martedì 10 dicembre 2013

L'AVVENTO DEI LIBRI. GIORNO 10

John Yeoman/Quentin Blake,
La casa invernale dell'orso,
traduzione di Sara Saorin,
CameloZampa, Monselice (PD), 2013
John Yeoman è un celebre scrittore inglese, amico e collega di Quentin Blake, per il quale ha scritto molte storie di grande successo, a partire da A Drink of water (1960) che ha segnato l'ingresso dell'illustratore nel mondo dell'editoria dell'infanzia. La casa invernale dell'orso e Il picnic acquatico dell'orso, pubblicati per la prima volta in Italia dalla casa editrice CameloZampa, sono tra i primi albi creati da un sodalizio artistico destinato a durare nei decenni.


Sir Quentin Blake, è nato a Sidcup nel Kent il  16 dicembre 1932 e, come ama dire, da che si ricorda ha sempre disegnato fino a divenire uno degli illustratori più amati al mondo. 

John Yeoman/Quentin Blake,
Il picnic acquatico dell'orso,
traduzione di Sara Saorin,
CameloZampa, Monselice (PD), 2013








È stato per vent'anni a capo del dipartimento di illustrazione del Royal College of Art di Londra (1978-1986). Le sue tavole hanno fatto da contraltare alle parole di Russell Hoban, Joan Aiken, Michael Rosen, John Yeoman e, il più famoso, Roald Dahl (in Italia anche a quelle di Bianca Pitzorno). Ha illustrato oltre 300 libri, tra cui diversi classici (due su tutti A Christmas Carol e Candido) e molti libri che lo hanno visto come autore e illustratore (tra i suoi personaggi più amati ci sono Mr. Magnolia e Mrs Armitage e ha vinto innumerevoli premi, dal BolognaRagazzi Award al Premio Hans Christian Andersen (2002), il più grande riconoscimento internazionale nella letteratura per l’infanzia. Dal 1990 Quentin Blake ha iniziato anche a curare mostre e spettacoli (National Gallery e British Library di Londra, Musée du Petit Palais di Parigi, tra gli altri). Nel 1999 è stato il primo Children's Laureate. Nel 2002 ha fondato la House of Illustration, un ente benefico nato con lo scopo di dare vita al Museum of Illustration, il primo museo di questo tipo al mondo che, proprio grazie all'idea e al sostegno di Sir Blake, inaugurerà a King's Cross nel 2014.

Negli ultimi anni ha deciso anche di portare le sue illustrazioni fuori dalle pagine dei libri fino ai muri degli ospedali, in particolari nei reparti maternità e pediatrici, del Regno Unito e della Francia. 
La Chris Beetles Gallery ospiterà, fino al 4 gennaio, la mostra Quentin Blake: Fireworks, Fanfares & Fancies!, una personale dedicata la lavoro del grande maestro arricchita da un centinaio di lavori inediti. L'intera mostra (una selezione di opere potrà essere acquistata) può essere visitata online. Mentre sue opere sono esposte - fino al 26 gennaio ala British Library - all'interno della mostra Picture This: Children’s Illustrated Classic, curata da Matthew Eve e promossa dalla prestiosa casa editrice The Folio Society.

Philip C. Stead/Erin E. Stead,
Orso ha una storia da raccontare,
traduzione di Cristina Brambilla,
Babalibri, Milano, 2013
Erin E. Stead è nata il 27 dicembre 1982 a Farmington Hills nel Michigan e ha incontrato suo marito Philip C. Stead alla Divine Child High School di Dearborn dove entrambi frequentavano il corso d'arte. Nel 2005, dopo il matrimonio, Erin si trasferisce a New York dove Philip è impegnato al Brooklyn Children's Museum. A New York Erin lavora presso la libreria Book of Wonder e poi come assistente al direttore creativo della divisione Children's Books della HarperCollins. Ora vive con il marito di nuovo nel Michigan ad Ann Arbor, in un vecchio fienile ristrutturato dove lavorano in un grande studio fianco a fianco, per loro un luogo e un modo di operare straordinari per far nascere le idee. Con il marito Philip illustra il suo primo libro per bambini A Sik Day For Amos MCGee che si aggiudica la Caldecott Medal nel 2011.
Nel 2012 ha pubblicato and than it's spring con testo di Julie Fogliano (2012 Boston Globe – Horn BookHonor Book, Kirkus Reviews Best Children’s Book of 2012,  Publishers Weekly Best Children’s Book of 2012 e l'Horn Book Fanfare Best Picture Book of 2012) e Bear has a Story To Tell con testo di Philip C. Stead (Kirkus Reviews Best Children’s Book of 2012, Amazon Best Book of 2012, Indie Next List Pick, Fall 2012).
Nel 2013, If You Want tu see a whale, sempre con il testo di Julie Fogliano.

