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SILVANA GANDOLFI |
Si sono aperte oggi le porte di Tempo di Libri, la nuova Fiera dell'Editoria alla sua prima prova nella città di Milano, la cui sezione 0-18 è stata affidata alla guida dello scrittore Pierdomenico Baccalario. Un programma ricco e intenso pensato per i bambini e ragazzi e aperto alle scuole, per questa edizione di debutto, che propone un intero alfabeto (contrassegnato dalle lettere dalla A alla Z) di incontri, laboratori, lezioni e spettacoli da esplorare "con tanto di
passaporto, per una lettura del mondo – reale e immaginario – su misura per tutti e per ciascuno". Programma che si può consultare nel dettaglio qui.
A Davide Calì, che porta la sua esperienza di scrittore internazionale e di pluriennale partecipazione a saloni dell'editoria di molti Paesi del mondo, sono stati affidati gli incontri con gli scrittori e gli illustratori: Silvana Gandolfi, Huck Scarry, André Letria, Alessandro Sanna, Torben Kuhlmann, Marco Somà e Sonia Maria Luce Possentini.
Su Gavroche, Davide ha pensato di condividere una piccola anticipazione di ciò che accadrà nell'incontro con alcuni degli scrittori e illustratori che presenterà a TdL con due interviste.
La prima a Silvana Gandolfi, grandissima scrittrice che con i suoi romanzi ha inciso profondamente nella storia della letteratura per ragazzi.
L'incontro a Tempo di Libri dal titolo "Dalla giungla alla pagina. Chiacchierata con una scrittrice pigra" si terrà Venerdì 21 aprile alle ore 11.30 presso la Sala Arial del Padiglione 4 (lettera K).
"Silvana Gandolfi è nata a Roma, dopodiché ha sempre fatto con passione il meno possibile. Ha un grande talento nell'esercitare la propria pigrizia in posti lontani, raggiungibili solo con viaggi lunghi e molto, molto faticosi. Si è fatta largo a colpi di machete nella giungla africana per contemplare immobile per due settimane un ippopotamo a mollo in uno stagno. Ha attraversato sette mari e due oceani per stendersi per alcuni mesi su un 'amaca in un 'isola sperduta. Quando il figlio di Silvana, Luca, era bambino, inventava storie per lui in modo da avere un ottimo pretesto per non cucinare o stirare. Ha scritto novelle, romanzi d'amore, racconti per la radio, ma ora vuole dedicarsi soprattutto ai libri per bambini. I bambini - dice - sono gli unici a non criticare la mia pigrizia. "
["Intervista a Silvana Gandolfi" di Davide Calì]
D. C. Dalla tua biografia su wiki si sa che hai
cominciato a scrivere tardi per bambini. Ci racconti come sei approdata alla
letteratura per ragazzi?
S. G. È vero, ho cominciato a scrivere per bambini a 50
anni. Prima scrivevo un po’ di tutto: racconti per riviste, la posta di
cantanti celebri, romanzi rosa, racconti radiofonici (gli unici che firmavo col
mio nome). Insomma, una vagabonda della scrittura. Poi, visto che la mia amica
Donatella Ziliotto aveva creato la collana degli Istrici per la Salani, ho provato invidia per tutti i suoi amici
scrittori per bambini e mi sono decisa e ho scritto La scimmia nella biglia. È così che è andata.
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Silvana Gandolfi, La scimmia nella biglia, illustrazioni di Emanuela Bussolati, Salani, Firenze, 1992 |
D. C. Nella tua narrativa ci sono due elementi
contrastanti: la pigrizia e il viaggio. Secondo te sono conciliabili?
S. G. Per me pigrizia e viaggio sono complementari: a
Roma sono pigra da morire, adoro leggere sdraiata a letto, stare nella vasca da
bagno e naturalmente scrivere, ma con tempi lunghi. Quando non ne posso più di
questa vita sedentaria decido di partire per una meta lontana: Messico,
Indonesia, Madagascar, un luogo che mi parli all’animo. E naturalmente per
scoprire un luogo bisogna usare le gambe, quindi divento una camminatrice
instancabile.
D. C. Una volta avevo letto che ogni tuo libro
nasce da un viaggio. Viaggi per cercare una storia o le storie ti arrivano dopo
un viaggio? E scrivi mentre sei in viaggio o le storie hanno bisogno di tempo
per decantare?
