinarie, incontrollate versatilità. Così il libro ci dice quale è davvero la storia favolosa del nostro corpo, la favola ininterrotta della nostra anatomia. Incisioni, dipinti, acquerelli, tempere, inchiostri, matite: che cosa è davvero il nostro corpo? Il libro ci racconta che conoscerlo fu un viaggio, che comprenderlo è una irrinunciabile avventura. E, ospite dei musei, il museo-corpo è anche il contenitore di mille contraddizioni perché non si può mai dire che l’avventura sapienziale sia conclusa. E’ un rapporto davvero doppio, quello che abbiamo con questo grande libro: otteniamo informazioni precise, ma pensiamo ai sapienti che studiarono e decifrarono. Ma giochiamo, anche, con la grafica follia di tante nostre stranezze.

Katy Couprie,
Dicionnaire fou du corps,
Éditions Thierry Magnier,
Paris, France, 2012

Katy Couprie,
Dicionnaire fou du corps,
Éditions Thierry Magnier,
Paris, France, 2012

Katy Couprie,
Dicionnaire fou du corps,
Éditions Thierry Magnier,
Paris, France, 2012

L'addome della zigomatico Katy Couprie ci offre un'esplorazione senza limiti del corpo umano. I suoi testi, le definizioni sia divertente e poetico, a volte completamente pazzo, sono accompagnati da definizioni anatomiche reali e un lavoro eccezionale incisione per un approccio completamente nuovi organi, il sistema nervoso, i muscoli, le arterie, ma anche risate, adrenalina, bacio o tallone.! Illustrator-visivi tecniche è aumentato - vecchie incisioni deviato, disegni al tratto, foto in mezzitoni, ecc. - Per esplorare le varie sfaccettature del corpo e non solo, tutto ciò che ci rende umani. Con più livelli di gioco, quindi questo libro libro d'arte bello su come costruire una enciclopedia spostato inaspettatamente e dovrebbe diventare presto uno strumento indispensabile!

Katy Couprie è laureato presso l'Ecole Nationale des Arts Décoratifs di Parigi e al The Institute di Chicago. Pittrice, scrittrice, illustratrice e fotografa ha fondato il suo stile sull'uso di tecniche sempre diverse. Dal 1991 è entrata nel mondo dell'editoria per ragazzi perché per lei l'albo illustrato è un grande spazio di libertà e creazione. Katy Couprie ha reinventato gli imagier, in un continuo gioco di scambi e rimandi con Antonin Louchard.


***Dove puoi trovarlo in fiera:

Editions Thierry Magnier
Francia

Pad. 30 Stand A/11



SEZIONE NON FICTION - MENZIONE

W W W!!!
Guido Scarabottolo/Marta Sironi,
quadri, quadretti e animali,
collana "Pippo" - Piccola Pinacoteca Portatile,
Topipittori, Milano, 2012

Francesca Zoboli/Marta Sironi,
Dame e cavalieri,
collana "Pippo" - Piccola Pinacoteca Portatile,
Topipittori, Milano, 2012

LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA
Nella collana Piccola Pinacoteca Portatile si condensa l’autentica tradizione tutta italiana, da Corrado Ricci fino a noi, della ricerca attiva, sperimentale, fortemente conoscitiva in cui l’infanzia è posta in contatto con l’arte. Qui è delineato, con tante splendide occasioni, l’unico rapporto con l’arte che l’infanzia ama davvero: quello fortemente attivo che fonda il conoscere con il fare. Infiniti sono i suggerimenti che si offrono per creare un clima complessivo di “confidenza”: il rifacimento, l’indagine, la contaminazione, gli accostamenti non giudiziosi, le correlazioni ludiche, i giocosi contatti con le mille suggestioni. Nell’atelier qui delineato c’è l’arte, c’è la nostra memoria, c’è il nostro patrimonio. Ma ci sono soprattutto i giovanissimi cittadini di un paese in cui si deve conoscere per difendere, interpretare, per conservare. Cittadini molto attivi di questa non piccola pinacoteca che vive della loro stessa vita.

