Jacob e Wilhelm Grimm, Principessa pel di topo, a cura di Jack Zipes illustrazioni di Fabian Negrin trad. Camilla Miglio © Donzelli Editore, Roma, 2012 |
Gli anniversari servono anche a questo, a fare emergere tesori perduti, e questa raccolta di fiabe pubblicate per la prima volta in Italia dalla casa editrice Donzelli ne è una felice testimonianza.
Duecento anni fa, nel dicembre 1812, Jacob e Wilhelm Grimm pubblicarono il volume Kinder- und Hausmarchen, cui seguì nel 1815 il secondo volume.
I Grimm elaborarono, e arricchirono anche in numero, sette volte le fiabe contenute in questa prima edizione (156) e lo fecero fino al 1857 (oltre 200), soprattutto per mano poetica di Wilhelm che spesso operò cambiamenti per attenuare l'evidente crudeltà, al fine anche di eliminare le fiabe potenzialmente offensive per i gusti della borghesia, e ritoccando lo stile in modo da evidenziare la loro dimensione poetica popolare e le virtù originarie.
Pochi lettori e studiosi sanno che ci fu anche un'edizione più breve di cinquanta fiabe dei Grimm rivolta ai bambini e alle famiglie e ripubblicata dieci volte dal 1812 al 1858.
Queste, e molte altre importanti informazioni sui Grimm, sono scritte da Jack Zipes in "Conoscere le fiabe sconosciute dei Grimm", saggio fondamentale che si trova in apertura di Principessa Pel di topo.
Jack Zipes, curatore della raccolta, è professore emerito di Germanistica e Letteratura comparate all'Università del Minnesota. Esperto di fama internazionale, Zipes è autore di illuminanti studi e ricerche sulla fiaba, nonché traduttore e curatore di raccolte essenziali per gli studiosi e gli appassionati del genere fiabesco. Tra i suoi saggi in italiano, Spezzare l'incantesimo. Teorie radicali su fiabe e racconti popolari (Mondadori, 2004), Chi ha paura dei fratelli Grimm? Le fiabe e l'arte della sovversione (Mondadori, 2006) e La fiaba irresistibile. Storia culturale e sociale di un genere (Donzelli, 2012).
Zipez, ripercorrendo la storia di come i fratelli Grimm giunsero a interessarsi del genere fiaba, racconta della loro amicizia con Brentano e von Arnim e di come questi li arruolarono per una raccolta di racconti popolari, favole altre storie che dovevano convogliare dentro un loro progetto più ampio.
Nel 1809 i Grimm dall'accumulo di fiabe, leggende e altri generi di narrazioni che avevano raccolto, scelsero 54 testi da inviare a Brentano, il quale gli aveva anticipato che poi sarebbero stati testi rimaneggiati e che quindi degli originali potevano farne ciò che volevano. Per questo, prima di spedirgli le fiabe le ricopiarono.
Le fiabe poi non furono mai usate da Brentano che per fortuna, però, le lasciò al monastero di Olenberg (Alsazia) perché i Grimm distrussero quei testi dopo la prima edizione dei Kinder- und Hausmarchen. Ritrovato solo nel 1925, il corpus di quelle fiabe, noto come manoscritto di Olenberg, è fondamentale per capire l'origine della scrittura molto più vicina alla voce popolare dei contadini, degli artigiani, della donne e presente ancora nella prima edizione del 1812, fiabe più crude e autentiche di quelle giunte sino a noi.
Per questo Jack Zipes, dalla prima edizione di 156 testi ha deciso di sceglierne 42 che ha ritenuto particolarmente rappresentative della raccolta. Alcune di esse furono ripubblicate nelle successive edizioni, altre tolte o finite nelle note critiche, altre apparirono con titoli diversi. Tutto questo contribuisce a far apparire le fiabe di Principessa Pel di topo come storie "nuove", intense, piccole perle di un immaginario ricco e potente.
Questa forza deve essere quella che ha sentito anche Fabian Negrin (di lui potete leggere
qui) illustratore tra i più sorprendenti del panorama internazionale che in queste pagine, come giustamente ha scritto Carmine Donzelli nelle "Note dell'editore al volume", ha creato veri e propri squarci pittorici in grado di sprigionare la forza eversiva dei testi e di dare un corpo materico all'immaginario popolare che, nella sua forma migliore, sempre sovverte ogni ordine e misura.
Credo che l'essere artista contenga sempre una provocazione che deriva dell'espressione sincera e senza censure del proprio pensiero. Fabian Negrin lo dimostra abitando, perfettamente a suo agio, terreni multipli come pochi altri, forte di quella visione che lo caratterizza e che ci costringe ogni volta a continuare a cercare, senza mai cedere, nelle sue opere.
