giovedì 12 dicembre 2013

L'AVVENTO DEI LIBRI. GIORNO 12


Benjamin Chaud, Una canzone da orsi,
traduzione di Giulia Calandra,
Franco Cosimo Panini Editore, Modena,  2013
Benjamin Chaud, illustratore francese, è nato nel 1975 a Puy Saint Vincent, un piccolo villaggio delle Alpi. Ha studiato "arti applicate" a Parigi ed "arti decorative" a Strasburgo con Claude Lapointe. Ha vissuto a Marsiglia (perché c’è il mare…) e dal 2009 vive e lavora a Parigi. Per illustrare Lavarsi che impresa! dice di aver ha acquistato delle belle scarpette da ginnastica verdi e di essersi chiuso in casa a lavorare senza lavarsi per un mese. Ama le canzoni italiane, il thé e stare ad osservare le donne; parla un po’ giapponese e ungherese.
I libri di Benjamin Chaud che potete trovare in Italia sono Una canzone da orsi (Franco Cosimo Panini Editore) e Non ho fatto i compiti perché... (con testo di Davide Calì, Rizzoli) entrambi del 2013; Lavarsi che impresa (con testo di Manuela Monari, Zoolibri, 2008/2005), La principessa della pioggia (Zoolibri, 2002), e la splendida serie del micro elefantino Pomelo (Pomelo si domanda..., Pomelo sta bene sotto il suo soffione, Pomelo sogna, Pomelo è innamorato (con testo di Ramona Badescu ,De Vecchi, fuori catalogo). Per la serie "Atlanti", Il mio primo atlante del corpo umano (La Nuova Frontiera, 2008) e Il mio atlante degli animali (La Nuova Frontiera, 2007).

Davide Calì/Benjamin Chaud,
Non ho fatto i compiti perché...,
Rizzoli, Milano, 2013
Davide Calì è nato in Svizzera, a Liestal, il 5 febbraio 1972 ed è cresciuto in Italia. È fumettista, illustratore e scrittore. La sua carriera è iniziata come fumettista, ha collaborato con diverse fanzine e lavorato stabilmente per "Linus" come autore e disegnatore di fumetti dal 1994 al 2008. Ha iniziato a scrivere libri per bambini nel 1998.
I suoi libri e fumetti, ormai oltre una cinquantina di titoli in poco più di dieci anni, sono pubblicati in Francia (da Sarbacane, Actes Sud, Thierry Magnier, Gulf Stream, Trimestre, Nobi-Nobi), Italia (Zoolibri, Kite Edizioni, Orecchio acerbo editore ma suoi titoli li trovate anche pubblicati da Arka, Emme Edizioni, EL, Terre di mezzo, Einaudi Ragazzi, Artebambini), Portogallo (Bruua). Ha pubblicato anche con Planeta Tangerina (Portogallo), Annette Betz (Austria) e Michel Lagarde Editions (Francia).
Con lo pseudonimo di Taro Miyazawa nel 2009 ha scritto Le Premier jour de classe, illustrato da Nodar (Arnaud Boutin) e pubblicato da Michel Lagard (Francia); con quello di Daikon ha pubblicato sul blog la vie hors du Paradis la serie Adam (and Ève): La vie hors du Paradis, con i disegni di Bob (Yannick Robert), apparsa sulle riviste "L'echo des savanes" (2009) e "Fluide Glacial" (2013).
I suoi titoli, tradotti in oltre trenta paesi, hanno vinto numerosi premi in Francia, Belgio, Spagna, Svizzera, Germania. Nel 2005, ha vinto il prestigioso "Premio Baobab" per Moi j'attends... con le illustrazioni di Serge Bloch. Diverse compagnie in Francia e Belgio hanno adattato suoi testi (L’ennemi, Moi j’attends...) per il teatro ragazzi. I suoi fumetti per bambini escono regolarmente sul mensile "Mes Premiers J’aime lire" e quelli per adulti su "Fluide G".  I libri di Davide usciti in Italia nel corso dell'ultimo anno sono: La regina delle rane (con illustrazioni di Marco Somà), Io, Qinuq (con illustrazioni di Leire Salaberria) e Polline. Una storia d'amore (con illustrazioni di Monica Barengo) per Kite Edizioni; Mio padre, il grande pirata (con illustrazioni di Maurizio A.C. Quarello) per Orecchio acerbo, La scimmia (con illustrazioni di Gianluca Folì) per Zoolibri e Non ho fatto i compiti perché... (con illustrazioni di Benjamin Chaud) per Rizzoli. (Se volete sapere di più  di Davide Calì potete leggere qui in Gavroche).