Guido Scarabottolo/Marta Sironi,
quadri, quadretti e animali,
collana "Pippo" - Piccola Pinacoteca Portatile,
Topipittori, Milano, 2012
Guido Scarabottolo/Marta Sironi,
quadri, quadretti e animali,
collana "Pippo" - Piccola Pinacoteca Portatile,
Topipittori, Milano, 2012
Guido Scarabottolo/Marta Sironi,
quadri, quadretti e animali,
collana "Pippo" - Piccola Pinacoteca Portatile,
Topipittori, Milano, 2012


Francesca Zoboli/Marta Sironi,
Dame e cavalieri,
collana "Pippo" - Piccola Pinacoteca Portatile,
Topipittori, Milano, 2012

Francesca Zoboli/Marta Sironi,
Dame e cavalieri,
collana "Pippo" - Piccola Pinacoteca Portatile,
Topipittori, Milano, 2012

Francesca Zoboli/Marta Sironi,
Dame e cavalieri,
collana "Pippo" - Piccola Pinacoteca Portatile,
Topipittori, Milano, 2012

Della collana PIPPO ho parlato qui in Gavroche (post del 14 dicembre 2012).


***Dove puoi trovarlo in fiera:

Topipittori
Italia
Pad. 29 Stand D/36


***In più:

Mercoledì 27, alle 17, alla libreria Giannino Stoppani, in piazza Maggiore, a Palazzo Re Enzo, Guido Scarabottolo, Francesca Zoboli e Marta Sironi dedicheranno Quadri quadretti e animali e Dame e cavalieri, della collana d'arte Pippo.



SEZIONE NON FICTION - MENZIONE


Dedier Cornille,
Toutes les maisons sont dans la nature,
Hélium Editions, Paris, France, 2012


LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA
In Toutes les maisons sont dans la nature c’è uno speciale lindore creativo che non nasce, semplicemente, dalla sobria pulizia geometrica di cui ogni pagina è pervasa. In realtà qui si gode davvero della pulita esposizione dei progetti, ci si appaga vedendo che l’uomo può essere, ad un tempo, il trasformatore frenetico di tutto ciò che esiste, ma anche il poeta del cemento cha sa dialogare con gli alberi. In queste tavole si propone uno stile che davvero prende coscienza dei diritti della percezione infantile. È la sobria chiarezza che domina tutto a dirci che non solo le cose ma tutta la vita, gli atti, i sentimenti dovrebbero essere così. Ecco, allora, il racconto speciale che haper protagonista solo la casa dell’uomo. È un racconto lineare perché è un racconto filosofico, è un romanzo di linee, pieni, vuoti. Ci sono anche gli alberi (o albori?), ci racconta questo libro nitidamente incantevole, ci sono le strade, i ponti, gli orizzonti, i parchi e i parcheggi. E c’è sempre l’uomo che trionfa.

Dedier Cornille,
Toutes les maisons sont dans la nature,
Hélium Editions, Paris, France, 2012

Dedier Cornille,
Toutes les maisons sont dans la nature,
Hélium Editions, Paris, France, 2012

Dedier Cornille,
Toutes les maisons sont dans la nature,
Hélium Editions, Paris, France, 2012

Didier Cornille è stato un allievo di Claude Courtecuisse e di Roger Tallon ma l'incontro fondamentale durante i suoi studi è stato quello con Ettore Sottsass a Milano, che ha ispirato poi tutto il suo lavoro.
Prima nominato professore di disegno presso la scuola di Belle Arti di Tunisi, poi a Tourcoing e dell'ISAA a Parigi, attualmente insegna all'Accademia di Belle Arti di Mans. Nel settore del design si occupa prevalentemente di creazione di elementi di arredo, e di lampade in particolare. I suoi libri sono editi da Hélium Editions.

In Toutes les maisons sont dans la nature, Didier Cornille racconta ai bambini le case di dieci grandi architetti del XX, con eleganza e fantasia.

***Dove puoi trovarlo in fiera:

Actes Sud Junior
Francia
Pad. 30 Stand A/11



SEZIONE NON FICTION - MENZIONE
Judith Nouvion/Florence Guiraud,
Dans mon panier,
Éditions De La Martinière Jeunesse,
Paris, France, 2012


LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA
In Dans mon panier si compie un autentico miracolo percettivo. Ritornano, in queste pagine, i frutti, le verdure, i prodotti del campo e dell’orto, ritornano colori, nitidi contorni, positive sfumature, chiare identità di tutto ciò che, da sempre, serve al nostro benessere. Ma, con le presenze così raffigurate, torna, ammiccante, la cara scuola dove queste presenze erano studiate e ancor più onorate. Senza averne l’aria, questo bel libro, questo lieto omaggio a Bodoni, è anche un proclama. È, infatti, contro la confusione, contro i pasticci, contro le approssimazioni, contro le incertezze. Sono collocati, frutti e verdure, sulla carta che amano di più, quella in uso un tempo nei mercati ortofrutticoli con la sua bella veste color ocra. E di loro viene fornita la carta d’identità, come se fossero brave persone che vanno e che vengono. Ogni pulita cucina è lieta di ospitare quelle presenze, nitide, sobrie, pulite e fortemente educative.

