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@ RICHARD SCARRY |
Richard Scarry è universalmente considerato uno degli autori e illustratori più importanti della storia della letteratura per l'infanzia. Nato nel 1919 e scomparso nel 1994, i suoi lavori hanno venduto oltre 100 milioni di copie in oltre cinquanta Paesi del mondo. I suoi libri, pubblicati in Italia da Mondadori, sono stati amati, e continuano a esserlo, da generazioni di piccoli lettori. Il suo universo narrativo è stato studiato da sociologi, letterati, storici dell'illustrazione e tutti vi hanno riconosciuto un valore visivo e immaginativo fuori del comune, tanto che Scarry è stato definito l’autore che “non scrive i suoi libri, ma li disegna”.
“Il grande merito delle storie di Scarry è soprattutto l’essere inattuali.
Si rifanno agli archetipi, ai sentimenti e alle relazioni più profonde della nostra cultura,
e passano indenni di generazione in generazione.”
Bianca Pitzorno
Per rendere merito della grandezza inesauribile di questo autore all’interno di Tempo di Libri, Scarry rientrerà nel percorso speciale dei "Presenti assenti, storie di successo dopo il decesso", un ciclo di eventi organizzati per celebrare autori la cui popolarità è arrivata (o continua a crescere) in Italia molti anni dopo la scomparsa. Sabato 22 aprile alle ore 16.30 nel corso dell'incontro "Scarry: l'autore che non scriveva i suoi libri ma li disegnava", Davide Calì si metterà in dialogo con il figlio di Scarry, Huck, che ha ereditato il lavoro di suo padre nell’arduo e delicato compito di portarlo avanti e lo presenterà partendo dalla lettera H che nello speciale alfabeto di TdL apre il “mondo” Hobbit (Lab. Elephant - PADIGLIONE 4).
I personaggi delle storie illustrate di Scarry sono quasi sempre animali antropomorfizzati che lavorano, indossano abiti e guidano l’automobile. L’intento delle storie è quello di accompagnare i bambini alla scoperta del mondo nel corso dei loro primi anni di vita. L'intera opera di Scarry è stata congegnata per questo: per insegnare vocaboli, principi basilari della matematica, il funzionamento degli oggetti e di alcuni macchinari e per permettere ai bambini di entrare in relazione con ciò che li circonda attraverso le sue pagine. Raramente le storie di Scarry hanno una morale, predomina invece l’umorismo e l’ironia, corredate da illustrazioni molto ricche e piene di dettagli sono poi un vero viaggio all'interno di un'immaginario visivo di un universo che si concede a misura e con una dolcezza bambina incomparabili.
“Mio padre ha sempre amato mettere un sacco di dettagli in ogni pagina. Aveva un’immaginazione formidabile e cercava di ragionare come un bambino! Lui non ha mai dimenticato di tenere un piccolo bambino sempre dentro di sé.
E oggi anche io cerco di non dimenticarmene. Proprio come fece lui”.
Huck Scarry
["Intervista a Huck Scarry" di Davide Calì]
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HUCK SCARRY |
D. C. Preparando questa intervista ho cercato qualche
informazione su tuo padre Richard e ho trovato alcune cose interessanti. Ho
letto per esempio che Richard Scarry era in Italia nel 1945 e disegnava… mappe
per l’esercito! E’ vero?
H. S. Mio padre ha sempre
avuto una buona dose di fortuna nella vita. Quando si arruolò nell’esercito allo
scoppio della seconda Guerra Mondiale, poiché sapeva disegnare, venne inviato a
Casablanca, dove diventò un ufficiale e chiese di poter scrivere e disegnare
mappe sul giornale dell’esercito "Stars and Stripes".
Potrei sbagliarmi,
ma penso che il compito di semplificare le informazioni per i militari e
disegnare mappe, per tenerne alto il morale e dare un senso alla loro missione,
sia collegato con lo straordinario talento di mio padre per il raccontare
attraverso parole e disegni che diventerà il suo lavoro in seguito.
D. C. Sempre secondo quello che ho letto,
Richard avrebbe lavorato per Vogue?
H. S. Tornato negli Stati uniti mio padre aveva bisogno di un lavoro. Rispose a un annuncio di "Vogue" e fu immediatamente preso. Dopo un paio di settimane però si rese conto che c’era davvero molto poco da fare per lui lì. Così si licenziò.
"Perché mi avete assunto?" chiese andandosene.
"Ci piaceva com’eri vestito!" fu la risposta.
"Perché mi avete assunto?" chiese andandosene.
"Ci piaceva com’eri vestito!" fu la risposta.
D. C. Visto che dopo ha realizzato qualcosa
come 300 libri, penso che probabilmente "Vogue"
non fosse il posto giusto per lui! Ma parliamo di te. Quando hai cominciato a
illustrare le storie di Busytown?
H. S. Ho sempre disegnato
fin da piccolo. Spesso sdraiato sul pavimento dello studio di mio padre.