Philip C. Stead insegna progettazione grafica al Whastenaw Community College di Ann Arbor. Prima di A Sik Day for Amos MCGee, aveva già pubblicato il picture book di successo Creamed Tuna Fish & Peas on Toast (Roaring Brook Press, 2009), un'esilarante racconto basato su una strana storia della famiglia di Philip avvenuta nella metà degli anni '50. Le illustrazioni sono il frutto di una profonda ricerca e racchiudono vere sorprese tipografiche. Dopo A Sik Day for Amos McGee ha pubblicato Jonathan and the Big Blue Boat (Roaring Brok Press, 2011) e A Home for Bird (2012).
Nel catalogo della casa editrice Babalibri potete trovare anche Il raffreddore di Amos Perbacco di Erin C. Stead e Philip C. Stead (2011, qui in Gavroche) e E poi... è primavera di Eric C. Stead con testo di Julie Fogliano, (2012, qui in Gavroche).

CameloZampa è una casa editrice indipendente del padovano, nata nel 2011 dalla fusione tra due piccole sigle editoriali Camelopardus e Zampanera, che si occupa soprattutto di albi illustrati, narrativa per bambini e ragazzi, narrativa straniera d'autore e saggistica sul fantasy. Ciò che caratterizza maggiormente il suo catalogo è la riscoperta di "perle" divenute ormai dei classici, opere mai pubblicate in Italia di giganti dell'illustrazione come Quentin Blake e Michael Foreman, la grande autrice greca per ragazzi Alki Zei e i racconti per bambini di Daniil Charms.

Non posso che esserle grata, quindi, per aver pubblicato in questa fine d'anno, gli albi degli orsi, come li chiamano gli inglesi, due classici che uscirono dalla penna di John Yeoman e delle matite di Quentin Blake nel 1969 e che non hanno mai smesso di essere amati dai bambini del Regno Unito.
Ora sono arrivati anche sugli scaffali delle nostre librerie, questi albi che attraverso il racconto dell'orso e dei suoi amici, conducono, sulle tracce lasciate da parole evocative e immagini di impalpabile delicatezza, i  piccoli lettori nel mondo della natura.

Dal punto di vista storico e da studiosa delle letteratura dell'infanzia, ammetto che è sorprendete vedere come già nei suoi primissimi lavori Quentin Blake fosse del tutto padrone dello stile e del pensiero visivo che lo ha distinto e accompagnato per tutti questi anni, ormai più di mezzo secolo, e che lo accompagna tuttora.


 Qui, una delle ultime interviste, rilasciata da Quentin Blake
alla BBC l'11 dicembre 2012 mentre qui potete leggere l'intervista
rilasciata il 29 dicembre sempre dello scorso anno


Quentin Blake: is the man who drew childhood, avrete sentito che è una delle prime frasi pronunciate nel corso dell'intervista visiva, è l'affermazione che a mio parere dà meglio l'idea di che cosa ha significato, e significa ancora, il lavoro di questo artista nel mondo della letteratura per l'infanzia.

I libri di cui vi parlo oggi, ne sono una prima e fondamentale testimonianza e, al contempo, una nuova possibilità per i bambini di conoscere l'opera di Quentin Blake, non solo perché nonostante i loro 44 anni non portano i segni del tempo, ma perché rispetto all'immenso lavoro di questo illustratore, a esclusione dei titoli di Dahl (Salani), non sono pubblicati nel nostro Paese molti altri titoli (oltre l'autoctono Tre civette sul comò con Emanuele Luzzati (Gallucci - 2013), si trovano solo Il cavallo magico con testo di Russel Hoban (Interlinea, 2013), gli interamente suoi Si può essere giovani almeno due volte! (Sonda, 2008) e La storia della rana ballerina (Interlinea, 2008) e, ancora, il Grosso guaio a Monte tuono con testo di Russel Hoban (Fabbri, 2008), quelli scritti in coppia con Yeoman e cioè  Il coniglio coraggioso (Nuove Edizioni Romane, 1994), Attenti al gatto! (Il Castoro, 2011) Lavandaie scatenate (Cult Editore, 2012) e il libri di Bianca Pitzorno).