Judith Nouvion/Florence Guiraud,
Dans mon panier,
Éditions De La Martinière Jeunesse,
Paris, France, 2012

Florence Guiraud è una scrittrice e illustratrice di successo. I suoi libri sono pubblicati principalmente dalle case editrici Casterman e Éditions de La Martinière Jeunesse (Le Carnaval de la savane, Alphanimaux, Mon 1 000 mots, Les aventuriers de la plume magique, L’histoire de la girafe blanche qui voulait ressembler à une vraie girafe, Le mystère de la lune...) e i suoi albi per i piccoli sono pubblica da Seuil. In Italia, Dans mon panier è pubblicato da Gallucci Editore con il titolo I frutti della terra (2012).

Dans mon panier è un libro per imparare, in modo insolito, tutto su quaranta dei più comuni ortaggi e frutti che mangiamo abitualmente. 
Tutti noi abbiamo l'abitudine di comprare e mangiare frutta e verdura, ma sappiamo veramente come crescono, quando sono apparsi sui banchi del mercato e, soprattutto, si nascondono piccoli segreti? Lo sapevate, per esempio, che i carciofi sono sormontati da un grande fiore blu, e che ci sono circa 150 varietà di pomodori, o si potrebbe provare a fare il caviale di succo di limone?
Ogni pianta è presentata su una doppia pagina.
Nella pagina di sinistra è mostrato, attraverso la storia delle origini, aneddoti e illustrazioni poetiche e umoristiche, il tipo, le dimensioni e la raccolta della pianta in questione. Nella pagina di destra, invece, si può vedere il disegno della pianta da vicino e, sollevando un lembo, si possono scoprire tutti i tesori che contiene.

Judith Nouvion/Florence Guiraud,
I frutti della terra,
Gallucci Editore, Roma, 2012

***Dove puoi trovarlo in fiera:

De la Martinière Jeunesse
Francia
Pad. 30 Stand A/4


Carlo Gallucci Editore
Italia
Pad. 25 Stand A/15


SEZIONE NEW HORIZONS - VINCITORE




Alas y Raíces, Diccionario para armar,
El Colegio de México Conaculta,
Mexico City, Mexico

LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA
Nel Diccionario para armar si ritorna, sentitamente, alle origini di una reale dimensione enciclopedica dove i termini non sono elencati per via di necessità burocratiche ineludibili, ma appaiono come innumerevoli tessere di un mosaico che raffigura il sogno. Chi conosce le prime (vere) letture dei bambini sa che questo libro è stato richiesto, desiderato, bramato da tante generazioni. L’infanzia vive di questi soprassalti, apprende da queste contaminazioni. Ma ad ogni testo corrisponde una figura e le figure propongono il succedersi degli stili. Così una pinacoteca dell’anima affianca il repertorio delle parole. Il libro contiene un universo suo proprio, però è lieto di scandirne i movimenti costitutivi. Si comprende, così, che nessuno si negherebbe all’Avventura della conoscenza. Però le mappe offerte dovrebbero essere tutte di questo tipo, offrire il pretesto ai sogni, giocare con la sapienza. Nel labirinto ci si può anche perdere, sempre con gioia, però sempre con voglia di scoprire.

Testi a cura di Carmen Leñero, Francisco Hinojosa, Francisco Segovia, Igancio Padilla, Joaquín Díez-Canedo F., Luigi Amara, María Baranda, María García Esperón, Mónica Brozon, Richardo Chávez Castañeda, Ricardo Yáñez, Vivian Mansour.
Illustrazioni di Alejandro Magallanes, Diego Bianki, Fabricio Vanden Broeck, Isol, Israel Barrón, Ixchel Estrada, Joel Rendón, Magú, Manuel Monroy, Mariana Chiesa, Paloma Valdivia, Quetzal León, Trino
Coordinatori Miriam Martínez/ Luis Fernando Lara