S. G. Il legame romanzo-viaggio può iniziare sia da
un’idea di trama per un libro pensata a casa e ambientata in un Paese
lontano, e poi non resta che andarci (Pasta
di Drago è nato così).
O viceversa, alcuni libri sono nati
dall’influsso di un luogo (il Messico e le rovine Maya per esempio per La memoria dell’acqua).
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Silvan Gandolfi, Pasta di drago, illustrazioni Gabriella Saladino, Salani, Firenze, 1993 |
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Silvana Gandolfi, La memoria dell'acqua, illustrazioni di Giulia Orecchia, Salani, Firenze, 1999 |
D. C. A proposito di Pasta di drago (che tra l’altro è il mio preferito di sempre) ci
racconti come è nato?
S. G. Pasta di drago è nato da un desiderio
impossibile: perdere un anno al giorno e così ringiovanire.
La logica di questo desiderio porta alla
catastrofe di scomparire dalla faccia della Terra. Ecco la trama. Il luogo:
pensavo al Tibet, ma siccome era difficile andarci a stare per lunghi periodi
ho scelto il Nepal, un po’ simile. Ed è stata una scelta fortunata perché mi
sono resa conto della loro cultura immaginifica ricca di stimoli che poi ho
usato a man bassa.
D. C. Nella tua narrativa ci sono un paio di
ritorni: uno è quello di Aldabra a
Venezia, la città che avevi già raccontato in Occhio al gatto. L’altro è quello all’Isola del tempo perso che ritroviamo ne Il club degli amici immaginari. Come mai questi ritorni?
S. G. Non sono proprio dei ritorni: Venezia è una
città che amo e che conosco bene (avevo comprato persino un appartamento in
quella città), per cui mi è sembrato naturale inserirla in un paio di libri che
però non sono il seguito l’uno dell’altro. Invece ne Il club degli amici immaginari ho voluto reinserire il personaggio dell’Isola
del tempo perso perché anche lui era un amico immaginario.
Ero un po’ indecisa sul risultato, non amo le
serie, anche se ai bambini piacciono molto.
Ma qui non si trattava di una vera serie perché
le storie sono molto diverse.
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Silvana Gandolfi, Aldabra. La tartaruga che amava Shakespeare, illustrazioni Fabian Negrin, Salani, Firenze, 2001 |
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Silvana Gandolfi, Occhio al gatto, illustrazioni di Giulia Orecchia, Salani, Firenze, 1995 |
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Silvana Gandolfi, Il club degli amici immaginari, illustrazioni di Giulia Orecchia, Salani, Firenze, 2012 |
D. C. Un altro tema ricorrente nei tuoi libri è
l’acqua: dai libri ambientati a Venezia a La
bambina in fondo al mare, dall’Isola
del tempo perso a La memoria
dell’acqua. C’è una ragione particolare?
S. G. L’acqua. Grande motivo. Darti una spiegazione
logica mi è difficile, diciamo che adoro l’acqua ed esseri immersa dentro: nel
mare, in un lago, in un fiume e persino nella piccola vasca da bagno che ho in
casa. Ci sto bene dentro. La sento amica. Certo, se penso a uno tsunami… Beh,
fuggirei come tutti!
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Silvana Gandolfi, La bambina in fondo al mare, illustrazioni Giulia d'Anna, Salani, Firenze, 2009 |
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Silvana Gandolfi, L'isola del tempo perso, illustrazioni di Giulia Orecchia, Salani, Firenze, 1997 |
D. C. In tutti i tuoi libri c’è qualcosa di
sovrannaturale, di magico. Credi nella magia?
S. G. Mi piace che nella realtà quotidiana irrompa
qualcosa di magico che la stravolga. Io non credo nella magia ma credo nel
potere dell’immaginazione. Credo che sia una facoltà umana senza la quale
vivere sarebbe tristissimo, o addirittura non si potrebbe sopravvivere. In
fondo immaginiamo sempre: i sogni, i ricordi, un desiderio irrealistico o
impossibile.
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Silvana Gandolfi, Qui vicino mio Ariel, illustrazioni di Giulia Orecchia, Salani, Firenze, 2005 |
D. C. E in questo senso Io dentro gli spari è un’eccezione nella tua produzione. Un libro
attuale, realistico, una presa di coscienza sulla nostra società. Da dove
nasce?