Due titoli in cui perdersi nelle tavole di Chaud, illustratore che non frequenta con assiduità i cataloghi della nostra editoria ma che, almeno a mio parere, è uno dei più curiosi e interessanti talenti dell'illustrazione francese.

Una canzone da Orsi, libro di cui è autore delle parole e delle illustrazioni, è un albo di grande formato che consente di guardare le sue illustrazioni a doppia pagina come se fossero quadri in cui perdersi.
Ricchissime di particolari, le tavole create da Chaud divengono uno straordinario paesaggio o scenario da osservare, leggere e con cui giocare. Le illustrazioni, ciascuna di grande atmosfera, riproducono fedelmente (in un certo senso) gli ambienti in cui si muove la storia (la foresta, la città di Parigi, il teatro dell'Opérà...)  descrivendoli e arricchendoli di dettagli mai scontati e di false piste, pagine in cui i lettori potranno entrare per aiutare Papà Orso nell'inseguimento di Orsetto e divertirsi, a insaputa del genitore,  a scovare dove si nasconde di volta in volta il piccoletto. 
Modalità di osservazione, favorita da un testo semplice, una sorta di canovaccio, che richiede una lettura di lunga durata delle immagini, educando così a una costruzione stratificata del visivo, e che offre la possibilità di essere condivisa da un bambino e un adulto con grande divertimento.



L'inverno è alle porte, le giornate sono fresche e nella tana c'è una piacevole tranquillità. Papà Orso russa già, il letargo può cominciare. All'improvviso, un'apetta stranamente in ritardo passa a tutta velocità con un bzzzz invitante. Chi dice ape dice miele, Orsetto lo sa bene... e hop hop hop, decide di seguirla...



Benjamin Chaud, Una canzone da orsi,
traduzione di Giulia Calandra,
Franco Cosimo Panini Editore, Modena,  2013


«Ma dov'è finito?» si chiede, rendendosi conto troppo tardi che Orsetto è sparito.
E con un balzo di precipita nella foresta per cercarlo... 
ma di Orsetto nessuna traccia...

Benjamin Chaud, Una canzone da orsi,
traduzione di Giulia Calandra,
Franco Cosimo Panini Editore, Modena,  2013


A furia di correre come un pazzo, Papà Orso che ora è davvero molto seccato, arriva in un posto pieno di fumo e rumori... ed ecco quando tra la folle vede spuntare due orecchie pelose. Sarà Orsetto?

Benjamin Chaud, Una canzone da orsi,
traduzione di Giulia Calandra,
Franco Cosimo Panini Editore, Modena,  2013


Ma a ben guardare non è lui. Ma dove sarà finito, quando lo troverà lo sentirà... pensa Papà Orso quando gli sembra di intravedere il sederino del piccolo intrufolarsi tra due imponenti colonne di marmo... ma è il teatro dell'Opéra... 
Papà orso non si ferma, anzi prende slancio e si butta di nuovo nel pieno inseguimento
del piccolo goloso...

Benjamin Chaud, Una canzone da orsi,
traduzione di Giulia Calandra,
Franco Cosimo Panini Editore, Modena,  2013


Ma il teatro, si sa,  è il luogo magico per eccellenza, pieno di posti da scoprire, un piccolo ma affascinante mondo a parte...
e corri che ti corri può capitare di finire, con grande imbarazzo, nel posto sbagliato nel momento sbagliato... ma di Orsetto, ancora nessuna traccia...