***Dove puoi trovarlo in fiera:

El Colegio de Mexico-Conaculta
Messico
Pad. 29 Stand B/1


SEZIONE NEW HORIZONS - MENZIONE


Caterina Camastra/Héctor Veg/Julio Torres Lara,
Fiesta del agua. Sones y leyendas de Tixtla,
Ediciones El Naranjo, Mexico City, Mexico

LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA
In Fiestas del agua. Sones y leyéndas de Tixtla entriamo in un libro, certo, ma soprattutto entriamo in quel Museo dell’Uomo che tante civiltà hanno contribuito a creare. Dopo Gutenberg tutto cambiò, lo si è sempre saputo. Però questa nozione è piena di fraintendimenti che nelle pagine di questo libro vengono risolti e ricomposti. L’universo gutenberghiano, la Galassia Gutenberg, vivono delle suggestioni che qui sono presentate con garbo geniale. Il popolo voleva leggere, ma non si accontentava di ciò che gli altri livelli della scala sociale proponevano. Voleva uno spazio tutto suo, con i cantimbanchi, le fiere, i proverbi, i venditori di libri con i libri nei panieri. Questo libro prezioso ritorna alla Fata delle Briciole, alla Bambina dai Capelli Turchini, alla Regina di Saba. Dice che quando si sogna si impara, anche.
***Dove puoi trovarlo in fiera:

Ediciones El Naranjo
Messico
Pad. 29 Stand B/1


SEZIONE NEW HORIZONS - MENZIONE


Selezione testi a cura di Carlos Tejada e Miriam Martínez Garza,
illustrazioni di Manuel Monroy, 
Impresiones en negro,

Conaculta. Alas y Raíces, Mexico City, Mexico

LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA
Con Impresiones en negro si ripensa la bella enunciazione di Renoir: “Il nero è il re dei colori”. E, naturalmente, il pensiero va a tutti i neri che hanno “colorato” la nostra fantasia e, guarda un po’, colorito i nostri sogni. Il noir, per esempio, conteneva le avventure delle prime metropoli misteriose, c’erano signore “in nero”, e c’era Zorro con il nero cordiale delle sue mille avventure. Ora questo libro ci fa davvero capire come dobbiamo comportarci con il Nero. Dobbiamo ritrovare Renoir che metteva un tocco di nero sulle chiome bionde. Ma dobbiamo anche imparare a conoscerlo, questo sconosciuto. Ora il libro lo racconta e lo spiega.
***Dove puoi trovarlo in fiera:

El Colegio de Mexico-Conaculta
Messico
Pad. 29 Stand B/1



SEZIONE OPERA PRIMA - VINCITORE


Paul Thurlby,
Paul Thurlby's Alphabet,
Templar Publishing, Dorking, UK, 2011
LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA


Con il suo Paul Thurlby’s Alphabet, l’autore può davvero riportarci in quell’Alfabetiere in cui siamo stati da bambini. In primo luogo, dunque, c’è la carta, finemente quadrettata. Su di essa l’autore scandisce tutte le lettere con cui scriviamo e leggiamo, ma ci parla soprattutto del loro mondo perché è l’artefice, il proprietario, il demiurgo, il collezionista di tutto ciò che un alfabeto contiene davvero. Così Paul è lieto di accoglierci in questa geografia tipografica dove la balena ritrova il gufo e lo spazio è accogliente come il trapezio. Queste perfette fantasmagorie dicono davvero quale è la sostanza del sogno infantile, ci spiegano perché quando si apprende per la prima volta l’alfabeto ci si mette in viaggio, si va verso i luoghi contenuti nell’alfabetiere, che il bambino decifra come il libro dei veri segreti. Collocato dalla parte dei bambini, Paul è consapevole che senza le pagine a quadretti piccoli non si vedono le luci del Semaforo della vita.
Paul Thurlby,
Paul Thurlby's Alphabet,
Templar Publishing, Dorking, UK, 2011
Paul Thurlby,
Paul Thurlby's Alphabet,
Templar Publishing, Dorking, UK, 2011
Paul Thurlby,
Paul Thurlby's Alphabet,
Templar Publishing, Dorking, UK, 2011

Di Paul Thurlby's Alphabet ho parlato qui in Gavroche (post del 3 ottobre 2011).

***Dove puoi trovarlo in fiera:

Templar Publishing c/o Bonnier Publishing Ltd
Gran Bretagna
Pad. 25 Stand A/171



SEZIONE OPERA PRIMA - MENZIONE

n.b. il formato del libro è verticale.