S. G. Io dentro gli spari è nato dal racconto
veritiero che mi ha fatto un amico magistrato al quale era capitato di dover
convincere a parlare un testimone di meno di sette anni d’età. Il suo racconto
mi era entrato dentro ma pensavo che era fuori dal mio genere, poi mi sono
fatta coraggio e ho chiesto all’amico magistrato se secondo lui potevo
scriverci su un romanzo. La risposta è stata: Sì assolutamente, ne sarei felice
perché così dai voce a chi non ne ha. Di immaginario nel libro c’è una Sicilia
che vive una giornata intera senza nemmeno un morto.
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Silvana Gandolfi, Io dentro gli spari, Salani, Firenze, 2010 |
D. C. Nelle tue storie bambini e bambine sono
alla pari, liberi di fare gli uni quello che fanno gli altri. Ci racconti
com’eri tu da bambina?
S. G. Sì, i lettori maschi o femmine hanno gusti
personali non connessi necessariamente con il sesso.
Io da bambina adoravo Salgari: pirati,
avventure, e i Tre moschettieri.
Con i loro fioretti …
D. C. Di recente hai pubblicato un romanzo per
adulti. Ce ne vuoi parlare?
S. G. Il mio libro per adulti è nato dal
desiderio di fare un’esperienza di scrittura diversa. Volevo per un poco
staccarmi da uno sguardo necessariamente sereno sulla vita e così mi sono
buttata in una storia cupa e claustrofobica. Qualcosa di assolutamente inadatto
ai bambini.
L'AUTRICE
Silvana Gandolfi vive a Roma dall'età di dodici anni.
Dopo aver scritto il suo primo libro per ragazzi è andata a riposarsi in Nepal, dove è stata azzannata al polpaccio da una scimmietta, ma dove ha tratto anche l'idea per Pasta di Drago. Si affaccia nel mondo della letteratura per bambini nel 1992 con La scimmia nella biglia pubblicato da Salani, come tutti gli altri suoi libri per piccoli lettori. Trascorre molto tempo a Venezia, città contemplativa, abitata da gatti con gli occhi magici che l'hanno ispirata per Occhio al gatto. Ha scritto novelle, romanzi d'amore, racconti per la radio, ma ora si dedica soprattutto ai libri per bambini.
Scrittrice popolarissima e tradotta nel mondo, nel 1996 si è aggiudicata il prestigioso Premio Andersen per la letteratura per l'infanzia e, per la seconda volta, il Premio Cento.
Io dentro gli spari ha vinto il Premio Andersen 2011 e il prestigioso Prix Sorcières 2012 nella sezione adolescenti. Un riconoscimento nato in Francia oltre 25 anni fa per iniziativa di una rete di librerie indipendenti specializzate in letteratura per ragazzi, e assegnato nel corso del tempo a firme prestigiose fra cui David Almond, Anne-Laure Bondoux, Silvana De Mari, Anne Fine, Marie-Aude Murail, Michael Morpurgo, Daniel Pennac, Celia Rees, J.K. Rowling e Luis Sepúlveda.
Divide il suo tempo tra i viaggi e la scrittura, a cui si dedica ora nella sua casa vicino al Tevere ora in un piccolo albergo alle Seychelles.
I più deserti luoghi (Ponte alle Grazie) è il suo primo libro per adulti.
INFO
Sala Arial - PAD. 4 - Lettera K
http://www.tempodilibri.it/event/dalla-giungla-alla-pagina-chiacchierata-con-una-scrittrice-pigra/
http://www.tempodilibri.it/it/programma/?cat=0-18
http://www.didatour.it/gita-scolastica/tempo-di-libri/
INFO
Tempo di Libri (19-23 aprile, Fiera Milano Rho)
DALLA GIUNGLA ALLA PAGINA.CHIACCHIERATA CON UNA SCRITTRICE PIGRA.
Davide Calì intervista Silvana Gandolfi
Venerdì 21 aprile 2017 - ore 11.30Sala Arial - PAD. 4 - Lettera K
http://www.tempodilibri.it/it/programma/?cat=0-18
http://www.didatour.it/gita-scolastica/tempo-di-libri/
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