Da adolescente ho
cominciato ad aiutarlo nelle colorazioni dei suoi libri. Era un lavoro lungo, soprattutto
per i libri grandi, ci volevano circa due settimane per ogni libro, ed era un
bellissimo modo di passare tempo insieme. Molto più tardi, dopo aver fatto un
certo numero di miei libri per bambini, mio padre cominciò ad avere problema di
vista e ho iniziato a disegnare anche i personaggi.
Quando mio padre è
mancato, nel 1994, ho deciso che, poiché sapevo disegnare e amavo il lavoro di
mio padre, avrei dovuto continuare a fare libri con i suoi personaggi.
D. C. Cosa hai aggiunto se lo hai fatto,
all’universo di Busytown. Qualche personaggio?
H. S. Mio padre creò
parecchi personaggi per i suoi libri. Non c’era molto bisogno di aggiungerne
altri. Però ci sono alcuni personaggi per i quali ho una preferenza e che ho
preso per illustrare le mie storie.
Per esempio i Pompieri,
Sgt Murphy (il Sergente Multa), Mr Gronkle, (il Signor Bofonchione) and Mr. Frumble
(Ciccio Pasticcio)...
D. C. I personaggi di Busytown sono cambiati
nel tempo? Se sì come?
H. S. No, negli anni non sono cambiati per nulla. Busytown è un bel posto in cui crescere, dove le persone sono gentili, amichevoli e dove tutti si aiutano, anche se qualche volta in modo distratto e caotico.
Richard Scarry, Richard Scarry's Busy Busy World, Random House Children Books, 1993 |
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Richard Scarry, Richard Scarry's Busy Busy World,
Random House Children Books, 1993
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Richard Scarry, Richard Scarry's Busy Busy World,
Random House Children Books, 1993
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Richard Scarry, Richard Scarry's Busy Busy World,
Random House Children Books, 1993
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D. C. Tu vivi a Vienna. Quando hai lasciato gli
USA? E cosa ti piace dell’Europa?
H. S. I miei genitori
hanno sempre amato viaggiare. Amavano in particolare l’Europa, dove ci sono
arte, architettura, lingue diverse, cibo e vini meravigliosi. Così nel 1968 mio
padre pensò che avremmo dovuto fare le valige e andare a vivere in Svizzera per
un anno.
Del resto, una
volta che aveva un tavolo, carta, matite e pennelli, poteva lavorare ovunque!
Abbiamo vissuto
vicino al lago, a Losanna. Facevamo giri in battello, escursioni in montagna,
esploravamo le valli e d’inverno andavamo a sciare. Venne la fine dell’anno e
nessuno parlò di rifare le valigie per tornare in America.
D. C. E l’Italia? So che l’hai visitata spesso.
Parli anche italiano?
H. S. Abbiamo spesso
visitato l’Italia, che era facile da raggiungere da Losanna. Venezia in
particolare, dove tornavamo almeno una volta l’anno. Dopo il francese ho voluto
imparare l’italiano e ho preso dei corsi, prima a Losanna, poi a Firenze per
diversi mesi. Mi piace l’italiano, gli italiani, l’Italia e tutto quello che è
italiano!
D. C. Parliamo di tecnica: nel tempo è cambiata
rispetto ai primissimi libri?
H. S. Mio padre non
cambiò mai tecnica, e ne fece un punto d’orgoglio, continuare a disegnarli
esattamente com’erano i primi. Si ispirava molto alle case che gli piacevano a
Losanna e in Svizzera.
In alcuni libri
conosco esattamente a quali palazzi realmente esistenti si è ispirato.
D. C. So che i libri di Busytown non sono il
tuo unico lavoro da illustratore. Vuoi raccontarci qualcosa del tuo lavoro più
personale?
H. S. Occuparmi
dell’opera di mio padre e lavorare a nuovi libri con i suoi personaggi mi
impegna quasi a tempo pieno. Cerco però di tenermi del tempo per coltivare la
passione per gli acquerelli.
L’anno scorso ho
avuto l’enorme fortuna che mi chiedessero di realizzare le illustrazioni per un
libro per ragazzi sulla vita di Anna Frank [ndr. All about Anne]. È stata la sfida più impegnativa
che abbia mai affrontato.
D. C. C’è qualcuno dei libri di tuo padre che preferisci più di altri?
H. S. Senz’altro Busy, busy world (In Giro per il Mondo) con le sue storielline brevi e le grandi illustrazioni di Roma e Venezia. E poi c’è I am a bunny, un libro semplice e poetico in cui mio padre dipinse l’atmosfera di ogni stagione in modo straordinariamente dettagliato.
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Ole Risom/Richard Scarry, I am a bunny, Golden Sturdy Book, 1963 (u.e. 2015) |
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Ole Risom/Richard Scarry, I am a bunny,
Golden Sturdy Book, 1963
(u.e. 2015)
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Ole Risom/Richard Scarry, I am a bunny,
Golden Sturdy Book, 1963
(u.e. 2015)
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Ole Risom/Richard Scarry, I am a bunny,
Golden Sturdy Book, 1963
(u.e. 2015)
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Ole Risom/Richard Scarry, I am a bunny,
Golden Sturdy Book, 1963
(u.e. 2015)
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D. C. E uno che preferisci tra i tuoi?