La casa invernale dell'orso, racconta del principio dell'inverno e di tutte le manovre che gli animali, ma non tutti, devono compiere, ma non tutti,  per prepararsi alla lunga e dura stagione del letargo, che invece tutti coinvolgerà.


L’orso si sta comportando in modo assai strano:
 raccoglie muschio, rametti e tronchi per costruirsi una casa invernal. 

John Yeoman/Quentin Blake,
La casa invernale dell'orso,
traduzione di Sara Saorin,
CameloZampa, Monselice (PD), 2013


Gli altri animali lo prendono in giro
ma a lui non importa perché ha un progetto preciso: 
quello di trascorrere la stagione più fredda al sicuro e al riparo del gelo e della neve.


John Yeoman/Quentin Blake,
La casa invernale dell'orso,
traduzione di Sara Saorin,
CameloZampa, Monselice (PD), 2013


I giorni passarono e giunse l'inverno.
Il vento ululava, ma all'orso non importava.
Se ne stava al calduccio nella sua comoda casa invernale
sdraiato su un letto di soffice muschio.

John Yeoman/Quentin Blake,
La casa invernale dell'orso,
traduzione di Sara Saorin,
CameloZampa, Monselice (PD), 2013


...mentre loro dorme pacificamente,
lo scoiattolo, il riccio, il maiale e la gallina,
nelle loro case provvisorie,
muoiono di freddo.
Così si mettono si in cammino
mesti mesti tra il vento e la pioggia
fino alla casa invernale dell'orso e
lo supplicano di farli entrare.

John Yeoman/Quentin Blake,
La casa invernale dell'orso,
traduzione di Sara Saorin,
CameloZampa, Monselice (PD), 2013


 Così l'orso gentile, senza ricordare loro gli sgarbi subiti,
fa posto agli amici nel suo giaciglio di muschio.
Ma i compagni, felice di aver trovato un caldo riparo,
hanno più voglia di far festa che di dormire! 
Riuscirà il povero orso a fare il suo letargo? 

John Yeoman/Quentin Blake,
La casa invernale dell'orso,
traduzione di Sara Saorin,
CameloZampa, Monselice (PD), 2013


Cambio di stagione: arriva la primavera.
E insieme a lei, arriva il desiderio dell'orso di fare un picnic all'aria aperta.

Il maiale, lo scoiattolo, il riccio e la gallina 
erano diretti al grande lago in fondo alla foresta.
«Sbrigatevi!» disse il maiale.
«Non dobbiamo fare tardi al picnic acquatico dell'orso»

John Yeoman/Quentin Blake,
Il picnic acquatico dell'orso,
traduzione di Sara Saorin,
CameloZampa, Monselice (PD), 2013

L'orso aveva preparato un sorpresa per i suoi amici:
una bellissima zattera per fare il picnic in mezzo al lago. 


John Yeoman/Quentin Blake,
Il picnic acquatico dell'orso,
traduzione di Sara Saorin,
CameloZampa, Monselice (PD), 2013

Arrivati al centro del lago, 
decisero che era il posto perfetto per fare il picnic.
L'orso aprì il cestino e ne estrasse una specialità
che aveva portato per ciascuno dei suoi amici.


John Yeoman/Quentin Blake,
Il picnic acquatico dell'orso,
traduzione di Sara Saorin,
CameloZampa, Monselice (PD), 2013


Ma non appena iniziarono il loro pranzetto sentirono un fortissimo gracidio.
«Craaa, craaa, craaa» faceva.
Guardarono oltre il bordo della zattera e videro una, dieci, centinaia di rane, ciascuna comodamente seduta su una ninfea.
«Possiamo unirci a voi?», chiesero le rane.

John Yeoman/Quentin Blake,
Il picnic acquatico dell'orso,
traduzione di Sara Saorin,
CameloZampa, Monselice (PD), 2013


La condizione imposta agi naviganti
era che smettessero però di fare "craaa craaa",
ma le rane non riuscivano a smettere
e così gli amici dovettero spostarsi alla ricerca di un po' di pace...
ma purtroppo presto si incagliarono in un banco di sabbia....

John Yeoman/Quentin Blake,
Il picnic acquatico dell'orso,
traduzione di Sara Saorin,
CameloZampa, Monselice (PD), 2013

La zattera, nonostante i loro sforzi, non si spostava di un millimetro.
Tranne l'orso, gli altri animali non sapevano nuotare. 
Chi poteva soccorrerli allora?