Ho conosciuto Sunkyung Cho, la mattina del primo giorno della Fiera del libro per ragazzi del 2011. Ero tra i primi visitatori dello collettivo coreano, e rimasi colpita, come poi molti di quelli che hanno partecipato a quella edizione, da quei piccoli libri poetici che, se ricordo bene cinque o sei al massimo, erano nell'espositore davanti alla scrivania dove stava seduto Sunkyung Cho.
Era inevitabile fermarsi a parlare con lui, persona amabilissima, dopo averli visti. Da quel momento è stato un continuo vievai ad accompagnare al suo stand scrittori, illustratori, editori, giornalisti... a dire a tutti che dovevano assolutamente vedere quella che, per me, si presentava da subito come la novità di quella fiera.
Poi, ho invertito la rotta, e ho accompagnato Sunkyung Cho dagli editori. Tutti rimasero affascinati, nessuno però decise di pubblicare i suoi libri. Il perché dipenderà sicuramente da molte considerazioni editoriali che saranno state fatte in merito alle possibilità di realizzazione e di vendita dei suoi libri (rigorosamente senza parole al tempo) nel nostro Paese. Sunkyung Cho custodiva i suoi tesori in una valigetta e, all'indomani dell'ultimo giorno di Fiera, sarebbe andato a Londra per presentarli. Anche a Londra, dal 2011 al gennaio di quest'anno, non ho intercettato nessuno dei suoi titoli. A volte ci sono somiglianze inimmaginabili tra diversi Paesi.
Spero che il conferimento di questo premio aiuti gli editori a cambiare idea in merito.
Park Sumni,
The Thorn Mountain,
Somebooks/Sunkyung Cho,
Seul, Republic of Korea

LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA
Con questa “opera prima”, Park Sunmi ritrova il senso più remoto e profondo dell’illustrare. L’immensa pianta raccoglie, in The Thorn Mountain, tutte le suggestioni di un mondo, pur restando sempre una pianta. È anche un’ipotesi filosofica, quella proposta da Sunmi, perché a volte si ha l’impressione che tutto possa subire davvero questo processo di condensazione. La pianta si snoda, si articola, esiste, va avanti da sola, chiede una collocazione perfino salottiera. Ma città, strade, capanne, finestre, verande, altre piante scandiscono le parti del vegetale come in una definizione gulliveriana di un mondo che potrebbe essere il nostro. Park Sunmi ha scelto i toni scuri, il tratteggio intenso, il buio orizzonte dai contorni limitati. Nel buio allusivo ci sono presenze sottaciute, la pianta è simbolo antichissimo ma qui si rinnovano per accogliere una contrazione di umbratili e nascoste esistenze. Proprio col ritmo di una fiaba antica, questa attualissima metafora ripropone certe ansie che ci appaiono ben definite nell’infanzia. Perché pur salendo per la città verticale non sappiamo se troveremo il fiore in cima.

Park Sumni, The Thorn Mountain,
Somebooks/Sunkyung Cho, Seul, Korea


Per vedere le immagini di The Thorn Mountain in formato più grande cliccate qui 

***Dove puoi trovarlo in fiera:

Somebooks
Repubblica di Corea
Pad. 29 Stand A/2 - A/3


INFO CORSO.

I libri illustrati. Workshop con Sunkyung Cho
Sunkyung Cho crea racconti visivi di infinita poesia, senza mai usare una sola parola. Nei suoi libri, disegni straordinari illustrano emozioni, esperienze e vite ordinarie, creando sequenze narrative di grande profondità. Nel workshop “I libri illustrati”, Cho indagherà l’universo del pensiero visivo – un universo senza parole, in cui concetti e storie si esprimono solo per immagini.
Guidati individualmente da Cho, i partecipanti sperimenteranno diversi modi di affrontare e creare il proprio libro illustrato.
Il corso offre l’opportunità di conoscere uno straordinario autore e maestro e di apprendere direttamente da lui.
Sunkyung Cho ha pubblicato diversi libri illustrati, tra cui The Underground Garden,The Blue Bird e La La La. Dirige e insegna presso la scuola ‘Some Institute of Picture Books’ a Seul, in Corea.
Some Books è il nome della sua casa editrice.
Nutre due gatti di strada, coltiva fiori selvatici, e ama giocare con gli insetti.