Se può avere anche un valore in più questa raccolta, che vada oltre all'indubbio valore filologico, artistico e celebrativo, è certamente il merito da riconoscere a Jack Zipes e Fabian Negrin di riportare il fiabesco alle origini e da lì, rafforzati anche dalle parole che gli stessi Grimm dovettero usare al tempo, porre fine alla futile interrogazione che ci vede costretti da anni a riflettere e discutere sull'annosa questione se la fiaba sia genere per bambini oppure no.
Da parte mia, per quel che può valere, un infinito grazie.
28 gennaio 1813, lettera scritta da Jacob Grimm a von Arnim
«La differenza tra le fiabe per bambini e quelle del focolare e il rimprovero che ci viene mosso di avere utilizzato questa combinazione nel nostro titolo è più una questione di lana caprina che di sostanza. Altrimenti bisognerebbe letteralmente allontanare i bambini dal focolare dove sono sempre stati e confinarli in una stanza. Le fiabe per bambini sono mai state concepite e inventate per bambini? Io non lo credo affatto e non sottoscrivo il principio generale che si debba creare qualcosa di specifico appositamente per loro. Ciò che fa parte delle cognizioni e dei precetti tradizionali da tutti condivisi viene accettato da grandi e piccoli, e quello che i bambini non afferrano e che scivola via dalla loro mente, lo capiranno in seguito quando saranno pronti ad apprenderlo. È così che avviene con ogni vero insegnamento che innesca e illumina tutto ciò che era già presente e noto, a differenza degli insegnamenti che richiedono l'apporto della legna e al contempo della fiamma» © Jack Zipes ""Conoscere le fiabe sconosciute dei Grimm" in op. cit, Donzelli Editore, 2012, pp. 16-17.
IL PRINCIPE RANOCCHIO Jacob e Wilhelm Grimm, Principessa pel di topo, a cura di Jack Zipes illustrazioni di Fabian Negrin trad. Camilla Miglio © Donzelli Editore, Roma, 2012 |
IL SIGNOR DETTOFATTO Jacob e Wilhelm Grimm, Principessa pel di topo, a cura di Jack Zipes illustrazioni di Fabian Negrin trad. Camilla Miglio © Donzelli Editore, Roma, 2012 |
GIANNI LO SCIOCCO Jacob e Wilhelm Grimm, Principessa pel di topo, a cura di Jack Zipes illustrazioni di Fabian Negrin trad. Camilla Miglio © Donzelli Editore, Roma, 2012 |
GLI ANIMALI FEDELI Jacob e Wilhelm Grimm, Principessa pel di topo, a cura di Jack Zipes illustrazioni di Fabian Negrin trad. Giorgia Grilli © Donzelli Editore, Roma, 2012 |
Jacob e Wilhelm GrimmPrefazione al secondo volume della prima edizione dei Kinder- und Hausmarchen
Principessa Pel di topo sarà l'occasione per partecipare a interessanti appuntamenti per riflettere sul fiabesco.«Pubblicando la nostra raccolta, non volevamo soltanto rendere servizio alla storia della poesia. Volevamo che la poesia stessa, ben presente nella raccolta, avesse un effetto: quella di riuscire a dare piacere a chiunque riuscisse a trarne piacere, e in questo modo la nostra raccolta sarebbe diventata di per s anche un manuale educativo. Qualcuno ha criticato quest'ultimo intento, asserendo che qua e là [nella raccolta] vi sono cose imbarazzanti, che non si addicono ai bambini o che risultano offensive (come la allusioni a certe circostanze e situazioni, contrarie al principio che i bambini non dovrebbero mai sentire parlare del diavolo e di niente di male). Ne consegue che i genitori non dovrebbero sottoporre la raccolta ai loro figli. In certi casi, tale preoccupazione può anche essere condivisibile, e del resto è facile scegliere quali fiabe leggere. Più in generale, ciò non è affatto necessario. Niente è in grado di proteggerci meglio della natura stessa, che lascia crescere certi fiori e certe foglie con un particolare colore e una particolare forma. Chiunque non li consideri di giovamento, né idonei ai propri specifici bisogni, peraltro non necessariamente noti, può anche passare oltre e ignorarli. Ma non può pretendere che i fiori e le foglie prendano un colore e una forma diversi»© Jack Zipes ""Conoscere le fiabe sconosciute dei Grimm" in op. cit, Donzelli Editore, 2012, pp. 17-18.
Il primo a Bologna oggi alle ore 15.00:
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