John Yeoman/Quentin Blake,
Il picnic acquatico dell'orso,
traduzione di Sara Saorin,
CameloZampa, Monselice (PD), 2013

Di libro in libro, in ideale continuità con l'orso di Yeoman e Blake, non potevo non proporvi il protagonista di Orso ha una storia da raccontare di Philip C. Stead e Erin E. Stead.
La storia che viene qui raccontata, è una storia allo specchio rispetto a quella narrata ne La casa invernale dell'orso.


Siamo sempre nei giorni che precedono la venuta dell'inverno e l'orso ormai si sente sopraffatto dal sonno, ma prima di lasciarsi andare al lungo riposto ha una cosa urgente da fare: ha una storia da raccontare. Riuscirà in mezzo a quel gran d'affare di preparativi a trovare un amico disposto a concedergli il tempo dell'ascolto?

Il primo tentativo, l'orso lo farà col topo.
Ma topo deve raccogliere i semi per la stagione fredda.
Orso l'aiuta nell'impresa e appena raccolti i semi 
topo si infila sottoterra.


Philip C. Stead/Erin E. Stead,
Orso ha una storia da raccontare,
traduzione di Cristina Brambilla,
Babalibri, Milano, 2013


Il terzo tentativo, Orso lo farà con Rana.
»Vuoi ascoltare una?», ma Rana deve trovare un posto caldo per dormire.
Orso la aiuta a preparare il giaciglio e Rana vi è ormai pronta per chiudere gli occhi.

Philip C. Stead/Erin E. Stead,
Orso ha una storia da raccontare,
traduzione di Cristina Brambilla,
Babalibri, Milano, 2013


Il quarto riguarderà Talpa.
Quando arriva l'Orso, Talpa però sta già dormendo.

Philip C. Stead/Erin E. Stead,
Orso ha una storia da raccontare,
traduzione di Cristina Brambilla,
Babalibri, Milano, 2013


Inizia a nevicare e anche per Orso 
è arrivato il momento di rifugiarsi nella sua tana.

Philip C. Stead/Erin E. Stead,
Orso ha una storia da raccontare,
traduzione di Cristina Brambilla,
Babalibri, Milano, 2013


I mesi passano e la primavera fa capolino.
Orso si sveglia.
«Adesso posso raccontare la mia storia», è la prima cosa che pensa.
E si mette in cammino, 
per vedere se anche i  suoi amici si sono svegliati.

Philip C. Stead/Erin E. Stead,
Orso ha una storia da raccontare,
traduzione di Cristina Brambilla,
Babalibri, Milano, 2013


Una volta svegli...
Orso si mise seduto e si schiarì la voce. Gonfiò il petto, mentre tutti i suoi amici erano pronti ad ascoltare... ma Orso non riusciva a ricordare la sua storia...

Philip C. Stead/Erin E. Stead,
Orso ha una storia da raccontare,
traduzione di Cristina Brambilla,
Babalibri, Milano, 2013


È un piccolo, ammetto la mia passione (a dire il vero mai celata) per questi autori, splendido libro questo. Un libro sull'amicizia, sulle attese, sull'importanza del rispetto dei tempi, propri e altrui, che fa sì che diventi anche un libro sulla pazienza, virtù indispensabile all'amore e all'amicizia.
Tutto è sussurrato, come negli altri titoli di questi autori, quasi a suggerire solo una delle molteplice possibilità di trama che propone.  In una circolarità che solo all'apparenza sembra semplice, ogni dettaglio è in potenza, trattenuto e perfettamente tenuto in equilibrio dalle illustrazioni di Erin C. Stead.
È uno dei libri della sospensione, quelli che ti impongono di fermare il tempo, di circoscrive un piccolo spazio, come se la sua lettura richiedesse una zona protetta dalla frenesia e dai rumori di tutti i giorni per entrare in sintonia con i pensieri e le emozioni propri e dei personaggi.

Lo so che durante la lettura di questo post, c'è stato un libro che di sicuro vi è venuto in mente, e non può essere che Federico, la favola che Leo Lionni scrisse nel 1967 (Babalibri, 2005), in un certo senso il papà anche di questi titoli che sono seguiti.

Allora non vi resta che raccogliere come lui, le storie che qui sono state raccontatei, per crearvi una piccola bibliografia pronta da leggere ai vostri bambini, a casa, in biblioteca, a scuola, sicuri che non si annoieranno e che, come i topini della favola, da questi libri faranno nascere altri racconti e altri disegni che li accompagneranno per molto, molto tempo.


Leo Lionni, Federico,
Babalibri, Milano, 2005


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