I libri illustrati: dall'idea alla realizzazione
Workshop con Sunkyung Cho | 22.23.24 marzo 2013

ll workshop si terrà presso Books Import
via Maiocchi 11, Milano
T 0039 02 29400478
venerdì 18.30-21.30 | sabato: 10.00-18.00 | domenica: 10.00-18.00

venerdì 18.30-21.30 | sabato-domenica: 10.00-18.00
Costo: 300 € (250 € per i soci Aiap)
Numero massimo di partecipanti: 13 persone

Per informazioni:
Debbie Bibo, coordinatrice workshop
debbiebibo@gmail.com
associazione@micamera.it

facebook.com/SignsandLines
www.micamera.it




SEZIONE OPERA PRIMA - MENZIONE


João Gomes de Abreu/Yara Kono,
A Ilha,
Planeta Tangerina

Carcavelos, Portugal, 2012
LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA 
Con A Ilha, João Gomes de Abreu e Yara Kono, ci riconducono a quel sogno fondamentale che è di tutti i bambini. Scritto ovviamente per gli adulti, Robinson potè parlare a tutti i bambini del mondo solo perché era l’uomo dell’isola. Intorno c’è il mare, dentro ci sono le sorprese, i tesori, gli uomini nascosti, le lagune, i pirati. Ma l’incontro di questo libro è nuovo interamente grafico. Si è scelta la carta a quadretti, si è pensato di scandire superfici molto nette, si sono usate coloriture limpide, geometricamente sobrie.
L’isola è questa davvero: una vita quadrettata, un’alba perenne, tanti sussulti di lieti avvenimenti.
E infiniti collegamenti con i sogni dei bambini che sono resi eccitanti da ciò che l’isola offre: treni, alberi, laghetti, viaggiatori, depositi, porti. Con geometrica perfezione attentamente delineata, qui si dice che l’isola resterà sempre nella memoria. E con essa tutta la luce dei primi giorni della vita, sui quali si diffonde questo stesso colore, così limpido, così sereno, così degno di quell’isola dove vogliamo tornare tutti.


João Gomes de Abreu/Yara Kono,
A Ilha,
Planeta Tangerina

Carcavelos, Portugal, 2012




João Gomes de Abreu/Yara Kono,
A Ilha,
Planeta Tangerina

Carcavelos, Portugal, 2012



João Gomes de Abreu/Yara Kono,
A Ilha,
Planeta Tangerina

Carcavelos, Portugal, 2012



João Gomes de Abreu è nato in Mozambico nel 1974, ma ha trascorso i primi mesi della sua vita sull'isola di Madeira. Pur essendo un "continentale", è stato segnato per sempre da questi primi giorni sull' "isola" e dalle lunghe estati trascorse in Gallia, nei pressi di Funchal.
Ha studiato Design della Comunicazione presso la Facoltà di belle arti di Lisbona e di oggi, a parte l'insegnamento di Design presso la Scuola di Comunicazione Sociale di Lisbona, collabora anche con Planeta Tangerina.

Yara Kono è nata a San Paolo, in Brasile, nel 1972. Ha iniziato a disegnare prestissimo, da bambina sui muri del salotto di casa. La madre, che in un primo momento non era troppo contenta, finalmente cedette difronte alle sue "capacità artistiche", e così decise di tappezzare i muri di casa con la carta da disegno. Dal 2004 fa parte del team di Pianeta Tangerina. Nel 2008 ha ricevuto con Isabel Minhos Martins, una Menzione d'Onore del Premio Internazionale Compostela e il Premio Nazionale per l'illustrazione del Portogallo.

A Ihla racconta la storia di una grande impresa, l'impresa che ha unito gli abitanti di un'isola attorno alla costruzione di un ponte. 
Ma quando si inizia la costruzione del ponte, nessuno si rende conto della follia del progetto: gli ingegneri fanno i calcoli che devono fare, e la popolazione si unisce a loro, in uno sforzo comune per riuscire a realizzare questo sogno collettivo. Solo più tardi si scoprirà che alcuni calcoli sono stati clamorosamente sbagliati e che nessun imprevisto è stato calcolato. Ma in realtà, la costruzione del ponte è il pretesto per parlare di identità, di sogni e di aspettative.


***Dove puoi trovarlo in fiera:

Planeta Tangerina
Portogallo
Pad. 29 Stand D/34

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