D. C. Dopo decenni, l’universo di Richard
Scarry è ancora attuale e divertente. Quale pensi sia il segreto?
H. S. I suoi libri
sono senza tempo. Alcuni hanno ormai 40 o 50 anni e non sembrano ancora vecchi.
Sono freschi come
se li avesse disegnati ieri. Per questo è difficile dire perché funzionano
ancora.
Gli Autori
Richard McClure Scarry (Boston, 5 giugno 1919 – Gstaad, 30 aprile 1994) è stato uno scrittore e illustratore statunitense, popolare autore di numerosi libri per bambini. Ha pubblicato oltre 300 libri e ha venduto oltre 300 milioni di copie in tutto il mondo.
Richard Scarry nacque a Boston, nel Massachusetts, dove i suoi genitori possedevano un negozio. La famiglia era piuttosto benestante, e riuscì a mantenere un buon livello di benessere anche durante la Grande depressione. Dopo il diploma, Scarry si iscrisse a un college di economia, ma lo abbandonò presto, mutando radicalmente direzione e diventando una matricola della scuola artistica del Boston Museum of Fine Arts (Museo delle Belle Arti di Boston). Rimase alla scuola fino a quando fu richiamato alle armi, nella Seconda guerra mondiale. Dopo la guerra, Scarry lavorò presso varie riviste, fino a quando, nel 1949, giunse al successo con alcune pubblicazioni nella collana di libri Little Golden Books. In questo modo diede inizio a una lunga carriera come autore di libri per bambini. Il successo ottenuto da Scarry in questo settore non è paragonabile a quello di nessun altro autore. Nel 1972, Scarry acquistò uno chalet a Gstaad, in Svizzera, dove realizzò gran parte dei suoi libri, in uno studio costituito solo da una scrivania, una lampada e una sedia. La moglie Patricia poteva disturbarlo solo per chiamarlo a pranzo. Negli ultimi anni della sua carriera, Scarry estese la propria produzione ai nuovi mezzi multimediali, realizzando numerose pubblicazioni corredate da (o in forma di) video.
Il lavoro di Scarry è continuato oggi dal figlio Richard McClure Scarry Jr. (noto come Huck Scarry), che vive a Vienna.
Richard Scarry nacque a Boston, nel Massachusetts, dove i suoi genitori possedevano un negozio. La famiglia era piuttosto benestante, e riuscì a mantenere un buon livello di benessere anche durante la Grande depressione. Dopo il diploma, Scarry si iscrisse a un college di economia, ma lo abbandonò presto, mutando radicalmente direzione e diventando una matricola della scuola artistica del Boston Museum of Fine Arts (Museo delle Belle Arti di Boston). Rimase alla scuola fino a quando fu richiamato alle armi, nella Seconda guerra mondiale. Dopo la guerra, Scarry lavorò presso varie riviste, fino a quando, nel 1949, giunse al successo con alcune pubblicazioni nella collana di libri Little Golden Books. In questo modo diede inizio a una lunga carriera come autore di libri per bambini. Il successo ottenuto da Scarry in questo settore non è paragonabile a quello di nessun altro autore. Nel 1972, Scarry acquistò uno chalet a Gstaad, in Svizzera, dove realizzò gran parte dei suoi libri, in uno studio costituito solo da una scrivania, una lampada e una sedia. La moglie Patricia poteva disturbarlo solo per chiamarlo a pranzo. Negli ultimi anni della sua carriera, Scarry estese la propria produzione ai nuovi mezzi multimediali, realizzando numerose pubblicazioni corredate da (o in forma di) video.
Il lavoro di Scarry è continuato oggi dal figlio Richard McClure Scarry Jr. (noto come Huck Scarry), che vive a Vienna.
INFO
TEMPO DI LIBRI (19-23 aprile, Fiera Milano Rho)
SCARRY: L'AUTORE CHE NON SCRIVEVA I SUOI LIBRI MA LI DISEGNAVA
Davide Calì intervista Huck Scarry
SCARRY: L'AUTORE CHE NON SCRIVEVA I SUOI LIBRI MA LI DISEGNAVA
Davide Calì intervista Huck Scarry
Sabato 22 aprile 2017 - ore 16.30
Lab. Elephant - PAD. 4 Lettera H
Lab. Elephant - PAD. 4 Lettera H
http://www.tempodilibri.it/event/scarry-lautore-che-non-scriveva-i-suoi-libri-ma-li-disegnava/
http://www.tempodilibri.it/it/programma/?cat=0-18
http://www.tempodilibri.it/it/biglietti/biglietti-scuole/
http://www.tempodilibri.it/it/biglietti/biglietti-scuole/
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