Benjamin Chaud, Una canzone da orsi,
traduzione di Giulia Calandra,
Franco Cosimo Panini Editore, Modena,  2013



Le sorprese e lo stupore accompagneranno il lettore, in un crescendo che non conosce cedimenti, fino all'ultima pagina, dove ad attenderlo ci sarà un dolce finale che farà di  questo albo un libro assolutamente imperdibile.



Davide Calì/Benjamin Chaud,
Non ho fatto i compiti perché...,
Rizzoli, Milano, 2013


Alzi la mano chi non l'ha mai fatto.
Chi, quando andavamo a scuola, non ha mai usato una scusa per sostenere la motivazione di non avere fatto i compiti.
Non credo esista in natura un soggetto del genere.

E non deve crederlo anche Davide Calì che, forse, consapevole che esiste un prontuario per tutto lo scibile umano si è accorto che di questa frequentatissima e mai dismessa materia non esisteva niente di simile da consultare all'occorrenza.
Oppure si deve essere annoiato a morte a usare o, meglio, sentire sempre le stesse per tutto il ciclo scolastico.
Una cosa è certa però, solo chi ha fatto ampio uso di scuse può essere così avveduto.

Anche Chaud, deve avere frequentato con assiduità il genere se è riuscito a fare tavole così dense di particolari da fare invidia il più bravo e fantasioso inventore dell'escamotage, tanto da fornirgli indizi e sfumature indispensabili per fare sembrare il più possibile veritiera e sorprendente la cosa.

L'editore poi, anzi gli editori, che devono avere buona memoria, hanno poi pensato che sarebbe stata un'ottima idea poter infilarlo in cartella, questo prontuario. In modo da averlo sotto mano alla bisogna.

Per un motivo o per l'altro, NON HO FATTO I COMPITI PERCHÈ... , è un esilarante e surreale pronto soccorso da consultare nei momenti di impasse scolastica, quella che arriva subito dopo un pomeriggio di distrazione, un volo pindarico nel più assoluto disinteresse, diverse ore passate in cuffia ad ascoltare musica, possibile nel caso dell'autore, una parentesi trascorsa mano nella mano sussurrandosi parole dolci, ore a fantasticare con le amiche, o passate sullo skate, anche questo possibile nel caso dell'autore, a fare qualsiasi altra cosa più divertente che fare i compiti.

Tutto libro è pervaso da un perfetto humour dall'inizio alla fine, cosa che lo farebbe pensare come un raffinato libretto di stampo anglosassone se non fosse che nessuno dei due autori appartiene a questa cultura di riferimento, rimane però che è un piccolo gioiello di intelligente a calibrato divertimento che vi farà ridere fino alle lacrime.

Alcune avvertenze per i più piccoli:


QUANDO USARE QUESTO LIBRO:

Ogni volta che non hai fatto i compiti.

ATTENZIONE:

Ogni scusa può essere usata una volta sola.





Avevo appena incominciato a farli 
quando siamo stati attaccati dai vichinghi. 


Davide Calì/Benjamin Chaud,
Non ho fatto i compiti perché...,
Rizzoli, Milano, 2013


Il mio quartiere è stato invaso
da un branco di lucertole giganti.

Davide Calì/Benjamin Chaud,
Non ho fatto i compiti perché...,
Rizzoli, Milano, 2013


Avevamo finito la legna per il fuoco, 
così ho dovuto sacrificare i miei quaderni per scaldarci.



Abbiamo avuto dei problemi con le piante carnivore.


Davide Calì/Benjamin Chaud,
Non ho fatto i compiti perché...,
Rizzoli, Milano, 2013


Un tornado si è portato via tutti i libri.

Davide Calì/Benjamin Chaud,
Non ho fatto i compiti perché...,
Rizzoli, Milano, 2013

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